sabato 29 dicembre 2018

VERGINE MADRE...



...Quale miglior pensiero d'amore e di riconoscenza per quella giovane e nobile ragazza che rese possibile la nascita del Maestro dei Maestri, se non attraverso le parole del Sommo Poeta, Dante Alighieri, che a lei dedicò il Canto più bello di tutta la Commedia?!
Per questo ho voluto intitolare il post seguente proprio con le prime due parole dell'"Ultimo del Paradiso" che connotano, apparentemente come paradosso, la straordinarietà di questa Donna! Che sia il suo Ricordo, per ciascuno di noi, di buon auspicio per l'anno che verrà, ormai alle porte.  
La bellezza di una Madre così luminosa e potente, non può che donare a tutti coloro che ricordano il Suo di Lei Valore e l'Umanissimo Suo sacrificio, protezione e conforto nelle prove della vita, indipendentemente dall'appartenenza o meno a qualsivoglia credo, ateo o religioso che sia. L'umanità infatti appartiene a tutti e, riconoscerne la bellezza e la virtù nei suoi più fulgidi esempi, non fa altro che impreziosire il viaggio collettivo e personale di tutta l'umana Gente, senza distinzioni etniche, spirituali o religiose.
Buona lettura, dunque e Felice Anno a tutti voi.      

Dinaweh   




VERGINE MADRE...


Beato Angelico, L'Annunciazione del corridoio nord, 1440-42, Convento di San Marco, Firenze



《Vergine Madre, figlia del tuo figlio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso d'etterno consiglio,

tu se' colei che l'umana natura
nobilitasti sì, che 'l suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.

Nel ventre tuo si raccese l'amore, 
per lo cui caldo ne l'etterna pace
così è germinato questo fiore.

Qui se' a noi meridiana face
di caritate, e giuso, intra 'mortali,
se' di speranza fontana vivace.

Donna, se' tanto grande e tanto vali,
che qual vuol grazia e a te non ricorre,
sua disïanza vuol volar senz'ali.

La tua benignità non pur soccorre
a chi domanda ma molte fiate
liberamente al dimandar precorre.

In te misericordia, in te pietate, 
in te magnificenza, in te s'aduna
quantunque in creatura è di bontate.》

[...]



DANTE ALIGHIERI, Divina Commedia
Paradiso, Canto XXXIII 





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