LA LUCE ADAMANTINA
INSEGNAMENTI ESOTERICI PER LA NUOVA ERA
(15)
CAPITOLO IX
IL SENTIERO DEL DISCEPOLATO
[prima parte]
Passi preliminari
Esiste una vocazione meccanica che dirige tutti i processi della natura ed esiste anche una evoluzione cosciente che è diretta da una volontà personale. Esiste una via, un Principio ed una fine. La fine è il trionfo, il raggiungimento di una meta, è la coronazione di uno sforzo, ma è anche il Principio di un ampliamento della consapevolezza. Noi come esseri umani ci troviamo in un punto determinato, su di uno scalino preciso della meravigliosa scala dell'evoluzione. Chiamiamo quel gradino in cui troviamo il quarto regno della natura o umano. E come esistono altri Regni al di sotto del nostro, come esistono il Regno animale, quello vegetale e quello minerale, possiamo trovare anche al di sopra del nostro altri Regni o Evoluzioni che si manifestano ed hanno qui ed ora la loro esistenza in un livello immediatamente superiore è denominato Quinto Regno della vira o Regno Spirituale.
E' precisamente a quel Quinto Regno che dobbiamo aspirare ed al quale vanno diretti tutti i nostri sforzi. Si può accedere al Quinto Regno della vita direttamente, senza necessità di abbandonare il corpo fisico. In realtà sono già molti coloro che vivono questo stato di coscienza. Praticamente tutti i Maestri ed iniziati di grado superiore appartengono, per proprio diritto, a questo eccelso Regno della vita. Mano a mano che questa coscienza superiore si manifesta e l'io interiore si risveglia, per la legge di affinità continuiamo a penetrare nel Quinto Regno. Innanzitutto è importante che comprendiamo che esiste una vita che ci permette di trascendere tutte le nostre limitazioni ed acquisire di diritto la nostra vera eredità di Figli di Dio. Questa via è occultata dietro tutte le principali religioni del mondo, dietro tutti gli insegnamenti e le filosofie antiche, persino dietro ogni impulso spirituale di ogni razza ed in ogni tempo. Per molto tempo questa via è stata praticabile attraverso una Scienza ermetica, nascosta alla maggioranza delle persone, perché non tutto il mondo era preparato per comprenderla ed ancora meno per provarla. Tuttavia, adesso, al nostro attuale stato evolutivo - parlando da un punto di vista generale - ci sentiamo preparati mentalmente per poter scoprire e percorrere il Sacro Sentiero. Alcuni hanno già percorso il cammino di realizzazione dell'essere; molti altri lo stanno attualmente percorrendo e, in un futuro immediato, sarà la gran maggioranza dell'umanità a percorrerlo. Un giorno capiremo che proprio per "questo" siamo nati e che presto o tardi per "questo" dovremo vivere. Non si è mai detto con maggior sicurezza che il mondo è una fantastica scuola, dove veniamo volontariamente a realizzarci per raggiungere la dovuta perfezione.
In questo capitolo tenteremo di orientare indicando i "Passi preliminari" e le prime istruzioni necessarie per mettersi sul "Sentiero". Contemporaneamente daremo i contenuti sufficienti, la conoscenza di base necessaria per indirizzare in una forma coerente tutti i nostri sforzi, dissipando così molti dubbi e falsi concetti che avevano del cammino spirituale. Sarà una Istruzione Preliminare, per dire così, la prima parte dell'Insegnamento, poiché le istruzioni più elevate, come le conoscenze relative ad alcuni eventi trascendenti che accadono nel corso delle Iniziazioni Solari, saranno sviluppate in un capitolo successivo.
"Mano a mano che la Saggezza antica scopre allo sguardo dell'investigatore il sublime Piano dell'Evoluzione, sorgono cuori che ardono dell'irresistibile desiderio di consacrarsi ad esso. Tutte le cose della vita perdono il loro sapore quando si è intravista la celestiale visione e niente è più possibile se non dedicarsi a pieno e senza riserve ad un Ideale di Servizio, Devozione e Rinuncia. Gli impulsi più nobili dell'uomo sono le manifestazioni - nei livelli terreni - di espansioni di coscienza nei domini Celestiali; la visione di un Ideale implica la promessa di un risultato. Perché dentro l'uomo è la Via, la Verità e la Vita; basta risvegliarlo dal suo letargo affinché egli riconosca la Luce che arde nel suo cuore".Una via difficile ma sublime
La più elevata tappa dell'uomo mondano consiste nell'effettuare l'azione non solamente come un dovere bensì come il Gioioso sacrificio che consiste nel consegnare tutto quanto l'uomo possiede.
Arrivato a quella tappa gli è possibile rompere i lacci del Desiderio e liberarsi in tal modo della ruota della Rinascita, perché lo muove a rinascere il desiderio dei piaceri che può godere e delle azioni che può compiere sulla Terra.
Tutti coloro che perseguono qualche ideale mondano e che hanno come meta della loro esistenza qualche oggetto terreno, sono evidentemente legati al Desiderio e poiché desiderano qualcosa che la terra potrebbe dar loro, essi ritorneranno alla Terra. Tutto ciò che, appartenendo alla transitoria vita fisica, è capace di attrarre l'uomo, sarà anche capace di legarlo, perché ogni oggetto di desiderio attira l'anima e la sospinge al luogo dove potrà soddisfare il suo desiderio.
Tutte le Scritture Sacre del mondo alludono al DISCEPOLATO. Uno degli ideali di tutte le anime di elevata evoluzione che anelano unirsi con la divinità in questo mondo esterno, è trovare un Maestro istruttore di uomini. In tutte le Scritture è espressa questa idea. Le UPANISHADAS menzionano il Guru la cui ricerca e ritrovamento diventa la ricerca principale dall'aspirante al Discepolo.
Tratteremo ora delle qualità che è necessario acquisire per entrare in questa fase e le pratiche necessarie da seguire per avere successo nella ricerca del Maestro Interiore. Esporremo quello che il ricercatore deve perfezionare nella vita quotidiana, che va vissuta come una scuola dove imparare le lezioni preliminari ed abilitarsi ad essere degni di toccare i piedi dei Grandi Maestri che possono conferire la vera rinascita, simbolizzata in tutte le Religioni esoteriche da una cerimonia esterna, sacra non tanto per se stessa, ma per quello che simboleggia.
Nell'Induismo l'espressione "Due volte Nato" significa che l'uomo non nacque solo dai suoi genitori carnali, ma tornò a nascere quando il Maestro permise una nuova nascita alla sua anima. Anche nella religione cristiana si parla della "Seconda Nascita"; evidentemente quella seconda nascita si realizza in vita, poiché indica una radicale trasformazione dell'individuo.
Lo studio delle civiltà antiche, così come le tradizioni ermetiche di tutti i tempi, ci parlano di queste Iniziazioni del passato e sappiamo che ancora esistono nel presente, vi sono testimoni storici della loro realtà. In molti templi dell'India sussistono le cripte delle antiche Iniziazioni e, benché il volgo profano ignori la situazione, esse sono ancora accessibili a chi si mostri degno di entrarci. Anche l'Egitto ebbe le sue cripte di iniziazione, su alcune delle quali si ergono oggi robuste piramidi che le occultano alla vista della gente.
Gli insigni Maestri, istruttori e filosofi di cui parla la storia furono Iniziati molto superiori all'ordinario livello dell'umanità; esisterono sempre ed ancora oggi esistono. Come potrebbe la morte posare la sua scarna mano su coloro che vinsero la vita e la morte e dominarono ogni natura inferiore? Essi trascesero l'evoluzione umana nel decorso dei passati millenni; alcuni procedono dalla nostra stessa umanità, altri da umanità anteriori alla nostra. Alcuni vennero da altri pianeti quando l'attuale umanità era ancora nell'infanzia; altri sorsero quando questa umanità aveva percorso sufficienti tappe di evoluzione per produrre dal suo seno Iniziati che la soccorressero. La loro presenza nella storia sarebbe una prova sufficiente che continuano ad esistere, anche se non ci fossero le testimonianze, di anno in anno crescenti, di quanti li incontrano, li conoscono e imparano le lezioni ai loro piedi.
Anche ai nostri giorni, pertanto, ci sono alcuni che entrano nell'antico e stretto sentiero, sottilissimo "come il filo del rasoio" che conduce alla Porta del Discepolato ed abilita l'uomo a percorrere l'Elevato Sentiero del Discepolato.
Vi entrano uno dietro l'altro e quindi possono confermare la verità delle Antiche Scritture e percorrere il Sentiero tappa dopo tappa.
Le tappe del Sentiero che conducono alla Realizzazione dell'essere, sul quale tutti gli uomini sono destinati a passare, ha logicamente e necessariamente molti Gradi, ognuno diviso in tre grandi periodi:
1° Il periodo di Prova, o Sentiero Probatorio, dove l'aspirante è provato dalla sua anima per essere iniziato ai Misteri Minori.
2° Il periodo del Discepolo Accettato, cioè quello del Sentiero propriamente detto, alla fine del quale il discepolo raggiunge l'Adeptato e si trasforma in un vero Iniziato.
3° Il periodo ufficiale in cui l'Adepto prende parte definita al "Governo Interiore del Mondo". L'attuazione di questo periodo rimane fuori della portata della comprensione ordinaria.IL SENTIERO PROBATORIO
Il Sentiero Probatorio precede quello dell'Iniziazione o di Santità e indica il periodo della vita dell'uomo in cui egli aderisce alle forze dell'evoluzione e lavora alla costruzione del suo carattere. In questo tempo egli si occupa di se stesso, coltiva le qualità che gli mancano e cerca di dominare la sua personalità. Costruisce il suo corpo causale con proposito deliberato, riempendo i vuoti che possano esistere e cerca di trasformarlo in un adeguato ricettacolo del principio Cristico.
Il sentiero probatorio corrisponde all'ultimo periodo della gestazione, alla formazione del Cristo-bambino nel cuore. La prima iniziazione indica solamente il principio; si è stabilita una certa strutturazione di vita retta, di pensiero e di condotta. Chiamiamo carattere quella forma che deve essere internamente vivificata ed abitata.
Tackeray ha descritto questo processo di "edificazione" della personalità con le seguenti parole tanto frequentemente citate:
All'uomo sul sentiero Probatorio si insegna principalmente a conoscere se stesso, a rendersi conto delle proprie debolezze e a correggerle. Gli si insegna a lavorare come aiutante invisibile e generalmente lo si mantiene durante varie vite in questo tipo di lavoro. Più avanti, man mano che progredisce, lo si può incaricare di un'opera più elevata.
Gli sono insegnati i rudimenti della saggezza divina ed egli entra nei gradi finali della camera dell'Istruzione.
Un Maestro lo nota e lo affida alle cure di un suo discepolo affinché riceva un'istruzione definita o, se promette molto, si incarica di lui un Iniziato. Tutti questi contatti normalmente accadono nei piani interiori e la maggioranza di questi, almeno all'inizio, si realizzano senza che l'aspirante ne sia cosciente.
COMANDAMENTI E REGOLE
Ritornando nuovamente alla parte pratica e cercando di semplificare, per quanto è possibile, i Passi Preliminari che deve fare l'aspirante sul Sentiero per la sua accelerazione evolutiva, passiamo a descrivere alcuni requisiti: Comandamenti e Regole che, correttamente osservati nelle nostre vite quotidiane, ci permetteranno un grande progresso spirituale contribuendo non solo alle nostre personali "auto-realizzazione ed Illuminazione, ma inoltre, e questo è davvero importante, suscitando un forte impulso evolutivo che sarà di aiuto alla razza umana.
I seguenti Comandamenti e Regole sono universali ed atemporali. Sono di grande in tutte le epoche e costituiscono le premesse necessarie per la Realizzazione. L'aspirante farà bene a studiarli e praticarli con tenacia. I Comandamenti e le Regole sono i primi due metodi che, in progressione, utilizza lo Yoga ai fini della realizzazione.
I passi dello Yoga sono otto; quando questi sono stati correttamente praticati con costanza e tenacia e si è vinta l'Impurità, ha luogo la chiarificazione che conduce alla piena Illuminazione (Libro 2°, aforisma 28, Patanjali).
Utilizziamo la parola Yoga nel suo vero senso originale e Sanscrito, non come la conoscono gli occidentali che considerano lo Yoga un tipo di ginnastica che aiuta a mantenersi in salute. Lo Yoga è un lascito Sacro, un insieme di conoscenze universali che insegnano all'uomo il percorso verso la vera Unione col Tutto. E' una scienza elevata, molto poco conosciuta in Occidente e perfino in Oriente.
Questi Comandamenti universali sono cinque e cinque sono anche le sue Regole:
COMANDAMENTI
1. Innocuità
2. Veridicità
3. Non rubare
4. Continenza
5. Non essere avaro
REGOLE
1. Purificazione interna ed esterna
2. Gioia e Letizia
3. Aspirazione ardente
4. Lettura spirituale
5. Devozione ad Ishvara, vedere Dio in tutto.
Il primo comandamento, "Innocuità", riassume in realtà tutti gli altri. Questi comandamenti sono davvero completi ed abbracciano la triplice natura umana, mentale, astrale e fisica. Ogni comandamento può applicarsi ai tre corpi, benché logicamente ognuno di essi si riferisca più ad uno che agli altri.
Studiamo ora brevemente, ma con chiarezza, ognuno di questi comandamenti e regole singolarmente. Per le seguenti istruzioni abbiamo consultato e raccolto estratti degli insegnamenti di Alice A. Bailey e del dr. Sri K. Parvathi Kumar.
La qualità dell'Innocuità è qualcosa che non possiamo dimenticare mai. CRISTO c'insegnò l'essenza dell'innocuità; e così anche BUDDHA.
Ogni profeta e Scrittura insegna questo precetto e molti di noi hanno già la coscienza che non si deve offendere, né ferire altri esseri.
Tutti coloro che praticano il vero Occultismo hanno molta cura delle forme sottili di praticare l'innocuità. A volte una parola, un modo di parlare, di guardare o il criticare, il sottovalutare, ecc., produce emanazioni nocive a noi e agli altri. Potremo amare gli animali e le piante, ma non staremo amando gli esseri umani, se siamo capaci di dire cose che li feriscono.
Una volta disse Buddha:"Se sei maestro di questa Virtù, sei già nel Regno di Dio". A questo punto non avremmo più bisogno dei nove precetti restanti, tanto potente è la qualità dell'Innocuità.
Possiamo essere molto gentili ed affettuosi con estranei e con amici, ma a volte siamo molto duri con quelli che sono più prossimi. Perché? Perché con i più prossimi, quelli che stanno più vicino a noi, siamo in contatto con la nostra vera natura; con gli altri manifestiamo un umore differente e per cortesia sociale sorridiamo loro, ma all'interno non sorridiamo.
La nostra natura reale si scopre quando siamo in casa e quando parliamo a nostra moglie, a nostro figlio, a nostro fratello, padre o madre, o quando parliamo al personale di servizio o al collega. A colte parliamo con amabilità e rispetto a un superiore, mentre gli lanciamo migliaia di dardi avvelenati col nostro pensiero e col cuore... Questa non è la maniera di praticare l'Innocuità.
Quando un uomo vive possedendo completamente questa virtù, l'atmosfera nel suo intorno è carica di Spirito ed Amore. Negli ASHRAM, aule o centri di incontro dei Maestri, le tigri ed i cervi vivono in amicizia; possiamo immaginarlo, e sappiamo perché? Perché il Magnetismo che il Maestro emana, causato dalla Sua ineffabile Innocuità, si diffonde intorno e crea una grande amicizia fra tutti gli esseri e tutti i regni; questo è un fenomeno alchemico al cento per cento.
La virtù che dobbiamo praticare è la Comprensione, poiché ognuno ha la sua propria maniera di comprendere la verità. Non dobbiamo interferire nelle credenze degli altri e neanche nelle nostre, ma portare a termine le nostre proprie trasformazioni e così si produrrà un cambiamento della verità anche in noi.
Questo concetto è la chiave del lavoro del Mago e la base della Grande Scienza dei MANTRAM, o parole "di potere", che costituisce l'equipaggio di ogni Adepto. L'Adepto non solo vede la verità in tutte le cose, ma sa come rendere visibile la verità, sostenendo così il processo evolutivo del lavoro creativo di Dio; fa questo per mezzo di determinate parole ed azioni. Dobbiamo ricordare anche che una delle peggiori malattie della nostra attuale civiltà è la costante "critica" che riversiamo su tutto e tutti; essa è tanto pericolosa per i piani interiori, quanto per l'inquinamento generale del pianeta.
3. Non rubare
Il Discepolo è giusto e preciso in tutte le sue cose e non si appropria di quello che non gli appartiene. Questo ampio concetto abbraccia qualcosa più del mero fatto di appropriarsi fisicamente delle cose di un altro. Deve ricordarsi che "non rubare" si riferisce non solo all'astenersi dal sottrarre cose tangibili e fisiche, ma anche al non rubare nei Piani emozionali e mentali.
L'aspirante non sottrae niente, né reclama benefici emozionali (come amore e favoritismi, antipatia e odio), né li assorbe quando non gli appartengono; ripudia ogni beneficio intellettuale; non reclama una reputazione ingiustificata; non si appropria del compito eseguito da altri, dal favore o della popolarità di altri; aderisce strettamente a quello che gli appartiene.
Il mandato orientale è:"Che ognuno risponda al suo proprio DHARMA" e compia la sua parte. "Occupati delle tue cose", è la forma occidentale di insegnare la stessa verità. Questa è la vera Astensione dal Rubare che fa in modo che l'uomo adempia perfettamente ai suoi propri obblighi, assuma le sue responsabilità e compia i suoi doveri; questo gli eviterà di appropriarsi di quello che appartiene a suo fratello nei tre Mondi dello Sforzo Umano.
A volte rubiamo i pensieri degli altri e li presentiamo come se fossero nostri; anche questa è una forma sottile di furto a livello mentale.
E' onesto ed indica maturità spirituale attribuire gli insegnamenti che abbiamo acquisito al suo vero autore o ideatore. Se non si fa così, la Virtù della Verità è assente. In realtà nessun Maestro afferma che la Saggezza gli appartiene. La Saggezza esiste da sempre, la riceviamo, la trasmettiamo e quando egoisticamente la facciamo nostra, non rispettando la sua origine, ci trasformiamo in ladri mentali. Quando Gesù restituì la vista al cieco, la gente diceva che Egli era un Dio, ma Egli affermò: "Non è opera mia, il Padre che sta nei Cieli volle glorificare il Figlio e per quel motivo diede la vista al cieco".
Qui abbiamo la chiave della Grande Legge della domanda e dell'offerta.
Quando l'aspirante ha imparato a non desiderare niente per l'io separato, o inferiore, quando niente esige per la sua natura inferiore, né reclama alcunché per il triplice uomo fisico, solo allora gli si può affidare la conoscenza delle Ricchezze dell'Universo:
4. Continenza
L'incontinenza si considera come dissipazione della vitalità o virilità della natura animale. Il potere di creare nel piano fisico e di perpetuare la specie è l'azione più elevata di cui l'uomo è capace.
La dissipazione dei poteri vitali e l'incontinenza della vita libertina è il Grande Peccato contro il corpo fisico. Indica che non si riconosce, né si apprezza l'atto procreativo; dimostra l'incapacità di resistere ai desideri e ai piaceri inferiori e la perdita del proprio autocontrollo.
Oggi i risultati di tali comportamenti si manifestano nella famiglia umana nella scarsa salute, negli ospedali colmi e negli uomini, donne e bambini malaticci, deboli ed anemici, che vediamo dappertutto. Questo indica scarsa conservazione dell'energia e gli stessi termini "dissipazione" e "uomini dissipati" contengono la lezione.
Questa virtù della Continenza ha a che vedere in gran parte col controllo della Natura Astrale dell'uomo; persegue l'assenza totale di desideri e controlla la manifestazione delle tendenze che sospingono verso quello che non è l'Io, la cui espressione nel piano fisico è il rapporto tra i sessi. Questa qualità è molto difficile da praticare, poiché in parte indica di non abusare del Sesso: se mangi inopportunamente un cibo, non puoi digerirlo bene: così pure, se hai inopportunamente relazioni sessuali, le conseguenze sono disastrose nei due livelli, interiori ed esteriori.
Il fattore Sesso è un fattore di Regresso ed il processo dell'Occultismo è un processo di Evoluzione. Se vogliamo evolvere dal piano denso al piano sottile non possiamo inoltrarci in un processo che dà come risultato il regresso. Se vogliamo salire su una montagna non possiamo andare verso il basso. Abusare inopportunamente del sesso è un vero errore per chi pretende di avanzare sul Sentiero della Maestria.
Le prime cose che il Discepolo deve imparare sono la vera natura della creazione e la conservazione della sua energia. Non si impone il celibato, poiché non è desiderabile, né necessario, ma certamente l'autocontrollo. Il corretto impiego del principio del sesso, in accordo con la legge vigente nel paese, caratterizza il vero aspirante.
A parte l'indicazione della conservazione dell'energia, c'è un altro punto di vista da cui l'aspirante può affrontare il problema: la Trasmutazione del principio vitale fisico nella sua espressione dinamica, che può avvenire per mezzo dell'organo del Suono o della creazione, cioè, mediante la parola; questo è il lavoro del vero Mago. Esiste, come ben sanno tutti gli studenti di esoterismo, un'intima relazione tra gli organi della procreazione ed il terzo centro maggiore, il centro Laringeo: questo si evidenzia fisiologicamente nel cambiamento che si produce nella voce nel periodo dell'adolescenza.
Mediante la conservazione dell'energia e la continenza, l'asceta si trasforma in un creatore nel piano mentale attraverso la parola ed il suono; così l'energia che avrebbe potuto essere dissipata nell'attività del centro inferiore, sessuale, si concentra e viene tramutata nel Grande Lavoro Creatore del Mago. Questo Lavoro si compie attraverso la Continenza, il vivere Puro ed il pensare Limpido, rifuggendo da travisamenti della verità esoterica come la magia sessuale e le orribili perversioni sessuali praticate da alcune scuole pseudo-occultiste. Queste scuole seguono il Sentiero Oscuro, non comprendono il processo spirituale e non conducono alla Porta dell'Iniziazione, poiché tentano di risvegliare prima il Potere e solo dopo la Virtù.
E' conveniente che l'aspirante sul Sentiero ricordi costantemente che: "non esiste circostanza alcuna in cui l'anima non possa trionfare".
Quando veramente ci si propone di vivere una vita spirituale, qualunque attività umana, come ad esempio le relazioni sessuali, può realizzarsi in Pienezza ed Armonia in tutti i piani, se si mira innanzitutto all'Unione e alla Fusione delle Anime e se si pratica la sessualità fisica solo in una fase successiva di questa unione.
Prima si uniscono le Anime e poi i corpi.
Questo è uno Yoga Sessuale equilibrato, privo di desiderio animale, dove non sarebbe neanche necessaria la dissipazione dell'energia mediante la consumazione dell'orgasmo. Il tema è davvero molto complesso e possono verificarsi molte erronee interpretazioni. La soluzione a questo problema tanto sottile verrà come risultato naturale con l'avvicinamento graduale alla luce dell'Anima, direzione costante dell'aspirante sul Sentiero.
5. Non essere avari
Non essere avari riguarda il peccato di Avarizia che significa "non rubare nel piano della Mente"; questo comandamento è molto forte, poiché non riguarda solo il Corpo emozionale o Kamico (del desiderio), ma anche il Corpo Mentale. A questo comandamento si riferisce ciò che afferma san Paolo: "Ho imparato ad essere contento in qualunque stato mi trovi". Si deve raggiungere quello stato per potere calmare la mente, in modo che possano entrare le cose dell'anima.
Dobbiamo essere capaci di vedere e godere di tutto ciò che è bello, senza sentire l'istinto di possederlo. Se c'è una bella rosa in un giardino spesso non ci accontentiamo di guardarla, la vogliamo strappare e metterla in un vaso da fiori; questo è istinto di possesso. Che diritto abbiamo noi di strappare le cose della Natura?
Nessuno, a meno che ciò non accada per fame o per un buon fine. Normalmente accumuliamo tante cose materiali... per esempio, nelle case vediamo un'infinità di oggetti: tante foto, tanti bicchieri, tanti specchi, una quantità di mobili... Accumuliamo tante cose che non utilizziamo e l'unico effetto che questo accumulo produce è quello di riempire spazi, come se ci fosse una legge che obbligasse a riempire gli spazi, o come se fosse male avere spazi vuoti.
QUANTE PIU' COSE POSSEDIAMO, PIU' SIAMO POSSEDUTI DA ESSE. Sapete qual è il miglior modo di rendere una persona insicura ed instabile? Darle un miliardo di euro. A partire da quel momento la persona sarà alienata e preoccupata di accumulare e comprare cose per tutta la sua vita. Senza alcuna necessità si altererebbe per l'arrivo improvviso di tanta energia, perché è molto difficile controllarla e quanto più possediamo, più alienati siamo.
Per questo motivo i Maestri dicono: "Date, perché dando rimanete liberi; ricevendo siete condizionati". Per quel motivo ci suggeriscono di dare; non perché dando diventiamo grandi, bensì perché dando diventiamo Liberi.
Ma per ragioni un po' "misteriose", l'essere umano vive sempre bnel passato o nel futuro ed è un grande esperto nel non sperimentare il presente. Ci sono begli alberi nel giardino ed alcuni di essi hanno perfino 600 anni. Ci sediamo alla loro ombra e, in generale, non ci rendiamo conto nemmeno della loro presenza perché, stando seduti di fianco ad essi, pensiamo alle cose che dobbiamo fare quando ritorneremo a casa, o a qualcosa che è accaduto ieri o l'altro ieri e contemporaneamente siamo occupati nella nostra conversazione; allora tutto diventa un bla, bla, bla... che non cessa e perdiamo l'esperienza che ci ricorda di fare quell'antico maestro vissuto 600 anni fa. E' tanto frequente per noi perdere il tesoro che sta al nostro fianco!
Gesù disse: "Stai ogni giorno vicino al tesoro e tuttavia non lo vedi". C'è una miniera d'oro proprio intorno a noi e non ce ne rendiamo conto. I tesori sono presenti in ogni momento e possono essere sperimentati se impariamo a vivere qui.
La stessa cosa accade quando ascoltiamo musica. Pensiamo che quella che stiamo per ascoltare è una delle migliori musiche che conosciamo, accendiamo la televisione o la radio e, appena comincia la musica, incominciamo a parlare: "che bravo il musicista che ha composto questa musica"; così, se parlo tutto il tempo in cui dura la musica, perdo l'opportunità di ascoltarla e la musica se ne va. Gli strumenti producono musica, ma non l'ascoltiamo.
Allo stesso modo nella vita facciamo quasi tutte le cose senza fruirne realmente perché non godiamo di stare lì dove siamo. Al mattino entriamo nella doccia per lavarci..., poi, appena eliminata la schiuma dal corpo, sentiamo la necessità urgente di uscir fuori e asciugarci... così non sentiamo neanche la gradevole sensazione dell'acqua. Poi andiamo a fare colazione ed abbiamo una gran fretta di finire, o incominciamo a parlare e parlare e non ci rendiamo conto nemmeno di quello che stiamo mangiando.
Siamo specialisti nello stare in un altro tempo che non sia il presente; questa è la contraddizione della quale soffriamo.
Per questo motivo Krishna dice: "Vivi qui e adesso e l'esperienza sarà completa".
C'è una gran differenza tra fare le cose meccanicamente e farle coscientemente, con piena attenzione e contemporaneamente con un atteggiamento sereno. Solo l'esperienza ci dà la risposta e vale la pena di effettuarla. In questo atteggiamento dobbiamo vivere noi se vogliamo raggiungere la Maestria.
Karma Yoga
Yoga significa Unione e Karma vuol dire Azione. Questa è la modalità di Yoga adeguata agli uomini del mondo, assediati dalle attività della vita; e mediante questa attività in virtù dei suoi effetti di abituare alla disciplina, si possono fare i primi passi verso l'Unione. Così vediamo che il Karma-yoga serve per disciplinare gli uomini. Notiamo l'accostamento delle parole Unione ed Azione: indica che l'Azione deve compiersi in modo che il suo risultato sia l'Unione. Conviene ricordare che precisamente le attività, le azioni, i molteplici affanni e le faccende separano e distanziano gli uomini. Pertanto, sembra poco meno che paradossale parlare dell'unione per mezzo dell'azione, come se fosse possibile unire avvalendosi di quello che divide e separa.
I due seguenti esempi mostreranno come il Karma-yoga serve per l'emendamento della condotta.
Consideriamo la passione dell'ira ed esaminiamo come il Karma-yoga la tramuta in virtù. L'ira è un'energia che sorge dall'uomo e produce un effetto esterno ed interno. Nell'uomo non evoluto è una passione che si manifesta con varietà di forme brutali che, senza riflettere sui mezzi, si batte contro tutto quanto si oppone ai suoi desideri. Questa forma di ira è un'indisciplinata e distruttiva energia naturale che chi aneli seguire i metodi del Karma-yoga necessariamente deve soggiogare e trascendere. Come dominare la passione dell'ira? Innanzitutto si deve eliminare l'elemento personale. Se riceviamo un danno o siamo vittima di qualche ingiustizia, che fare? Come purificare la nostra umana debolezza della passione dell'ira nei confronti di chi ci offende?
qualunque istruttore di Karma-yoga ci ricorderà, per esempio, che il decalogo del Manu presenta il perdono delle ingiurie come uno dei 10 comandamenti. Ci ricorderà anche che Buddha disse: "l'odio non cesserà mai con l'odio, ma con l'amore". Ugualmente possiamo tenere in conto che l'istruttore cristiano Paolo si espresse in termini analoghi: "che tu non sia vinto dal male, ma vinci tu il male con il bene" (Romani, 12,12).
Questo è Karma-yoga; perdonare le ingiurie, restituire amore per odio, vincere il male con il bene. Eliminando l'elemento personale non sentiremo più ira, se ci offenderanno.
Quando vediamo che si commette un'ingiustizia contro un debole, ci adiriamo contro l'ingiuriatore. E' un'ira impersonale, più nobile della precedente, ma è ancora imperfetta e deve tramutarsi nella qualità superiore di fare giustizia allo stesso modo per il forte e per il debole. Per ambedue ci si rattristerà e si abbracceranno ambedue nello stesso sentimento di Amore e Giustizia, perché colui che offende dimostra di essere ancora più debole e bisognoso di Compassione.
Questo atteggiamento di Giustizia superiore ci purifica e ci avvicina di più all'Unione con la nostra vera Realtà.
Quando ci comportiamo così siamo legati all'azione, ai risultati, non siamo liberi bensì incatenati, legati alle nostre opere e per tale ragione soffriamo. Quanto maggiore è lo stato di impersonalità nei nostri atti, tanto maggiore è il livello di evoluzione raggiunto; tale è l'importanza del Karma-yoga. L'impersonalità, l'Innocuità e l'Indifferenza divina agli istinti della personalità ed ai suoi attaccamenti mondani: questi sono i primi Passi verso il vero DISCEPOLATO. Nel fondo del nostro cuore aneliamo al vero yoga, alla vera unione con l'eternità, con il Permanente e non con la forma transitoria della vita materiale benché, se l'utilizziamo saggiamente, ci realizziamo anche attraverso di essa.
Ricordiamo come Sri KRISHNA indica le caratteristiche dell'uomo che ha trasceso l'illusione ed è capace di bere il nettare dell'Immortalità, di riconoscere il Supremo e di unirsi a Lui. In questo stato di coscienza elevata egli, fiducioso, guarda a tutte le cose nello stesso modo: il fango della terra ed il lingotto d'oro, l'amico o il nemico. Ha lo stesso sguardo per ogni cosa, perché ha trasceso l'illusione e la sua azione è limpida e libera.
Tale è la meta a cui aspiriamo. Finché non si sono fatti questi primi passi, non è possibile proseguire; ma una volta fatti, si scopre il principio del Sacro Sentiero.
Il sentiero probatorio corrisponde all'ultimo periodo della gestazione, alla formazione del Cristo-bambino nel cuore. La prima iniziazione indica solamente il principio; si è stabilita una certa strutturazione di vita retta, di pensiero e di condotta. Chiamiamo carattere quella forma che deve essere internamente vivificata ed abitata.
Tackeray ha descritto questo processo di "edificazione" della personalità con le seguenti parole tanto frequentemente citate:
"Semina un pensiero e raccoglierai un'azione; semina un'azione e raccoglierai un'abitudine; semina un'abitudine e raccoglierai un carattere; semina un carattere e raccoglierai un destino."Il destino immortale di ognuno di noi è raggiungere la coscienza dell'Io superiore e successivamente quella dello Spirito. Quando la forma è disposta, quando il tempio di Salomone è stato edificato nella cava della vita personale, allora irrompe la vita dello Spirito Puro e la gloria del Signore ricopre il Suo Tempio. La forma o personalità diventa vibrante. Tale è la differenza tra la teoria e la pratica consustanziale alla teoria.
All'uomo sul sentiero Probatorio si insegna principalmente a conoscere se stesso, a rendersi conto delle proprie debolezze e a correggerle. Gli si insegna a lavorare come aiutante invisibile e generalmente lo si mantiene durante varie vite in questo tipo di lavoro. Più avanti, man mano che progredisce, lo si può incaricare di un'opera più elevata.
Gli sono insegnati i rudimenti della saggezza divina ed egli entra nei gradi finali della camera dell'Istruzione.
Un Maestro lo nota e lo affida alle cure di un suo discepolo affinché riceva un'istruzione definita o, se promette molto, si incarica di lui un Iniziato. Tutti questi contatti normalmente accadono nei piani interiori e la maggioranza di questi, almeno all'inizio, si realizzano senza che l'aspirante ne sia cosciente.
COMANDAMENTI E REGOLE
Ritornando nuovamente alla parte pratica e cercando di semplificare, per quanto è possibile, i Passi Preliminari che deve fare l'aspirante sul Sentiero per la sua accelerazione evolutiva, passiamo a descrivere alcuni requisiti: Comandamenti e Regole che, correttamente osservati nelle nostre vite quotidiane, ci permetteranno un grande progresso spirituale contribuendo non solo alle nostre personali "auto-realizzazione ed Illuminazione, ma inoltre, e questo è davvero importante, suscitando un forte impulso evolutivo che sarà di aiuto alla razza umana.
I seguenti Comandamenti e Regole sono universali ed atemporali. Sono di grande in tutte le epoche e costituiscono le premesse necessarie per la Realizzazione. L'aspirante farà bene a studiarli e praticarli con tenacia. I Comandamenti e le Regole sono i primi due metodi che, in progressione, utilizza lo Yoga ai fini della realizzazione.
I passi dello Yoga sono otto; quando questi sono stati correttamente praticati con costanza e tenacia e si è vinta l'Impurità, ha luogo la chiarificazione che conduce alla piena Illuminazione (Libro 2°, aforisma 28, Patanjali).
Utilizziamo la parola Yoga nel suo vero senso originale e Sanscrito, non come la conoscono gli occidentali che considerano lo Yoga un tipo di ginnastica che aiuta a mantenersi in salute. Lo Yoga è un lascito Sacro, un insieme di conoscenze universali che insegnano all'uomo il percorso verso la vera Unione col Tutto. E' una scienza elevata, molto poco conosciuta in Occidente e perfino in Oriente.
Questi Comandamenti universali sono cinque e cinque sono anche le sue Regole:
COMANDAMENTI
1. Innocuità
2. Veridicità
3. Non rubare
4. Continenza
5. Non essere avaro
REGOLE
1. Purificazione interna ed esterna
2. Gioia e Letizia
3. Aspirazione ardente
4. Lettura spirituale
5. Devozione ad Ishvara, vedere Dio in tutto.
Il primo comandamento, "Innocuità", riassume in realtà tutti gli altri. Questi comandamenti sono davvero completi ed abbracciano la triplice natura umana, mentale, astrale e fisica. Ogni comandamento può applicarsi ai tre corpi, benché logicamente ognuno di essi si riferisca più ad uno che agli altri.
Studiamo ora brevemente, ma con chiarezza, ognuno di questi comandamenti e regole singolarmente. Per le seguenti istruzioni abbiamo consultato e raccolto estratti degli insegnamenti di Alice A. Bailey e del dr. Sri K. Parvathi Kumar.
1. InnocuitàRiguarda l'energia che l'individuo esprime per mezzo dei suoi Tre Corpi non danneggiando né ferendo nessuno, né col pensiero, né col sentimento, né attraverso atti fisici.
La qualità dell'Innocuità è qualcosa che non possiamo dimenticare mai. CRISTO c'insegnò l'essenza dell'innocuità; e così anche BUDDHA.
Ogni profeta e Scrittura insegna questo precetto e molti di noi hanno già la coscienza che non si deve offendere, né ferire altri esseri.
Tutti coloro che praticano il vero Occultismo hanno molta cura delle forme sottili di praticare l'innocuità. A volte una parola, un modo di parlare, di guardare o il criticare, il sottovalutare, ecc., produce emanazioni nocive a noi e agli altri. Potremo amare gli animali e le piante, ma non staremo amando gli esseri umani, se siamo capaci di dire cose che li feriscono.
Una volta disse Buddha:"Se sei maestro di questa Virtù, sei già nel Regno di Dio". A questo punto non avremmo più bisogno dei nove precetti restanti, tanto potente è la qualità dell'Innocuità.
Possiamo essere molto gentili ed affettuosi con estranei e con amici, ma a volte siamo molto duri con quelli che sono più prossimi. Perché? Perché con i più prossimi, quelli che stanno più vicino a noi, siamo in contatto con la nostra vera natura; con gli altri manifestiamo un umore differente e per cortesia sociale sorridiamo loro, ma all'interno non sorridiamo.
La nostra natura reale si scopre quando siamo in casa e quando parliamo a nostra moglie, a nostro figlio, a nostro fratello, padre o madre, o quando parliamo al personale di servizio o al collega. A colte parliamo con amabilità e rispetto a un superiore, mentre gli lanciamo migliaia di dardi avvelenati col nostro pensiero e col cuore... Questa non è la maniera di praticare l'Innocuità.
Quando un uomo vive possedendo completamente questa virtù, l'atmosfera nel suo intorno è carica di Spirito ed Amore. Negli ASHRAM, aule o centri di incontro dei Maestri, le tigri ed i cervi vivono in amicizia; possiamo immaginarlo, e sappiamo perché? Perché il Magnetismo che il Maestro emana, causato dalla Sua ineffabile Innocuità, si diffonde intorno e crea una grande amicizia fra tutti gli esseri e tutti i regni; questo è un fenomeno alchemico al cento per cento.
Davanti a Chi ha perfezionato l'Innocuità, cessa ogni Inimicizia.
2. VeridicitàLa seconda virtù è la Veridicità, che non si riferisce solo al fatto di non mentire, secondo l'etica delle relazioni umane, ma anche al Potere del Verbo e al linguaggio. Di questo si tratta ampiamente nel libro La Luce sul Sentiero, nell'aforisma che dice: "Prima che la voce possa parlare in presenza del Maestro, ha dovuto perdere il potere di ferire". Esiste un'unica Verità, questo è certo. Ma per l'uomo che evolve esistono molti livelli di "verità"; e questo si deve alle nostre proprie limitazioni nel conoscere le vere cause-Radici di ogni fenomeno. La verità varia tra di noi. Per esempio: quelli che discutono eternamente sul rapporto tra Spirito e Materia non riescono mai ad intendersi, perché nessuno è capace di comprendere la posizione e la piccola verità dell'altro. Anche gli Esoteristi che seguono un solo Maestro e credono che sia il migliore cadono irrimediabilmente nella stessa trappola illusoria.
La virtù che dobbiamo praticare è la Comprensione, poiché ognuno ha la sua propria maniera di comprendere la verità. Non dobbiamo interferire nelle credenze degli altri e neanche nelle nostre, ma portare a termine le nostre proprie trasformazioni e così si produrrà un cambiamento della verità anche in noi.
Questo concetto è la chiave del lavoro del Mago e la base della Grande Scienza dei MANTRAM, o parole "di potere", che costituisce l'equipaggio di ogni Adepto. L'Adepto non solo vede la verità in tutte le cose, ma sa come rendere visibile la verità, sostenendo così il processo evolutivo del lavoro creativo di Dio; fa questo per mezzo di determinate parole ed azioni. Dobbiamo ricordare anche che una delle peggiori malattie della nostra attuale civiltà è la costante "critica" che riversiamo su tutto e tutti; essa è tanto pericolosa per i piani interiori, quanto per l'inquinamento generale del pianeta.
Chi si perfeziona nell'essere veridico osserva immediatamente gli effetti e l'efficacia delle sue parole e delle sue azioni.
3. Non rubare
Il Discepolo è giusto e preciso in tutte le sue cose e non si appropria di quello che non gli appartiene. Questo ampio concetto abbraccia qualcosa più del mero fatto di appropriarsi fisicamente delle cose di un altro. Deve ricordarsi che "non rubare" si riferisce non solo all'astenersi dal sottrarre cose tangibili e fisiche, ma anche al non rubare nei Piani emozionali e mentali.
L'aspirante non sottrae niente, né reclama benefici emozionali (come amore e favoritismi, antipatia e odio), né li assorbe quando non gli appartengono; ripudia ogni beneficio intellettuale; non reclama una reputazione ingiustificata; non si appropria del compito eseguito da altri, dal favore o della popolarità di altri; aderisce strettamente a quello che gli appartiene.
Il mandato orientale è:"Che ognuno risponda al suo proprio DHARMA" e compia la sua parte. "Occupati delle tue cose", è la forma occidentale di insegnare la stessa verità. Questa è la vera Astensione dal Rubare che fa in modo che l'uomo adempia perfettamente ai suoi propri obblighi, assuma le sue responsabilità e compia i suoi doveri; questo gli eviterà di appropriarsi di quello che appartiene a suo fratello nei tre Mondi dello Sforzo Umano.
A volte rubiamo i pensieri degli altri e li presentiamo come se fossero nostri; anche questa è una forma sottile di furto a livello mentale.
E' onesto ed indica maturità spirituale attribuire gli insegnamenti che abbiamo acquisito al suo vero autore o ideatore. Se non si fa così, la Virtù della Verità è assente. In realtà nessun Maestro afferma che la Saggezza gli appartiene. La Saggezza esiste da sempre, la riceviamo, la trasmettiamo e quando egoisticamente la facciamo nostra, non rispettando la sua origine, ci trasformiamo in ladri mentali. Quando Gesù restituì la vista al cieco, la gente diceva che Egli era un Dio, ma Egli affermò: "Non è opera mia, il Padre che sta nei Cieli volle glorificare il Figlio e per quel motivo diede la vista al cieco".
Qui abbiamo la chiave della Grande Legge della domanda e dell'offerta.
Quando l'aspirante ha imparato a non desiderare niente per l'io separato, o inferiore, quando niente esige per la sua natura inferiore, né reclama alcunché per il triplice uomo fisico, solo allora gli si può affidare la conoscenza delle Ricchezze dell'Universo:
quando l'Astensione dal Rubare è perfetta, l'Asceta può avere quanto desidera.
4. Continenza
L'incontinenza si considera come dissipazione della vitalità o virilità della natura animale. Il potere di creare nel piano fisico e di perpetuare la specie è l'azione più elevata di cui l'uomo è capace.
La dissipazione dei poteri vitali e l'incontinenza della vita libertina è il Grande Peccato contro il corpo fisico. Indica che non si riconosce, né si apprezza l'atto procreativo; dimostra l'incapacità di resistere ai desideri e ai piaceri inferiori e la perdita del proprio autocontrollo.
Oggi i risultati di tali comportamenti si manifestano nella famiglia umana nella scarsa salute, negli ospedali colmi e negli uomini, donne e bambini malaticci, deboli ed anemici, che vediamo dappertutto. Questo indica scarsa conservazione dell'energia e gli stessi termini "dissipazione" e "uomini dissipati" contengono la lezione.
Questa virtù della Continenza ha a che vedere in gran parte col controllo della Natura Astrale dell'uomo; persegue l'assenza totale di desideri e controlla la manifestazione delle tendenze che sospingono verso quello che non è l'Io, la cui espressione nel piano fisico è il rapporto tra i sessi. Questa qualità è molto difficile da praticare, poiché in parte indica di non abusare del Sesso: se mangi inopportunamente un cibo, non puoi digerirlo bene: così pure, se hai inopportunamente relazioni sessuali, le conseguenze sono disastrose nei due livelli, interiori ed esteriori.
Il fattore Sesso è un fattore di Regresso ed il processo dell'Occultismo è un processo di Evoluzione. Se vogliamo evolvere dal piano denso al piano sottile non possiamo inoltrarci in un processo che dà come risultato il regresso. Se vogliamo salire su una montagna non possiamo andare verso il basso. Abusare inopportunamente del sesso è un vero errore per chi pretende di avanzare sul Sentiero della Maestria.
Le prime cose che il Discepolo deve imparare sono la vera natura della creazione e la conservazione della sua energia. Non si impone il celibato, poiché non è desiderabile, né necessario, ma certamente l'autocontrollo. Il corretto impiego del principio del sesso, in accordo con la legge vigente nel paese, caratterizza il vero aspirante.
A parte l'indicazione della conservazione dell'energia, c'è un altro punto di vista da cui l'aspirante può affrontare il problema: la Trasmutazione del principio vitale fisico nella sua espressione dinamica, che può avvenire per mezzo dell'organo del Suono o della creazione, cioè, mediante la parola; questo è il lavoro del vero Mago. Esiste, come ben sanno tutti gli studenti di esoterismo, un'intima relazione tra gli organi della procreazione ed il terzo centro maggiore, il centro Laringeo: questo si evidenzia fisiologicamente nel cambiamento che si produce nella voce nel periodo dell'adolescenza.
Mediante la conservazione dell'energia e la continenza, l'asceta si trasforma in un creatore nel piano mentale attraverso la parola ed il suono; così l'energia che avrebbe potuto essere dissipata nell'attività del centro inferiore, sessuale, si concentra e viene tramutata nel Grande Lavoro Creatore del Mago. Questo Lavoro si compie attraverso la Continenza, il vivere Puro ed il pensare Limpido, rifuggendo da travisamenti della verità esoterica come la magia sessuale e le orribili perversioni sessuali praticate da alcune scuole pseudo-occultiste. Queste scuole seguono il Sentiero Oscuro, non comprendono il processo spirituale e non conducono alla Porta dell'Iniziazione, poiché tentano di risvegliare prima il Potere e solo dopo la Virtù.
E' conveniente che l'aspirante sul Sentiero ricordi costantemente che: "non esiste circostanza alcuna in cui l'anima non possa trionfare".
Quando veramente ci si propone di vivere una vita spirituale, qualunque attività umana, come ad esempio le relazioni sessuali, può realizzarsi in Pienezza ed Armonia in tutti i piani, se si mira innanzitutto all'Unione e alla Fusione delle Anime e se si pratica la sessualità fisica solo in una fase successiva di questa unione.
Prima si uniscono le Anime e poi i corpi.
Questo è uno Yoga Sessuale equilibrato, privo di desiderio animale, dove non sarebbe neanche necessaria la dissipazione dell'energia mediante la consumazione dell'orgasmo. Il tema è davvero molto complesso e possono verificarsi molte erronee interpretazioni. La soluzione a questo problema tanto sottile verrà come risultato naturale con l'avvicinamento graduale alla luce dell'Anima, direzione costante dell'aspirante sul Sentiero.
5. Non essere avari
Non essere avari riguarda il peccato di Avarizia che significa "non rubare nel piano della Mente"; questo comandamento è molto forte, poiché non riguarda solo il Corpo emozionale o Kamico (del desiderio), ma anche il Corpo Mentale. A questo comandamento si riferisce ciò che afferma san Paolo: "Ho imparato ad essere contento in qualunque stato mi trovi". Si deve raggiungere quello stato per potere calmare la mente, in modo che possano entrare le cose dell'anima.
Dobbiamo essere capaci di vedere e godere di tutto ciò che è bello, senza sentire l'istinto di possederlo. Se c'è una bella rosa in un giardino spesso non ci accontentiamo di guardarla, la vogliamo strappare e metterla in un vaso da fiori; questo è istinto di possesso. Che diritto abbiamo noi di strappare le cose della Natura?
Nessuno, a meno che ciò non accada per fame o per un buon fine. Normalmente accumuliamo tante cose materiali... per esempio, nelle case vediamo un'infinità di oggetti: tante foto, tanti bicchieri, tanti specchi, una quantità di mobili... Accumuliamo tante cose che non utilizziamo e l'unico effetto che questo accumulo produce è quello di riempire spazi, come se ci fosse una legge che obbligasse a riempire gli spazi, o come se fosse male avere spazi vuoti.
QUANTE PIU' COSE POSSEDIAMO, PIU' SIAMO POSSEDUTI DA ESSE. Sapete qual è il miglior modo di rendere una persona insicura ed instabile? Darle un miliardo di euro. A partire da quel momento la persona sarà alienata e preoccupata di accumulare e comprare cose per tutta la sua vita. Senza alcuna necessità si altererebbe per l'arrivo improvviso di tanta energia, perché è molto difficile controllarla e quanto più possediamo, più alienati siamo.
Per questo motivo i Maestri dicono: "Date, perché dando rimanete liberi; ricevendo siete condizionati". Per quel motivo ci suggeriscono di dare; non perché dando diventiamo grandi, bensì perché dando diventiamo Liberi.
Quando l'Astensione dall'Avarizia è perfetta, si arriva alla Comprensione della Legge della Rinascita e non vi è più bisogno di tornare a Rinascere.Nella Bhagavad Gita Krishna dà un'istruzione detta in sanscrito "SRADDHA":
VIVI IL PRESENTE QUI ED ORA.E' quello che Krishna praticò ed insegnò. Questo è quello che rende completa l'esperienza. Se siamo seduti qui ed incominciamo a pensare al passato, al fatto che sabato scorso eravamo a Venezia e che viaggiavamo in gondola o al fatto che la settimana ventura saremo a Monaco... se ci proiettiamo nel futuro o nel passato, non vivremo nel presente qui e adesso.
Ma per ragioni un po' "misteriose", l'essere umano vive sempre bnel passato o nel futuro ed è un grande esperto nel non sperimentare il presente. Ci sono begli alberi nel giardino ed alcuni di essi hanno perfino 600 anni. Ci sediamo alla loro ombra e, in generale, non ci rendiamo conto nemmeno della loro presenza perché, stando seduti di fianco ad essi, pensiamo alle cose che dobbiamo fare quando ritorneremo a casa, o a qualcosa che è accaduto ieri o l'altro ieri e contemporaneamente siamo occupati nella nostra conversazione; allora tutto diventa un bla, bla, bla... che non cessa e perdiamo l'esperienza che ci ricorda di fare quell'antico maestro vissuto 600 anni fa. E' tanto frequente per noi perdere il tesoro che sta al nostro fianco!
Gesù disse: "Stai ogni giorno vicino al tesoro e tuttavia non lo vedi". C'è una miniera d'oro proprio intorno a noi e non ce ne rendiamo conto. I tesori sono presenti in ogni momento e possono essere sperimentati se impariamo a vivere qui.
La stessa cosa accade quando ascoltiamo musica. Pensiamo che quella che stiamo per ascoltare è una delle migliori musiche che conosciamo, accendiamo la televisione o la radio e, appena comincia la musica, incominciamo a parlare: "che bravo il musicista che ha composto questa musica"; così, se parlo tutto il tempo in cui dura la musica, perdo l'opportunità di ascoltarla e la musica se ne va. Gli strumenti producono musica, ma non l'ascoltiamo.
Allo stesso modo nella vita facciamo quasi tutte le cose senza fruirne realmente perché non godiamo di stare lì dove siamo. Al mattino entriamo nella doccia per lavarci..., poi, appena eliminata la schiuma dal corpo, sentiamo la necessità urgente di uscir fuori e asciugarci... così non sentiamo neanche la gradevole sensazione dell'acqua. Poi andiamo a fare colazione ed abbiamo una gran fretta di finire, o incominciamo a parlare e parlare e non ci rendiamo conto nemmeno di quello che stiamo mangiando.
Siamo specialisti nello stare in un altro tempo che non sia il presente; questa è la contraddizione della quale soffriamo.
Per questo motivo Krishna dice: "Vivi qui e adesso e l'esperienza sarà completa".
C'è una gran differenza tra fare le cose meccanicamente e farle coscientemente, con piena attenzione e contemporaneamente con un atteggiamento sereno. Solo l'esperienza ci dà la risposta e vale la pena di effettuarla. In questo atteggiamento dobbiamo vivere noi se vogliamo raggiungere la Maestria.
Karma Yoga
Yoga significa Unione e Karma vuol dire Azione. Questa è la modalità di Yoga adeguata agli uomini del mondo, assediati dalle attività della vita; e mediante questa attività in virtù dei suoi effetti di abituare alla disciplina, si possono fare i primi passi verso l'Unione. Così vediamo che il Karma-yoga serve per disciplinare gli uomini. Notiamo l'accostamento delle parole Unione ed Azione: indica che l'Azione deve compiersi in modo che il suo risultato sia l'Unione. Conviene ricordare che precisamente le attività, le azioni, i molteplici affanni e le faccende separano e distanziano gli uomini. Pertanto, sembra poco meno che paradossale parlare dell'unione per mezzo dell'azione, come se fosse possibile unire avvalendosi di quello che divide e separa.
I due seguenti esempi mostreranno come il Karma-yoga serve per l'emendamento della condotta.
Consideriamo la passione dell'ira ed esaminiamo come il Karma-yoga la tramuta in virtù. L'ira è un'energia che sorge dall'uomo e produce un effetto esterno ed interno. Nell'uomo non evoluto è una passione che si manifesta con varietà di forme brutali che, senza riflettere sui mezzi, si batte contro tutto quanto si oppone ai suoi desideri. Questa forma di ira è un'indisciplinata e distruttiva energia naturale che chi aneli seguire i metodi del Karma-yoga necessariamente deve soggiogare e trascendere. Come dominare la passione dell'ira? Innanzitutto si deve eliminare l'elemento personale. Se riceviamo un danno o siamo vittima di qualche ingiustizia, che fare? Come purificare la nostra umana debolezza della passione dell'ira nei confronti di chi ci offende?
qualunque istruttore di Karma-yoga ci ricorderà, per esempio, che il decalogo del Manu presenta il perdono delle ingiurie come uno dei 10 comandamenti. Ci ricorderà anche che Buddha disse: "l'odio non cesserà mai con l'odio, ma con l'amore". Ugualmente possiamo tenere in conto che l'istruttore cristiano Paolo si espresse in termini analoghi: "che tu non sia vinto dal male, ma vinci tu il male con il bene" (Romani, 12,12).
Questo è Karma-yoga; perdonare le ingiurie, restituire amore per odio, vincere il male con il bene. Eliminando l'elemento personale non sentiremo più ira, se ci offenderanno.
Quando vediamo che si commette un'ingiustizia contro un debole, ci adiriamo contro l'ingiuriatore. E' un'ira impersonale, più nobile della precedente, ma è ancora imperfetta e deve tramutarsi nella qualità superiore di fare giustizia allo stesso modo per il forte e per il debole. Per ambedue ci si rattristerà e si abbracceranno ambedue nello stesso sentimento di Amore e Giustizia, perché colui che offende dimostra di essere ancora più debole e bisognoso di Compassione.
Questo atteggiamento di Giustizia superiore ci purifica e ci avvicina di più all'Unione con la nostra vera Realtà.
"Poi arriva l'ultima tappa in cui l'amore purificato dall'egoismo si espande ovunque. Non agisce solo nello spazio ridotto della casa ma in ogni prossimo si vedrà un individuo bisognoso di aiuto. L'uomo così purificato ama impersonalmente, come amò Cristo. L'amore supremo, l'amore emanante dal Karma-yoga non chiede niente in cambio di quello che dà; non anela a gratitudine, né a riconoscimento!"Riflettiamo: siamo capaci di aiutare senza chiedere veramente niente in cambio? Non è vero che generalmente ipotechiamo l'aiuto, lo diamo sperando che qualche giorno gli altri ce lo restituiscano o almeno che ci siano grati per quanto ricevuto?
Quando ci comportiamo così siamo legati all'azione, ai risultati, non siamo liberi bensì incatenati, legati alle nostre opere e per tale ragione soffriamo. Quanto maggiore è lo stato di impersonalità nei nostri atti, tanto maggiore è il livello di evoluzione raggiunto; tale è l'importanza del Karma-yoga. L'impersonalità, l'Innocuità e l'Indifferenza divina agli istinti della personalità ed ai suoi attaccamenti mondani: questi sono i primi Passi verso il vero DISCEPOLATO. Nel fondo del nostro cuore aneliamo al vero yoga, alla vera unione con l'eternità, con il Permanente e non con la forma transitoria della vita materiale benché, se l'utilizziamo saggiamente, ci realizziamo anche attraverso di essa.
Ricordiamo come Sri KRISHNA indica le caratteristiche dell'uomo che ha trasceso l'illusione ed è capace di bere il nettare dell'Immortalità, di riconoscere il Supremo e di unirsi a Lui. In questo stato di coscienza elevata egli, fiducioso, guarda a tutte le cose nello stesso modo: il fango della terra ed il lingotto d'oro, l'amico o il nemico. Ha lo stesso sguardo per ogni cosa, perché ha trasceso l'illusione e la sua azione è limpida e libera.
Tale è la meta a cui aspiriamo. Finché non si sono fatti questi primi passi, non è possibile proseguire; ma una volta fatti, si scopre il principio del Sacro Sentiero.
Nessun commento:
Posta un commento