IL FILO DI ARIANNA
D I M E N T I C A T A
C'è un filo che collega tutti gli avvenimenti della storia; spesso quel filo è invisibile agli occhi dei più, né gli echi degli effetti chiamati in causa riescono poi tutti a sentirli, frastornati come sono dall'ultima notizia, vera o falsa che sia, a seconda delle convenienze del becero giornalismo che a null'altro serve che a confondere le acque, strumento dei blocchi contrapposti e della regione ideologica di appartenenza.
E' sempre stato così: la storia l'hanno sempre narrata i vincitori e, d'altra parte, oggi sappiamo che sotto mentite spoglie, vincitori e vinti sono sempre stati manovrati dalla stessa mano invisibile; gli uni contro gli altri aizzati dalla medesima regia occulta. L'invenzione di un nemico, la costruzione di una narrativa ideologica contrapposta: fascismo e comunismo, blocco orientale e blocco occidentale...
Attualmente, unipolarismo americano contro multipolarismo eurasiatico.
Eppure la sensazione è che si sia arrivati al capolinea ove il "Redde rationem" della storia costringe i protagonisti a calare la maschera, a disvelarsi per quello che in realtà sono. Alla fine, al di là di tutte le contrapposizioni create ad arte, dietro tutte le finte rivoluzioni colorate, nascoste dietro roboanti proclami quali quelli che siamo stati abituati a sentire dal dopoguerra ad oggi, noi del blocco occidentale i "Buoni" per antonomasia, noi gli "esportatori di democrazia" con le bombe, noi con le "missioni di pace" armate, noi a puntare il dito sui "Paesi canaglia", ora siamo messi con le spalle al muro davanti al vicolo cieco nel quale ci siamo cacciati da soli.
Quei venti di guerra che eravamo riusciti per quasi cinquant'anni a tenere fuori dalla porta di casa, oggi divampano al suo interno. Le bombe su Belgrado avevano aperto la danza macabra, come una sorta di preludio per ciò che sarebbe accaduto se la morsa dei Paesi NATO avesse continuato a premere verso est. Ed è accaduto...
A pensar male - diceva qualcuno - si fa peccato, ma qualche volta ci si azzecca.
A nulla valgono i titoloni dei giornalai nostrani, telecomandati dai soliti noti che come mangime vengono dati in pasto ai polli d'allevamento e alle loro pance, se si dimentica quel filo invisibile, sottile ma persistente che qui abbiamo ricordato come il "filo di Arianna", quello che riconduce inesorabilmente tutti gli effetti alla loro causa, che ci fa distinguere la punta dell'iceberg come la minima parte rispetto all'enorme massa sommersa.
Non si potrà cogliere quindi il senso dello scontro armato in Ucraina se si perseveri nella narrazione che si tratti di una controversia regionale, mentre di altra portata è lo scontro in atto e diverse sono le ragioni che hanno spinto la Federazione russa ad intervenire militarmente sul suolo ucraino.
La si chiami una guerra per procura piuttosto, dove i contendenti veri sono gli USA, o meglio il deep state americano transnazionale e la Federazione Russa; insomma, lo scontro vero tra Stati Uniti e Russia.
Uno scontro tra Titani, giunto smaccatamente sul proscenio della storia, ove i due avversari hanno gettato le maschere: siamo di fronte a due visioni contrapposte del mondo che ora si stanno battendo senza esclusione di colpi.
Il tramonto dell'Occidente e l'illusione che il XXI secolo potesse essere "il secolo americano" con la deriva economica e finanziaria conseguente in atto, ha spinto e fatto maturare le condizioni perché gli Stati Uniti pretendessero di imporre la loro logica imperialista stringendo in una morsa finale la Russia con l'allargamento verso est della NATO, il braccio armato della plutocrazia occidentale nel mondo. La Russia, l'unico competitor seriamente capace di impensierire l'establishment americano dal punto di vista strategico-militare ancor più della Cina, almeno fino a questo momento, deve necessariamente essere messa ko.
Se non si è capaci di comprendere la posta in gioco dietro la recrudescenza di un conflitto che perdura da ben otto anni e che oggi ha visto l'intervento diretto della Russia per scongiurare ed anticipare l'entrata dell'Ucraina nella NATO, non si coglie nemmeno il senso di questa russofobia conclamata che ha perfino del ridicolo in tutte le smargiasse espressioni in cui si manifesta da questo lato della barricata.
Per un ripasso della storia dimenticata dunque, ho pensato fosse apprezzabile pubblicare il video di Massimo Mazzucco che ripercorre tutti gli eventi che si sono succeduti dall'inizio del XX secolo fino ad oggi in quella regione martoriata del mondo, almeno fino a quando la democratica e pluralista piattaforma youtube ce lo permetterà.
Buona visione a tutti.
Dinaweh
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