lunedì 17 dicembre 2018

SARASWATI


🔺 SARASWATI 🔻


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Saraswati, sposa di Brahma, dea della conoscenza, della trascendenza e della purezza accompagni il nostro viaggio interiore, alla ricerca della felicità e della Realizzazione!

Essa è' raffigurata con la vina (strumento musicale), il mala (il rosario indiano), il fiore di loto. Il suo animale sacro è il cigno, su cui vola.
In realtà Saraswati è anche e soprattutto il fiume divino e della fertilità. Ha le sue origini nel RigVeda, il più antico dei quattro veda, composto tra il 1300 e il 1000 a.C., nel nord-ovest dell'India. In questa raccolta di Inni è associata ad un fiume particolare, il mitico Sarasvati, che da allora è scomparso, ma che compare qui come il capo di tutti i fiumi. Recentemente gli studiosi hanno accertato che effettivamente dal monte Kailas sgorgava il Sarasvati, un fiume descritto come 'enorme' intorno al quale si sviluppò la civiltà vedica e che dopo un eccezionale periodo di siccità durato per 300 anni - dal 2200 al 1900 a. C. - si disseccò completamente nelle sabbie desertiche del Thar.

Il fiume è chiamato spesso "Grande Dea" e non è un fiume ordinario: proviene dal cielo e fluisce giù sulla Terra, benedicendo e dando fertilità. E' quindi associato alla fertilità e richieste vengono fatte a Saraswati per ottenere ricchezza, cibo, immortalità e figli. Saraswati è vista quindi alle sue origini come la Grande Madre.
Oltre ad essere la dea del nutrimento, della prosperità, della pulizia e della ricchezza, Saraswati è anche descritta come colei che ispira le canzoni, le poesie, il pensiero e la consapevolezza della verità; dea dell'apprendimento, dell'ispirazione e dell'eloquenza. 
Alcuni commentatori hanno suggerito che la transizione da fiume divino a dea della cultura e dell'eloquenza sia avvenuta a causa dei rituali sacri vedici che avevano luogo sulle rive del fiume Saraswati. La parola sacra è una componente essenziale di questi rituali. In effetti sembra che le acque siano state identificate con la parola sacra, così come con la guarigione. Ciò che nutre e dà corpo alla parola sacra sono le acque.
I fiumi nell'induismo rappresentano l'idea di una traversata da un luogo di ignoranza ad un o di conoscenza. Il fiume è il luogo della transizione in cui il cercatore nella sua ricerca è purificato dalle acque, muore al suo vecchio io e rinasce.
Sri Aurobindo traduce Saraswati con "lo scorrere, il movimento fluente" (altri lo traducono semplicemente come "il fluire"), un'accezione in grado di descrivere quindi non soltanto lo scorrere di un fiume, ma anche un discorso e un'ispirazione.

Approcciamoci dunque al nuovo anno che sta per arrivare con la benedizione e la protezione di questa divinità, parte stessa di Brahma, la sua parte femminile, quella della conoscenza, della comprensione, dell'insegnamento.  

Dinaweh   





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