lunedì 4 novembre 2019

LA LUCE ADAMANTINA - INSEGNAMENTI ESOTERICI PER LA NUOVA ERA (21) [prima parte - Capitolo XII]


LA LUCE ADAMANTINA


(21)

INSEGNAMENTI ESOTERICI PER LA NUOVA ERA

Capitolo XII

[prima parte]

IL POTERE DEL VERBO

I Mantram

"In principio era il Verbo, ed il Verbo era presso Dio, ed il Verbo era Dio, e senza di lui niente di quello che esiste potrebbe essere stato creato..."
Vangelo di Giovanni 
Ricordiamo che in principio ogni movimento è coesistente al Suono. Dove esiste il movimento esiste il Suono. Sebbene l'udito umano riesca a percepire solo un limitato numero di vibrazioni sonore, al di sopra e al di sotto di queste vibrazioni ne esistono altre che non si riescono a percepire. Tutti gli atomi, girando attorno ai propri nuclei, producono alcuni suoni, impercettibili per l'uomo e perfino il fuoco, l'aria, l'acqua e la terra hanno le proprie note particolari.
Si arriva dunque alla conclusione che tutto quanto esiste, che sia una molecola, un fiore, una montagna o un sistema solare, ha una nota peculiare che lo caratterizza e l'insieme di tutti i suoni che si producono nel Globo planetario produce una nota di sintesi nel coro dello spazio infinito. Ogni mondo ha la sua nota chiave e l'insieme di tutte le note chiavi dell'Infinito forma quella che è chiamata da PITAGORA la "Musica delle sfere".

Il silenzio è la fonte del suono

Il suono sorge dal silenzio. Il silenzio è eterno e permanente; il suono è intermittente e temporaneo. Il suono sorge dall'etere che è un aspetto dell'Akasha; esso è una caratteristica dell'Akasha. L'Akasha - o quinto elemento - è un altro nome che di dà alla memoria o ambiente dove nasce il suono, dal quale esso sorge.
Il suono creato nell'Akasha conduce alla rivitalizzazione dei quattro elementi nell'ambito del quinto elemento che è l'Akasha.
La creazione è il risultato dei fenomeni del suono; i suoni, pronunciati ritmicamente, generano energia attraverso la ristrutturazione dell'ambiente esistente.
La musica non è altro che una composizione ritmica di suoni.
Il suono può creare, può costruire ed anche distruggere. Gli Atlantidei sapevano come utilizzare il suono per muovere blocchi di pietra e perfino piccoli mucchi di materiali; così costruirono le grandi piramidi. Il suono generato dall'etere produce vibrazioni nella luce, creando così i colori; insieme, il suono è il responsabile del colore e della forma. Da qui la sua importanza e la necessità che noi abbiamo di usarlo nella maniera adeguata.
L'uso adeguato del suono esige un uso corretto della parola. Se la parola non è ben compresa e ben impiegata, neanche la pratica del suono può essere apprezzata.
La parola rappresenta un dettaglio del suono. Il linguaggio contiene gruppi di frasi; la frase contiene gruppi di parole; la parola è formata da gruppi di sillabe; le sillabe sono formate da lettere che rappresentano il suono. A loro volta le sillabe sono composte di consonanti e vocali; le vocali sono la vita del suono e le consonanti sono i veicoli di questi suoni di vita.
Così, come prima cosa, bisogna conoscere la relazione tra la parola e il suono. Ogni volta che parliamo usiamo molti suoni. E' necessario utilizzare tanti suoni? E' sempre assolutamente necessario parlare a meno che non sia essenziale?
I suoni in forma di suono-seme sono molto potenti quando si comprende bene la loro occulta valenza.
Quando parliamo, utilizziamo indistintamente i suoni perché non conosciamo il loro sistema di valori; è come se un selvaggio utilizzasse la carta moneta come carta igienica. Chi conosce la carta moneta sa che essa è un simbolo di potere d'acquisto, ma per chi non lo sa essa è un qualunque pezzo di carta. Questa è la differenza tra chi conosce il suono e la parola e l'ignorante.
Come introduzione diremo che un Mantram è un'energia mistica dentro una struttura di suono.
Ogni mantram racchiude nelle sue vibrazioni un determinato potere. Per mezzo della concentrazione e della sua ripetizione si libera la sua energia e questa prende forma. Ogni Mantram è costruito a partire da una combinazione di suoni derivati delle lettere dell'alfabeto sanscrito o "Lingua degli Dei". 

L'importanza esoterica della purezza della parola

Ogni idea che abbiamo nella mente ha la sua controparte in una parola: "la parola ed il pensiero sono inseparabili". 
La parte esteriore di una cosa è quella che chiamiamo "parola" e la sua parte interiore è quella che chiamiamo "pensiero". Nessun uomo può separare per mezzo dell'analisi il pensiero dalla parola.
Da quando l'uomo esiste sono esistiti parole e linguaggio. Qual è la connessione tra l'idea e la parola? Benché possiamo osservare che parola e pensiero sono collegati, non è necessario che lo stesso pensiero richieda la stessa parola.
Il pensiero può essere lo stesso in venti differenti paesi, tuttavia il linguaggio che lo rappresenta è differente. La parola è il mezzo più facile per esprimere i propri pensieri e opinioni; è un mezzo prezioso che è stato dato solo agli esseri umani. Per questo motivo dobbiamo imparare ad usarlo appropriatamente.
Il fine del linguaggio è quello di rivestire il pensiero e metterlo a disposizione degli altri. Quando parliamo, evochiamo un pensiero e gli diamo vita, rendendo udibile ciò che è nascosto dentro di noi. Il corretto linguaggio rivela, e può anche creare, una forma che racchiuda un proposito benefico, così come il linguaggio scorretto può creare una forma che abbia un obiettivo malefico. Senza rendercene conto, parliamo incessantemente giorno dopo giorno; usiamo parole; moltiplichiamo suoni e ci circondiamo di mondi, di forme create da noi stessi.
Pertanto è essenziale pensare, prima di parlare e ricordare il precetto: "prima di parlare, si deve acquisire conoscenza".

La responsabilità della "parola"

Nel corso di questi studi esoterici abbiamo studiato la purezza sul piano fisico, sul piano astrale e suo piano mentale. Ora parliamo della purezza della parola, ma prima racconteremo una storia riportata da Mikhaël Aivanhov sul profeta Maometto:
"[...] Maometto era molto saggio, ma non era disposto come Gesù a mostrare la guancia destra se gli colpivano la guancia sinistra; piuttosto somigliava a Mosè, manifestava la sua ira con facilità. Raccontano che un giorno un uomo si avvicinò a Maometto e gli disse: 'Sono molto disgraziato, non so come riparare la mancanza che ho commesso nei confronti di uno dei miei amici. L'ho accusato ingiustamente, l'ho calunniato ed ora non so come riparare il male che ho fatto'. Maometto l'ascoltò attentamente e gli rispose: 'Questo è ciò che devi fare: vai, colloca una piuma davanti a tutte le case della città e torna da me domani'. L'uomo fece quello che Maometto gli aveva detto; collocò una piuma davanti ad ognuna delle case della città ed il giorno dopo tornò da lui. ?Bene - disse Maometto - vai ora a cercare le piume e portale qui.' Alcune ore dopo l'uomo tornò. 'Non ho trovato neanche una piuma'. Allora Maometto disse: 'La stessa cosa succede con le parole: una volta dette, non possono più essere recuperate; se ne andarono via volando'. E l'uomo andò via molto triste".
Continuiamo su questo argomento. Supponiamo che qualcuno viene a domandarci come può riparare alcune accuse, alcune mormorazioni o alcuni insulti. Potremmo raccontargli la stessa storia, ma aggiungeremmo qualcosa di molto importante. Gli diremmo: "Devi parlare di nuovo di questa persona, ma per dire tutto il contrario, cioè parlerai delle sue qualità, delle sue virtù, delle sue buone intenzioni. Poiché c'è sempre qualcosa di buono in ogni creatura, lo cercherai e lo troverai". "Ed in questo modo, riparerò la mia mancanza?" "No, questo non è possibile perché le parole pronunciate hanno provocato già danni nelle regioni invisibili e fino alle visibili, ma così creerai qualcosa di differente che contrasterà un po' le tue precedenti parole. E quando arriverà il momento in cui il karma ti obbligherà a pagare, molto o poco tempo dopo, arriveranno anche le conseguenze delle buone parole che pronunciasti e riceverai consolazione."

Che cos'è una parola?

E' un razzo che percorre i mondi, che scatena forze le quali muovono alcune entità e che provoca effetti potenti. In realtà, gli effetti sono irreparabili tanto per quanto riguarda il bene che per quanto riguarda il male. Evidentemente, se si potesse porre rimedio immediatamente, prima che le parole producano conseguenze, non si causerebbero danni ma quanto più tempo passa, più danni esse producono. Il tempo è, dunque, un fattore importante.
Supponete che abbiate dato l'ordine di tagliare la testa di qualcuno e che coloro che devono eseguire i vostri ordini si sono messi già messi al lavoro...Che cosa possiamo fare per riparare quando è già caduta la testa? Potremmo riattarcarla? Una volta dato un ordine, che cosa si può fare? Dare un contrordine, cioè, inviare un comando opposto ad altri messaggeri, ad altri servitori affinché impediscano l'esecuzione. Ma se sarà trascorso troppo tempo, non potremmo più riparare. Per questo motivo Gesù disse: potremmo più riparare. Per questo motivo Gesù disse: "Prima che il sole tramonti, vai a riconciliarti coi tuoi fratelli". Questo significa che bisogna riparare immediatamente il male che si è fatto agli altri.
Ma il sole che tramonta simboleggia anche la fine della vita, la morte. Non bisogna aspettare, dunque, di essere nell'altro mondo per pensare di riparare i crimini o le trasgressioni che si sono commessi perché la giustizia, cioè il karma, entra in azione e fa pagare fino all'ultimo centesimo. La maggioranza degli umani non sa come agisce la legge del karma: lascia ribollire i propri sentimenti, dice qualsiasi cosa, ma un giorno il karma suona alla porta e dice: "Ecco! Ora devi pagare!" Bisogna riparare, dunque, immediatamente, senza aspettare il giorno dopo, perché la parola se ne va volando; si tratta di una forza, di un potere che percorre lo spazio ed agisce.
Dobbiamo inoltre sapere che esiste un potere ancora più attivo della parola: il pensiero; e, se ci mettiamo a lavorare instancabilmente col pensiero, possiamo rendere più equilibrate le nostre parole. E' difficile, naturalmente, perché il pensiero e la parola appartengono a due regioni differenti. La parola appartiene al piano fisico, è una vibrazione, uno spostamento d'aria mentre il pensiero appartiene già al piano eterico. Il dominio della nostra mente è una conquista imprescindibile nel sentiero verso la perfezione, poiché prima si produce il pensiero e poi la parola.
Se controlliamo il pensiero controlleremo la parola, le emozioni, gli atti, in definitiva la nostra vita. Se feriamo una persona con le nostre parole, chiederle poi perdono non è sufficiente, sebbene sia già un buon principio: il danno si riduce e gli effetti di dette parole non producono disastri.
Evidentemente chi perdona dà prova di nobiltà, di generosità e si distacca, liberandosi dei tormenti che lo mantenevano nelle regioni inferiori. Invece, chi non perdona soffre, l'immagine della persona che gli ha fatto del male rimane fissa nella sua mente, egli pensa continuamente a lei, è imprigionato, non avanza. Se Gesù disse che bisogna perdonare ai nemici fu affinché l'uomo si liberasse dai pensieri negativi e dei rancori che lo consumano. Si tratta di una legge straordinaria. Ma quando perdoniamo a qualcuno, non per questo l'argomento è chiuso. Il perdono libera colui che fu maltrattato, danneggiato o calunniato, ma non libera colui che commise la mancanza. Per liberarsi il colpevole deve riparare.
Diremo: "Ma, che relazione esiste tra la parola e la purezza?" Le parole che vengono dall'anima e dallo spirito sono ispirate da tutto ciò che c'è di più disinteressato e bello; esse sono di una grande purezza, dato che risvegliano qualcosa di divino nell'uomo e non potrebbero mai danneggiarlo. Con la parola possiamo ripulire e purificare gli esseri. Come un torrente, come un fiume che fluisce, la parola può lavare e purificare ogni cosa. Ma se cambiamo la natura della parola, possiamo inquinare di nuovo tutto. Pertanto bisogna meditare spesso su questo tema e cercare quelle parole con le quali si possa ripulire e purificare il cuore degli umani. Come si può purificare coloro che hanno appetiti e desideri volgari? La parola è capace di farlo ma deve provenire da molto in alto.
Ma gli uomini non hanno mai ritenuto che la parola può inquinare o purificare gli esseri e anche se qualcuno glielo dirà, non lo crederanno. La purezza dello sguardo, della parola, del gesto, dei sentimenti, del pensiero, dell'intenzione, fanno sì che l'uomo diventi quasi una divinità. Per questo lavoro gigantesco non sono molti i candidati, perché pochi si rendono conto della sua importanza. Gli Iniziati cercano unicamente e veramente la purezza, perché sanno che se non la cercano, se non la vivono intensamente, non avranno risultati. Non è l'opinione pubblica quello che conta per loro; un Iniziato vuole essere puro davanti al Cielo; per questo lavora giorno e notte e non gli interessa l'opinione che gli altri possono avere di lui. Che valore può avere l'opinione pubblica? Se un uomo  è impuro, il fatto che gli altri lo credano puro non può purificarlo; e se è puro, nonostante che alcuni lo calunnino, non potrà essere sporcato.

Uno strano racconto 


"Un giorno Ramakrishna era in casa di un amico, facendo quello che più gli piaceva fare: parlare di Dio. Nel gruppo che l'ascoltava c'era un uomo molto colto che si considerava un intellettuale. Mentre ascoltava quel fragile omino che non possedeva alcuna cultura accademica e che neanche sapeva leggere, il suo ego (mi riferisco all'orgoglio della natura inferiore) cominciò a gonfiarsi. Credeva che la sua educazione moderna l'avesse liberato, soprattutto dalle antiche tradizioni religiose dell'India che mantenevano il popolo incatenato a dogmi e rituali. Per dimostrare la sua raffinatezza, cominciò a conversare con Ramakrishna in modo da dimostrare - pensava - le sue conoscenze e l'ignoranza del santo. Quando Ramakrishna cominciò a parlare della meditazione sul nome di Dio o su uno dei molti mantram, o sui nomi del divino della cultura indiana, l'uomo incominciò a discutere con lui. Tirò fuori ogni tipo di astuzie verbali e strumenti di logica e di ragionamento. Egli avrebbe mostrato a questo matto ignorante la ridicolaggine dell'uso dei mantram! Ramakrishna tacque per un momento e poi, quando l'uomo fece una pausa nel suo discorso, gli gridò: 'Taci, idiota'! Questa imprevedibile risposta lasciò completamente stupefatto lo pseudointellettuale, che non si sarebbe mai aspettato tale reazione da quel santo tranquillo e gentile. L'uomo rimase senza parola. Cominciò a respirare con difficoltà e si sedette, reprimendo a fatica la sua ira. Era stato umiliato davanti a tutta quella gente che avrebbe voluto impressionare. Ramakrishna si rivolse agli altri, mentre l'uomo stava per esplodere. Poi, dopo un momento, andò verso di lui e gli disse: 'La prego di perdonarmi, signore. Non veda ciò come un attacco personale, bensì come una lezione per tutti i presenti. Consideri lo stato in cui si trova ora: il suo cuore batte velocemente, il sangue corre a tutta velocità per le sue vene. E' irritato, ansimante e tutto a causa di una parola. Rifletta su questo e dopo consideri che cosa può succedere se invece ripete a se stesso il nome di Dio".
Le parole ed i suoni hanno il potere di influenzarci profondamente. Abbiamo sperimentato molte volte che i differenti suoni e ritmi della musica alterano il nostro stato d'animo., le emozioni ed i pensieri; a volte, a seconda del tipo di canzone, passiamo dalla gioia alla nostalgia, dal movimento incontrollato di un rock, al romanticismo di una ballata. E tutto questo senza controllo alcuno. Certamente la musica, la letteratura, i suoni e il ritmo possono far sì che il nostro interiore si muova come un burattino senza controllo... Sappiamo anche che una parola di insulto che attenti alla nostra persona come idiota, stupido, testone, ecc..., producono nei nostri microcosmi uno squilibrio, un'alterazione per niente desiderabile ai fini del nostro obiettivo spirituale. Dobbiamo inoltre fare le differenze e sapere che le stesse parole intonate in maniera diversa producono effetti differenti. Il tono è fondamentale poiché è vicino all'intenzione con la quale la parola è pronunciata.
Non a caso una delle premesse essenziali nel sentiero spirituale, che ha a che vedere con profondi effetti sulla vita dell'anima, c'insegna che:

"Prima che la nostra voce possa parlare in presenza dei maestri, deve avere perso il pungiglione per ferire".

Esistono due categorie di Maghi: quelli che praticano la magia con l'aiuto di uno strumento e quelli che la praticano unicamente con il potere del Verbo. Questi ultimi sono più evoluti perché il loro strumento magico è la bocca, il Verbo. Non è separato da loro, non li abbandona, mentre gli altri sono obbligati a tenere una bacchetta nelle mani e la "bacchetta" è sempre qualcosa di esterno a loro.
Il Caduceo è l'attributo di Mercurio, dio della magia e Mercurio dirige nello stesso tempo la bocca, la parola e le mani. L'uomo può ritrovare questo potere del Verbo a condizione di cominciare un lavoro di Trasformazione interna. Questo lavoro, che è stato sempre insegnato nel corso dell'Iniziazione, comincia col dominio dei pensieri e dei sentimenti. Poiché, se le persone parlano senza rendersi troppo conto di quello che dicono e del perché lo dicono, è perché non controllano né i propri pensieri, né le proprie emozioni. Ed inoltre lo sanno, ma credono che pensieri e parole non abbiano importanza; invece hanno molta importanza.

I MANTRAM

Introduzione

Come abbiamo già detto, un MANTRAM è un'energia mistica dentro una struttura di suono. Ogni mantram racchiude nelle sue vibrazioni un determinato potere; per mezzo della concentrazione e ripetizione la sua energia si libera e prende forma. Ogni mantram è costruito da una combinazione di un certo numero di "sillabe-seme" che, combinate saggiamente, producono risultati straordinari in  tutti i campi, Macro e microcosmici.
Si è detto che "il principale agente per il quale gira fenomenicamente la ruota della natura è il suono perché il suono, o parola originaria, mette in vibrazione la materia della quale sono fatte tutte le forme e dà origine alle attività che caratterizzano ogni elemento, fino agli atomi della sostanza. 

La parola "mantra" consta di due parti o sillabe:

MAN = mente, "pensare"     TRA = "liberare"

Il suono è davvero potente, più di quello che l'uomo possa immaginare; solo quando il discepolo ha imparato a subordinare i suoni minori dei corpi della personalità inferiore e mano a mano che diminuisce il flusso di parole parlate, coltivando il silenzio, egli sentirà il potere della Parola nel mondo fisico.
Solo quando le innumerevoli voci della natura inferiore taceranno, sentirà la Presenza della voce che parla "nel silenzio".
Solo quando svanirà il rumore delle molte acque nel dominio delle emozioni, sentirà la chiara nota del Dio delle acque.

MANTRA YOGA

Il significato esoterico del mantra Yoga potrebbe essere "il potere della volontà e del suono che agisce sugli agenti devici". Un mantram, di qualsiasi tipo, è sempre un suono, un ordine diretto lanciato agli eteri che contatta determinati tipi di Deva (entità angeliche), i quali rispondono nello stesso tono e lo traducono in azione concreta e definita.
Bisogna tener presente che il mantram è, innanzitutto, una invocazione e che la risposta a questa invocazione sarà sempre adeguata alla sua qualità. Enfatizzando, da un punto di vista esoterico, potremmo dire che "parlare" è "invocare" e che si raccomanda, particolarmente all'aspirante spirituale, che parli poco e pensi correttamente, perché parlare e pensare molto implica caricare gli eteri di una serie di suoni che, convertiti in colori, attraggono moltitudini di elementi devici, i quali si introducono nell'aura eterica e precipitano determinati eventi.
Mantra yoga è la scienza del suono, che insegna come usare il suono per influire sulla materia, sul corpo, sulle emozioni e sulla mente e per controllare le energie della natura.
Il principio fondamentale del Mantra Yoga è che tutta l'esistenza tangibile ed intangibile è costituita solo da differenti generi di vibrazioni. Tutta l'esistenza è una condensazione di energie; l'uomo può controllare tutta l'esistenza se gli è data la chiave della vibrazione corretta per manipolare la materia, per controllare le energie e creare le forme. L'uomo può andare oltre a questo e, attraverso l'uso dei mantram, può espandere la sua coscienza, diventare sensibile alle impressioni cosmiche e divine e dirigerle ad altre esistenze attraverso la scienza del Mantra Yoga.
Le grandi Guide, o grandi iniziati, usando questa scienza del suono, formulavano parole, frasi e versi sacri per favorire l'espansione della consapevolezza della razza e per dare ad essa un'arma potente da usare per l'evoluzione dell'uomo. Queste parole, frasi o versi sacri sono intraducibili, perché sono formati secondo la scienza della vibrazione ed un lieve cambiamento di pronuncia li rende inutili. Devono intonarsi nel modo appropriato, col tono e il ritmo corretti.
alcuni echi di questi mantram si trovano nei Veda, nel Buddhismo, nei Salmi, nel Nuovo Testamento, nel Corano e negli scritti dei Padri della primitiva chiesa cristiana. Nelle chiese cristiane il Mantra Yoga si presenta come salmi ed invocazioni. Specialmente nelle chiese cattolico-romana, russa ed armena, i salmi sono mantra molto efficaci, se sono ripetuti meccanicamente. Il Rosario e il Tesbeeh si usano tenendo conto del ritmo dei salmi.
L'uso primordiale di questi mantram era finalizzato ad accrescere il potere del culto e dell'adorazione mediante la liberazione della bellezza interna latente nell'uomo; esso rendeva l'uomo più aspirativo, indirizzandolo al Supremo e, nel contempo, sensibilizzandolo alle energie liberate.
Il mantram-yoga è un esercizio universale che cominciò ad agire nel momento stesso in cui l'essere umano, all'inizio delle prime Razze, incominciò ad emettere suoni, gutturali all'inizio, organizzati più avanti, fino a trasformarlo in un linguaggio ben definito. Bisogna pensare dunque che i primi suoni emessi, essendo espressione di una natura primitiva, non potevano invocare né attrarre elementi devici, angelici, di elevata gerarchia, ma solo gruppi di entità elementari, l'aspetto più inferiore dei Deva, che utilizzavano detti suoni per creare le condizioni normali, naturali ed armoniche che definivano quelle primitive società umane. Teniamo anche presente che il nostro Universo con tutto il suo contenuto è il risultato di un Suono, del potere di un Mantram, di una Parola o Verbo emesso dalla gloriosa Entità che chiamiamo Logos o Dio. I Deva cosmici divengono eco di questo Potere e di questo Verbo e lo scompongono in un'indescrivibile gamma di suoni minori; attraverso le infinite gerarchie deviche ai loro ordini continuano a creare, con la materia vitale o "sostanza di creazione" esistente nell'etere, tutte le forme che costituiscono l'Universo.
Da tale punto di vista si può affermare che ogni essere, ogni cosa ed ogni atomo di sostanza, non importa di quale provenienza, dall'elemento più elevato al più umile, costituiscono una scala misteriosa di suoni che si estende dal Verbo solare AUM "Sia fatta la Luce", fino alla piccola vocina o suono che emette il più minuscolo elettrone in un atomo.
In ogni caso, questa scala di suoni viene diretta da un'immensa gerarchia devica che utilizza il suo potere per creare elementi oggettivi, come un albero, una roccia, o soggettivi, come una caratteristica psicologia umana o un ambiente sociale.
Le Guide della razza svilupparono gradualmente questa scienza dei Mantram ed attraverso di essa lavorarono pietre, costruirono enormi templi, raffinarono l'oro ed altri metalli, sciolsero enormi cumuli di neve, controllarono popolazioni, invocarono il fuoco e la pioggia, scacciarono epidemie e spostarono continenti.
Il Mantra Yoga fu la madre della musica sacra, attraverso la quale le Guide della razza costruirono ponti tra l'umanità ed altri regni soggettivi. Più tardi, alcuni di questi mantram furono dati a coloro che si erano purificati fisicamente ed emozionalmente, a coloro che erano avanzati sul Sentiero dell'Iniziazione. Essi notarono che per un uomo non purificato fisicamente ed emozionalmente e che non nutriva buone aspirazioni nel suo cuore poteva essere pericoloso usare il Mantra Yoga, dato che esso favorisce l'emergere di energie ardenti della natura che possono superstimolare i centri inferiori e scagliare l'individuo in un mulinello di energie sulle quali non ha nessun controllo.

Molti sono i tipi di mantram usati per differenti fini:

a) Mantram per sviluppare o aprire i centri eterici
b) Mantram che liberano le energie dei piani superiori dell'uomo ed espandono 
    la sua coscienza.
c) Mantram che estraggono energia dai centri planetario, solare e cosmico.
d) Mantram che evocano il vero Io Interiore.
e) Mantram che invocano protezione dagli angeli.
f) Mantram da usare per la cura e la purificazione e per magnetizzare il suolo
g) Mantram di protezione rispetto alle forze oscure.

Quando un mantram si pronuncia correttamente:

1. protegge
2. guida
3. illumina.

Ogni mantram ha la sua propria potenza di suono, il suo proposito, il duo simbolo, il suo provedimento e la sua dimensione temporanea. Ci sono vari mantram che la tradizione ha consacrato come molto utili ed efficaci, specialmente quando non si ha la possibilità di seguire nel proprio lavoro le direttrici date da un autentico Maestro.

Citiamo alcuni di essi, benché solo sia a titolo orientativo:

- OM
- OM NA MA SHI VA YA 
- OM NAMO NARAYANA
- OM SO'HAM
- OM MANI PADME HUM


IL GAYATRI

OM
Bhur Bhuva Svaha
Tat Savitur Varenyam
Bhargo Devasya Dheemahi
Dhiyo yonah Prachodayat


Il Gayatri è uno dei mantram solari più antichi e potenti che esistono. In Oriente si ritiene che il mantram per eccellenza sia la sillaba AUM, che si pronuncia Om.
In Occidente il pronunciare alcune frasi in sanscrito sembra per lo meno strano e molto lontano dalle nostre abitudini culturali, nonostante l'indubbia risonanza, profonda e gradevole, che la musicalità del sanscrito possa risvegliare al nostro interno. Questa pratica, benché suoni estranea alle nostre abitudini, è eccellente per i suoi risultati. La costante ripetizione di un mantram si trasforma in un automatismo che assorbe poco a poco il vagabondaggio abituale della mente, in modo che, interrompendo volontariamente la frase o mantram, si produce un vero silenzio mentale.
D'altra parte, il ripetere senza interruzione una frase che racchiude l'affermazione della qualità fondamentale che vogliamo sviluppare, condiziona profondamente la mente, così da facilitare l'attualizzazione della qualità o stato che la frase rappresenta. Si afferma in India, e lo dimostra l'esperienza di vari YOGI famosi, che questa sola pratica  è sufficiente, se si esegue con la dovuta perseveranza, a risvegliare la coscienza.










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