mercoledì 13 aprile 2022

LE PROVE

 

LE PROVE



In questo post continuiamo l'esplorazione di alcune delle pagine più belle dell'opera di Pietro Ubaldi, "La Grande Sintesi", riferendoci alle prime pagine del libro. Ciò che potrete leggere di seguito può sorprendere lo scettico e il razionalista; a parlare infatti sono le Nourì, che lui descrive come "correnti di pensiero" che gli permisero 'di porsi in contatto per sintonia d'onda, con un profondissimo centro spirituale irradiante la stessa legge divina'; si tratta di quelle Entità luminose e spirituali che l'Ubaldi riceveva costantemente e di cui con i suoi scritti egli si faceva portavoce. Non soltanto una ricezione passiva la sua, in quanto la convivenza con tale elevata e cristica presenza cambiò nel profondo la sensibilità, il grado di consapevolezza e la frequenza vibratoria stessa dell'uomo, che diventava sempre più "sottile" nella percezione sensoria, come anche nelle abitudini alimentari o nelle frequentazioni sociali, sempre più rarefatte. 
Dopo gli anni che lo videro insegnante in Italia, raggiunta l'età del pensionamento, Ubaldi trasferì definitivamente la sua residenza in Brasile, dedicandosi ancor più all'opera ispirata, conclusasi col testo dal titolo "Un destino seguendo Cristo". 
Ancor più sorprendente agli occhi dello scettico e razionalista uomo del XXI secolo sarà constatare che le categorie interpretative della scienza da sempre contrapposte alle altrettanto "dogmatiche" credenze religiose sull'interpretazione del mondo e dei suoi fenomeni, andranno semplicemente a collimare, non più sul piano della fede, ma su quello razionale e questo avverrà quando l'evoluzione coscienziale dell'uomo sarà matura, grazie alla comunicazione con i mondi spirituali, i quali da sempre ispirano artisti, scienziati e condottieri di popoli. 
"Le fondamentali verità filosofiche, tanto discusse per millenni, saranno razionalmente risolvibili con la sola ragione, perché la vostra intelligenza ha progredito; quello che prima, per altre forze intellettive, doveva essere forzatamente dogma e mistero di fede, sarà questione di puro raziocinio, sarà dimostrabile e quindi verità obbligatoria per ogni essere pensante".
L'evoluzione del genere umano presume quindi che ci sia una comunicazione tra il mondo fenomenico (la materia) e quello spirituale che inonda quelle coscienze pronte a ricevere le onde psichiche, rendendole capaci delle più ardite invenzioni e scoperte, così anche nel campo dell'arte e della musica; del resto è sempre stato così. 
Il fatto che non tutti siano in grado di vedere e di sperimentare attraverso la ragione, dipende dal grado della loro evoluzione coscienziale, per cui ciò che uno vede o sente, non è detto che anche l'altro possa vedere o sentire; purtuttavia, ciò non significa che nulla esista di ciò che alcuni non riescono ancora a vedere o a sperimentare.
Nemmeno invocare delle prove sarebbe sufficiente a convincere gli scettici, poiché si tratterebbe sempre di un fenomeno esterno, facilmente strumentalizzabile a proprio piacimento. Il Cristo stesso ha dato infinite prove attraverso ciò che l'uomo inconsapevole di allora e di oggi definisce "miracoli", eppure non è servito a nulla e, alla fine, non è stato creduto.
La prova vera quindi non può essere che sospinta dall'interno, provocata da Dio stesso nella vita dell'individuo. Soltanto in quel caso l'uomo si sente smosso in prima persona, viene suo malgrado trasformato,  passato al crogiuolo del dolore se necessario e in lui finalmente avviene un moto ascensionale. Egli evolve e gli è concesso di accedere a conoscenze più elevate, questa volta attraverso il ragionamento e non più per fede. 


Dinaweh



         

"Se la vostra coscienza non vi fa più stupire di qualsiasi nuova possibilità, come potete, a priori, negare una forma di esistenza diversa da quella del vostro corpo fisico? Dovete perlomeno avere il dubbio di quella sopravvivenza che il vostro Io dentro vi suggerisce ogni momento e che voi inconsciamente, per istinto, sognate in tutte le vostre aspirazioni ed opere. Come potete credere che la vostra piccola terra, che vedete navigare nello spazio come un granello di sabbia nell'infinito, contenga l'unica possibile forma di vita nell'universo? Come potete credere che la vostra vita di dolori e di gioie fittizie e contrastate possa rappresentare tutta la vita di un essere?
Ma non avete mai sognato né sperato qualcosa di più alto, nella diuturna fatica delle vostre sofferenze e del vostro lavoro? E se io vi offrissi una fuga da queste sofferenze, una liberazione e un superamento, se io vi aprissi uno spiraglio di un nuovo grande mondo a voi ignoto e vi permettessi di guardarvi dentro per il vostro bene, non accorrereste voi come accorrete a vedere le macchine che divorano lo spazio, che solcano i cieli e che odono le lontane onde elettriche? Venite. 
Io vi indico delle grandi scoperte che la scienza dovrà fare; soprattutto quelle delle vibrazioni psichiche per cui è permesso a noi, spiriti senza corpo, comunicare con quella parte di voi che è spirito come noi. Seguitemi; non è un bel sogno, non è un'esplorazione fantastica dell'avvenire, questa che io faccio: è il vostro domani. Siate intelligenti, all'altezza della vostra scienza, siate moderni, ultra-moderni, e intravedrete lo spirito che è la realtà del domani, lo toccherete col ragionamento, col raffinarsi dei vostri organi nervosi, col progredire dei vostri strumenti scientifici. Lo spirito è là in attesa e farà vibrare le civiltà future.
Le fondamentali verità filosofiche, tanto discusse per millenni, saranno razionalmente risolvibili con la sola ragione, perché la vostra intelligenza ha progredito; quello che prima, per altre forze intellettive, doveva essere forzatamente dogma e mistero di fede, sarà questione di puro raziocinio, sarà dimostrabile e quindi verità obbligatoria per ogni essere pensante.

Non sapete che tutte le scoperte umane sono nate dalla profondità dello spirito che ha toccato l'al-di-là? Da dove viene il lampo del genio, la creazione dell'arte, la luce che guida i condottieri dei popoli, se non da questo mondo di cui io parlo? Le grandi idee che muovono e fanno avanzare il mondo le trovate forse nell'ambiente delle vostre competizioni quotidiane, o in quello dei fenomeni che la scienza osserva? E allora da dove vengono?
Voi non potete negare il progresso; anche il materialismo, che vi ha resi scettici, ha dovuto dire la parola: evoluzione. Voi stessi che negate, siete tutti una brama, una frenesia di ascensione, e non potete negare che l'intelletto progredisca e che i siano alcuni uomini più avanzati degli altri. Non può, dunque, essere impossibile, per la ragione e per la scienza, ammettere che alcuni tra voi abbiano raggiunta per evoluzione una tale sensibilità nervosa da raccogliere quello che voi non riuscite a percepire: le onde psichiche che noi Spiriti trasmettiamo. Essi sono i medium spirituali, veri istrumenti ricettori di correnti e di concetti che noi possiamo trasmettere; è questo il più alto grado di medianità (in alcuni casi del tutto cosciente), e quando si possono stabilire rapporti di sintonia, noi ce ne serviamo per l'alto fine di trasmettervi il nostro pensiero.
Molti medium odono con un nuovo senso di udito psichico, non più acustico; ci sentono con il loro cervello. Sintonia vuol dire capacità di risonanza; spiritualmente sintonia si dice simpatia cioè capacità di sentire all'unisono. Sia acusticamente che elettricamente o spiritualmente il principio vibratorio di rispondenza è lo stesso perché la legge è una in tutti i campi.

Chi non ode, nega, naturalmente; ma non potrà, non avrà il diritto di negare che altri possa udire e che oda. Chi nega chiede la prova ed è disposto a concedere il proprio assentimento solo dopo aver toccato quei dati fatti che sono necessari per scuotere il suo tipo di mentalità. Ma non avete mai pensato alla relatività della vostra psicologia, dovuta al diverso grado di evoluzione di ognuno? Non avete mai pensato che quel che colpisce una mente lascia l'altra indifferente e che ognuno esige la "sua" prova? Quale numero enorme di prove bisognerebbe dare perché ognuno si sentisse toccato nella propria speciale sensibilità! Ad ognuno un fatto che si innestasse nella sua vita, nella sua concezione di vita, nell'orientamento dato a tutti i suoi atti. E anche il ragionamento non serve per tutti, perché le dimostrazioni sono spesso discussioni che, invece di convincere, divengono sfogo aggressivo, esempio di lotta che inasprisce gli animi.
Rimarrebbe il prodigio. Ma le leggi di Dio sono immutabili perché perfette; ciò che è perfetto non si può correggere o alterare. Credete: è solo nella vostra psicologia assetata di violazioni, quel basso pensiero che una violazione sia prova di forza. Ciò può essere stato nel vostro passato di uomini selvaggi fatti di lotta e di ribellione; per noi la potenza è nell'ordine, nell'equilibrio, nella coordinazione delle forze, non nella rivolta, nel disordine, nel caos.
E poi un miracolo vi persuaderebbe? Ne ha fatti Cristo e gli avete creduto? Il miracolo è sempre un fatto a voi esterno, che potete negare tutte le volte che vi farà comodo di negarlo, perché disturba i vostri interessi.

Conclusione: o voi avete la purezza d'animo, la sincerità delle intenzioni e allora nelle mie parole sentirete la Verità senza prove esteriori (ecco l'intuizione) per il loro tono e contenuto; o voi siete in mala fede, vi accostate con doppio fine, per demolire o per speculare, perché oltre ogni discussione avete posto già il preconcetto del vostro interesse o godimento, e allora siete armati per respingere qualsiasi prova. Il fatto non è esteriore, apprezzabile con i sensi, quindi sempre discutibile per chi voglia negarlo, ma è fatto intimo, intrinseco.
La prova vera è una sola. E' la mano di Dio che vi raggiunge nelle vostre case, è il dolore che superando le barriere umane vi tocca e vi scuote, è la crisi dello spirito, è la maturità del destino, è la voce tonante del mistero che vi sorprende ad una svolta della vita e vi dice: basta! Ecco la via! Quella prova voi la sentite; vi turba, vi accascia, vi spaventa, ma è irresistibile, vi muta, vi convince. Allora voi, negatori beffardi, vi inginocchiate, tremate e piangete. Il gran momento è giunto. Dio vi ha toccato. Ecco la prova!
La vostra vita è piena di queste forze ignote in azione. Sono le più grandi, quelle da cui dipendono le vostre vicende e il destino dei popoli. Quante non sono pronte a muoversi, nell'ignoto domani, anche contro di te che leggi? Gli incoscienti alzano le spalle al domani; solo i coraggiosi osano guardarlo in faccia, bello o brutto che sia. Io parlo, o uomo, del tuo destino, della tua vittoria e dei tuoi dolori del domani, non solo in quel lontano avvenire di cui non ti curi, ma nel e più prossimo futuro. 
Le mie parole ti daranno un senso nuovo e più profondo della vita e del destino, della tua vita e del tuo destino.
Ho già parlato al mondo e ai popoli dei loro grandi problemi collettivi. Ora parlo a te, nel silenzio del tuo raccoglimento. Le mie parole sono buone e sagge e mirano a fare di te un essere migliore, per te stesso, per la tua famiglia, per la tua patria".


Pietro Ubaldi, La Grande Sintesi, op. cit. pp. 36-39.







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