Essa è ovunque; è dentro le nostre viscere, ma non possiamo vederla; è negli occhi di chi ci passa accanto, ma non la riconosciamo; è a puntellare il cielo in una notte di mezza estate, ma non alziamo mai lo sguardo fino alle stelle; è nel vento che scuote le chiome degli alberi poco prima della burrasca, ma siamo troppo intenti a trovar riparo dentro le nostre automobili, prima che ci sorprenda la tempesta; è nello scroscio della pioggia che rende tutto argentato e brillante, pur senza la luce del sole; è nelle note scritte fittissime di Johan Sebastian e nel suo Genio Solare, che lo mise in comunicazione col mondo degli uomini; lui, così distante da essi, eppure così vicino ai loro cuori...
Dedito come fu alla scrittura delle note degli Angeli, ancora oggi egli commuove chi lo ascolta, come se lui stesso fosse a dirigere e a suonare attraverso le braccia e le dita del talentuoso pianista che di lui offre la Divina Essenza.
...Per non dimenticare la bellezza che è in ogni dove e, in nome e in virtù di quella, ho pensato di regalarvi la possibilità di ascoltare alcuni suoi concerti, suonati magistralmente da David Fray, giovane talento francese.
Qui David ci regala la bellezza attraverso le note dell'amato Maestro, angelo disceso tra gli uomini di un secolo difficile e violento, quale fu quello in cui visse ed operò.
Stella Splendens è una danza contenuta nel "Llibre Vermelle de Montserrat", un manoscritto risalente alla fine del Medioevo, che raccoglie canti liturgici.Il manoscritto conteneva inizialmente 172 fogli scritti su due facciate; se ne sono perduti 35 e dei 137 restanti solo 7 contengono musica.
La collezione fu redatta sul finire del XIV secolo, ma ci sono ottime ragioni per ritenere che la musica sia anteriore a quella data. Il nome "Il libro Rosso di Montserrat deriva dal colore delle copertine con cui fu rilegato nel XIX secolo.
I canti, tutti anonimi, sono scritti principalmente in catalano, in occitano (ovvero la lingua d'oc, parlata nel sud Europa) ed in latino (un esempio è appunto la danza "Stella Splendens"). I pezzi della collezione a noi pervenuti sono dieci: tre canzoni, due composizioni polifoniche e cinque danze (come "Stella Splendens").
Il proposito della collezione era quello di intrattenere con canti e danze i pellegrini che si dirigevano presso il Monastero di Montserrat (uno dei monasteri più frequentati a Barcellona) e che si rifugiavano in chiesa durante la notte. Il Monastero di Montserrat, che conteneva il patrimonio musicale del Medioevo, venne saccheggiato dalle truppe napoleoniche. Il Llibre Vermell è l'unico testo che si salvò dalle fiamme appiccate dai soldati.
Il testo della danza analizzata intrattiene i pellegrini adorando Maria "ricchi e poveri, grandi e piccoli" accorrono per cercare la misericordia e la Grazia della Vergine in questo Monastero.
"Stella Splendens" è costituita da sette stanze con schema delle rime ABBA; tradizionalmente il ritornello era affidato al coro, mentre le strofe erano cantate dalla voce solista.
Il ballo era eseguito da pellegrini provenienti da diverse condizioni sociali e luoghi e quindi doveva essere caratterizzata da passi semplici, in grado di essere riprodotti e memorizzati da chiunque.
Le danze aiutano con il loro andamento monotono e ripetitivo a raggiungere uno stadio di "vuoto" mentale, funzionale alla meditazione.
Stella Splendens
Stella splendens in monte ut solis radium
miraculis serrato exaudi populum.
Concurrunt universi
gaudentes populi
divites et egeni grandes et parvuli
ipsum ingrediuntur ut cernunt oculi
et indie reventuntur graciis, repleti.
Stella
Principes et magnates extirpa regia
saeculi potestates optenta venia
peccaminum proclamant tundentes pectora
poplite flexo clamant hic Ave Maria.
Stella
Prelati et barones, comites inclitti,
religiosi omnes atque presbiteri,
milites, mercatores, cives, marinari,
burguenses, piscatores premiantur ibi
Stella
Rustici, oratores nec non notarii,
advocati, scultores, cuncti ligni fabri,
sartores et sutores nec non lanifici
artifices et mones gratulantur ibi.
Stella
Regine, comittisse, illustres domine
potentes et ancille, iuvenes parvule,
virgines et antique pariter vidue
conscendunt et hunc montem et religiose.
Stella
Coetus hic aggregantur, hic ut exhibeant
vota, regraciantur ut ipsa et reddant
aulam istam ditantes, hoc cuncti videant
localibus ornantes soluti redeant.
Stella
Cuncti ergo precantes sexus utriusque,
mentes nostras mundantes oremus devote
virginem gloriosam matrem clemente
in coelis graciosam senciamus vere.
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Stella Splendente
Stella splendente sul monte, illuminata dal miracolo
come da un raggio di sole, ascolta il tuo popolo.
Dal mondo intero, tutti accorrono gioiosamente,
ricchi e poveri, grandi e piccoli.
Con i nostri occhi li vediamo arrivare
e ripartire pieni della tua Grazia.
Stella
Principi e nobili di stirpe reale,
potenti del secolo, toccati dalla tua Grazia,
confessano i loro peccati, colpendosi il petto
e proprio qui, in ginocchio, esclamano: "Ave Maria".
Stella
Prelati e baroni, conti illustri,
religiosi tutti e anche preti,
soldati, commercianti, cittadini, marinai,
borghesi, pescatori, portano qui le loro offerte.
Stella
Contadini, aratori ed anche notai,
avvocati, tagliapietre, falegnami,
sarti e calzolai, ed anche tessitori,
artigiani, tutti qui cercano grazia.
Stella
Regine, contesse, donne illustri,
madonne e domestiche, bambini piccoli,
vergini e vecchie donne, ed anche vedove
e religiose, salgono su questo monte.
Stella
Tutti si radunano qui per presentare le loro offerte
e, rendendo grazie, le depongono,
arricchendo agli occhi di tutti questo luogo
che lasciano poi assolti dalle loro colpe.
Stella
Tutti quindi, donne e uomini,
purificando le nostre anime, preghiamo devotamente
Arbolito Divino, raices profundos, abraza el mundo
Y nuestro camino, con tu medicina
Todas las plantas, las plantas divinas mari, mari ri ri ri ri
Yagesito curaca, de la selvacita, la pachamamita
Trae sabeduria a nuestra familia, trae alegria
La liana que guía, Capi, capi capi capi capi
Ayahuasquita cura, cura mi cuerpo, con tu amorcito
Cura mi mente, viejo doctorcito, cura mi gente
Poderoso abuelito, vovo vovo, vo vo
Trai nai nai con la vida, vida de la baila
Cura con la waira, limpia limpia taita vibrando con la walca
Con la madre selva, Taita curaca ara ara ra ra ra ra
Trai, nai nai nai nai nai
Trai, nai nai nai nai nai
Trai, nai nai nai nai nai
Trai, nai nai nai nai nai
Trai, nai nai nai nai nai
Trai, nai nai nai nai nai, nai nai, nai nai nai nai 🌿🍀🌳🌲🌵🌿🍀🍁🌾🌳🌸🌷🌽🌳🌲🍂🍃🌺🌷🌵🍀🌿🌳🌲🌰🍂🍃🍀🍁🌿🍂🍃🌵🌽🌲🌱🌰🌼🌺🌻
Arbolito Divino, raices profundos, abraza el mundo Y nuestro camino, con tu medicina Todas las plantas, las plantas divina mari, mari ri ri ri ri Trai nai nai con la vida, vida de la baila Cura con la waira, limpia limpia taita vibrando con la walca Con la madre selva, Taita curaca ara ara ra ra ra ra Trai, nai nai nai nai nai Trai, nai nai nai nai nai Trai, nai nai nai nai nai Trai, nai nai nai nai nai Trai, nai nai nai nai nai Trai, nai nai nai nai nai, nai nai, nai nai nai nai
Una grande antica e magica terra, che accolse due grandi Anime del nostro tempo: Andrea Parodi e Fabrizio De Andrè. Ma cosa sarebbe la Sardegna e il ricordo che tutti noi abbiamo di lei se, ricordando Fabrizio che ne fece la sua magica dimora, non ricordassimo anche e soprattutto il suo Grande Amore: Dori Ghezzi?
Certe vite, come quelle di Fabrizio, di Andrea e di Dori non si spiegano se non per la passione che ci hanno messo sempre dentro; per l'amore che la loro voce sempre esprimeva, davanti a milioni di persone accalcate sotto il palco per sentire tutte le vibrazioni, ogni angolo scoperto delle loro anime veloci e profonde, come il mare di Sardegna e di Liguria...
Viene da dire GRAZIE, grazie Fabrizio, grazie Andrea, grazie anche a te Dori che sei riuscita a conquistare il cuore di Faber più a lungo della sua stessa vita e ne hai preservato il ricordo, la stima, rinfocolando l'affetto di tutti noi che gli abbiamo voluto bene. Voglio prendermi un po' di tempo per ascoltare ancora le loro voci, per assaporare il sentimento e la musica che sgorgava dal loro cuore, prima ancora che dalla loro voce.
C'è quel bellissimo canto che scrisse in ricordo del suo rapimento con Dori in Sardegna e che, nonostante il lauto riscatto per la loro liberazione pagato dalla sua famiglia, non gli fece mai dire male della Sardegna e dei suoi rapitori, che pure quasi giustificava, mentre non fu mai tenero con quelli che lui, a ragion veduta, definiva i loro Mandanti. Dalle parole di "Hotel Supramonte", cantate qui magistralmente dall'amico Andrea, Fabrizio sembra quasi ringraziare la vita per quella terribile esperienza, che lo avvicinò ulteriormente a Dori, soprattutto quando lei veniva congedata e riconsegnata ai familiari, mentre lui rimaneva solo e ancora in catene, nascosto e sperduto nella macchia sarda, ostaggio dei suoi carcerieri. Fu senz'altro in quei momenti che ebbe modo di sentire più forte l'amore per Dori, dalla quale non si allontanò mai più, una volta tornato in libertà, fino al giorno della sua ultima dipartita.
E che dire di Disamistade, che in lingua sarda significa "inimicizia", che Fabrizio scrive con gli occhi e il cuore degli altri, immedesimandosi totalmente e talmente tanto nel dolore degli altri, di quegli altri che sono diventati pure la sua famiglia: una famiglia umana, intrisa di violenza e dolore, causato e perpetrato da quella stessa violenza. Lui, anima ribelle, ma sicuramente amorevole, come lo era con i suoi animali, con i suoi simili, persino con i suoi carcerieri! Amava così tanto la Sardegna, da conoscerne ogni anfratto, soprattutto quelli nascosti nelle pieghe dell'animo umano, tanto da averne fatto la sua terra di elezione...
Un omaggio anche al cuore di Andrea, al grande cuore di un uomo che, nonostante la sofferenza della sua malattia ci ha donato fino all'ultimo istante della sua vita un esempio eccelso di Amore incondizionato verso la vita, verso la sua donna. Lo ricordiamo qui nell'ultimo suo concerto, con la bellissima e struggente canzone Non potho reposare...
La vita in fondo non è altro che musica e parole, anche se spesso sia l'una che l'altra rimangono mute e strozzate nel profondo delle nostre anime, così assetate di Amore, come sempre, come da sempre. Ecco perché una sola vita non basta per far uscire tutto il bello che esse contengono. Autori come Andrea e Fabrizio, solo per citarne due, ci ricordano che la bellezza è già veramente tutta dentro di noi. Occorre soltanto farla uscire, avere il coraggio dei Grandi uomini e delle Grandi donne che sono già racchiusi e racchiuse dentro di noi, esprimere la semplicità dei bambini, lasciare andare la paura, perdonarsi e perdonare, proprio come hanno fatto loro!...
Cantando con la tierra el fuego el viento cantando con la tierra el fuego el viento cantando con el agua el fuego el viento cantando con el agua el fuego el viento con la luna y el sol...
Si sa che l'Italia è il "Bel Paese"; Paese di santi, eroi, Genî, artisti, navigatori... Nessun Paese d'Europa o del mondo può vantare le opere d'arte che solo la Civiltà Italica è stata capace di produrre e conservare nei secoli: un primato inarrivabile, nonostante predoni come Napoleone o Hitler abbiano a loro tempo trafugato e sottratto opere e dipinti meravigliosi dei Suoi più grandi artisti, per non dire delle rovine di monumenti considerati universalmente "patrimonio dell'umanità" provocate dai bombardamenti americani della seconda guerra mondiale...
...Ancor prima del Rinascimento, persino il Medioevo nella Penisola baciata dal sole e abbracciata al mare non fu così buio come nel resto delle desolate lande europee e non fu un caso se Marco Polo ebbe modo di scoprire ed apprezzare la civiltà cinese, così lontana dal resto d'Europa, quanto più vicina all'intraprendente attività commerciale, artistica e politica della splendida città lagunare, unica e irripetibile al mondo, la Serenissima repubblica di Venezia!
Anche oggi l'Italia, seppur spogliata della sua Sovranità, svalutata dallo spread e da politici venduti, Maggiordomi di poteri transnazionali, strozzata da un fantomatico quanto orchestrato debito pubblico europeo, svenduta e privatizzata alle Multinazionali, invasa da orde di disperati che vi giungono dal mare su fatiscenti barconi, nel nome di quell'Open society voluta e pianificata da Criminali in giacca e cravatta senza scrupoli, fautori del Nuovo Dis-Ordine Mondiale, Signori del caos ("Ex Chaos Ordo" il loro motto)..., non smette di dare il meglio di sé, attraverso la musica e le voci dei suoi artisti che hanno contribuito a rendere la lingua italiana tra le più studiate e amate in tutto il mondo.
Per questo motivo, invece di soffermarci sulle cattive notizie o peggio su considerazioni scontate attinenti alle imminenti elezioni europee, ho pensato di far dono a tutti i lettori del blog alcune tra le più belle produzionicantautorali che il Genio Italico offre di sé, attraverso artisti amati e conosciuti in tutto il mondo!
Ogni radice produce un fiore e un frutto diversi. Occorre dunque non misconoscere ognuno le proprie radici, ma anzi coltivarle, proteggerle e nutrirle, per evitare di precipitare in un tutto indistinto e omologato al nulla. La natura stessa ci racconta del valore della sua "diversità", ove ogni radice però è aggrappata alla terra e al posto che le compete.
Avete provato a far crescere la vigna in un terreno che non abbia le caratteristiche adatte alla sua sopravvivenza? E come poter far crescere le azalee o i rododendri in una terra che non sia prevalentemente acida? Anche gli uomini seguono regole simili a quelle di natura, avendo bisogno di nutrimento, di cura e di amore e di un terreno adatto per poter crescere con sane e robuste radici e consegnare alla società e al mondo il meglio di sé.