sabato 6 febbraio 2021

IL DRAGO E L'ARABA FENICE - Nicola Bizzi

 

Ritengo utile riportare il post tratto dal sito databaseitalia.it scritto dallo storico nonché editore, Nicola Bizzi che personalmente stimo molto per la sua abituale scrupolosa osservazione dei fatti, che lo hanno visto scendere in campo soprattutto per contenere e contrastare con forza la spregevole complicità di tutto il media-mainstream nazionale con i poteri forti transnazionali i quali, con la scusa della fantomatica epidemia, hanno trascinato l'Italia verso il baratro cui nessuno ora sembra porvi rimedio. 
La sua penna, prolungamento di una mente e di un cuore appassionato e pulsante,  può contribuire a portare ulteriore luce verso lo spazio che si sta aprendo davanti a noi i prossimi mesi, dopo i postumi del famigerato governo Conte, senz'altro il peggior governo che questo sciagurato Paese abbia mai dovuto sopportare dopo il 25 aprile 1945!
Che cosa ci aspetterà adesso? Per quali potentati  sarà a servizio il nuovo Presidente del Consiglio Mario Draghi? Il fronte globalista è davvero così compatto, tanto da lasciarci intendere che questo nuovo Governo di nominati sarà la logica prosecuzione del precedente, o sarà qualcosa di diverso? 

Dinaweh



IL DRAGO E L'ARABA FENICE


di Nicola Bizzi


Parliamoci chiaro e chiariamo una questione: non possiedo tutte le risposte e non ho mai avuto la pretesa di averle. Nel corso dell’ultimo travagliato anno ho solo cercato di fare corretta informazione, ben consapevole che la mia sarebbe stata poco più che una vox clamantis in deserto. Perché – è inutile farsi illusioni – i media mainstream, che detengono il 99,9% dell’informazione, sono da sempre al servizio della menzogna e hanno trasformato in un vero arido e oscuro deserto la coscienza critica dei cittadini. Ma, perseverando nel mio scrivere e nel mio denunciare, anche grazie a siti coraggiosi e indipendenti come Database Italia e al costante impegno di molti altri validissimi ricercatori della Verità, ho avuto modo di vedere questo deserto animarsi sempre più da tante piccole fiammelle. Fiammelle che mi auguro possano divenire molto presto altrettanti fuochi di resistenza.

 

Ho cercato nell’ultimo anno di fare corretta informazione basandomi sulla mia esperienza, sulle mie conoscenze e sulla mia capacità di osservare e interpretare i fatti, le notizie, gli eventi, quello che gli economisti e i politici dicono e, soprattutto, quello che non dicono. E ho sempre invitato i miei lettori a ragionare con la propria testa, a chiedersi sempre il perché di qualsiasi cosa e a non credere ciecamente ai giornali e alle reti televisive. E, se in molti casi ho previsto e anticipato, anche con mesi di anticipo, determinati eventi, non è perché io sia dotato di speciali doti di chiaroveggenza o perché mi diletti con l’Astrologia. Semplicemente uso la logica, non mi fermo alla superficie dei fatti, e la mia appartenenza a determinati contesti iniziatici mi ha insegnato soprattutto a interpretare e a riconoscere i simboli, permettendomi di accedere a determinate chiavi di lettura. E certe élite di potere che, sulla testa dei Governi nazionali e dei cittadini, decidono e pianificano i destini del mondo (élite che spesso sono in guerra tra loro) usano sempre i simboli, non possono farne a meno. Addirittura lo fanno a tal punto da rendere evidenti e palesi i loro intenti e i loro programmi. In pratica, non solo attraverso i simboli rivendicano i loro piani, ma ce li sbattono letteralmente in faccia. Si pensi, ad esempio, all’agghiacciante spettacolo coreografico che abbiamo visto all’inaugurazione delle Olimpiadi di Londra nel 2012, al riprovevole spettacolo satanico allestito nel 2016 per l’inaugurazione del tunnel del Gottardo (alla presenza di Matteo Renzi e Angela Merkel) e all’allucinante gioco olografico che la notte di Capodanno di questo 2021 ha interessato lo Space Needle di Seattle.

 

Come ho scritto in Operazione Corona: Colpo di stato globale, saggio di cui sono co-curatore e editore, quello che si è scatenato all’inizio del 2020 non mi ha di certo colto impreparato. Conoscevo molto bene certi piani, che erano in preparazione da anni, e sapevo che l’Italia avrebbe avuto un ruolo pilota in questa drammatica sceneggiata. Quando Giuseppe Conte ha dichiarato (nel silenzio assoluto dei media) lo Stato d’Emergenza, pubblicandolo sulla Gazzetta Ufficiale e rendendolo noto agli Italiani soltanto un mese dopo, ho deciso di scendere in campo, mettendoci la faccia, e di intraprendere una guerra mediatica continua contro un esecutivo di burattini che sapevo avrebbe condotto l’Italia alla catastrofe e avrebbe fatto il lavaggio del cervello alla quasi totalità dei cittadini.

 

In molti mi state chiedendo perché il Governo Conte, il peggiore Governo che il nostro martoriato Paese abbia mai dovuto subire, sia caduto adesso, soltanto adesso. 

Addirittura molti di voi mi stanno chiedendo delucidazioni in merito a un post che Francesco Amodeo pubblicò su Facebook il 31 Agosto dell’anno scorso, post in cui dava per certa una caduta di Conte entro la fine dell’anno per mano di Matteo Renzi e la sua sostituzione con un esecutivo guidato da Mario Draghi, perché questo sarebbe stato deciso alla riunione del Gruppo Bilderberg del 2019. 

Premesso che certe domande andrebbero rivolte direttamente ad Amodeo, era ormai chiaro da tempo che sarebbe stato Matteo Renzi a staccare la spina al Governo. Nessun altro, fra gli esponenti politici di quella maggioranza golpista, ne avrebbe avuto l’interesse e, soprattutto, la volontà. 

Ed ho avuto conferma che, già quantomeno da ottobre, Renzi aveva nei piani di staccare quella spina non a fine anno, ma subito dopo il 20 Gennaio. La cosa non è stata pianificata nella riunione del Bilderberg del 2019, tenutasi dal 31 Maggio al 2 Giugno di quell’anno. In tale riunione, semmai, è stata decisa la caduta del primo Governo Conte, quel Governo giallo-verde che tanto ha fatto discutere e che ha dato non pochi fastidi in certi salotti di potere.

 

Nessuno (e chissà come mai) parla invece della riunione del Bilderberg tenutasi nel 2020 a Torino, riunione ufficialmente “annullata”, ma che in realtà si è tenuta regolarmente nel massimo riserbo e che poi è stata immediatamente seguita dall’insolito circo mediatico di Villa Pamphili a Roma. Vi ricordate? 

Mi hanno riferito che a Torino Matteo Renzi non sarebbe stato presente, a differenza di John Elkann e Vittorio Colao, ma che proprio lì sarebbe iniziato il conto alla rovescia per la caduta dell’avvocatucolo di Volturara Apula, che non ha mai goduto dell’appoggio del Bilderberg, rispondendo notoriamente ad altri poteri. 


Altri poteri che però hanno avuto fino a pochi giorni fa la forza di tenerlo in sella con le buone o con le cattive. Più con le cattive che con le buone. Infatti, come ho spiegato diversi mesi fa in alcuni miei articoli, il Governo Conte è stato sul punto di cadere seriamente già due volte, a metà Aprile e a Settembre. 

La prima volta si è salvato per il rotto della cuffia facendo una “trattativa” alquanto generosa con dei poteri criminali per i quali l’Italia è famosa nel mondo. 

La seconda volta è stato salvato per diretta intercessione del Vaticano e degli eredi di Ignazio di Loyola, con il plauso delle peggiori élite globaliste sorosiane.

 

Vi ricordate che subito dopo il meeting di Villa Pamphili si consumò la rottura definitiva tra Conte e Colao? Vi devo proprio spiegare tutto?

 

Adesso Conte è caduto non solo perché la sua azione di Governo non era più ritenuta sostenibile da molti poteri e potentati, anche europei, ma soprattutto perché sono in corso, dietro le quinte, enormi scontri e trattative. Nella Commissione Europea ci sono fortissime divisioni sulla modalità di gestione di questa falsa emergenza “sanitaria” e molti tecnocrati di Bruxelles che fino a ieri hanno accettato i disegni del Grande Reset e i diktat di Davos adesso temono l’implosione della stessa Unione Europea e, soprattutto, del loro maledetto giocattolo, l’Euro. Sanno che il Grande Reset è di fatto fallito, nonostante certi disegni siano ancora portati avanti con fanatismo e con ferocia da alcune élite, e cercano di trattare, di mediare, di salvare disperatamente le loro misere poltrone e di capire come sopravvivere di fronte all’entrata in vigore del Quantum Financial System.

 

Avete notato che né il sedicente “Presidente” degli Stati Uniti Joe Biden né il Premier britannico Boris Johnson erano fra gli invitati all’appena conclusosi Forum di Davos in versione “telematica”? Non vi sembra un controsenso? Si può spiegare solo con il fatto che né uno né l’altro siano effettivamente in carica. 

Ho meno notizie certe da Londra, ma se è in atto, come pare, uno smantellamento della U.S. Corporation in un’America di fatto sotto legge marziale e controllata dall’Esercito e dalla FEMA e una fase di transizione che pare destinata al ripristino della Repubblica fondata nel 1776, non si può escludere che un’azione simile sia in atto anche nella City di Londra, che della U.S. Corporation, insieme al Vaticano, è sempre stata la maggiore azionista.

 

Non ho mai amato la figura di Mario Draghi e potrei andare avanti per pagine intere a raccontarvi le sue malefatte e i suoi trascorsi intrighi, di cui la vicenda del Britannia è solo la punta dell’iceberg. Ma una cosa è certa: Mario Draghi non risponde agli stessi poteri che fino ad oggi hanno costruito e sostenuto Giuseppe Conte e la sua azione di Governo

Ritengo probabile che un esecutivo da lui guidato possa portare ad un graduale ma effettivo smarcamento dalla truffa “pandemica”, a una progressiva presa di distanza da una campagna vaccinale eugenetica e malthusiana e a un minimo rilancio dell’economia. 

I poteri che stanno dietro a Draghi, dei quali lui stesso è parte integrante e un ingranaggio non di poco conto, molto probabilmente sono determinati a perseguire una exit strategy dal Reset davosiano, o quantomeno perseguono una diversa visione di tale Reset. Ma non fidiamoci troppo, anzi, non fidiamoci proprio. Restiamo vigili e non smettiamo mai di lottare per i nostri diritti e per la nostra libertà. 


L’incredibile somiglianza di Mario Draghi, anche sul piano antropometrico, con il Richard Nikolaus di Coudenhove-Kalergi è decisamente inquietante. Senza stare a scomodare l’esempio del Conte di Saint Germain, se dovessi oggi scrivere un romanzo fantasy azzarderei (letterariamente parlando, si intende) l’ipotesi che Kalergi non sia morto nel 1972, ma che abbia solo fatto una plastica facciale o assunto un qualche elisir alchemico ringiovanente (l’oro monoatomico?).

 

Molto di quello che accadrà nelle prossime settimane, sia in Italia che in Europa, dipenderà dall’evoluzione della situazione oltreoceano. Stiamo con gli occhi bene aperti.


Nicola Bizzi



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