LA LUCE ADAMANTINA
INSEGNAMENTI ESOTERICI PER LA NUOVA ERA
(26)
Capitolo XIV
[seconda parte]
La seconda Iniziazione Maggiore
IL BATTESIMO
La prima Iniziazione si è realizzata. Cristo è nato a Betlemme (il cuore dell'Iniziato); l'Anima ha raggiunto la sua espressione esterna ed ora, con questa anima, l'iniziato va verso la grandezza.
L'Iniziato che ha fatto il primo grande passo deve ora perfezionare la Purificazione della natura inferiore, essenziale per l'introduzione alla Seconda Iniziazione.
La seconda Iniziazione costituisce la crisi nel dominio del corpo astrale. Come nella prima Iniziazione si manifesta il dominio del corpo fisico denso, così nella seconda si manifesta analogamente il dominio dell'elementale astrale.
Il sacrificio e la morte del desiderio sono le finalità dello sforzo; l'Ego domina il desiderio sono le finalità dello sforzo; l'Ego domina il desiderio e anela solo al bene della collettività e ad essere in armonia con la Volontà dell'Anima e del Maestro. L'elementale astrale rimane sottomesso, si raffina e si purifica il corpo emozionale e decade rapidamente la natura inferiore. In questa fase l'Ego domina con rinnovata energia i due veicoli inferiori e li sottomette alla sua volontà. L'aspirazione e il desiderio di servire, amare e progredire arrivano ad essere così intensi che solitamente si nota un rapido sviluppo. Questo ci spiega il fatto che frequentemente, benché non in linea assoluta, seguono l'una all'altra, in una sola vita, la seconda e terza iniziazione. Nell'attuale periodo della storia del mondo si è dato tale stimolo all'evoluzione che le anime aspiranti, sentendo la perentoria necessità degli umani, sacrificano tutto al fine di soddisfare questa necessità.
Come nella Prima iniziazione generalmente è dinamizzato il chakra cardiaco, nella seconda normalmente si dinamizzato il centro laringeo, così da permettere una maggiore attività, che può esprimersi per mezzo della parola, parlata o scritta.
Il candidato che ha ricevuto la prima iniziazione è già definitivamente nel sentiero che conduce all'adeptato e ha varcato la porta del cammino che dalla conoscenza umana porta al sovrumano.
Guardando dal basso questo sentiero, sorprende il fatto che il candidato non sia già esausto dopo il lavoro che gli costò arrivare alla prima iniziazione e che non retroceda scoraggiato vedendo le ingenti altezze che si innalzano ancora nell'erto sentiero davanti ai suoi passi. Ma egli ha bevuto alla fonte della vita e la "la sua forza vale per dieci perché il suo cuore è puro"; lo splendore dell'umanità ideale, che scopre con sempre crescente chiarezza, ha per lui un'attrazione ispiratrice tale che non ha paragone rispetto ad alcun interesse o stimolo materiale.
La seconda Iniziazione dà come risultato sviluppo e espansione notevoli del corpo mentale
Il periodo successivo alla seconda iniziazione è per l'iniziato il più pericoloso di tutti gli altri del Sentiero, anche se, finché non si raggiunga la quinta iniziazione, ci sarà sempre il rischio di retrocedere o di errare per alcune incarnazioni.
Ma specialmente in questo periodo si scopre se c'è qualche debolezza nel carattere dell'iniziato. Dovrebbe essere impossibile la retrocessione per chi raggiunge una così eccelsa altezza; e, tuttavia, l'esperienza c'insegna che così è successo sfortunatamente, a volte. In quasi tutti i casi, il pericolo sta nella superbia. Se il carattere dell'iniziato ha la più lieve macchia di superbia, si trova a rischio di caduta.
Quella che chiamiamo intelligenza nel mondo fisico non è che un semplice riflesso della vera intelligenza; e ciononostante c'è nel mondo fisico della vera intelligenza e della propria intuizione. Pertanto, quando un uomo acquisisce almeno un barlume di ciò che la sua intelligenza sarà nel futuro, è minacciato da un grave rischio di orgoglio. Solamente un'incessante e crescente vigilanza l'abiliterà ad oltrepassare con esito positivo questo periodo, per cui deve sforzarsi costantemente per cancellare ogni traccia di orgoglio, egoismo e pregiudizio.
Prima dell'Iniziazione successiva, la terza, l'Iniziato deve immergere il punto di vista personale nelle necessità dell'insieme dell'umanità, il che implica il dominio della mente concreta.
Dopo la seconda iniziazione egli apprende a controllare il suo veicolo mentale, si qualifica per maneggiare questa materia ed impara a costruire pensieri creativi.
La Terza Iniziazione Maggiore
LA TRASFIGURAZIONE
Nel simbolismo cristiano la Terza Iniziazione è rappresentata dalla Trasfigurazione di Cristo sul monte Tabor davanti ai suoi discepoli. Egli si trasfigurò in modo che il "suo viso brillava come il sole ed i suoi vestiti erano chiari come la luce, bianchi come la neve, fino al punto che niente sarebbe stato capace di dar loro maggiore bianchezza".
Questa descrizione suggerisce il concetto dell'Augoide, l'uomo glorioso, e raffigura esattamente quello che succede nella terza iniziazione perché, come la seconda riguarda principalmente la crescita del corpo mentale. L'ego si pone in più intimo contatto con la monade e così, realmente, si trasfigura. Anche la personalità riceve l'influenza di questa meravigliosa effusione.
Nella terza iniziazione tutta la personalità si immerge completamente nella suprema Luce. Dopo questa Iniziazione la Monade, lo Spirito, guida definitivamente l'Ego, l'Anima, immettendo sempre più la sua Vitra divina nel canale predisposto e purificato.
Dopo la seconda Iniziazione l'Iniziato accede ad un superiore livello d'insegnamento. Impara a dominare il veicolo mentale; diventa capace di operare con la materia mentale ed apprende le leggi di costruzione del pensiero creativo.
Agisce liberamente nei quattro sottopiani inferiori del piano mentale; prima della terza Iniziazione deve aver imparato a dominare coscientemente o inconsciamente i quattro sottopiani inferiori dei tre mondi. Approfondisce la sua conoscenza dei microcosmi e domina in larga misura, teoricamente e praticamente, le leggi della sua propria natura.
Di nuovo egli ha una visione del futuro; inoltre, può in ogni momento riconoscere gli altri membri della Gran Loggia Bianca, sa stimolare le sue facoltà psichiche e vitalizzare i centri della testa.
Fino a che non supera questa iniziazione, non è necessario né consigliabile sviluppare le facoltà sintetiche di chiarudienza e chiaroveggenza né lavorare sulla salita dell'energia KUNDALINI.
La finalità di ogni sviluppo è il risveglio dell'intuizione spirituale; una volta raggiunto, quando il corpo fisico è puro, il corpo astrale stabile e deciso e si è dominato il corpo mentale, allora l'iniziato può maneggiare ed usare saggiamente le facoltà psichiche in aiuto della razza e, inoltre, diventa capace di creare e vivificare chiare e ben definite forme-pensiero, immettendo in esse lo spirito di servizio senza legami col desiderio né con la mente inferiore. Queste forme-pensiero non saranno (come quelle create dalla generalità degli uomini) strutture senza coesione, relazione e unità, ma raggiungeranno un alto grado sintetico. Ardua ed incessante deve essere l'opera prima che questo si possa realizzare ma, una volta stabilizzata e purificata la natura dei desideri, è più facile il dominio del corpo mentale.
Quando l'iniziato ha ottenuto un maggiore progresso ed ha superato due iniziazioni si produce un cambiamento. Il Signore del Mondo, l'Anziano dei giorni, l'ineffabile Reggente conferisce la terza Iniziazione.
Perché ciò può avvenire? Perché il corpo fisico, ormai dedicato, può sopportare con sicurezza le vibrazioni degli altri due corpi quando essi ritornino alla loro sede dopo essere stati alla presenza del Re; perché l'astrale purificato ed il mentale dominato possono presentarsi ora con sicurezza davanti al Re. Ormai purificati e dominati, possono rimanere stabili e per la prima volta vibrano coscientemente davanti al raggio della Monade. Allora è consentita la capacità di vedere e sentire e si può utilizzare con sicurezza la facoltà di leggere e di comprendere gli annali, dato che a maggior conoscenza si accompagna maggiore potere.
Il cuore è già sufficientemente puro ed amorevole e l'intelletto abbastanza stabile per resistere nella tensione di conoscere.
Alcune puntualizzazioni
Da un punto di vista gerarchico la terza iniziazione è considerata come la prima poiché fino a questo punto è quella che collega strettamente l'uomo inferiore col suo aspetto più elevato o "Io-Divino", lo Spirito dell'uomo.
Come introduzione agli studi sul Cosmo, consideriamo che il nostro schema planetario è unito interiormente ad altri schemi e sistemi planetari: il sistema di Sirio è un riferimento essenziale nel sentiero che alcuni maestri della nostra umanità scelgono per continuare ad evolvere e a servire. E' precisamente in questo schema di Sirio che la nostra terza Grande Iniziazione corrisponde alla loro Prima.
Ricordiamo anche che è nella Terza Iniziazione che ha luogo, in modo naturale, l'Ascensione dell'energia kundalinica o Fuoco serpentino situata alla base della spina dorsale. Fino ad allora un suo prematuro risveglio in realtà causa spesso molti "disordini" nell'essere umano. Quando gli istinti sono dominati, le emozioni sottomesse ed il veicolo mentale integrato con l'Anima, quando il Canale centrale è preparato, il Fuoco Igneo può circolare attraverso di esso, bruciando gli impedimenti e potenziando i chakra dell'uomo in modo naturale e ritmico.
E' incaricato a conferire le due prime iniziazioni il Cristo, il Maestro Maitreya. Egli è lo Ierofante il quale, attraverso l'applicazione dello Scettro del Potere, conferisce le due prime Iniziazioni. Per questa ragione esiste nella simbologia cristiana il dogma che "...solo attraverso il Cristo si può arrivare al Padre..."
Tuttavia, nelle successive iniziazioni Maggiori, dalla Terza in poi, l'Iniziatore o Ierofante è proprio il Signore del Mondo, Sanat Kumara, Colui che utilizza lo scettro Iniziatore.
La Quarta Iniziazione Maggiore
LA RINUNCIA E LA CROCIFISSIONE
Nella terminiologia buddista si chiama Arhat che ha ricevuto la quarta iniziazione; il termine significa il capace, il benemerito, il venerabile, il perfetto: Gli Induisti lo chiamano il paramahansa, colui che sta oltre lo hamsa. I libri orientali esaltano l'iniziato che ha raggiunto la quarta iniziazione perché riconoscono che egli si trova ad un alto livello.
Nella simbologia cristiana la quarta iniziazione è rappresentata dall'angoscia e dalla rassegnazione dell'orto del Getsemani, dalla crocifissione.
La quarta iniziazione differisce dalle altre per il suo doppio aspetto opposto di sofferenza e vittoria. La Crocifissione con tutte le sofferenze che la precedettero, simbolizza l'aspetto afflittivo, mentre l'aspetto gioioso è rappresentato dalla Resurrezione e dal trionfo sulla morte. In questa tappa c'è sempre sofferenza fisica, astrale e mentale, ludibrio delle genti, ostilità del mondo e apparente disfatta, ma c'è anche, sempre nei piani superiori, il risplendente trionfo sconosciuto al mondo esterno.
Lo speciale tipo di sofferenza che affligge il candidato in questa quarta iniziazione elimina quei residui karmici che potrebbero ancora intralciare il suo cammino e la pazienza e l'allegria con cui egli sopporterà le difficoltà contribuiranno a fortificargli valorosamente il carattere e ad aiutarlo a valutare il suo grado di utilità nell'opera che l'aspetta. L'antico proverbio "non c'è corona senza spine" può interpretarsi nel senso che senza la discesa dell'uomo alla materia, senza il suo legarsi a questa come ad una croce, sarebbe impossibile per lui resuscitare e ricevere la corona di gloria.
In questa quarta tappa l'arhat è cosciente nel piano buddico, benché Egli agisca nel fisico e, lasciando quest'ultimo durante il sonno o l'estasi, sposti la sua coscienza all'ineffabile gloria del piano nirvanico.
Tra la Terza e la Quarta Iniziazione vi è il Golfo del Silenzio durante il quale l'iniziato si sente solo, sospeso nel vuoto, senza niente sulla terra in cui confidare, senza niente nel cielo da invocare e ancora con la visione del Supremo intorbidita e incerta, come si simbolizza nell'Agonia nell'orto.
Proseguendo attraverso le tappe della Passione, egli si vede tradito, negato, allontanato, posto sulla croce dell'agonia affinché tutti gli uomini si prendano gioco di lui e lo disprezzino; ascolta i commenti dei suoi nemici: "salvò altri ma non potè salvare se stesso"; prorompe in quel grido straziante del cuore: "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?"
Si trova costantemente in quella completa solitudine in quella completa solitudine e, dopo aver perso Dio fuori di lui, lo trova finalmente dentro di sé.
Allora si realizza la Quarta Iniziazione, la crocifissione e la resurrezione del Cristo. Per chi è arrivato ad essere il Cristo crocifisso e quindi il soccorritore del mondo, la solitudine termina del tutto perché l'Iniziato ha infine troato la vita una e la riconosce per sempre.
Arriva ad essere, secondo la terminologia Indù, il "Paramahansa", "colui che sta oltre l'Io e il Lui", per il quale non esiste la distinzione tra "Io" e "Lui", ma esiste unicamente l' "Uno"; secondo la terminologia buddista, l' "Arhat", il Venerabile, il Perfetto, il Degno, che non ha più necessità di altre incarnazioni.
In seguito, la sua coscienza del piano Buddhico persiste mentre Egli rimane ancora nel corpo fisico e, quando abbandona quel corpo durante il sonno o l'estasi, passa istantaneamente all'inenarrabile gloria del piano Nirvanico.
L'Iniziazione della crocifissione ha un'alta valenza istruttiva che si rispecchia nel nome dato frequentemente alla quarta iniziazione: la Grande Rinuncia. Un'enorme esperienza è permessa all'iniziato in questo momento; Egli comprende, perché vede e sa che l'antakarana è stato infine completato e che, attraverso di esso, esiste ora una linea diretta di energia che collega la Triade spirituale alla sua mente e al suo cervello. Ciò mette in primo piano nella sua coscienza il riconoscimento repentino e sorprendente che l'anima stessa, il corpo egoico nel suo proprio livello, quello che è stato la fonte della sua esistenza durante tante vite, la sua guida e mentore, non è oramai necessario; come personalità fusa con l'anima Egli ha ora relazione diretta con la Monade, lo Spirito.
L'evoluzione stessa è un processo di abbandono, di rinuncia. Il simbolo di tutto questo processo è la Crocifissione, la Grande Rinuncia.
Questa, la quarta Iniziazione, è probabilmente la principale delle cinque che conducono alla Maestria. Non è necessariamente la più difficile, bensì la principale.
Si dice che la più difficile sia la seconda, come sa chiunque si avvicini ad essa, poiché il discepolo a quel punto del suo cammino deve imparare a dominare il corpo astrale, con tutti i suoi potenti meccanismi di risposta. E' molto difficile controllare tutto questo, e ricevere, pertanto, la seconda iniziazione.
Ma l'iniziazione essenziale, quella che realmente ci permette di raggiungere la divinità alla quale aspiriamo, è la quarta.
Nella quarta iniziazione, l'anima stessa, l'Angelo solare che è stato il divino intermediario tra la Monade ed il suo riflesso nel piano fisico, la personalità, ormai non è più necessaria ed allora l'Angelo Solare intraprende quel volo al sole, verso la sua dimora, lasciando l'uomo in perfetta comunicazione con il Suo Vero Essere.
La Quinta Iniziazione Maggiore
LA RIVELAZIONE E LA RESURREZIONE
Dopo la quarta Iniziazione non rimane oramai molto da fare. Il dominio del sesto sottopiano prosegue rapidamente e si coordina la materia dei sottopiani superiori del buddhico.
Si ammette l'iniziato ad una più assidua frequentazione della Loggia ed il suo contatto coi Deva è più completo. Egli continua il suo percorso, impadronendosi rapidamente delle conoscenze dell'Aula della saggezza e dominando i più intricati piani e schemi.
Egli si trasforma in adepto per quanto si riferisce alle conoscenze e al dominio del colore e del suono; può operare secondo la Legge nei tre mondi ed entrare in contatto con la sua Monade con maggiore libertà rispetto a quella con cui la maggioranza della specie umana entra in contatto con l'Ego.
Ha anche a suo carico molto lavoro; insegna a discepoli, aiuta in molti piani e riunisce sotto la sua guida coloro che dovranno essere i suoi aiutanti in tempi venturi. Questo punto si riferisce solamente a coloro che rimangono in questo mondo per aiutare l'umanità.
L'iniziato passa allora attraverso la Quinta Iniziazione simboleggiata dalla Resurrezione del Cristo e arriva ad essere Jivamnukta, la "vita liberata" degli Indù; l'asekha, quello che non ha più niente da imparare, secondo il Buddismo. Avendo compiuto il ciclo umano e portato a compimento l'ideale del Divino-Umano, è ora l'Uomo Perfetto, il Maestro della vita e della morte, libero da tutti i legami che possano essergli d'ostacolo e dotato di tutti i poteri conferitigli nei cieli e nella terra. E' nato per l'ultima volta e ha raggiunto la salvezza finale. E' arrivato ad essere "un pilastro nel tempio di Dio dal quale non uscirà più" eha raggiunto già "la statura del Cristo".
Avendo terminato la sua peregrinazione, l'Adepto vede ora davanti a sé, come si è già detto, sette strade, sette sentieri di gloria e di potere che lo condurranno verso i grandi regni della vita superfisica, i quali, tutti eccetto uno, liberano per sempre dal pesos della carne umana e si estendono molto lontano dalla nostra terra.
Man mano che egli contempla questi sette sentieri, ascoltando la splendida musica intorno a sé, si innalza un suono di angoscia e di dolore; Egli ascolta il grido del mondo immerso nella miseria, nell'oscurità, nel depauperamento spirituale, nella degradazione morale, il grido dell'umanità schiavizzata, e osserva l'incerta ricerca dell'ignorante, dell'abbandonata e del cieco.
Allora, mosso da compassione e dalla sua antica simpatia verso l'umanità della quale Egli è già un eletto, torna indietro, verso il mondo che ha lasciato ed invece di rifiutare il peso della carne lo prende di nuovo, per sopportarlo ancora, al fine di poter aiutare l'umanità. Avendo completato il Sentiero di Santità, Egli ha raggiunto la perfezione, ha vinto la morte e conquistato l'immortalità. Ha raggiunto la Libertà e vive ora nell'Eterno. Ma, essendo perfetto, rimane sulla Terra per aiutare coloro che sono ancora imperfetti; avendo Egli realizzato l'Eternità, rimane tra le ombre del tempo fino a che anche noi la realizzeremo.
E se egli decide, osservando e meditando su quelle sette strade che si presentano davanti a lui, di percorrere quella che passa attraverso la nostra vita e la nostra evoluzione planetaria, si converte in colui che noi chiamiamo Maestro di Saggezza, legame tra Dio e l'Uomo; uno Spirito liberato, che ha scelto di sopportare ancora il peso della carne per non perdere il contatto con l'umanità che ama; di mettersi al suo servizio con un atto supremo di rinuncia; di rimanere nella schiavitù fino a che gli uomini siano liberi e di andare al Nirvana solo quando tutti potranno andarci insieme con lui.
Lui ed altri come Lui, innalzandosi di livello oltre il grado di saggezza e di potere sovrumani, formano la Gerarchia Occulta, composta dai Guardiani del mondo che rimangono con noi per dirigere, insegnare, guidare e aiutare fino alla fine l'umanità durante il difficile cammino dell'evoluzione.
Si dice che quando un essere della nostra Umanità raggiunge la Perfezione tutta la Natura tremi di gioiosa riverenza e si senta conquistata.
La stella d'argento comunica la notizia ai fiori notturni, il rigagnolo la mormora ai ciottoli, le oscure onde dell'oceano la fanno risuonare alle rocce battute dall'acqua, le brezze profumate la cantano alle valli, i superbi pini sussurrano misteriosamente: "E' sorto un Maestro, un Maestro del giorno". Un Maestro può lavorare attraverso un corpo fisico o senza, così come ritiene conveniente. Funziona nel suo corpo di luce, fatto della sua specifica sostanza. Tuttavia, può costruirsi un corpo che gli permetterà di avvicinarsi ai Suoi discepoli appena ammessi all'iniziazione ed anche a quelli che hanno ricevuto le iniziazioni superiori; quando è necessario costruirà il Suo corpo normalmente, a somiglianza della forma umana, creandolo istantaneamente con un atto di volontà. La maggioranza dei Maestri che lavorano continuatamente con l'umanità conservano l'antico corpo in cui ricevettero la quinta iniziazione, oppure costruiscono, con sostanza fisica, il "mayavirupa" o corpo di maya. Questo corpo apparirà nella forma che aveva quando il Maestro ricevette originariamente l'iniziazione.
Quando raggiungiamo lo stato Cristico, tutte le cellule del nostro corpo si rigenerano?
Durante l'ultima fase del processo evolutivo - il Sentiero dell'Iniziazione - ha luogo una trasformazione della struttura cellulare dei corpi degli iniziati. Si assorbe sempre più materia di natura subatomica (ossia di luce) che gradualmente rimpiazza la materia di sostanza atomica.
Alla quinta iniziazione - la Resurrezione - il processo è completato ed il Maestro realizzato in Dio ha raggiunto la Sua meta su questo pianeta: Lui e il Suo corpo sono perfetti e "incorruttibili", come si afferma nella Bibbia cristiana.
Effetti dell'Iniziazione sull'Iniziato
Sebbene tutte le Iniziazioni Maggiori abbiano luogo nel Piano Mentale, questo non implica che le ripercussioni delle considerevoli scariche di energia sull'Iniziato si limitino a quel piano; esse hanno un'ampia ripercussione nei suoi veicoli, a tutti i livelli, ad esempio: nella cerimonia dell'Iniziazione tutti i chakra sono attivi ed i quattro inferiori cominciano a trasferire l'energia ai tre superiori. Questa energia, denominata kundalini, ordinariamente rimane accumulata nel chakra Muladhara, alla base della colonna vertebrale. In questa occasione è risvegliata e diretta ad uno dei chakra superiori che varia secondo la natura dell'Iniziato ed il grado dell'Iniziazione. Il chakra accelera allora la sua attività, la rapidità dei suoi giri; aumenta quindi l'energia che ne deriva. Conseguentemente si attivano alcune spire degli atomi permanenti dei corpi inferiori.
A partire dalla Terza Iniziazione sono attivati gli atomi permanenti della Triade.
Ugualmente si amplia di tre volte il canale di energia che dall'anima affluisce alla personalità e ai corpi inferiori.
Una volta che l'Iniziato ha ricevuto l'applicazione dello Scettro, si trasforma in membro della Loggia; i Maestri si ritirano insieme ai componenti del Triangolo Focale ed ai Padrini, ognuno al proprio posto, mentre gli Iniziati dello stesso grado di colui che ha appena ricevuto l'iniziazione lo circondano e lo aiutano nelle fasi finali della cerimonia.
Coloro che sono di grado inferiore si ritirano nel fondo dell'Aula dell'Iniziazione di Shamballah, isolati da un muro vibratorio dal resto degli avvenimenti; si dedicano ad una profonda meditazione e all'intonazione di alcune formule. Nell'interno, al di là del muro, si riceve il Giuramento dell'Iniziato; gli sono confidati le Parole di Potere ed uno dei sette segreti cosmici, secondo il grado dell'Iniziazione.
Il giuramento è effettuato dall'Iniziato, che ripete frase per frase la formula che gli suggerisce l'Iniziatore. Al termine di alcune espressioni gli Iniziati dello stesso grado intonano alcune parole in Senzar che significano "Così sia".
Ogni frase del Giuramento permette di ricevere determinati tipi di energia che procedono da ognuno dei primi tre Raggi, focalizzati attraverso i Capi dei Dipartimenti della Gerarchia. Quell'energia si ripercuote anche sull'Iniziato e su tutti quelli che condividono il suo stesso Grado.
Racconto di una Iniziazione
Vicente Beltran Anglada
"...Il Maestro ci consente di presenziare all'Iniziazione di un compagno di gruppo..."
"... Benché apparentemente mi trovassi solo in quel "luogo" dove si svolgeva l'Iniziazione del nostro fratello di gruppo, sapevo con profonda certezza che erano molti gli iniziati e discepoli dei distinti Ashram che erano "lì" e che assistevano come me a quella cerimonia iniziatica, contribuendo più o meno direttamente al suo svolgimento.
Niente mi era possibile vedere in quella prima fase di contatto, eccetto una gran quantità di punti luminosi di distinti colori, simmetricamente distribuiti, che formavano e disfacevano figure geometriche in mezzo a sprazzi di luce che come onde di vita universale continuavano a riempire l'immensità di quel "recinto sacro".
Ma dirigendo l'attenzione verso il luogo che intuitivamente sapevo dovesse occupare lo IEROFANTE, potei apprezzare chiaramente che si trattava di Cristo. Per qualche tempo, all'inizio di quella cerimonia, potei contemplare la sua radiante sagoma che risaltava nitidamente contro un fondo di luce raggiante.
Più tardi, tutto sparì dalla mia vista, tutto sembrò sfumarsi alla mia limitata visione, forse perché la mia percezione interiore non mi permetteva ancora di "penetrare" certi aspetti di quel sacro rituale. Mi sentivo profondamente penetrato tuttavia dall'augusto segreto che si stava rivelando in quei momenti; potevo vedere chiaramente il mio fratello di gruppo, il candidato all'iniziazione e cercavo di condividere, nella misura delle mie forze, la responsabilità infinita di quei momenti indimenticabili.
Ogni tanto, uno sprazzo di percezione mi permetteva di abbracciare l'insieme formato dal Cristo, dai due maestri che sostenevano il candidato e da quest'ultimo, posto nel centro del Triangolo formato dai Tre.
La Luce invadeva tutto il "luogo" o "recinto" ma dal fondo intensamente illuminato continuava a distaccarsi la Luce di Cristo che risplendeva in maniera tale che la Luce dell'ambiente rimaneva come oscurata. Potei vedere in certi momenti stagliarsi molto definitivamente in quell'oceano di Luce non la sua Faccia risplendente, bensì l'immacolata stella a cinque punte, il simbolo sacro di Cristo, che rappresenta la perfezione dell'uomo, l'unione degli aspetti divini di volontà ed intelligenza dentro un Centro di Amore infinito, la fusione dei due Suoni creativi, o Mantram sacri, il doppio OM ed il triplo AUM dentro l'eterna cornice dell'evoluzione planetaria. E sentii il mio cuore profondamente spaventato per l'immensità di quel Mistero di unione ineffabile.
La stella di Cristo irradiava una Luce che oscurava la luce, tuttavia magnifica, di quel luogo sacro dove si stava svolgendo quella cerimonia trascendente. Potei comprendere allora, direttamente e senza intermediari, il significato esatto di alcune frasi esoteriche come "Dentro la Luce vedrai la 'Luce' e 'Cristo, la Luce del mondo'"; recepii il loro senso, da tempo perso nel labirinto delle informazioni mentali. Ed il mio cuore risplendente di godimento.
Ci fu un momento fulgido durante lo svolgimento di quell'esperienza iniziatica: la luce di Cristo impallidì quando una Luce ancora maggiore "invase" l'ambiente, infondendo un dinamismo indescrivibile ad ognuna delle particelle di luce che si stavano liberando attraverso il rituale magico. Questa invasione della potenza igneo-elettrica di Shamballah ebbe luogo istantaneamente; dal cuore della stella del Cristo si innalzò verso l'Eccelso la sostanza del Verbo solare con la sacra espressione: "PADRE, FACCIO QUESTO IN TUO NOME". La risposta immediata fu l'apparizione di un Circolo più luminoso di ogni possibile luce, dato che irradiava direttamente proprio da SANAT KUMARA, il Signore del Mondo.
La stella del Cristo, in quei momenti di una lucentezza intensamente azzurrata, risplendeva indescrivibilmente dentro un circolo di luce dorata la cui intensità, bellezza e dinamismo stanno oltre ogni descrizione.
Ci fu un altro momento, mentre la cerimonia si avvicinava al suo culmine, in cui il detto circolo sparì alla mia vista per adottare la forma di una stella a nove pinte che irradiava sulla stella del Cristo la straordinaria potenza del fuoco di Shamballah.
Compresi allora la portata universale di quell'affermazione esoterica, presente nel cuore coraggioso di ogni vero discepolo e motivo di tante e tanto profonde riflessioni.
...Ai piedi dell'Unico Iniziatore il veder brillare la stella di Sanat Kumara - simbolo delle sue nove perfezioni, come si riporta nelle scienze esoteriche - che rovesciava sulla stella del Cristo il terribile potere del Fuoco Elettrico, era l'ineffabile ed irrefutabile prova che il candidato all'iniziazione, nostro fratello di gruppo, era stato ammesso ai Misteri sacri della Gran Loggia Bianca del Pianeta. Questa trasmissione di Forza si realizzava per mezzo degli Scettri di Potere, un prolungamento del "dito" del Signore - come possiamo leggere nei libri sacri dell'Antico Commentario - e implicava per l'Iniziato il Potere dell'Eterna Risoluzione.
I Maestri che sostenevano il nostro fratello costituivano, come nel caso dell'elettricità, i due poli, positivo e negativo, nel centro dei quali era appena possibile all'iniziato mantenere in equilibrio stabile i suoi veicoli sottili e ricevere senza pericolo la forza liberatrice della divinità planetaria. Nel frattempo, un gruppo speciale di Deva proteggeva il corpo fisico del nostro fratello di gruppo, immerso in un profondo sonno, nel luogo preventivamente scelto dal Maestro..."
Essere un iniziato esige tutto il potere di ognuno degli aspetti della nostra natura. Non è un compito facile. Affrontare le prove inevitabili che affronteremo percorrendo il sentiero che Cristo percorse richiede un valore eccezionale. Per collaborare saggiamente e sensatamente col Piano di Dio e fondere la nostra volontà con la Volontà divina dobbiamo attivare non solo il più profondo amore del nostro cuore, ma anche le più acute decisioni della mente.
L'iniziazione deve essere considerata un grande esperimento. L'iniziazione è, pertanto, una realtà e non una bella visione facilmente conseguibile, come sembrano affermare tanti libri esoterici ed occultistici.
L'iniziazione non è un processo che raggiunge un individuo quando entra in certe organizzazioni e che può comprendersi solo entrando in tali gruppi. L'iniziazione non ha niente a che vedere con società, scuole esoteriche o organizzazioni. Tutto quello che queste possono fare è insegnare all'aspirante alcune ben conosciute e fondamentali "regole del cammino" e lasciare che comprenda, se glielo consentono la sua aspirazione e il suo sviluppo e che attraversi la porta, se il suo equipaggiamento ed il suo destino glielo permettono.
Gli iniziati del mondo si trovano in ogni nazione, chiesa e gruppo, dovunque ci siano uomini di buona volontà attivi e dove si presti un servizio mondiale.
I gruppi esoterici moderni non sono i custodi degli insegnamenti dell'iniziazione, né è loro prerogativa preparare l'individuo per questo sviluppo. Il migliore insegnamento può solo preparare gli uomini alla tappa del processo evolutivo denominato Discepolato.
Il cammino verso il luogo dell'iniziazione e verso il Centro dove si trova Cristo è quello verso l'anima; esso è la via solitaria del proprio sviluppo, della propria preparazione e della propria disciplina. E' quello verso l'illuminazione della mente e della percezione intuitiva.
Questo fu ben spiegato molto tempo fa:
"Tuttavia, la verità è che l'uomo intelligente fa del mondo la sua propria aula di iniziazione e della vita stessa la soglia dei misteri. Se un uomo può destreggiarsi da solo perfettamente, può maneggiare tutto il resto. Possiede la forza. Il modo esatto di usarla è una mera questione di dettaglio. Dobbiamo fare uso di ogni opportunità che ci si presenti e, quando non succede niente, cerchiamo la nostra propria opportunità"
L'iniziazione è pertanto una serie graduata e positiva di espansioni di coscienza, una crescente e costante percezione della Divinità con tutte le sue implicazioni.