IL LUNGO CAMMINO DELL'EVOLUZIONE
Dinaweh
Traggo questo scritto da un testo che mi ha appassionato molto e che considero uno dei testi più ispirati dell'ultimo scorcio del secolo scorso; un testo particolare, scritto su ispirazione di un'Entità Superiore, la Nourì, come era solito definirla lo scrivente, il professor Pietro Ubaldi, di cui già in passato, dalle pagine di questo blog, ho citato alcuni scritti e dato alcuni riferimenti. Questo grande apostolo dello Spirito, che rinunciò di fatto ad avere una vita propria, essendo un insegnante di liceo e anche un musicista, dedicò tutta la sua vita, soprattutto al termine della sua carriera lavorativa ad un'opera mastodontica e certosina, in costante ricezione e metamorfosi spirituale della sua stessa persona, a servizio di quella Presenza spirituale che albergava in lui e che tutto allo stesso tempo lo trasformava, rendendolo sempre più etereo e vicino al Cielo.
Le righe che troverete riportate di seguito le ho estrapolate dal suo testo principale, che può essere considerato la summa di un'opera vastissima consistente in ben ventiquattro volumi.
Il testo in questione è "La Grande Sintesi", che Pietro Ubaldi, nato a Foligno il 18 agosto 1886 e deceduto a S. Vicente (Brasile) il 29 febbraio 1972, iniziò nell'estate del 1932 pubblicandola a puntate all'interno di una rivista l'anno seguente, il gennaio 1933.
L'apparente dicotomia che separa l'uomo, essere immortale eppure mortale nel suo veicolo fisico, dall'ineluttabilità del costante divenire dell'Universo in fondo non fa altro che rimarcare la misura dell'indefinibile nel finito, dell'eterno che si srotola e dipana in corpi e materia corruttibili e circostanziati in processi e cicli di continue nascite e morti, secondo un metro e una misura ultramondani non soggetti alla precarietà del tempo e dello spazio e che, tuttavia, attraverso l'impermanenza dell'ente illusorio, suggellano nell'Eternità il compimento e l'evoluzione di tutti i figli, fino a che il fiume delle esperienze di tutti sfoci nel mare del Compimento indifferenziato e nella forma non forma, la Sostanza dell'Assoluto.
L'autore ci ricorda che tutto questo processo evolutivo non potrebbe avvenire e l'Universo non potrebbe essere coeso a se stesso e vibrare armonicamente in tutti i suoi aspetti se non fosse sostenuto dalla forza attrattiva dell'Amore, testimonianza fattuale della Presenza in ogni istante dell'eternità.
Di poi, a volo d'Angelo, è come se l'obiettivo di un'immaginaria macchina da presa si spostasse in basso, verso l'umana esperienza e il suo travaglio, ricordandole di non disprezzare nulla del suo destino, di non ribellarsi ad esso, poiché il suo nucleo e tutte le sfide che in esso sono racchiuse, sono adatte a lei, perfette per la sua intrinseca evoluzione.
Non la méta quanto il viaggio cela in sé il senso del nostro esistere, poiché sono propriamente tutte le difficoltà e il dolore che durante il viaggio incontriamo a forgiare il nostro Spirito, per cui:
"la vita va tutta vissuta momento per momento, in ogni istante vi è un atto o un fatto che si ricollega con l'eternità".
Non esiste quindi un destino malvagio, ma tutto è calibrato sulla nostra misura e soltanto quello che possiamo sostenere ci viene caricato, come distillato e medicina per la nostra stessa evoluzione. Del resto, non dimentichiamo mai che sono le nostre stesse opere a definire e sostanziare il peso delle prove corrispondenti per le quali dunque noi stessi siamo gli artefici e i diretti responsabili. Tuttavia, sempre, la legge dell'evoluzione concorre alla nostra crescita: lo fa costantemente, in primo luogo attraverso l'impermanenza di tutte le cose, che è il continuo mutamento delle stagioni della vita; sottraendoci le persone care a cominciare dai nostri genitori, lasciando vivere il proprio destino ai nostri figli, privandoci di un Amore dopo un certo periodo di tempo...
Eppure, nonostante tutto questo possa sembrarci crudele:
"Tra millenni e millenni voi non sarete più i bambini di oggi e raggiungerete forme di coscienza che oggi non sapete nemmeno immaginare".
Abbiamo davanti tutta l'eternità. Quello che sin da oggi possiamo fare è condurre un passo dietro l'altro poiché, come ci ricorda l'autore, "la vita va tutta vissuta momento per momento. In ogni istante vi è un atto o un fatto che si ricollega con l'eternità".
Buona lettura e buona meditazione a tutti.
Dinaweh
Più alto dell'alta Gäyatrï
al di là dell'Immortale egli procedette.
Dov'era allora il Non-nato?
Questo neppure i conoscitori della scienza vedica sanno dire.
Atharva-veda X, 8,41
"Nell'infinito voi vi muovete. La vita è un viaggio e voi non possedete null'altro che le vostre opere. In ogni ora si muore e in ogni ora si rinasce, ma si è sempre figli di se stessi. L'evoluzione battuta dal ritmo del tempo non si può fermare. Voi vedete secondo una falsa prospettiva psichica. E' necessario concepire non le cose, ma la traiettoria del loro trasformismo, non i fenomeni ma i periodi fenomenici; voi dovete piazzarvi mobili nella fluidità del movimento, realizzarvi in questo mondo di cose fuggenti, quali esseri indistruttibili in un tempo che non può portare che continuazione, lanciati verso un eterno futuro che vi spalanca le porte dell'evoluzione.
Tra millenni e millenni voi non sarete più i bambini di oggi e raggiungerete forme di coscienza che oggi non sapete nemmeno immaginare. Vi ho mostrato il destino e il tormento dei grandi che vi precedono nel cammino. Essi vi dicono quello che sarà l'uomo domani. Voi non potete fermarvi. Abbiamo visto il funzionamento organico della grande macchina dell'universo nei suoi aspetti, nelle fasi del suo divenire. E' un movimento immenso, e voi dovete funzionare come parte nel grande organismo.
Una grande attrazione lo regge tutto: Amore. Esso canta nell'architettura delle linee, nella sinfonia delle forze, nelle rispondenze dei concetti, sempre presente. Si chiama attrazione e coesione al livello materia, impulso e trasmissione al livello energia, slancio di vita e di ascensione al livello spirito. E' l'armonia nell'ordine cinetico, in cui è il nostro respiro e il divino respiro dell'universo. Abbiamo osato svelare il mistero e guardare senza veli la Legge che è il pensiero di Dio. In ogni campo abbiamo visto i momenti di quel concetto che tutto regge.
Non temano i buoni di conoscere la verità."
[...] "Non vi ribellate, ma accettate tutto il lavoro che il vostro destino vi offre. Questo è già perfetto e contiene tutte le prove adatte, anche se piccole. Se così è, non cercate altrove grandiosi eroismi. I piccoli pesi saputi portare e a lungo, rappresentano spesso uno sforzo, una pazienza, una utilità maggiore. Le prove implicano il lavoro lento della loro assimilazione, la costruzione dello spirito deve essere eseguita in ogni suo dettaglio, la vita va tutta vissuta momento per momento, in ogni istante vi è un atto o un fatto che si ricollega con l'eternità.
Ricordate che il destino non è malvagio, ma è sempre giusto, anche se le prove sono gravi. Ricordate che mai si soffre invano, che il dolore scolpisce l'anima. La legge del proprio destino ubbidisce ad equilibri profondi ed è inutile ribellarsi. Vi sono dei dolori che sembrano uccidere, ma mai essi sono senza speranza, mai voi sarete gravati al di sopra delle vostre forze. La reazione delle inesauribili potenze dell'anima si proporziona all'assalto.
Abbiate fede anche quando il cielo è tetro, l'orizzonte è chiuso e tutto sembra finito, perché vi è sempre là in attesa una forza che vi farà risorgere. L'abbandono e la sua sensazione fan parte della prova, perché solo così saprete imparare a volare con le vostre ali. Anche quando voi dormite o ignorate, il destino vigila e sa, è una forza sempre attiva nel preparare il vostro domani che contiene le più sconfinate possibilità."
Nessun commento:
Posta un commento