Con piacere ospito qui l'iniziativa di pubblicare l'interessantissima intervista di Piergiorgio Caria all'ex magistrato Carlo Palermo, grazie al bel lavoro di sintesi dell'amico e fratello Cristiano, col quale ci siamo subito intesi e soprattutto ritrovati compagni di viaggio, sia dal punto di vista dell'impegno personale nell'essere protagonisti attivi di cambiamento in questo particolare delicato momento storico, ognuno secondo le proprie capacità e talenti, sia dal punto di vista del percorso animico-spirituale che ci accomuna nell'esserci in qualche modo ritrovati tra le pieghe del tempo, non certo per caso, ma per qualche recondita ragione e movimento astrale-planetario, come per un appuntamento cosmico importantissimo, coincidente con il prossimo passaggio dimensionale del pianeta.
Abbiamo pensato di dividere il lavoro in tre parti, per non appesantire il lettore. Spero possa essere utile per chiarire molti eventi della storia di questo Paese e e del resto del mondo, ricollegare tutti i fili spezzati dall'infame silenzio dei media, sulle collusioni del potere politico con quello mafioso e di tutti quei nodi che finalmente sembrano venire al pettine, inesorabilmente; tutto in questo tempo, questo tempo ultimo prima della fine del ciclo, sarà svelato e nulla più potrà essere celato.
Dinaweh
IL GOVERNO CRIMINALE PLANETARIO
Carlo Palermo racconta...
a cura di
Cristiano Guietti
(prima parte)
Molti di voi forse conoscono il ricercatore Piergiorgio Caria e, anche se l'impressione iniziale potrebbe farci ritenere che si sia spinto al di fuori dalle tematiche a lui più consone, potrei affermare a ragion veduta che questa preziosa intervista pregna di informazioni e spunti di riflessione non la si sarebbe potuta moderare meglio, alla luce del fatto che l'intervistato, grazie alla sua attività investigativa, arrivi a conclusioni quantomeno insolite per un magistrato, dove si toccano temi più disparati: politica interna, mafia, geopolitica, attività massonica con la sua simbologia che, a metà tra storia, religione e scienza, delinea un panorama riconoscibile di inquietanti verità.
Carlo Palermo è letteralmente un sopravvissuto. Il 2 aprile 1985 l'auto che lo porta al suo ufficio, nella procura di Trapani, salta per aria. Lui e la sua scorta si salvano, muoiono al posto loro una giovane donna e i suoi due bambini. Il "caso" ha voluto che l'autista facesse un improbabile sorpasso proprio in corrispondenza dell'autobomba messa lì appositamente con lo scopo di fermare per sempre il magistrato.
Nella sua attività capitava spesso di interrogare imputati dei processi di Giovanni Falcone e viceversa, andando così ad integrare esperienze, conoscenze e prove come ponti di collegamento tra attività criminali di vario tipo.
Lascia la magistratura definitivamente nel 1990, ma continua ad indagare e sentendo sulla coscienza il peso delle innocenti vittime della strage di Pizzolungo, nonché di molti colleghi che hanno lasciato la pelle sul campo, non ha mai smesso di scavare per cercare di comprendere la storia al centro della quale si era trovato. Nell'intervista racconta che partendo da un'inchiesta di Trento nel 1984 si trovò al centro di intrecci internazionali e di essersi imbattuto in una marea di carte da cui risultavano traffici di armi pesanti, anche nucleari, con l'indicazione diretta delle massime responsabilità governative in capo alle fabbriche degli armamenti mondiali che gli fecero rendere conto che erano il governo planetario della guerra.
Solo negli ultimi anni, cioè dal 2016, è arrivato a conclusioni che oggi glil permettono di sbrogliare l'intricata matassa e di avere un quadro chiaro e lucido su fatti determinanti anche nella storia d'Italia, compresi gli anni di piombo, il lodo Moro, il passaggio da prima a seconda repubblica, i coinvolgimenti nei traffici di armi in Medio Oriente ed il controllo di queste operazioni da parte delle più potenti massonerie.
(youtube chiede un documento di identità per poter visionare questo video,
dimostrando ancora una volta la volontà di operare una censura secca su ogni contenuto
considerato "pericoloso", perché contrario al Pensiero Unico vigente.
Ne prendiamo atto,
dando dimostrazione della loro natura illiberale e di irreggimentazione autoritaria
della società in cui viviamo.
Diciamo il vero dunque, quando intitoliamo post come questo
"IL GOVERNO CRIMINALE PLANETARIO")
Nessun commento:
Posta un commento