DER BERLINER MAUER
TESTIMONIANZA DI UNA SCONFITTA
Dinaweh
Il racconto di un testimone oculare quello di Giulietto Chiesa, che visse gli anni della guerra fredda sia nell'impegno politico, come iscritto al partito comunista italiano, sia dal punto di vista professionale, come giornalista inviato a Mosca per il quotidiano "La Stampa" di Torino.
Con il suo ultimo libro Giulietto ci racconta il passato tenendo ben fermi gli occhi nel presente, per stimolare il lettore ad essere in grado di leggere quel passato e il presente non con gli occhi dei vincitori, ma con quelli consapevoli e attenti di chi sa usare discernimento, a prescindere dal pensiero unico dominante. Saper leggere correttamente gli avvenimenti che interessarono la Germania dopo la sconfitta della guerra, l'ineluttabile e conseguente costruzione del muro di Berlino, la cortina di ferro che divise l'Europa..., fino ad arrivare a quel 9 novembre 1989, quando il presidente Gorbaciov ordinò lo smantellamento del muro, ci spinge a considerazioni e valutazioni diverse rispetto a quelle trascritte sui libri di storia; prima tra tutte, il vero motivo per cui si arrivò alla costruzione di quel muro, volutamente omesso dallo storty-telling occidentale delle potenze vincitrici.
La presentazione di Giulietto Chiesa ci porta infine ad una seria analisi della politica internazionale di oggi, comprensibile soltanto alla luce di quei fatti, come logica conseguenza di quello stesso passato. Un elemento nuovo però sembra affacciarsi in questo scorcio di terzo millennio: l'Occidente non è più graniticamente unito contro un nemico comune, come all'epoca del muro di Berlino.
Interpretazioni e visioni del mondo contrapposte e in conflitto tra loro emergono dalle pieghe della politica interna americana ed europea, lasciando trapelare, nonostante il mainstream ufficiale non ce ne voglia dare alcun segnale, uno strappo profondo non solo all'interno degli Stati Uniti, scissi e sconvolti da due visioni incompatibili fra loro (trumpiani e deep-state), ma anche da una presa di distanza dell'Europa loro storica alleata, che si avvia verso l'autonomia dal dollaro americano, con alleanze economiche e strategiche fino a qualche tempo fa impensabili, per esempio con la Cina e l'Oriente (la via Aquisgraniana, già citata e ricordata in altro post dall'amico Simone Lombardini).
Insomma, la caduta del muro di Berlino di cui oggi ricorre il trentennale, sembra aver presagito non solo al crollo dell'Unione Sovietica e del blocco dei Paesi dell'Est, ma - a più lunga scadenza - sembra anche aver segnato l'inizio di un declino lento e inesorabile per il capitalismo americano-occidentale.
Buon ascolto e buona visione.
Dinaweh
Nessun commento:
Posta un commento