mercoledì 11 marzo 2020

IN-FORMAZIONE PERMANENTE ATTIVA - QUALE EUROPA? QUESTA... NO GRAZIE!


IN-FORMAZIONE PERMANENTE ATTIVA


QUALE EUROPA? QUESTA...



NO GRAZIE!



Di quale Europa stiamo parlando? Quella di Paolo Gentiloni, di George Soros e della "Open Society"? No grazie! Preferisco essere tacciato per "sovranista", altro termine coniato appositamente in senso dispregiativo dai fautori del globalismo finanziario, da coloro che in nome del libero mercato e della libera circolazione delle merci o degli uomini connotati alla stessa stregua delle merci, hanno trasformato il vecchio continente in una specie di Grande Magazzino, di Mercato delle bestie, dove senza soluzione di continuità puoi trovare l'Ikea, il colosso svedese dell'arredamento a buon mercato, che si presenta uguale a se stesso a Bruxelles come a Roma, a Berlino come a Parigi, ma ugualmente a Napoli come ad Aosta o a Lione e Monaco di Baviera...
Tutto uguale, tutto si riduce omologato ad un conio, ad un logo, ad una Multinazionale che impone se stessa e la propria smisurata forza economica e finanziaria fino ad ogni landa desolata del pianeta, passando sopra ad ogni diversità regionale, eludendo ogni specificità culturale, calpestando tutte le democratiche differenze, uccidendo come fa un diserbante tutte quelle erbe spontanee tipiche di ogni luogo e diverse da zona a zona, secondo temperature e latitudini...
Di quale Europa stiamo parlando dunque? Di un'Europa che non salvaguarda più le proprie diversità come ricchezza, che non preserva le differenze considerandole un "plus-valore"...
Qualche decennio fa molti di noi avevano creduto e combattuto per un'Europa dei popoli, ove è vero si auspicava non ci fossero più confini, intesi per lo più come confini mentali, confini che continuassero a produrre competizione, odio e prevaricazione da parte degli uni sugli altri; confini che si frapponessero tra le persone tanto da continuare ad impedirne la reciproca e sostanziale stima e conoscenza, preservandone però ognuno diversità e valori; ma mai e poi mai avremmo pensato ad un'Europa omologata e succube del Capitale finanziario ed economico di Banche e Multinazionali; mai e poi mai avremmo sostenuto la fine delle peculiari e valoriali differenze: la ricchezza delle diverse culture, lingue, fedi, abitudini culinarie, religiose... Essere internazionalisti ("inter-nationes") non voleva dire abbattere le nazioni, ma favorire il dialogo tra le nazioni, ove potesse compiersi il miracolo della cooperazione e della condivisione delle risorse, di un'economia umanista che mettesse al centro l'uomo e non il mercato, che salvaguardasse le specificità regionali, nazionali, culturali di ciascun popolo, che potesse entrare in relazione col resto del mondo come un esempio di mutuo soccorso, di mutuo scambio inter-pares! Non ci pare proprio che le cose siano andate così, visto che anche tra i sostenitori del Movimento No-Global, molti - forse la maggioranza - sono rientrati nei ranghi del tritacarne mediatico e dell'economia di mercato imponente il Pensiero Unico, con la giustificazione che le cose "si possono cambiare dall'interno"!
Peccato che fino ad ora non pare che questa sia stata la strategia vincente per avvalorare tesi (quelle del Movimentismo No global) che appaiono antitetiche con il neoliberismo capitalistico nel quale ogni aspetto della vita sociale ed economica viene oggi sommersa e snaturata completamente.
Un piccolo resto di quel Movimento, ironia della sorte, rimanendo fedele ai propri convincimenti iniziali, viene oggi tacciato di appartenere all'area "sovranista", "populista", "nazionalista" e persino "fascista e razzista"! Quando si dice la potenza della parola!
Il mainstream a servizio del Capitale mediatico del Pensiero Unico Globalizzato riesce così a stigmatizzare i "Disobbedienti" come i nemici più acerrimi della modernità; essi allora vengono bollati come i sostenitori di principi considerati come "fuori-contesto" dalla situazione geo-politica ed economica attuale; guardati con sprezzo e sarcasmo, anche se il più delle volte, dopo le loro considerazioni, gli accaniti sostenitori del Pensiero Unico non sanno ribattere con alcun contraddittorio che segua una logica dialettica, se non producendo insulti, risatine o rumoretti indecifrabili dai loro orifizi orali e anali, oppure liquidando l'avversario con cenni di superiore e maleducata prosopopea.
Lo sconforto maggiore, a pensarci, deriva proprio dal pensiero di quell'ala di sinistrorsi catto-comunisti di allora, confluiti oggi nel PD e nei 5 Stelle che non a caso, gettata la maschera, oggi governano insieme, totalmente proni ai diktat dell'Open Society di Soros, di cui sono diventati servi e paladini. Paladini della modernità, della fine della famiglia, dell'obnutilamento dei principi cristiani su cui tutta la cultura europea volente o nolente, credenti o no si basava, sostenitori del fenomeno Gender, dei genitori 1 e 2 , fautori della dittatura mediatica, sostenitori della moneta unica e antesignani del Governo Unico mondiale. 
Installazione del 5G, controllo informatico a maglie sempre più strette, vaccini, epidemie programmate o sfuggite di mano e libera circolazione sul suolo europeo di un contingente di più di 30.000 soldati USA non sono altro che la ciliegina sulla torta per il compimento di questa catastrofe annunciata!
Quale Europa? Questa... No, grazie!


Dinaweh



         



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