mercoledì 25 settembre 2013

LA DERIVA


La gioia, l'incanto,
le ferite del cuore,
 la durezza delle vite
la giostra del dolore 
che si aggira per il mondo da tempi immemorabili, 
senza risparmiare nessuno,
senza far sconti o discriminare le latitudini.
E' sempre tutto dentro di noi
e noi siamo la rappresentazione di quel mondo interiore, 
creatori della stessa realtà dalla quale vogliamo fuggire.
   ...Quando ci accorgiamo di questo piccolo segreto,  
allora anche il posto più desolato della Terra 
diventa per noi il Paradiso. 
E a volte c'è bisogno di andare lontano da noi stessi
per ritrovarci di nuovo 
e tornare al centro.

Dinaweh






La deriva


Era informe e degradante
come un torsolo di mela
succhiato fino al seme,
si trastullava di poche cose
e rimaneva lì, fermo  immobile
ad aspettare
senza tempo né spazio
accudiva i suoi pensieri
come si fa con i pezzi di un puzzle impudente
in giornate afose
o di acqua di cielo insistente
– così si muoveva – in  barba al frastuono
là fuori
del bordello di uomini e donne sparpagliati nel traffico
di una metropoli congestionata e spinta all’eccesso

muoveva le dita di una mano
indolente,
come si fa quando ormai il gioco è fatto
simile al giardiniere là sotto
ad annaffiar di pensieri
giardini, durante l’ultima ora meridiana
quando il sole casomai si corica
di là, sul mare, annoiato e ripetitivo
nel suo ancestrale sciabordio dorato
degli ultimi raggi celesti

Era preso dal ricordo
di giorni lontani
ma scritti per sempre
come files di sistema,
previa
la morte di sé.
Anche lui si trovava obbligato
a dirimere e archiviare
a speculare  a trovar ragioni
a cercare giustificazioni
a imprecare col fato e col destino
fino all’ultimo respiro…
In realtà qualcosa gli sfuggiva
e dove fosse, se nei meandri della mente
o in altre dimensioni perso
il fatto è che d’un tratto
una luce dentro
prima fioca e inconsistente
si faceva certa, consapevole
come venisse da altro che non da lui
eppure da lui si accendeva
e tutto vibrava
persino le ossa tremolanti
con il loro ticchettio automatico
sentivano di essere pervase e attraversate
da bagliori e da scossoni,
come di corrente

un motore che mai avrebbe detto
avesse
cominciava così ad accendersi dentro
dal nulla
da poca cosa,
come quando ci si alza
dal tavolo dopo una partita a scacchi
sudata e vinta,
così spingeva se stesso
ad altre sottili comprensioni
senza volerlo,
senza alcun sistematico intento.

Com’è possibile – si chiese –
che questo accada?
Dopotutto, ogni aspetto della sua apparente
inutile esistenza
aveva da tempo atteso che qualcuno o qualcosa
lo accendesse,
ma mai più avrebbe preteso che ciò
veramente avvenisse.

Se non ora quando? - sembravano sussurrargli
voci dentro
Sì, “se non ora quando”?

Inghiottendo saliva
ripeteva egli pure,
quasi farfugliando col suono delle labbra serrate,
quel mantra,
come se tutta la sua esistenza
avesse atteso quell’ora, quel minuto, quello spazio,
attimo di eternità pervadente.: “Se non ora quando?” 

Il film scorreva davanti ai suoi occhi
senza più l’ingaggio della mente a dargli pena;
era altro a farlo sentire vivo
come fa il battito d’ali di un improvviso uccellino
che sfreccia di sorpresa davanti alla fronte,
così, lo stesso brivido di stupore e bellezza
tutto lo pervadeva,
tanto da non occuparsi più del suo corpo
né dello scorrere dei minuti, o del passare del sole
da dietro le finestre.

Da dove sbucano i naufraghi
di una nave trasformatasi in pochi attimi
in relitto, così sentiva se stesso,
grato per aver finalmente raggiunto la salvezza,
soccorso e curato dallo stesso periglioso viaggio
imprevedibile, imprevisto e tuttavia cercato,
celato agli occhi di tutti,
ma chiaro ai suoi.
Quale la mèta di quel vagare
nel tutto preordinato della mente?
Nulla delle sue infinite parti erano mai approdate
ad alcun molo,
né alcuna scialuppa di salvataggio le aveva raccolte.
Si sentiva semmai come naufrago alla deriva

Si trovava gettato in acque profonde,
scure, sconosciute.
solo così – sapeva –
era possibile incontrare l’altra parte di sé
fino in fondo, fino all’ultimo battito.
Si sentiva morire come quando si nasce,
tutto avvolto da istanti brevissimi di paura
e comunque fitti, uno dietro l’altro,
senza sosta.
Quando mai aveva avuto quel coraggio?
Ora era guerriero nudo a se stesso,
armato di solo pugnale!
Forse una vita passata oppure parallela
gli dava la spinta?
Forse il ricordo di essere stato
ciò che, persa la memoria, una volta fu?
Così si gettava contro quell’armata
ben più agguerrita – sembrava –
e risoluta nel vincere la sfida.

Innumerevoli forme di draghi
incespicavano l’uno sull’altro
e s’affannavano a caccia della preda
orde di volti ostili
di livore antico arrossati
famelici nel voler blandire il colpo fatale
più simili a cerebri di rettiliana fattura
non si davano per vinti
a scatenar l’insidia che istilla il dubbio e lo spavento
al nemico attorniato e braccato
come una volpe, quando si sente inseguita
da cani di corsa rabbiosi

così percepiva ogni fibra del suo corpo
e la sua anima a seguire,
perfettamente all’unisono
con quell’emozione antica, lo spavento
che raggela il sangue e immobilizza i pensieri.

Istinto puro, primordiale
prendeva in lui il sopravvento
e lo guidava salvandolo
fuori dalle gabbie della ragione,
sua antica confidente e compagna,
trappola mortale, tagliola spaccaossa
nemica di ogni balzo verso l’impossibile
verso la libertà e l’ignoto.
Libertà creatrice di mondi
immaginazione realizzatrice di sogni,
svelamento e ricordo
dell’Eden perduto
e tuttavia sempre presente
nel qui e ora
fuori dal tempo,
eterna presenza nascosta
viva, risoluta e silenziosa.

Quante volte l’ho cercata – diceva a se stesso –
e ora me la trovo davanti,
me la sento dentro
e ruggisce come rombo di tuono.
Cosa ne farò di questa libertà?
Sarò in grado di accudirla e di farla crescere?

Spavento e stupore si avvicendavano nella sua mente
Tutto ricominciava di nuovo, daccapo
ma altri colori e forme disegnavano il suo volto
costernato e stanco
mentre soffiava in lui l’aria di un movimento mai udito prima
estremità e finitezza lasciavano il posto
alla contemplazione di un’esistenza a prescindere
senza confini né personalità
oggetto fine a se stessa
non più come l’ordito rovesciato di una tela incomprensibile,
ma nel qui e ora compiuta e realizzata,
pronta ad altre e nuove trasformazioni
che non siano il risultato di pensieri
ma la definizione di ciò che è
nel Sono Colui che sono

…Dipanava se stesso
mentre la coscienza prendeva il sopravvento
sulle infinite parti del manifesto essere incarnato
che era stato.
Non più definibile o rintracciabile anagraficamente
secondo logica matematica di statistiche probabilità
ma Essente di per sé
invalido di gambe e braccia
come fosse,
fermi i pensieri non ronzavano più
come mosche.

Era e basta ed è tutt’ora da sempre
avulso dalla materia incatenante
e fuorviante, illusione metafisica
di improbabili calcoli e possibilità.
Attimi di infinita beatitudine
coscienza espansa
fuori e dentro
non più limitata da vincoli di cose

Ma dove il sogno, dove la realtà?
Era come si fosse appisolato
dentro una caverna di luce
e ora, precipitato di nuovo in acque profonde,
sentiva il freddo appiccicarsi alla pelle
ma una vibrazione inconsueta lo sosteneva
e le goccioline d’acqua non raggelavano
il sentimento di sentirsi alleato
a quell’universo di cui era parte

come da sempre.
L’aveva visto per la prima volta
e poteva riprendere la corsa
fino a perdersi di nuovo
nell’unica e imprescindibile Fonte.

                                                                                                  Copyright 2014 Luca Peirano. Tutti i diritti sono riservati

Dinaweh                                                    



martedì 17 settembre 2013

Unici ma uniti


Unici ma Uniti

Solo considerandoci parte di un Tutto
potremo esprimere al meglio chi  siamo. 
La nostra forza sta nel progetto 
d'amore che ognuno di noi 
attraverso l'altro 
esprime. 
Un solo fiore non adorna un prato;
una sola goccia non appartiene al mare;
un solo soffio di vento non fa germinare i semi operosi sulla Terra.
Un cucciolo d'uomo non cresce separato dai suoi simili. 
La cura della specie sta nel sentirsi parte di una grande famiglia,
l'Umanità, 
senza distinzioni,
senza più appartenenze
che non siano la vita stessa! 

Dinaweh








Che il vostro cuore sia sempre più sollecitato dalla forza
e la forza sia per voi la vita,
l'unione d'intenti,
la determinazione nel voler costruire un Nuovo Mondo,
la tenacia del Guerriero 
che combatte la sua battaglia fino alla fine,
la visione del bambino che attraverso il suo sogno
realizza una nuova realtà, fino a farla fiorire
da adulto in piena consapevolezza.

Un sentito e caloroso grazie 

a tutte le donne e gli uomini
che con l'agire del cuore
cioè con "cor-aggio"
portano avanti un sogno,
creano la bellezza,
adorano e sono a servizio
della propria divini,

a tutti voi

che leggete queste righe
frutto della PASSIONE per una causa luminosa e GRANDE:

quella di essere i Costruttori
di una nuova civiltà 
fondata sull'AMORE
sulla compassione,
sulla benevolenza,
sul rispetto e la valorizzazione delle differenze,
sulla condivisione dei frutti della Terra
e sulla benedizione dei doni dei possenti Cieli
e delle dimensioni cristalline
di questo splendido Universo
che ci nutre,
ci assiste,
ci ama e cura.

Shanti  Madre Terra, 
Shanti Padre Cielo
Shanti Spirito Creatore delle acque 

e degli Universi mond
conosciuti e sconosciuti




DINAWEH

giovedì 5 settembre 2013

AHMYO Giornata degli abbracci a Torino sabato 7 settembre 2013 ore 21


Tutti pronti per gli abbracci? 

Ci siamo! 

Aprite i cuori, cominciate a respirare a pieni polmoni.
Preparatevi a lasciare andare via tutte le paure.
Abbracciare l'altro è abbracciare  e dare il benvenuto
alle nostre ombre, 
è fare pace con  il nostro corpo, 
è acquietare la mente,
è espandere il cuore! 
Questa canalizzazione sarà lo spunto della nostra preghiera
della meditazione che faremo per radicare la pace 
nei nostri cuori  
e sul Pianeta Terra!





Un segno della nostra  totale fiducia 
è l'abbandono. Non resistere alla vita,
qualsiasi sia l'insegnamento che essa ti porta
anche se fa male...
Ricorda: Tu hai scelto le sfide che ti trovi a dover superare,
 tu sei sceso per ultimare 
il ricamo del tuo disegno perfetto,
e non sarà importante quanto tempo ci metterai 
per incastonare il tuo meraviglioso ordito nella sinfonia colorata 
e vibrante di suoni 
nel punto che trascorre tra l'Alfa e l'Omega.

Dinaweh 


AHMYO


Adamus
(canalizzazione di Geoffrey Hoppe)




Esiste un termine, una parola un po’ zen per definire la fiducia assoluta in voi – AHMYO – riuscite a pronunciarla? In realtà, negli altri reami più che una parola è una vibrazione – aaahh mmyoooo – un po’ arrotata – aahhmmyoooo:

FIDUCIA ASSOLUTA

Fiducia assoluta non nel mondo, nel mondo là fuori e neppure nelle altre persone, non in qualche Dio o entità e neppure negli extra terrestri, ma in voi  ahmyo!
Ahmyo – IO SONO QUELLO CHE SONO –
Qualsiasi cosa accada nella mia vita, io so in modo assoluto che avviene per il massimo bene - il mio -.

Non per punirmi, non per darmi qualche ‘lezione’ e non perché sono cattivo. In effetti l’ho creato io per il massimo bene.
Esiste un termine, una parola zen per definire la fiducia assoluta in voi
AHMYO…

Riuscite a pronunciarla?


In realtà, negli altri reami più che una parola  è una vibrazione – aahhmmyo –

FIDUCIA ASSOLUTA
Fiducia assoluta non nel mondo là fuori e neppure nelle altre persone, non in qualche Dio o entità e neppure negli extraterrestri,
ma in voi – ahmyo!

Ahmyo: io sono quello che sono. Qualsiasi cosa accada nella mia vita, io so in modo assoluto che avviene per il massimo bene -  il mio!

Non per punirmi, non per darmi qualche lezione e non perché sono cattivo –

…in effetti  l’ho creato io per il massimo bene.

Nel momento in cui afferrate questo concetto, sbloccate  dei potenziali che prima vi erano del tutto sconosciuti.
Quando raggiungete questo spazio di ahmyo – FIDUCIA ASSOLUTA –

io creo
la mia vita e non m’interessa come possono apparire le circostanze esterne…
LE STO  CREANDO  IO


Quello è AHMYO!
FIDUCIA IN VOI, ASSOLUTA e non mentale…

AHMYO: quando siete a quel punto – e voi ci siete, dovete riconoscerlo – solo allora le cose possono davvero cominciare a muoversi e comincerete a divertirvi…

AMHYO è PURO, è il Sé più puro e il più assoluto; in un certo senso è la realizzazione dell’IO SONO.

AMHYO, smettete di dubitare e analizzare tutto!

Tutto è creato da me per – chiamatelo come preferite – il mio massimo bene, la mia massima espansione e la mia gioia di vivere.

IO CREO ogni piccola cosa: quel livello di fiducia in sé è ciò cui i Maestri Ascesi hanno aspirato e di cui hanno fatto esperienza nella loro ultima vita qui sulla Terra.

AHMYO, si potrebbe dire che si tratta dell’ultimo stadio,
il più gioioso.

Immaginate per un attimo: immaginate se sceglieste….
Come sarebbe provare una fiducia totale, assoluta e senza condizioni in voi…


fidarvi  del vostro corpo e anche se provate dolore e vi ammalate, vi fidate di lui?

AHMYO! Qualsiasi cosa accada, l’avete creata voi – per l’amore del Sé.
Che cosa succede quando iniziate davvero a comprendere l’AHMYO consapevole?

Smettete di preoccuparvi delle piccole cose. Facciamo un respiro profondo in questo spazio sicuro… dell’Ahmyo  -  lo stato naturale dell’essere
senza preoccupazioni e senza ansia….

[RESPIRO PROFONDO]

L’AHMYO E’ LO STATO IN CUI NON C’E’ SFORZO
Immaginatevi una vita senza sforzo,
immaginatela per un attimo…
Non accadrà mai, se non cominciate a immaginarla…




Sì, dovremmo cominciare a considerare 
che tutto sia molto più semplice di quanto finora abbiamo immaginato.
In realtà è tutto molto più semplice; è sufficiente lasciar andare 
tutto ciò che non ci serve, che non ci dà serenità,
pace, felicità...
Possiamo decidere di essere liberi, liberi di tornare al nostro centro,
liberi di cambiare direzione, di rilasciare tutti i pesi, tutte le zavorre.
Prendendo spunto ancora una volta da Adamus, ci soffermeremo ancora 
sul significato di libertà e di fiducia. 
Alla prossima!
Con amore, 
Dinaweh.





martedì 3 settembre 2013

Superior stabat Lupus


SUPERIOR STABAT LUPUS

LONGEQUE INFERIOR 

 AGNUS

"Ad rivum eundem 
lupus et agnus venerant,
siti compulsi.
Superior stabat lupus,
longeque inferior Agnus".

Fedro





Sembra che dalla scomparsa di Fedro, 
 noto scrittore latino, non sia sostanzialmente cambiato nulla,
considerando oltretutto la susseguente venuta di Gesù di Nazareth, detto il Cristo 
e  la di Lui e nel Suo nome successiva posa in opera 
della Basilica romana in San Pietro..!
Eppure ora i tempi stanno per cambiare, anzi sono già cambiati!
Non ci credete?
Non troverete risposte fuori di voi, se prima non le cercherete dentro di voi...
E, in buona sostanza, è la stessa cosa che con altre parole e in altro tempo 
era già stato detto... 
"Il Regno dei Cieli è già qui sulla Terra ed è dentro di voi" . 
Chi ha orecchie per intendere, INTENDA !

Dinaweh
    


Con il mese di settembre è opportuno riprendere il discorso che avevamo lasciato interrotto a proposito 
del network, singolare quanto mai 'antico' sistema di sostegno e di guadagno. 
Molte sono ancora le persone non convinte della sua 'affidabilità' che maturano spesso una diffidenza tale da indurle a guardare con sospetto queste forme di reddito, per non parlare di chi, una volta fatta l'esperienza senza averne goduto alcun beneficio e magari peggio ancora, avendo perso anche del denaro, giurano di non volerne più sapere per il resto della loro vita...  E poi rimane anche il sospetto sulla provenienza e sull'affidabilità etica e morale delle aziende che spesso si servono di questa forma di guadagno per incrementare il loro business...    
Ricordate?
Erano questi i temi in parte già affrontati dalle pagine di questo blog, in parte ancora da approfondire...
Wow! Tanta roba, eh? 
Come potete ben vedere il tema sembra alquanto spinoso e complesso e lo si può osservare da diverse angolature e prospettive. 

L'approccio di chi scrive potrebbe essere quello del venditore (o almeno è quello che vi immaginereste che fosse, dal momento che avrete ben compreso dalle pagine di questo blog quanto interesse vi si dedichi al tema suddetto), venditore il quale in ragione dell'etichetta che cerca di promuovere, vuole a tutti i costi portarvi dalla sua, convincervi, addomesticare la vostra tigre (la vostra fottuta e sempre vigile mente!) per farle fare tutte le evoluzioni del caso come con la tigre del circo, dimostrando così di averne ragione, oltre ad avervi fatto divertire e magari guadagnare tanti bei soldini, che in questo momento non farebbero male a nessuno, c'è da scommetterci!...
Potrebbe altrimenti  essere un 'approccio più compassato e schivo, non quello del business-man per intenderci o del domatore di tigri, bensì quello di chi, senza secondi fini del tipo "la/lo devo convincere a tutti i costi", con tono freddo e distaccato vi sciorina davanti agli occhi tabelle di calcoli e statistiche matematiche che dimostrano la validità del sistema, nonostante tutte le variabili e le indicizzazioni del mercato  dimostrino la difficoltà del momento attuale, la crisi globale e quant'altri accidenti possano oggi condire la magra pietanza economico-finanziaria, perlomeno per quel che ci vogliono far credere senza ombra di dubbio che sia... 

Eppure no, amici miei, non troverete da me alcuno di questi approcci: né l'uno, né l'altro! 
D'altro tipo sarà qui il livello sostanziale del ragionare insieme e, se mi permettete oserei meglio dire, dell'ascoltare e del sentire insieme ciò che già accade attorno a noi e, per alcuni, già dentro! 
E' soprattutto un modo di vedere... e a tutti gli effetti ha meno a che fare con i trucchetti e le evoluzioni della mente; piuttosto si trova più a suo agio nello spazio del cuore e di una visione, quella che ci porta a dare alla materia in questione così tanta considerazione, al di là del ritorno e del beneficio economico in sé, del resto altrettanto importante, anzi importantissimo...
Si tratta qui di fare il passo verso la comprensione evolutiva ed esistenziale del particolare momento storico o per meglio dire cosmico che stiamo vivendo, per comprendere le reali occasioni e opportunità che ci vengono offerte su un piatto d'oro e che hanno a che vedere intrinsecamente con il concetto di libertà, di abbondanza e di prosperità, a tutti i livelli della nostra vita.
Come potete comprendere il moto degli astri e il senso dell'Universo, se prima non comprendete le leggi che regolano il fluire dell'energia nella vostra vita? 
E' vero. Un mondo sta per crollare, anzi, si può dire che sia già crollato e, quando si assiste a un crollo il sentimento che ne consegue è quello della perdita e della commiserazione per tutto ciò che è appena andato perduto... 
I vecchi schemi e le vecchie credenze non riescono più ad avere presa sulle nostre vite, così di conseguenza i sistemi economici e politici appaiono obsoleti e decadenti; e, come sempre accade quando viene a mancare la sostanza che conferisce autorevolezza alla forma, questi stessi sistemi alzano la voce, fanno - come si dice - la voce grossa,  sparano le ultime cartucce per intimorirci e non permetterci di guardare cosa c'è al di là del filo spinato... 



Superior stabat Lupus... dicevamo e, in effetti tale schema parrebbe governare il mondo almeno da quando sul Pianeta si instaurò la civiltà patriarcale, sostituitasi alla precedente pacifica e prospera civiltà matriarcale, coincidente non a caso con l'età dell'oro. L'uso della violenza e del sopruso perpetrato dalla forza bruta maschile non fece che allontanare sempre più l'umanità dalla prosperità e dall'abbondanza, che divennero via via sempre meno accessibili, essendosi infranto quel patto armonioso tra energia maschile e femminile, principio regolatore di convivenza della società a garanzia di un equilibrio energetico intessuto anche sui piani sottili, oltreché nella manifestazione sul piano della materia. Ora, diciamo che - per fortuna o per merito, poco importa qui ai fini della nostra discussione - stiamo finalmente uscendo, anzi come dicevo poco fa, siamo appena usciti da questa trappola mortale, la stessa che per millenni ha persino programmato che la nostra vita in un corpo avesse un tempo limitato, molto limitato per manifestarsi, dopodiché sarebbe inesorabile sopraggiunta la morte! E se vi dicessi che anche a tal riguardo le cose sono cambiate?!  Chissà, magari in altra occasione avremo  tempo e modo di parlarne...
Vedere è già il primo passo verso la libertà, quella tanto agognata libertà che ci fa così paura... Non appena liberate un uccellino dalla gabbia dove è nato cosa pensate che farà? Forse molta più cacchina tanto per cominciare e poi, considerando che la sua natura è quella di 'prendere il volo' appartenendo alla specie dei volatili, dopo molte esitazioni 'proverà a volare'; chi vi dice che sarà una facile impresa? Non credetelo proprio, amiche mie, amici miei; saranno goffi e impacciati tentativi cui seguiranno cadute, spaventi e poi ancora ri-cadute...
Ecco, se mi permettete la metafora: questi siamo noi ora! 
Preferite forse immaginarvi come l'elefante nato e permanentemente vissuto attaccato al palo da una esile cordicina che non osa spostarsi da lì, anche se con la sua mole potrebbe sradicare il palo e strappare la cordicina, non appena prendesse coscienza di sé e si spostasse? Beh, scegliete l'immagine che sentite più appropriata a voi; magari in relazione al vostro peso specifico, o alla simpatia che vi suscitano i rispettivi animali...
Ora è arrivato il momento in cui possiamo prendere coscienza di chi siamo veramente e darci da noi il permesso di volare, o di strappare la corda, as you want! Non sarà un'impresa facile, almeno all'inizio. Molto più comodo stare in gabbia, anche se non potremmo sopportarlo ancora troppo a lungo, viste le forze in ballo ora sul Pianeta. Nessuno può più impedirci di fare il salto, se non noi stessi, la nostra mente... La mente!!! I pensieri che si affollano entro la angusta e tuttavia presuntuosa scatola cranica... A volte la immagino come la paletta che raccoglie tutta l'immondizia che c'è in giro! Beh, amiche mie, amici miei... è proprio così! Il più delle volte infatti tutto quello che vi entra non ci appartiene, non ci riguarda. Ovvio! Se entra qualcosa dall'esterno, vuol dire che non è roba di casa nostra.  E di cosa stiamo parlando se non delle forme pensiero che raccogliamo nell'etere, dai giornali, dalla televisione, dai genitori, dalla famiglia, dagli insegnanti, dalla scuola, dalle convinzioni e dai giudizi e pregiudizi della comunità cui apparteniamo per razza, cultura, religione; da tutti quei preconcetti stantii, custoditi come salami e prosciutti, a volte da tempi immemorabili sugli scaffali delle cantine buie e asfittiche della 'deificata' ragione?! Di quale 'patrimonio in dote'  stiamo parlando, se non di quello che abbiamo trovato già preconfezionato al momento della nascita?!  Con questo non voglio che pensiate che abbia qualcosa contro la mente. Può diventare una preziosa alleata, se solo le lasciamo il posto che le spetta di diritto!
E' arrivato il momento in cui qualcuno, qualcosa o chi per esso (avremo modo in altro contesto di verificare chi o che cosa sia...) ci ha aperto la porticina della gabbia o ci ha suggerito di strappare con un semplice movimento della spalla la cordicina che ci ha tenuti "al palo" per millenni e millenni! 


Per favore ora non cagatevi addosso, come l'uccellino della gabbia... Cercate di guadagnare il più velocemente possibile la più vicina toilette, e ricordatevi di portarvi dietro il pc o il tablet su cui state leggendo! Ah, ah, ah,... E' bello ogni tanto ridere di noi stessi: aiuta a non prendersi troppo sul serio e allenta le tensioni...

Sì, certo, la libertà all'ergastolano può fare questo effetto! Provate a fare un respiro profondo ora. Sentite la libertà entrare dentro di voi, irrorarvi tutti i polmoni, prendete confidenza con questa sensazione. Non scacciatela. Nessuno vi farà del male! Amatevi! E' la cosa principale che possiate fare in questo momento della vostra splendida vita, se volete essere liberi! Benedite, non maledite, ci è stato ricordato dai Maestri. Pensate, mi viene in mente di dirvi questo ora! Sì. Spesso accade che sia la vita stessa a prendersi carico di noi per aprirci quel cancello, provocandoci l'incendio in casa e costringendoci ad uscire fuori. Che cosa credete che significhino i terremoti e gli tsunami che stanno scuotendo la Terra, se non un richiamo per noi ad uscire da tutte le vecchie convenzioni, ad uscire dalle gabbie che ci siamo costruiti e che abbiamo arredato con cura maniacale, pur di non abbandonarle?! 
Sì, la libertà ci fa molta più paura della condanna all'ergastolo che ci siamo da noi stessi comminati. Vedere - dicevamo -  è già iniziare il cammino verso la libertà. Non abbiate paura di vedere! Ovunque vi troviate, qualsiasi situazione difficile stiate vivendo, benedite, non maledite e, soprattutto, non giudicatevi più. Cominciate ad amarvi. Amatevi sempre e ringraziatevi di essere dove siete. L'avete visto: ora siete un po' più liberi!

Sapete cosa significa il termine libertà nella lingua inglese e anche in tedesco? Pace! Quando abbiamo la libertà abbiamo la pace: Freedom in inglese; Freiheit, in tedesco, sottendono anche all'energia della Dea Frita, che ha attinenza con il significato di rilasciare, in inglese Release! Molto di quello con cui ognuno di noi ora si sta confrontando ha a che fare con la libertà. Siamo liberi dai condizionamenti quando siamo disposti a lasciare andare tutto ciò che ci impedisce di volare, di fare il salto dentro di noi. Siamo spaventati dalla libertà che ci viene offerta su un piatto d'oro, come dicevo all'inizio della nostra riflessione, perché non siamo abituati a gestire e ad accettare di essere liberi! Preferiamo aspettare che qualcuno faccia l'esperienza della libertà al posto nostro, per ragionarci ancora un po' su, per avere il tempo di decidere se siamo pronti o no, per vedere se qualcosa accada all'esterno per poi prenderci ancora un po' di tempo per reagire... ma non funziona così!  Da questo momento in poi la gabbia è aperta, il fuoco è divampato in casa e siamo costretti ad uscire. Spesso abbiamo necessità di essere messi all'angolo dalla vita, prima di prendere coraggio e determinazione. Molte volte dietro un gesto eroico si nasconde l'uomo comune, costretto dalle situazioni che non possono aspettare, che non danno il tempo di ragionare, che obbligano ad agire. Il cor-aggio cos'altro è se non l'agire del cuore!

Ora che abbiamo compreso che cosa ci tiene lontano dalla libertà, dalla possibilità di lasciare andare i pesi e i gravami di cui abbiamo parlato sopra, chiediamoci: cosa mi tiene lontano dall'abbondanza nella mia vita?
Ci è stato detto, e continuano a dircelo, che siamo in piena crisi energetica, in una crisi economica senza precedenti, un buco nero per l'economia mondiale, da cui sembra impossibile tirarsi fuori. Eppure l'energia che esiste nell'universo è infinita e c'è in abbondanza! Quando e non appena ci diamo il permesso di essere liberi, allora noi cominciamo ad amarci e, non appena ci amiamo, entriamo in contatto con l'abbondanza nella nostra vita, crisi o non crisi... La crisi è creata ad arte per le persone che decidono di voltare le spalle alla propria libertà. Noi diventiamo auto-immuni alla crisi nel momento in cui decidiamo di essere liberi e cominciamo ad amarci. Questa rinnovata coscienza, che altro non è se non la consapevolezza di tutti i nostri potenziali, questa coscienza, dicevamo, ispira l'energia. L'energia esiste nell'Universo; c'è e basta. E' neutra e ce n'è abbastanza da alimentare il pianeta e tutti gli esseri che lo abitano per centinaia e centinaia di anni da qui in avanti... 
Essa funziona perché è libera e funziona per chi è libero ed è liberato!...
Poiché l'umanità non è libera, né liberata, essa non è ancora libera e quindi non funziona nelle nostre vite. Semplice! La coscienza ispira l'energia e l'energia che è neutra si mette a lavorare in favore dell'uomo libero e liberato.

L'idea che non ci sia abbastanza energia o abbondanza di risorse per tutti è un'idea distorta, tenuta in piedi da chi non desidera che l'umanità si liberi dalle catene o dalla cordicina attaccata al palo dell'elefante. Quando la nostra coscienza si libera, è aperta, allora l'energia comincia a irradiarsi libera e abbondante attorno a noi, proprio come un sole irradia il suo calore a chi gli sta vicino! E allora la coscienza nella sua ritrovata libertà sarà in grado di creare tutto ciò di cui ha bisogno. 

Quando la coscienza è aperta, libera, allora l'energia si muove. Quando la coscienza è limitata dai sistemi di credenza, quando è limitata dalla mente, dalla coscienza di gruppo, da quello che dice la gente, dai veicoli di informazione di massa al servizio di chi non vuole che tu ti liberi, poiché altrimenti non avrebbe più alcun potere su di te, allora l'energia non fluisce nella tua vita; ne puoi avere qualche zampillo, ma non irradia; non c'è abbondanza, c'è solo mancanza: mancanza di passione nella tua vita, perché fai la vita che altri ti impongono subliminalmente di fare, non esattamente la tua, non ne hai il cor-aggio, non agisci col cuore! 
Hai mancanza di amici veri, poiché col cuore chiuso e diffidente chi potrai attrarre a te, se non energie a te consimili? Ricorda che esiste solo il Presente e se la tua condizione attuale è quella di scegliere di essere schiavo, allora attrarrai a te soltanto i tuoi simili, cioè altrettanti schiavi come te. ...Che non significa che tu non sia un Essere di luce, ma che semplicemente preferisci abdicare dall'Essere di luce che sei, per paura del tuo stesso potenziale!  
Hai mancanza di autostima, vivi tutte le mancanze e l'energia non si muove. 
Nessuno verrà più a salvarti, specialmente ora che molti tuoi simili perdono il lavoro, la casa, gli affetti e non esiste nemmeno uno Stato che possa garantire loro una seppur minima sussistenza. E' sufficiente accendere la tv e ascoltare qualche programma d'inchiesta per rendersi conto di quanto ciò che stiamo dicendo qui sia vicinissimo alla nostra esperienza, se non ne siamo già coinvolti in prima persona.
Siamo soli, di fronte a noi stessi e di fronte a tutti i nostri potenziali. Tutto ciò che mi accade, da questo momento in poi, comprendo che accade perché lo sto creando io. Viene da me. Nessuno ne ha colpa, non esistono responsabilità se non in me e nelle scelte che decido o non decido di fare,  in totale e piena libertà di agire o non agire con il cuore, con tutto il cor-aggio necessario o con tutta la paura che blocca 
il mio potenziale!

Cosa rappresentano i network quindi, se non una possibilità che ci viene data, offerta sul famoso piatto d'oro, per uscire dalle nostre limitanti convinzioni, per lacerare finalmente il muro del dubbio e del sospetto dietro il quale ci barrichiamo e ci raggeliamo, in attesa che arrivino gli extraterrestri a prenderci e portarci via, come cantava Eugenio Finardi in una delle sue più belle canzoni... 
Cos'è questo farneticare della mente che analizza, che vuole spaccare il capello in quattro, che si chiede chi ci sia dietro il business dell'oro di questo o quel network e che si permette di sentenziare secondo i suoi soliti criteri spietati che nulla di buono può arrivare da questa o quella località del mondo!? Da che pulpito, mi verrebbe da dire: noi che in Italia abbiamo inventato la mafia, l'andrangheta e la camorra... e ci permettiamo anche di sentenziare farfugliando cose senza senso, senza né capo né coda, solo per non ammettere che ci stiamo cagando sotto dalla paura???

Sarebbe sufficiente ammetterlo: "Scusate, ma mi sto cagando sotto dalla paura, mi portate della carta?"! Se solo avessimo quel coraggio! L'Universo non attenderebbe un milionesimo di secondo per tenderci la mano e tirarci fuori dal bozzolo che noi stessi ci siamo creati! E perché infine etichettare un sistema che si fonda  sull'autoaiuto e sulla condivisione come disastroso e inconcludente, solo perché noi siamo arrivati impreparati all'appuntamento con la storia? Certo amiche mie, sicuro amici miei! E' proprio questo quello che dobbiamo avere il cor-aggio di vedere. Diceva Gesù: "il guasto, il marcio non è là fuori, è nel tuo cuore e nel tuo occhio"...
   
                                                 Benedite e non maledite!

Considero e porto nel cuore il messaggio: ogniqualvolta la vita mi pone e ripropone davanti le stesse opportunità, anche se rivestite in abiti e modalità differenti vuol dire che esse per me rappresentano ancora una sfida con cui mi viene offerta la possibilità ancora di confrontarmici, per evitare in seguito di tornare sui soliti passi.

Benedico e non maledico!
Quello che ero ieri non sono più oggi. Oggi è il mio eterno Presente. Oggi io gioco di nuovo la partita, per altre comprensioni e può darsi che il fallimento di ieri fosse la naturale conseguenza di ciò che ero ieri, coacervo di paure e resistenze che ora non mi appartengono più e che, lasciando sgombro il cammino davanti a me di fronte alla stessa identica opportunità, mi permettono di fare il balzo dentro e fuori di me con inusitata agilità e scioltezza! 

Qualcuno di voi ha mai provato a rileggere un libro due anni dopo la prima lettura? Quante cose vi dice che allora non avreste mai potuto afferrare o comprendere con la stessa facilità di oggi! 
Non ti fermare mai davanti al "già visto", al "lo conosco già...". 
Non puoi imbrigliare la vita nelle gabbie della tua mente; essa scorre dentro di te come un fiume e la sua acqua non è mai la stessa di ieri. Il pianista impara sbagliando le note della partitura, sbagliando la diteggiatura egli deve tornare indietro e interrompere di nuovo la frase musicale; più e più volte dovrà applicarvisi, prima di poter esprimere compiutamente il senso della composizione; l'atleta sbaglierà più volte il salto con l'asta... Non per questo al primo errore dirà: "no, questa disciplina non fa per me"; lo scienziato proverà più volte lo stesso esperimento, aggiungendovi sempre nuove comprensioni, prima di poter affermare la veridicità del suo postulato. Accogli dunque con devozione tutto quanto la vita ti pone davanti, chiediti perché arriva, non sottovalutare il suo modo silenzioso e senza clamore che ha nel presentarti nuove opportunità; non sottovalutare neppure il/la suo/a messaggero/a, per i preconcetti e i pregiudizi della mente: spesso le più grandi lezioni della vita le apprendiamo da chi meno ce l'aspettiamo; sii grata/o , valuta attentamente tutto l'esistente come un insegnamento che bussa alla porta del tuo cuore, più che della mente. Sappi discernere con saggezza e accogli il nuovo!

Sappiate inoltre che la vostra coscienza come accende  e stimola l'energia una volta che è libera, così la trasforma. Dentro ognuno di voi, in quanto Esseri creatori (avete letto il post precedente tratto dalla canalizzazione di Adamus, che ho intitolato FEAR - FREEDOM - LOVE ? Leggetelo e capirete di che cosa sto parlando...)  possedete la capacità di essere trasformativi. Esatto! Da donne e uomini liberi e liberate/i voi agite proprio come un trasformatore di corrente, un trasformatore di energia. L'intento nobile di un Essere di luce che abbia consapevolezza di essere "Colui che è" vi dà la potenzialità e quindi il potere di trasformare le ombre in luce, l'energia negativa in positiva, l'odio e il rancore in amore e compassione.

Ricordate la Preghiera semplice di Francesco di Assisi? 

O Signore fa' di me uno strumento della tua pace
dov'è odio, ch'io porti l'Amore,

dov'è offesa, ch'io porti il perdono, 

dov'è dubbio, ch'io porti la fede,
dov'è errore, ch'io porti la verità,
dov'è disperazione, ch'io porti la speranza,
dov'è tristezza, ch'io porti la gioia,
dove sono le tenebre, ch'io porti la luce.

Signore, fa' ch'io non cerchi tanto
d'esser consolato, quanto a consolare,
d'esser compreso, quanto a comprendere,
d'essere amato, quanto ad amare,
poiché
è dando che si riceve,
perdonando che si è perdonati,
morendo, che si risuscita a vita eterna. 


Grazie Francesco, che altro aggiungere alla tua dolcissima invocazione? Le tue parole vibrano in me ancora adesso; dopo tanti secoli, sei ancora capace di farmi 
vibrare il cuore! 
Che altro dire a voi, amiche mie, amici miei, se non: " andate per il mondo e abbiate in voi la consapevolezza di trasformare le tenebre in luce" e, quand'anche usaste del denaro dall'azienda più sporca e mafiosa di questo pianeta e foste capaci di trasformarla in luce, quale bene più alto potreste fare al vostro Signore e quindi a voi stessi e al mondo? A colui che ha permesso alle tenebre di esistere, per essere trasformate in luce e all'assassino di uccidere per poter piangere con tutte le lacrime il suo delitto e offrirsi alla causa della libertà, del perdono e della pace nei cuori? 
Che diritto avete voi di stabilire cosa sia giusto, cosa sia sbagliato???
Benedite e non maledite! E, soprattutto non giudicatevi, non giudicate per non essere a vostra volta giudicati.

Il sistema del network è uno strumento che potremmo usare facendo agire soprattutto e prima di tutto il cuore. Funzionerà, se daremo a noi stessi la possibilità di essere Dèi Creatori, quali siamo!  Se sarà la condivisione, la compassione e il sentimento di fratellanza a inviare l'input al cervello ad agire. 
Non aspettiamo oltre! Non nascondiamoci più dietro un filo d'erba. Usciamo allo scoperto e proclamiamo la nostra Sovranità al mondo intero. Esso non aspetta altro che questo, pena la sua stessa estinzione! 
Namasté!




Con amore fraterno.
Vostro 
Dinaweh