martedì 27 luglio 2021

QUESTA E' L'ULTIMA ESTATE DELLE CICALE - Giorgio Rossi

 

L'ULTIMA ESTATE
DELLE CICALE

di Giorgio Rossi




Ecco ancora una profonda riflessione sul momento karmico che l'umanità sta vivendo e sulle sfide che è venuta a portare a compimento in questo "giro di giostra" collettivo, individuale e planetario allo stesso tempo.

Giorgio Rossi ci conduce qui alla rilettura o meglio alla più appropriata lettura di alcuni passi delle Sacre Scritture, del Vangelo, dei testi buddisti e di quelle parole che, pur essendo state attribuite alla figura di Gesù, sono state erroneamente e spesso volutamente male interpretate! 
Per non scatenare sul mondo la Giustizia divina, laddove una colpa era stata commessa, e quante e reiterate colpe sono state commesse nel corso della tragica storia dell'umanità, si è spesso invocato il perdono dei carnefici, dei criminali, dei persecutori, da parte delle stesse vittime, o ancor più spesso e con più foga, da parte dei preti, della Chiesa, i mediatori autorizzati tra le cose della Terra e quelle del Cielo, senza considerare che la Giustizia, così sospesa, prima o poi avrebbe fatto il suo corso anche se non invocata da alcuno e, allora, non avrebbe fatto sconti, andando a colpire ancor prima dei carnefici, le stesse vittime, colpite così due volte.
Allo stesso modo, ci vuole ricordare Giorgio, proprio tra poco, capiterà qualcosa di tremendo e di simile a questa umanità e ognuno, singolarmente, sarà costretto ad una scelta irrevocabile.
Così ci viene suggerito come interpretare la frase biblica "Nessuno tocchi Caino" e di chi fossero veramente Caino e Abele, rovesciando completamente la colpa dell'uno e addebitandola all'altro, nonostante ci sia sempre stato predicato il contrario! E, ancora, potremo ascoltare un'altra e inedita interpretazione della frase di Gesù, quando dalla croce disse: "Perdonali Padre, perché non sanno quello che fanno".

A che pro, direte voi, la conoscenza di fatti e avvenimenti sepolti nella polvere del passato? Eppure, ogni parola pronunciata o scritta nelle Scritture sacre travalica il tempo, per essere sempre viva ed efficace in ogni tempo. 
E dunque? Anche in questo tempo, più di ogni altro tempo, l'umanità viene forzatamente messa di fronte a se stessa, in base alla scelta di un Perdono il cui significato è stato volutamente stravolto da chi ha sempre detenuto il potere, un perdono fittizio, spesso di comodo  che non esonera vittima e carnefice dalla ruota del karma e dalla legge dell'evoluzione, o la scelta della Giustizia, nonostante il significato distorto che si è voluto attribuire alle parole del Cristo "non giudicate, per non essere giudicati".
 
Parole come "giudizio", "pregiudizio", "pregiudicato", "sentenza", "pena", vengono qui rivisitate dal nostro relatore, al fine di farci comprendere quali e quante storture interpretative sono state frapposte tra noi e il tempo, sempre con lo scopo di tenere "i cani chiusi nel recinto", fino all'ultima scelta, quella di fronte alla quale l'umanità tutta insieme - per la prima volta nella sua storia - sincronicamente è posta: scegliere il "perdono" fittizio e surrogato dei carnefici e dei criminali ai quali la maggior parte ha dato potere e concesso delega persino sui propri corpi e sulle proprie anime ed entrare quindi definitivamente e irreversibilmente nel recinto del Principe di questo mondo, con il collare al collo e la catena, o scegliere la Giustizia ed essere posti nell'economia dell'Universo come semi di crescita per il mondo nuovo che verrà!

La Terra dunque farà il suo salto, sembra ricordarci Giorgio, indipendentemente da noi che le abbiamo causato così tanti danni, sofferenza, dolore. 
Sta a noi scegliere per la salvezza dei nostri corpi sottili, della nostra anima e soprattutto per la salvaguardia del nostro Spirito da che parte stare, se dentro o fuori del recinto e questa volta per non più tornare indietro, pena il peccato più grave di tutti: quello contro lo Spirito Santo, l'unico che non potrà essere perdonato.
Vi lascio dunque all'ascolto di questo video, registrato il 21 luglio scorso, augurando a tutti voi un buon ascolto.

Dinaweh

  
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