lunedì 25 aprile 2022

La "scuola-azienda", i servi obbedienti e la scomparsa dell'Ego Sum


LA "SCUOLA-AZIENDA"


I SERVI OBBEDIENTI
E LA SCOMPARSA DELL' "EGO SUM"


Dinaweh



Pubblicavo questo mio scritto nel 2017. Siamo quasi alla fine di questo ennesimo anno scolastico. Dopo la morte civile della categoria degli insegnanti e del loro appiattimento intellettuale ai diktat di un regime senza valori e senza scrupoli, completamente inebetiti e assuefatti dalla narrazione prevalente, essi hanno definitivamente abbandonato ogni spirito critico, semmai l'hanno avuto, ogni barlume di intelligenza e creatività, che dovrebbe essere il primo assunto per poter accedere a qualsiasi tipo di cattedra, per poter restituire verità e coltivare immaginazione nei giovani e nei ragazzi loro affidati: per esser loro soprattutto, un esempio di coerenza e una fonte inesauribile di risposte alle molteplici domande di chi si affaccia con entusiasmo alla vita.
Lo dico da ex insegnante, quale sono stato, una tra le tante attività e opere svolte nella mia vita. Lo dico con amarezza, per aver scelto di non esser più complice di questo scempio organizzato, già a partire dal settembre 2020; ho visto questi ragazzi, questi bambini abbandonati a se stessi, vittime di un sistema scolastico che, come dice un carissimo amico "funziona benissimo e non ha mai funzionato meglio di così"!
Un sistema organizzato sin dalle sue origini secondo una logica militare, una logica basata sulla competizione, sul premio e sul castigo; un sistema punitivo con i divergenti e compiacente con chi si assuefà alle decisioni normate d'imperio da una classe dirigente che tutto ha a cuore fuorché la formazione intellettuale, umana e spirituale delle giovani generazioni.
Una scuola oggi pensata nientemeno che come "azienda", ove si coltivano generazioni di semianalfabeti, atti a lavorare, possibilmente gratis e con la testa china; una scuola da cui si vuol far scomparire lo studio della storia, della filosofia, della letteratura, considerate "materie" obsolete, inutili e persino pericolose!  







Scuola-azienda... 
Mercato... 
Azienda-mercato...
"progetto scuola-lavoro", fabbrica di automi, decerebrati e disconnessi da se stessi e dal proprio mondo interiore. 
Ma di chi sto parlando, indovinate? 
Degli studenti o dei loro "insegnanti"- prof.? 
Secondo voi?
E se parlassi di entrambi? 
Entrambe le due "categorie merceologiche" vittime e carnefici di loro stessi al tempo stesso!
Mi sono chiesto dove fossi capitato, se in una fabbrica di pazzi o se proprio in un mondo di pura follia...
Registri elettronici, messaggi mail a cascata plurigiornalieri, argomenti delle lezioni, note disciplinari, appelli...

E dei ragazzi, chi se ne occupa? Dove sono finiti i loro sguardi? Chi osserva i loro occhi? Chi si assume l'onere di accompagnare come un vero Maestro il loro smarrimento esistenziale verso la gioia della vera Conoscenza!? A parte "la programmazione", le verifiche, le interrogazioni, le note disciplinari, i trimestri, i quadrimestri e i pentamestri..., chi si occupa di loro, delle loro attese, delle loro domande senza risposte, perché intanto nessuno gliele fa, dei loro sogni infranti, delle loro delusioni, della loro solitudine, delle loro amarezze di giovani-adolescenti, dei loro amori, della loro voglia di essere ascoltati, accarezzati, coccolati e 'visti', del loro desiderio di sentirsi coinvolti, del loro 'chissenefrega della filosofia se non mi cambia la vita' e chissenefrega della storia, della matematica e della fisica...
Terribile scenario quello che mi si è presentato davanti, nel momento in cui ho accettato l'incarico di supplente per le ore di filosofia in un liceo scientifico ligure, io stesso supplente della supplente della supplente!
Basterebbe questo per chiudere il discorso sulla scuola, alla faccia della continuità didattica.
Eppure, anche questo apparirebbe come l'aspetto meno drammatico di tutta la situazione.




La supremazia della tèchne
e il tramonto dell'etica

Nel mondo delle macchine e della "tèchne", del controllo a distanza e delle decisioni prese altrove, rispetto al luogo e allo stato in cui le cose sono esperite e vissute, l'uomo si limita ad un "servizio passivo", potremmo dire, funzionale ad un sistema che tutto fagocita, ingloba od espelle, a seconda che tale 'servitore' sia referenziale allo stesso, o ne venga giudicato altrimenti come il granello imbarazzante e pericoloso che s'insinua negli ingranaggi della macchina, impedendone l'automatismo a scapito dell'efficienza e del controllo stabiliti e imposti 'altrove'.
Pensate dunque che la scuola, come qualsiasi ambito lavorativo, possa risultare immune a questo processo indotto e pianificato 'a distanza'? 
Chi ancora non ritenga la realtà dello stato delle cose esistente, o peggio ancora pensi a questo punto alla teoria del complotto, dimostra di essere già stato del tutto inglobato e digerito e, a fine corsa, si prepari ad essere trasformato in concime fertile al sistema stesso che lo aveva manipolato e assuefatto da morto-vivente. 
Gli insegnanti come i medici, appaiono oggi sempre più come meri esecutori di "ordini" presi altrove (vedi campagna di vaccinazione di massa, dietro lauti compensi e regalie), come i dottori in agraria che eseguono e impongono la lista della spesa dei loro padroni, le multinazionali chimiche e farmaceutiche, ai loro altri meri esecutori materiali, i salariati della terra, i giudici, i politici, gli economisti...

Essere meri esecutori di un piano che sempre più risulta essere 'contro l'uomo', alla stessa stregua dei carnefici nazisti, i comandanti responsabili dei campi di sterminio, ai quali veniva chiesto di gasare milioni di uomini, donne e bambini, in nome di un'obbedienza cieca e servile, che non ammetteva obiezioni, né scrupoli di coscienza. 
Alle domande poste loro dai giudici di Norimberga infatti, su come si sentissero per essere stati gli esecutori materiali di simili barbarie, quelli rispondevano: "Come vuole che mi sentissi? Che domanda è questa? Io eseguivo gli ordini e dovevo essere 'efficiente', per non intasare l'ingranaggio e continuare a fare il mio dovere!".

Questa stessa cieca obbedienza vige ugualmente nelle nostre attuali società, in modo talmente parossistico, da far apparire il periodo nazista, come un teatrino di provincia, una prova generale di quello che avrebbe continuato ad essere pianificato dall'economia capitalistica del XXI secolo, senza sconti e senza condizioni.
Il capitalismo e la globalizzazione non concepiscono più l'etica; essa non è più funzionale e quindi viene sacrificata sull'altare della produttività e della competitività. L'uomo esiste in quanto servo obbediente e funzionale, fino a quando non verrà sostituito in toto dai più 'funzionali e resistenti' robot, su larga scala. 
Lo stato di diritto si prostra prima e poi scompare del tutto, di fronte al vitello d'oro delle multinazionali e delle corporations, a loro volta a servizio della finanza e del profitto di pochi individui padroni delle sorti del mondo. L'individuo come entità giuridica e fisica si annichilisce e si estingue di fronte alla nuova era del profitto e del potere tout-court. 
L'uomo esiste esso stesso soltanto come "categoria merceologica", in quanto consumatore e schiavo dello stesso ingranaggio che lo ha previsto e selezionato come tale. 



La scuola-azienda, metafora della società 
e la sub-coscienza programmata

Ecco che la scuola diventa la metafora di tutta la società; essa diventa il modello attraverso cui le giovani generazioni vengono piano piano sacrificate al grande Moloch del profitto e della sub-coscienza programmata.
I nazisti identificavano con disprezzo una razza da loro considerata inferiore, sulla quale dirottare tutte le colpe come una razza di 'sub-umani' (Untermensch), gli Ebrei. Oggi questa stessa visione viene rivolta ed estesa a tutta la popolazione mondiale attraverso le premesse ideologiche-funzionali fin qui descritte.

Ottenere dei servi sub-coscienti e programmarne il loro fedele asservimento per tutta la loro vita attraverso molteplici strumenti di assuefazione: la scuola azienda! Quale miglior termine concettuale per stabilire e far passare l'idea che sin dalla culla fino alla tomba l'individuo sia esclusivamente ascrivibile alla funzionalità e alla produttività di un sistema-altro, che non sia più prevedibile né esercitabile nell'intimità della propria coscienza e del proprio libero arbitrio in quanto Ente di per sé! Ciò assumerebbe di fatto ancora una categoria ontologica dell'essere umano, capace di decisioni libere e indipendenti, giudice e padrone di se stesso nell'esercizio del proprio libero arbitrio di fronte a qualsiasi attentato esterno alla libera capacità di scelta personale. 
Il paradosso ormai è accettato non più come tale, ma come prassi di ordinaria amministrazione, come doxa
La scuola-azienda infatti prevede il pacchetto "scuola-lavoro", ove i ragazzi sono obbligati (possono rifiutarsi, ma questo andrebbe ad inficiare il loro curriculum studiorum e quindi il loro futuro inserimento nel mondo lavorativo, ammesso che ce ne sarà ancora uno) a svolgere mansioni lavorative presso altre aziende per un totale di ore stabilite, a titolo del tutto gratuito! E così, dei Minori vengono fatti lavorare per questa o quella azienda, gli amici degli amici dei politici emergenti, abituandoli già a lavorare gratis, ancor prima della maggiore età. E poi? Ma non dovevano studiare a scuola? Che cosa c'entra il lavoro? Tra interrogazioni, verifiche, compiti a casa, pagine e pagine da studiare sui libri di italiano, storia, scienze, filosofia, fisica, matematica, informatica, sport... anche il lavoro gratuito?!
Potrei continuare nella lista delle beffe, cui gli stessi insegnanti sono sottoposti; divisi in tre fasce nelle graduatorie scolastiche ministeriali, alcuni più garantiti degli altri, ove il numero dei precari rappresenta la metà dei dipendenti della scuola pubblica..., anzi no, della scuola-azienda!

Come uscire quindi da questo labirinto? Occorre a mio avviso convertire decisamente la rotta, riappropiarsi dell'Ego Sum, del proprio 'sentire personale', occorre esprimere sempre e comunque il primato della Coscienza, su tutte le leggi, le convenzioni accettate passivamente come doxa e scendere dalla nave dei folli su cui tutti ci troviamo imbarcati, prigionieri inconsapevoli di noi stessi alla deriva.
Non credo ci siano più gli spazi di manovra che potevano consentire ai nostri predecessori, dotati del lume della saggezza di poter contribuire a migliorare dall'interno lo stato delle cose. Ormai il cancro è endemico e radicato a tal punto in ogni tessuto dell'organismo sociale che l'unica possibile cura risulta essere l'abiura sistemica della stessa civiltà che lo ha prodotto.



L'uscita dal gregge?
Essere "Rivoluzionari"

Uscire dal 'gregge', parola tanto amata dalla ministra-pecora Lorenzin, appare oggi come l'unica via possibile alla coscienza che ancora si interroga e non vuole desistere davanti al calcolo e all'ingordigia della tèchne; una tecnologia figlia della Ragione che aveva indotto l'uomo a manipolare la natura grazie al sapere scientifico; mai prima d'ora la scienza e la tecnologia, anima e non strumento della prima, erano riuscite a sopravanzare così tanto il limite stesso dell'uomo. Oggi il loro potere si presenta come assoluto, cioè ab-solutus, sciolto da ogni limite e da ogni necessità. Esso ha l'assunto di stritolare e frantumare tutto ciò che gli sia di impedimento al raggiungimento del proprio obiettivo di "funzionalità, fine a se stessa" (essa non ha alcuno scopo, se non quello di 'potenziare' se stessa). 
L'artifizio luciferico della tèchne porta all'apice il traguardo della conoscenza. L'albero della conoscenza e la mela proibita del Paradiso terrestre ora stanno di fronte all'uomo che, a pegno di tale dominio e potere, accetta il rischio di perdersi definitivamente, non solo come anima-individuale, ma anche a livello collettivo e planetario come civiltà umana-umanoide in questo quadrante dell'Universo.

Cosa fare dunque per evitare il rischio della catastrofe?

Portare nelle coscienze un moto di rivoluzione uguale e contrario al moto delirante verso cui l'umanità oggi sembra dirigersi a capofitto: essere rivoluzionari! 
Esserlo significa quindi non accettare lo status quo e costruire un nuovo modello di convivenza pacifica, solidale, ma al tempo stesso determinata e ostile ad ogni forma di sopraffazione, essere rivoluzionariamente ostinati e contrari alla massificazione e alla mercificazione dell'individuo, reso schiavo dal consumo e dall'ignoranza indotta dagli strumenti della tecnologia mediatica.

Occorre partire da una scelta individuale, che scaturigini da una reale presa di coscienza, da una costante ricerca della verità; occorre "passare al bosco", come avrebbe detto Ernst Junger e poi estendere la bontà della propria scelta 'per osmosi' ad un gruppo di Eguali, Sodali e Coscienziosi: uomini e donne di verità, di educazione, di medicina, di coscienza. Non a caso in questo periodo così lugubre scaturiginano esperienze di condivisione, come gli asili nel bosco, come le scuole steineriane e montessoriane, che vengono riesumate dal sonno dell'inebetimento generale e collettivo indotto dalla massificazione televisiva e dal consumismo di massa.

Dinaweh








sabato 23 aprile 2022

SPLENDE LA LUCE


SPLENDE LA LUCE



Splende la Luce sulla Terra
irradiante di Amore la tua forza
- Padre Sole -
e canta la Gioia il mio corpo

Mentre del mondo il suo clamore
non si accorge del tuo celeste passare
rimango invisibile 
alla solida e trattenuta forza degli umani


Vibra piuttosto in me
 la frequenza tua dorata
calcando e battendo a piedi nudi il ritmo
sulla Terra amata

della stessa Luce Io Sono
mentre l'Ombra mi passa di lato
e tutt’intorno di me non si avvede

Amore di tutti gli amori
Ordito di tutti gli orditi
Trama e termine di tutti i sentieri

Mio Amore e mio Tutto





Dinaweh


giovedì 21 aprile 2022

NATURA E' LIBERTA'? di Kate Charlotte



 NATURA E' LIBERTA'?



Kate Charlotte



Natura è libertà? Direi che Natura è il luogo in cui si può manifestare un'autentica libertà.
Penso che la nostra percezione di libertà in Natura sia dovuta sia all'esperienza di un contesto in cui tutto l'impianto di schemi e norme delle società umane viene meno, non trova spazio, né significato, sia - laddove ci sia adeguata sensibilità - alla chiara percezione di trovarci "a casa", nella nostra reale dimensione di vita a cui apparteniamo indiscutibilmente. Noi siamo Natura: i veicoli necessari (corpo fisico, eterico, emotivo, mentale) per attraversare l'esperienza terrena ci sono dati in prestito dal meraviglioso Macro-essere vivente che anima questo pianeta. Quando si ricreano i fili sottili di questa intima appartenenza, ci sentiamo liberi, liberati da ogni sovrastruttura e artificio umano.

D'altra parte però, i regni di Natura non sono affatto liberi, se per libertà intendiamo un campo infinito e variabile di possibilità, agibili senza limiti, ordine e confini. L'habitat naturale che anche appaia il più selvaggio al nostro primo sguardo affascinato, osservato più da vicino rivela sempre la presenza di un principio d'ordine armonico che si esprime in frequenze vibratorie e veri e propri codici numerici, basta osservare attentamente un fiore, come la primula in foto, per scorgerli.
Ogni evento naturale che apparentemente crei uno stravolgimento caotico portando distruzione, s'inserisce sempre nel dinamismo che crea costantemente perfetti equilibri ecosistemici, rispondendo ad ogni nuova variabile, comprese quelle assai nefaste introdotte dall'irresponsabile agire umano.

Non potrei definire libere le specie animali e vegetali che rispondono con i propri comportamenti alle leggi istintuali di sopravvivenza e conservazione della specie. Queste ultime hanno dominio anche su di noi, in quanto animali in cammino verso lo status di uomini, noi però siamo dotati di libero arbitrio di cui non godono le altre creature, in confronto alle quali siamo in effetti assai più liberi. L'uomo ha sempre, costantemente la possibilità di esercitare la propria libera scelta, in virtù della quale può dare potere a quegli istinti primordiali volti alla conservazione della propria vita fisica e alla prosecuzione della specie, cadendo in tutte le illusioni di controllo che creano proprio le gabbie artificiali che molti di noi riconoscono fin da bambini, oppure può rispondere allo scopo evolutivo del proprio viaggio terrestre, affrontando quanto accade dentro e fuori di sé, consapevole delle Leggi di Natura di Ordine Superiore che informano tutta la Creazione e che agiscono, inesorabili, su ogni essere dotato di libero arbitrio, che ne sia o meno conscio. Abbiamo ricevuto in dono un'immensa libertà, siamo liberi di agire ignorando la Legge di Causa Effetto e la Legge dell'Amore; il risultato è la società che si dibatte feroce e agonizzante sotto i nostri occhi, vittima della sua stessa forma illusoria di libertà: un'umanità che rinnegando la propria appartenenza all'armonia del Tutto si è innalzata a un ruolo che non le compete ed ha imboccato un sentiero delirante di impossibile controllo, per chi lo persegue un vicolo cieco che può portare solo dolore e numerosi ritorni.
Un paradosso in effetti: l'uomo che ci appare più simile ad uno schiavo (e tale è in effetti in quanto dominato dai propri istinti) è divenuto tale a causa di un errato concetto di libertà, intesa come liberazione dal campo di manifestazione delle leggi di natura d'ordine divino.
Penso, concludendo, che l'uomo che si apre all'autoconoscenza e alla scoperta della sua intima natura divina, si riconosce inevitabilmente al contempo figlio di Natura e da questo stato di coscienza può esercitare il proprio libero arbitrio, in accordo con le leggi che muovono il moto delle galassie come la dispersione del polline e assumere la piena responsabilità di ogni suo pensiero, parola, azione: questa è per me la più autentica esperienza di libertà.
Essere liberi richiede sapienza, coraggio e responsabilità; la Natura è l'autentica dimora elettiva per comunità umane capaci di manifestare un simile stato dell'essere, crescendo in amorevole cooperazione.






martedì 19 aprile 2022

IL FILO DI ARIANNA - LA STORIA DIMENTICATA

 IL FILO DI ARIANNA


LA STORIA 
D I M E N T I C A T A 

C'è un filo che collega tutti gli avvenimenti della storia; spesso quel filo è invisibile agli occhi dei più, né gli echi degli effetti chiamati in causa riescono poi tutti a sentirli, frastornati come sono dall'ultima notizia, vera o falsa che sia, a seconda delle convenienze del becero giornalismo che a null'altro serve che a confondere le acque, strumento dei blocchi contrapposti e della regione ideologica di appartenenza. 
E' sempre stato così: la storia l'hanno sempre narrata i vincitori e, d'altra parte, oggi sappiamo che sotto mentite spoglie, vincitori e vinti sono sempre stati manovrati dalla stessa mano invisibile; gli uni contro gli altri aizzati dalla medesima regia occulta. L'invenzione di un nemico, la costruzione di una narrativa ideologica contrapposta: fascismo e comunismo, blocco orientale e blocco occidentale... 
Attualmente, unipolarismo americano contro multipolarismo eurasiatico. 
Eppure la sensazione è che si sia arrivati al capolinea ove il "Redde rationem" della storia costringe i protagonisti a calare la maschera, a disvelarsi per quello che in realtà sono. Alla fine, al di là di tutte le contrapposizioni create ad arte, dietro tutte le finte rivoluzioni colorate, nascoste dietro roboanti proclami quali quelli che siamo stati abituati a sentire dal dopoguerra ad oggi, noi del blocco occidentale i "Buoni" per antonomasia, noi gli "esportatori di democrazia" con le bombe, noi con le "missioni di pace" armate, noi a puntare il dito sui "Paesi canaglia", ora siamo messi con le spalle al muro davanti al vicolo cieco nel quale ci siamo cacciati da soli.
Quei venti di guerra che eravamo riusciti per quasi cinquant'anni a tenere fuori dalla porta di casa, oggi divampano al suo interno. Le bombe su Belgrado avevano aperto la danza macabra, come una sorta di preludio per ciò che sarebbe accaduto se la morsa dei Paesi NATO avesse continuato a premere verso est. Ed è accaduto...   
A pensar male - diceva qualcuno - si fa peccato, ma qualche volta ci si azzecca. 
A nulla valgono i titoloni dei giornalai nostrani, telecomandati dai soliti noti che come mangime vengono dati in pasto ai polli d'allevamento e alle loro pance, se si dimentica quel filo invisibile, sottile ma persistente che qui abbiamo ricordato come il "filo di Arianna", quello che riconduce inesorabilmente tutti gli effetti alla loro causa, che ci fa distinguere la punta dell'iceberg come la minima parte rispetto all'enorme massa sommersa.

Non si potrà cogliere quindi il senso dello scontro armato in Ucraina se si perseveri nella narrazione che si tratti di una controversia regionale, mentre di altra portata è lo scontro in atto e diverse sono le ragioni che hanno spinto la Federazione russa ad intervenire militarmente sul suolo ucraino.
La si chiami una guerra per procura piuttosto, dove i contendenti veri sono gli USA, o meglio il deep state americano transnazionale e la Federazione Russa; insomma, lo scontro vero tra Stati Uniti e Russia. 
Uno scontro tra Titani, giunto smaccatamente sul proscenio della storia, ove i due avversari hanno gettato le maschere: siamo di fronte a due visioni contrapposte del mondo che ora si stanno battendo senza esclusione di colpi. 
Il tramonto dell'Occidente e l'illusione che il XXI secolo potesse essere "il secolo americano" con la deriva economica e finanziaria conseguente in atto, ha spinto e fatto maturare le condizioni perché gli Stati Uniti pretendessero di imporre la loro logica imperialista stringendo in una morsa finale la Russia con l'allargamento verso est della NATO, il braccio armato della plutocrazia occidentale nel mondo. La Russia, l'unico competitor seriamente capace di impensierire l'establishment americano dal punto di vista strategico-militare ancor più della Cina, almeno fino a questo momento, deve necessariamente essere messa ko.
Se non si è capaci di comprendere la posta in gioco dietro la recrudescenza di un conflitto che perdura da ben otto anni e che oggi ha visto l'intervento diretto della Russia per scongiurare ed anticipare l'entrata dell'Ucraina nella NATO, non si coglie nemmeno il senso di questa russofobia conclamata che ha perfino del ridicolo in tutte le smargiasse espressioni in cui si manifesta da questo lato della barricata. 

Per un ripasso della storia dimenticata dunque, ho pensato fosse apprezzabile pubblicare il video di Massimo Mazzucco che ripercorre tutti gli eventi che si sono succeduti dall'inizio del XX secolo fino ad oggi in quella regione martoriata del mondo, almeno fino a quando la democratica e pluralista piattaforma youtube ce lo permetterà.
Buona visione a tutti.


Dinaweh










sitografia:







sabato 16 aprile 2022

IMPERMANENZA

 I M P E R M A N E N Z A



Kate Charlotte 


L'Impermanenza nella sua compiutezza penso sia un raggiungimento elevatissimo che non attiene alle possibilità dell'essere umano nella sua esperienza di terza dimensione, se non da parte di alcune anime maestre, scese da dimensioni superiori, per farsi testimoni del cammino da intraprendere.
Ciascuno di noi però è proprio in quella direzione che può muovere i propri passi, nella ricerca di sé e del reale significato di questo passaggio che chiamiamo vita.

Natura Maestra ce lo mostra continuamente: nulla che sia pervaso dalla scintilla della creazione e vivificato è permanente, stabile, immutabile.
Vita è movimento, mutamento, apertura, dinamismo fluido e costante. Laddove ci sono stasi, immobilismo, la vita è assente.
In questo orientamento le sfide che si presentano sul sentiero dell'Impermanenza consistono nell'imparare ad abbandonare gli attaccamenti, i ruoli, le identificazioni, i condizionamenti.
E' un cammino, lungo, profondo e graduale, ma che conduce alla vera responsabilità sulla propria esistenza, quindi all'autentica libertà.
Per riuscirci occorre innanzitutto recuperare la sensibilità che consente di accorgersi di attaccamenti, condizionamenti, identificazioni che tendono a dominarci, secondo veri e propri automatismi e poi imparare a stare insieme con quanto emerge dalle profondità del nostro animo, nel bene e nel male, con amorevolezza, consentendo che si esprima, senza reprimerlo, ma senza dargli potere.

In questo consiste infine un lavoro interiore immersivo.

Piano piano, una simile cura di sé conduce a comprensioni di cuore e non di mente, ad apprendimenti trasformativi perché frutto di esperienza attraversata, vissuta in prima persona, compiamo allora i piccoli passi che ci conducono a fluire in armonia con la Vita e ad arricchire di significato e amore questo transito terrestre.





mercoledì 13 aprile 2022

LE PROVE

 

LE PROVE



In questo post continuiamo l'esplorazione di alcune delle pagine più belle dell'opera di Pietro Ubaldi, "La Grande Sintesi", riferendoci alle prime pagine del libro. Ciò che potrete leggere di seguito può sorprendere lo scettico e il razionalista; a parlare infatti sono le Nourì, che lui descrive come "correnti di pensiero" che gli permisero 'di porsi in contatto per sintonia d'onda, con un profondissimo centro spirituale irradiante la stessa legge divina'; si tratta di quelle Entità luminose e spirituali che l'Ubaldi riceveva costantemente e di cui con i suoi scritti egli si faceva portavoce. Non soltanto una ricezione passiva la sua, in quanto la convivenza con tale elevata e cristica presenza cambiò nel profondo la sensibilità, il grado di consapevolezza e la frequenza vibratoria stessa dell'uomo, che diventava sempre più "sottile" nella percezione sensoria, come anche nelle abitudini alimentari o nelle frequentazioni sociali, sempre più rarefatte. 
Dopo gli anni che lo videro insegnante in Italia, raggiunta l'età del pensionamento, Ubaldi trasferì definitivamente la sua residenza in Brasile, dedicandosi ancor più all'opera ispirata, conclusasi col testo dal titolo "Un destino seguendo Cristo". 
Ancor più sorprendente agli occhi dello scettico e razionalista uomo del XXI secolo sarà constatare che le categorie interpretative della scienza da sempre contrapposte alle altrettanto "dogmatiche" credenze religiose sull'interpretazione del mondo e dei suoi fenomeni, andranno semplicemente a collimare, non più sul piano della fede, ma su quello razionale e questo avverrà quando l'evoluzione coscienziale dell'uomo sarà matura, grazie alla comunicazione con i mondi spirituali, i quali da sempre ispirano artisti, scienziati e condottieri di popoli. 
"Le fondamentali verità filosofiche, tanto discusse per millenni, saranno razionalmente risolvibili con la sola ragione, perché la vostra intelligenza ha progredito; quello che prima, per altre forze intellettive, doveva essere forzatamente dogma e mistero di fede, sarà questione di puro raziocinio, sarà dimostrabile e quindi verità obbligatoria per ogni essere pensante".
L'evoluzione del genere umano presume quindi che ci sia una comunicazione tra il mondo fenomenico (la materia) e quello spirituale che inonda quelle coscienze pronte a ricevere le onde psichiche, rendendole capaci delle più ardite invenzioni e scoperte, così anche nel campo dell'arte e della musica; del resto è sempre stato così. 
Il fatto che non tutti siano in grado di vedere e di sperimentare attraverso la ragione, dipende dal grado della loro evoluzione coscienziale, per cui ciò che uno vede o sente, non è detto che anche l'altro possa vedere o sentire; purtuttavia, ciò non significa che nulla esista di ciò che alcuni non riescono ancora a vedere o a sperimentare.
Nemmeno invocare delle prove sarebbe sufficiente a convincere gli scettici, poiché si tratterebbe sempre di un fenomeno esterno, facilmente strumentalizzabile a proprio piacimento. Il Cristo stesso ha dato infinite prove attraverso ciò che l'uomo inconsapevole di allora e di oggi definisce "miracoli", eppure non è servito a nulla e, alla fine, non è stato creduto.
La prova vera quindi non può essere che sospinta dall'interno, provocata da Dio stesso nella vita dell'individuo. Soltanto in quel caso l'uomo si sente smosso in prima persona, viene suo malgrado trasformato,  passato al crogiuolo del dolore se necessario e in lui finalmente avviene un moto ascensionale. Egli evolve e gli è concesso di accedere a conoscenze più elevate, questa volta attraverso il ragionamento e non più per fede. 


Dinaweh



         

"Se la vostra coscienza non vi fa più stupire di qualsiasi nuova possibilità, come potete, a priori, negare una forma di esistenza diversa da quella del vostro corpo fisico? Dovete perlomeno avere il dubbio di quella sopravvivenza che il vostro Io dentro vi suggerisce ogni momento e che voi inconsciamente, per istinto, sognate in tutte le vostre aspirazioni ed opere. Come potete credere che la vostra piccola terra, che vedete navigare nello spazio come un granello di sabbia nell'infinito, contenga l'unica possibile forma di vita nell'universo? Come potete credere che la vostra vita di dolori e di gioie fittizie e contrastate possa rappresentare tutta la vita di un essere?
Ma non avete mai sognato né sperato qualcosa di più alto, nella diuturna fatica delle vostre sofferenze e del vostro lavoro? E se io vi offrissi una fuga da queste sofferenze, una liberazione e un superamento, se io vi aprissi uno spiraglio di un nuovo grande mondo a voi ignoto e vi permettessi di guardarvi dentro per il vostro bene, non accorrereste voi come accorrete a vedere le macchine che divorano lo spazio, che solcano i cieli e che odono le lontane onde elettriche? Venite. 
Io vi indico delle grandi scoperte che la scienza dovrà fare; soprattutto quelle delle vibrazioni psichiche per cui è permesso a noi, spiriti senza corpo, comunicare con quella parte di voi che è spirito come noi. Seguitemi; non è un bel sogno, non è un'esplorazione fantastica dell'avvenire, questa che io faccio: è il vostro domani. Siate intelligenti, all'altezza della vostra scienza, siate moderni, ultra-moderni, e intravedrete lo spirito che è la realtà del domani, lo toccherete col ragionamento, col raffinarsi dei vostri organi nervosi, col progredire dei vostri strumenti scientifici. Lo spirito è là in attesa e farà vibrare le civiltà future.
Le fondamentali verità filosofiche, tanto discusse per millenni, saranno razionalmente risolvibili con la sola ragione, perché la vostra intelligenza ha progredito; quello che prima, per altre forze intellettive, doveva essere forzatamente dogma e mistero di fede, sarà questione di puro raziocinio, sarà dimostrabile e quindi verità obbligatoria per ogni essere pensante.

Non sapete che tutte le scoperte umane sono nate dalla profondità dello spirito che ha toccato l'al-di-là? Da dove viene il lampo del genio, la creazione dell'arte, la luce che guida i condottieri dei popoli, se non da questo mondo di cui io parlo? Le grandi idee che muovono e fanno avanzare il mondo le trovate forse nell'ambiente delle vostre competizioni quotidiane, o in quello dei fenomeni che la scienza osserva? E allora da dove vengono?
Voi non potete negare il progresso; anche il materialismo, che vi ha resi scettici, ha dovuto dire la parola: evoluzione. Voi stessi che negate, siete tutti una brama, una frenesia di ascensione, e non potete negare che l'intelletto progredisca e che i siano alcuni uomini più avanzati degli altri. Non può, dunque, essere impossibile, per la ragione e per la scienza, ammettere che alcuni tra voi abbiano raggiunta per evoluzione una tale sensibilità nervosa da raccogliere quello che voi non riuscite a percepire: le onde psichiche che noi Spiriti trasmettiamo. Essi sono i medium spirituali, veri istrumenti ricettori di correnti e di concetti che noi possiamo trasmettere; è questo il più alto grado di medianità (in alcuni casi del tutto cosciente), e quando si possono stabilire rapporti di sintonia, noi ce ne serviamo per l'alto fine di trasmettervi il nostro pensiero.
Molti medium odono con un nuovo senso di udito psichico, non più acustico; ci sentono con il loro cervello. Sintonia vuol dire capacità di risonanza; spiritualmente sintonia si dice simpatia cioè capacità di sentire all'unisono. Sia acusticamente che elettricamente o spiritualmente il principio vibratorio di rispondenza è lo stesso perché la legge è una in tutti i campi.

Chi non ode, nega, naturalmente; ma non potrà, non avrà il diritto di negare che altri possa udire e che oda. Chi nega chiede la prova ed è disposto a concedere il proprio assentimento solo dopo aver toccato quei dati fatti che sono necessari per scuotere il suo tipo di mentalità. Ma non avete mai pensato alla relatività della vostra psicologia, dovuta al diverso grado di evoluzione di ognuno? Non avete mai pensato che quel che colpisce una mente lascia l'altra indifferente e che ognuno esige la "sua" prova? Quale numero enorme di prove bisognerebbe dare perché ognuno si sentisse toccato nella propria speciale sensibilità! Ad ognuno un fatto che si innestasse nella sua vita, nella sua concezione di vita, nell'orientamento dato a tutti i suoi atti. E anche il ragionamento non serve per tutti, perché le dimostrazioni sono spesso discussioni che, invece di convincere, divengono sfogo aggressivo, esempio di lotta che inasprisce gli animi.
Rimarrebbe il prodigio. Ma le leggi di Dio sono immutabili perché perfette; ciò che è perfetto non si può correggere o alterare. Credete: è solo nella vostra psicologia assetata di violazioni, quel basso pensiero che una violazione sia prova di forza. Ciò può essere stato nel vostro passato di uomini selvaggi fatti di lotta e di ribellione; per noi la potenza è nell'ordine, nell'equilibrio, nella coordinazione delle forze, non nella rivolta, nel disordine, nel caos.
E poi un miracolo vi persuaderebbe? Ne ha fatti Cristo e gli avete creduto? Il miracolo è sempre un fatto a voi esterno, che potete negare tutte le volte che vi farà comodo di negarlo, perché disturba i vostri interessi.

Conclusione: o voi avete la purezza d'animo, la sincerità delle intenzioni e allora nelle mie parole sentirete la Verità senza prove esteriori (ecco l'intuizione) per il loro tono e contenuto; o voi siete in mala fede, vi accostate con doppio fine, per demolire o per speculare, perché oltre ogni discussione avete posto già il preconcetto del vostro interesse o godimento, e allora siete armati per respingere qualsiasi prova. Il fatto non è esteriore, apprezzabile con i sensi, quindi sempre discutibile per chi voglia negarlo, ma è fatto intimo, intrinseco.
La prova vera è una sola. E' la mano di Dio che vi raggiunge nelle vostre case, è il dolore che superando le barriere umane vi tocca e vi scuote, è la crisi dello spirito, è la maturità del destino, è la voce tonante del mistero che vi sorprende ad una svolta della vita e vi dice: basta! Ecco la via! Quella prova voi la sentite; vi turba, vi accascia, vi spaventa, ma è irresistibile, vi muta, vi convince. Allora voi, negatori beffardi, vi inginocchiate, tremate e piangete. Il gran momento è giunto. Dio vi ha toccato. Ecco la prova!
La vostra vita è piena di queste forze ignote in azione. Sono le più grandi, quelle da cui dipendono le vostre vicende e il destino dei popoli. Quante non sono pronte a muoversi, nell'ignoto domani, anche contro di te che leggi? Gli incoscienti alzano le spalle al domani; solo i coraggiosi osano guardarlo in faccia, bello o brutto che sia. Io parlo, o uomo, del tuo destino, della tua vittoria e dei tuoi dolori del domani, non solo in quel lontano avvenire di cui non ti curi, ma nel e più prossimo futuro. 
Le mie parole ti daranno un senso nuovo e più profondo della vita e del destino, della tua vita e del tuo destino.
Ho già parlato al mondo e ai popoli dei loro grandi problemi collettivi. Ora parlo a te, nel silenzio del tuo raccoglimento. Le mie parole sono buone e sagge e mirano a fare di te un essere migliore, per te stesso, per la tua famiglia, per la tua patria".


Pietro Ubaldi, La Grande Sintesi, op. cit. pp. 36-39.







lunedì 11 aprile 2022

IL LUNGO CAMMINO DELL'EVOLUZIONE


 IL LUNGO CAMMINO DELL'EVOLUZIONE



Dinaweh


Traggo questo scritto da un testo che mi ha appassionato molto e che considero uno dei testi più ispirati dell'ultimo scorcio del secolo scorso; un testo particolare, scritto su ispirazione di un'Entità Superiore, la Nourì, come era solito definirla lo scrivente, il professor Pietro Ubaldi, di cui già in passato, dalle pagine di questo blog, ho citato alcuni scritti e dato alcuni riferimenti. Questo grande apostolo dello Spirito, che rinunciò di fatto ad avere una vita propria, essendo un insegnante di liceo e anche un musicista, dedicò tutta la sua vita, soprattutto al termine della sua carriera lavorativa ad un'opera mastodontica e certosina, in costante ricezione e metamorfosi spirituale della sua stessa persona, a servizio di quella Presenza spirituale che albergava in lui e che tutto allo stesso tempo lo trasformava, rendendolo sempre più etereo e vicino al Cielo.
Le righe che troverete riportate di seguito le ho estrapolate dal suo testo principale, che può essere considerato la summa di un'opera vastissima consistente in ben ventiquattro volumi. 
Il testo in questione è "La Grande Sintesi", che Pietro Ubaldi, nato a Foligno il 18 agosto 1886 e deceduto a S. Vicente (Brasile) il 29 febbraio 1972, iniziò nell'estate del 1932 pubblicandola a puntate all'interno di una rivista l'anno seguente, il gennaio 1933. 

L'apparente dicotomia che separa l'uomo, essere immortale eppure mortale nel suo veicolo fisico, dall'ineluttabilità del costante divenire dell'Universo in fondo non fa altro che rimarcare la misura dell'indefinibile nel finito, dell'eterno che si srotola e dipana in corpi e materia corruttibili e circostanziati in processi e cicli di continue nascite e morti, secondo un metro e una misura ultramondani non soggetti alla precarietà del tempo e dello spazio e che, tuttavia, attraverso l'impermanenza dell'ente illusorio, suggellano nell'Eternità il compimento e l'evoluzione di tutti i figli, fino a che il fiume delle esperienze di tutti sfoci nel mare del Compimento indifferenziato e nella forma non forma, la Sostanza dell'Assoluto. 
L'autore ci ricorda che tutto questo processo evolutivo non potrebbe avvenire e l'Universo non potrebbe essere coeso a se stesso e vibrare armonicamente in tutti i suoi aspetti se non fosse sostenuto dalla forza attrattiva dell'Amore, testimonianza fattuale della Presenza in ogni istante dell'eternità.

Di poi, a volo d'Angelo, è come se l'obiettivo di un'immaginaria macchina da presa si spostasse in basso, verso l'umana esperienza e il suo travaglio, ricordandole di non disprezzare nulla del suo destino, di non ribellarsi ad esso, poiché il suo nucleo e tutte le sfide che in esso sono racchiuse, sono adatte a lei, perfette per la sua intrinseca evoluzione.
Non la méta quanto il viaggio cela in sé il senso del nostro esistere, poiché sono propriamente tutte le difficoltà e il dolore che durante il viaggio incontriamo a forgiare il nostro Spirito, per cui: 
"la vita va tutta vissuta momento per momento, in ogni istante vi è un   atto o un fatto che si ricollega con l'eternità".
Non esiste quindi un destino malvagio, ma tutto è calibrato sulla nostra misura e  soltanto quello che possiamo sostenere ci viene caricato, come distillato e medicina per la nostra stessa evoluzione. Del resto, non dimentichiamo mai che sono le nostre stesse opere a definire e sostanziare il peso delle prove corrispondenti per le quali dunque noi stessi siamo gli artefici e i diretti responsabili. Tuttavia, sempre, la legge dell'evoluzione concorre alla nostra crescita: lo fa costantemente, in primo luogo attraverso l'impermanenza di tutte le cose, che è il continuo mutamento delle stagioni della vita; sottraendoci le persone care a cominciare dai nostri genitori, lasciando vivere il proprio destino ai nostri figli, privandoci di un Amore dopo un certo periodo di tempo... 
Eppure, nonostante tutto questo possa sembrarci crudele: 
"Tra millenni e millenni voi non sarete più i bambini di oggi e raggiungerete forme di coscienza che oggi non sapete nemmeno immaginare".
 Abbiamo davanti tutta l'eternità. Quello che sin da oggi possiamo fare è condurre un passo dietro l'altro poiché, come ci ricorda l'autore, "la vita va tutta vissuta momento per momento. In ogni istante vi è un atto o un fatto che si ricollega con l'eternità".
Buona lettura e buona meditazione a tutti.



Dinaweh  





Più alto dell'alta Gäyatrï
al di là dell'Immortale egli procedette.
Dov'era allora il Non-nato?
Questo neppure i conoscitori della scienza vedica sanno dire.

Atharva-veda X, 8,41





"Nell'infinito voi vi muovete. La vita è un viaggio e voi non possedete null'altro che le vostre opere. In ogni ora si muore e in ogni ora si rinasce, ma si è sempre figli di se stessi. L'evoluzione battuta dal ritmo del tempo non si può fermare. Voi vedete secondo una falsa prospettiva psichica. E' necessario concepire non le cose, ma la traiettoria del loro trasformismo, non i fenomeni ma i periodi fenomenici; voi dovete piazzarvi mobili nella fluidità del movimento, realizzarvi in questo mondo di cose fuggenti, quali esseri indistruttibili in un tempo che non può portare che continuazione, lanciati verso un eterno futuro che vi spalanca le porte dell'evoluzione.

Tra millenni e millenni voi non sarete più i bambini di oggi e raggiungerete forme di coscienza che oggi non sapete nemmeno immaginare. Vi ho mostrato il destino e il tormento dei grandi che vi precedono nel cammino. Essi vi dicono quello che sarà l'uomo domani. Voi non potete fermarvi. Abbiamo visto il funzionamento organico della grande macchina dell'universo nei suoi aspetti, nelle fasi del suo divenire. E' un movimento immenso, e voi dovete funzionare come parte nel grande organismo.
Una grande attrazione lo regge tutto: Amore. Esso canta nell'architettura delle linee, nella sinfonia delle forze, nelle rispondenze dei concetti, sempre presente. Si chiama attrazione e coesione al livello materia, impulso e trasmissione al livello energia, slancio di vita e di ascensione al livello spirito. E' l'armonia nell'ordine cinetico, in cui è il nostro respiro e il divino respiro dell'universo. Abbiamo osato svelare il mistero e guardare senza veli la Legge che è il pensiero di Dio. In ogni campo abbiamo visto i momenti di quel concetto che tutto regge. 
Non temano i buoni di conoscere la verità."

[...] "Non vi ribellate, ma accettate tutto il lavoro che il vostro destino vi offre. Questo è già perfetto e contiene tutte le prove adatte, anche se piccole. Se così è, non cercate altrove grandiosi eroismi. I piccoli pesi saputi portare e a lungo, rappresentano spesso uno sforzo, una pazienza, una utilità maggiore. Le prove implicano il lavoro lento della loro assimilazione, la costruzione dello spirito deve essere eseguita in ogni suo dettaglio, la vita va tutta vissuta momento per momento, in ogni istante vi è un atto o un fatto che si ricollega con l'eternità.
Ricordate che il destino non è malvagio, ma è sempre giusto, anche se le prove sono gravi. Ricordate che mai si soffre invano, che il dolore scolpisce l'anima. La legge del proprio destino ubbidisce ad equilibri profondi ed è inutile ribellarsi. Vi sono dei dolori che sembrano uccidere, ma mai essi sono senza speranza, mai voi sarete gravati al di sopra delle vostre forze. La reazione delle inesauribili potenze dell'anima si proporziona all'assalto.
Abbiate fede anche quando il cielo è tetro, l'orizzonte è chiuso e tutto sembra finito, perché vi è sempre là in attesa una forza che vi farà risorgere. L'abbandono e la sua sensazione fan parte della prova, perché solo così saprete imparare a volare con le vostre ali. Anche quando voi dormite o ignorate, il destino vigila e sa, è una forza sempre attiva nel preparare il vostro domani che contiene le più sconfinate possibilità."  





Pietro Ubaldi, La Grande Sintesi, ed. Mediterranee, Roma, 1996, pp. 488-489, 492. 



 


sabato 2 aprile 2022

NON SIATE CIBO


NON SIATE CIBO




Sii sempre consapevole. 
Nutri la tua anima, 
con tutto ciò che ti aiuta ad alzarti. 

Sorridi, canta, balla, ama.
Il risveglio dell'umanità ha inclinato
il vortice evolutivo verso le Alte frequenze.

Per questo loro stanno attaccando
con tale ferocia.
Stanno morendo di fame!

Connettiti con la tua anima
e osservati: 
se la tua anima risuona con queste parole
non dare più 1 secondo della tua esistenza
per essere cibo.
Elimina le basse passioni della tua vita:
odio
rancore
invidia
paura
vizi
alimenti spazzatura
bugie
ambizione
egoismo
tristezza
sfiducia.
Tutto questo genera energia densa,
cibo per gli Oscuri.

Sii consapevole delle tue emozioni.
Mettiti in ascolto di te.
Vai a passeggiare nella natura,
medita,
fai esercizio fisico,
fai tutto il necessario, ma cambia immediatamente 
quell'energia bassa,
perché stai servendo da cibo.

Se ti abitui a vivere nella frequenza dell'Amore,
la tua realtà cambierà alla tua volontà
senza sforzo.

Sei un Essere Potente.
Sei inarrestabile.
Non temere nulla.
Libera la tua mente dalla Matrix.
Focalizza la tua attenzione su ciò che desideri.

Noi siamo vivi amando il Tutto
e tu ne fai parte, insieme alle stelle, al Sole
e a tutte le Galassie dell'Universo.

Tu sei A M O R E.