giovedì 29 novembre 2018

L'ASILO NEL BOSCO


L'ASILO NEL BOSCO



di Paolo Mai



Raccontare belle storie è da sempre uno dei motivi per cui uno decide di prendere la penna in mano e cominciare a scrivere, e quella che stiamo vivendo noi è proprio una bella storia. E' la storia dell'Asilo del Bosco di Ostia Antica, un progetto nato dall'incontro di un gruppo di sognatori che utilizzano il sogno e l'utopia per costruire qualcosa di concreto.
Racconta Eduardo Galeano, a quel tale che gli domandava a cosa servisse l'utopia, che l'utopia serve a camminare e noi aggiungiamo, in virtù dell'esperienza di educatori, che ciò che importa non è la meta, ma la bellezza del cammino. La nostra utopia è quella di cambiare la scuola italiana, un luogo dove nella maggior parte dei casi la noia e le frustrazioni la fanno da padrone e dove si impara non per il gusto di imparare, ma per far contenti genitori ed educatori, col risultato che la curiosità - che è un'attitudine innata nei bambini - piano piano si spegne per far posto a un progressivo disinteresse per la scoperta e la conoscenza.
Di questo abbiamo parlato la prima colta che abbiamo scambiato due chiacchere, mentre davanti a noi un tramonto colorava di tinte meravigliose una bella giornata d'estate a Ostia. Il nostro sogno è quello di costruire una scuola dove i bambini e le bambine vadano con piacere, dove si sentano ascoltati e dove crescano, apprendendo quelle competenze che saranno loro utili nella vita, felicemente e umanamente. Vorrei proprio sottolinearlo questo avverbio, umanamente, perché forse in Italia, così come nell'imbellettato mondo occidentale, ci  stiamo dimenticando che l'essere umano non è fatto solo di una grande testa come la seppia o il calamaro, ma ha un cuore, sede delle emozioni, e una dimensione creativa che sono fondamentali per crescere in maniera felice e armoniosa.
L'attenzione alla sola dimensione cognitiva è purtroppo una nota caratterizzante delle scuole di ogni grado e già alla scuola dell'infanzia le più grandi preoccupazioni sono che si impari a scrivere, a contare e magari a parlare l'inglese. Alle elementari e alle medie i bambini si confrontano con tantissimi insegnanti, la cui preoccupazione prevalente è quella di terminare il programma, ciascuno per la propria materia, e non si domandano come stanno i bambini, cosa sentono e cosa desiderano. Il risultato di questa impostazione è sotto gli occhi di tutti: abbiamo grandi ingegneri, le tecnologie hanno raggiunto un livello inimmaginabile solo vent'anni fa, ma non siamo più capaci di abbracciarci. Le relazioni sociali sono sempre più superficiali e meno soddisfacenti, la paura e la diffidenza guidano i nostri comportamenti mentre le farmacie si diffondono a un ritmo impressionante e l'utilizzo di droghe, alcol e psicofarmaci rappresenta lo strumento con cui - anestetizzati - ci perdiamo la bellezza della vita.
Il Ritalin ha preso il posto del panino nello zaino dei bambini e le statistiche dipingono un quadro impietoso. I nostri figli, super-impegnati ogni giorno dell'anno, sono sempre più ansiosi e meno creativi e la televisione e i videogiochi stanno diventando i membri più importanti della famiglia.
All'interno di questo quadro l'educazione assume un ruolo fondamentale: "umanizzare" e rendere felice il nostro bel paese. La scuola deve avere il compito non solo di occuparsi dei bambini, ma anche di prendersi cura dei genitori, sempre più impassibili e impotenti nella frenetica corsa che contraddistingue la loro quotidianità. Frequentare la scuola più bella ed efficiente, infatti, a nulla serve se poi a casa ci si trova in un ambiente stanco e demotivante e si respirano rabbia e frustrazione. Una scuola che voglia veramente essere efficace deve saper accogliere le famiglie, abbattendo quei muri fatti di pregiudizio e timore che non permettono l'instaurarsi di una relazione sincera e amorevole così importante per la riuscita di un qualsiasi processo educativo.

L'Asilo nel bosco è l'approccio pedagogico che meglio ci permette di rispondere ai bisogni di bambini e genitori del nostro territorio e del nostro tempo, ma considerarlo uno strumento valido sempre e in ogni luogo sarebbe un errore.
Se c'è una cosa che abbiamo imparato in questi vent'anni di lavoro nelle scuole, è che non esiste un modello educativo che sia efficace in ogni occasione. Se pensassimo questo, cadremmo nell'errore in cui spesso sono caduti nella storia gli esseri umani: pensare di aver trovato la verità assoluta. La vita è una ricerca continua e probabilmente la verità è solo un'utopia. Cercarla umilmente e appassionatamente è forse l'unica maniera di assicurarsi un felice viaggio.
Crediamo che tra le diverse competenze di un educatore ci debba essere la capacità, tipica della psicologia e della sociologia, di ascoltare i bisogni dell'individuo che si ha di fronte e di saper cogliere le tendenze in atto della società.
Partendo da questo abbiamo costruito la nostra idea di scuola, focalizzando l'attenzione sull'individualità di ciascun bambino e contrastando le tendenze presenti nella nostra comunità che non reputiamo salutari. I nostri bambini vengono spinti all'omologazione e non all'espressione del proprio talento, trascorrono la loro vita rinchiusi in quattro mura perdendosi gran parte della ricchezza e della bellezza della vita nelle sue diverse forme, stanno perdendo alcune attitudini come la curiosità, la fantasia, l'autonomia e la creatività, vivono in un contesto iperprotetto in cui ci si cura del corpo e non dell'anima e soprattutto non ricevono la nostra fiducia. Tutto questo potrebbe condannarli a diventare degli adulti insicuri con una bassa autostima e una grande difficoltà a risolvere i problemi.
Trascorrere la giornata all'aria aperta, seguiti da un gruppo di educatori sufficientemente numeroso, in grado di rispettare e valorizzare l'individualità di ciascuno, che non giudichi, ma che faccia sentire i bambini accompagnati in maniera empatica in un ambiente dove sia possibile esplorare e fare esperienze dirette, è la ricetta dell'Asilo nel Bosco. Abbiamo deciso di descriverla a quattro mani, perché siamo convinti che la diversità con cui osserviamo e viviamo le cose possa essere un'esperienza arricchente per il lettore. 





Emilio ManesL'Asilo nel Bosco. Un nuovo paradigma educativo, Introduzione di Paolo Mai, pagg. 11-14, edizioni Tlon, 2018.







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lunedì 26 novembre 2018

E COME STANNO I BAMBINI NON VACCINATI? - Intervista a Francoise Berthoud


E COME STANNO I BAMBINI
 NON VACCINATI?


Intervista a 
 Françoise Berthoud





Riporto questa intervista del 20 novembre scorso (2018), rilasciata da Françoise Berthoud a Elisa Sartori e Daniel Tarozzi, di edizioni Amrita, l'edizione che ha curato la traduzione in italiano, con qualche aggiunta dell'autrice rispetto alla prima pubblicazione in madrelingua.
Sarebbe molto interessante che condivideste con i vostri amici e parenti questa intervista che non aggiunge quasi nulla a chi conosce la tematica vaccinale in tutti i suoi aspetti, ma che può aiutare ad aprire gli occhi a molti genitori molto meno consapevoli rispetto a tutto il non detto da parte della classe medica, di quella politica e delle case farmaceutiche, coinvolte in uno dei più proficui business della storia della Medicina occidentale contemporanea.
Ecco qui di seguito il testo.

Dinaweh



Cari lettori, abbiamo incontrato ed intervistato per voi la dottoressa Françoise Berthoud, pediatra omeopata di Ginevra, autrice di molti libri e membro di diversi gruppi di riflessione e sui vaccini.Oggi è in pensione, ma in tutta la sua carriera ha sempre proposto una visione della medicina a sostegno dell'immunità del bambino attraverso metodi naturali. Inoltre è sempre stata una grande sostenitrice del dialogo aperto ed informato fra medico e genitori.

Dottoressa Berthoud, prima di tutto una domanda: come stanno i bimbi non vaccinati? Scherzi a parte, a quali conclusioni è arrivata dopo anni di studi?

Spesso mi sono sentita raccontare dai genitori che i loro figli non vaccinati si ammalano meno spesso dei figli dei vicini e che quando si ammalano, guariscono più in fretta. Ho sempre notato che era così, in tutti gli anni in cui ho esercitato la mia professione.

Come mai l'idea di scrivere questo libro?

Lo racconto, nel libro. Tutto è cominciato durante un congresso in Belgio, con Sylvie Simon e Michel Georget, "Che fare se non si vaccina?", in cui si chiedeva l'opinione dei medici dopo aver ascoltato quella dei "vaccino-scettici".

Quanti anni di esperienza sul campo, quanta documentazione e quanto studio ci sono dietro a questo libro?

Ho riflettuto per 30 anni sui vaccini e sui problemi ad essi correlati, leggendo tutta la letteratura che trovavo in francese e soprattutto in inglese e partecipando a gruppi di riflessione nel mio Paese, la Svizzera, nonché a gruppi europei sull'argomento.

Come è stato accolto in Francia e Svizzera?

Ottime vendite, forse perché non costa caro! O forse perché presenta, credo, un argomento in chiave positiva. Il problema sui vaccini, per i genitori di un bambino piccolo, è universalmente prioritario, ed è sempre stato l'argomento principale delle mie conversazioni quale pediatra dei loro figli, sia prima che dopo la nascita.
Le paure delle malattie sono sempre molto presenti, ad esempio quella del tetano. Sono paure ancestrali, ma stimolate dalla propaganda medica.
Però è anche molto presente la paura dei vaccini, soprattutto dacché si è manifestata questa sorta di epidemia di autismo che vediamo. I genitori hanno bisogno di un sostegno per condurre le loro riflessioni e prendere le loro decisioni.

In cosa differisce l'edizione italiana, aggiornata, da quelle precedenti?

L'edizione italiana, essendo nuova, contiene ulteriori e più recenti conferme delle mie conclusioni, provenienti da ulteriori articoli, libri e documentari.

Qui in Italia il tema dei vaccini sta polarizzando le opinioni rendendo quasi impossibile un dibattito non dogmatico. Come si inserisce questo lavoro in tale contesto?

Penso che il pubblico possa trovare in questo libro delle buone ragioni per continuare ad opporsi all'obbligo vaccinale. Non ho certo la pretesa di far cambiare idea a coloro che prendono le decisioni, perché le loro ragioni per imporre l'obbligo sono di ordine finanziario e politico e non hanno nulla a che fare con la salute. Sono in gioco molti soldi, milioni di euro... e anche il potere della Medicina.

Perché, secondo lei, in molti Paesi si stanno imponendo i vaccini per legge?

Proprio per le ragioni anzidette: l'enorme forza dell'industria farmaceutica e della Medicina istituzionale, le quali negano i problemi indotti dalle vaccinazioni e vogliono far credere che i vaccini siano indispensabili e scevri da pericoli.

Spesso si dice che chi non vaccina i propri figli fa un gesto egoistico perché mette a rischio i bambini con malattie gravi, mentre è necessario raggiungere "l'immunità di gregge" per tutelarli. Qual è la sua posizione in merito?

Il concetto di immunità di gregge non ha alcun fondamento scientifico. Inoltre ci sono molte epidemie, per esempio di morbillo o orecchioni, che colpiscono i vaccinati.
Le stesse campagne di vaccinazione possono generare delle epidemie, come è accaduto, per esempio, con la poliomielite.

Perché un lettore dovrebbe leggere questo libro?
Una buona ragione per leggerlo è prendere atto che esiste un'opinione diversa da quella della Medicina ufficiale e scoprire che esistono medici che la pensano altrimenti, e persino dei Paesi - e non del terzo mondo - in cui, in assenza di obblighi vaccinali, la salute della popolazione non è più cagionevole, anzi, è il contrario!

[...]




CALABRIA OTTOBRE/NOVEMBRE 2018 "CICLONE MEDITERRANEO"




CALABRIA
OTTOBRE/NOVEMBRE 2018


"CICLONE MEDITERRANEO"

UN'ALTRA SCIAGURA 
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E




giovedì 22 novembre 2018

- FUORI ONDA - LA POLITICA DEL CONSENSO - Giulio Andreotti



- FUORI ONDA -

"LA POLITICA DEL CONSENSO"




"L'importante è che gli Italiani continuino a dare il consenso alla politica, indipendentemente dal voto  
a questo o a quel partito.
I politici se ne fregano di chi votate!

Il sistema si regge sul consenso;

se manca quello, è tutto finito!
Se la percentuale dei non-votanti
raggiungesse in Italia il 60%
per noi sarebbe finita.

Finiremmo tutti in galera.

...Balle credere che chi non vota
dia partita vinta alle maggioranze, avvantaggiando sempre i soliti noti.
Vi facciamo credere che sia così,
ma non è vero niente!

Il problema sarebbe 
se non andaste a votare, 
ma fino a quando non lo fate, 
non importa chi vince e chi no.

Il Potere si autoalimenta da solo
e fa comunque quello 
che più gli aggrada, 
indipendentemente dal voto a questo o quel partito!

L'importante è che questa verità
non venga mai a galla,
altrimenti sarebbe la catastrofe!"


Scusi, Senatore, ma se quanto mi ha appena rivelato io domani lo pubblicassi sul giornale?


"Prego, faccia pure.
La prenderanno tutti per pazzo"


GIULIO ANDREOTTI


martedì 20 novembre 2018

"PREFAZIONE", di Luisa Piarulli



Girovagando per la rete mi sono imbattuto in questa bellissima 'Prefazione' al libro di Gianni Lannes, "Perchè le scie degli aerei diventano nuvole", scritta da Luisa Piarulli, 'pedagogista indipendente, specializzata in Bioetica e Pedagogia del Territorio', come lei stessa si firma al fondo del suo scritto. 
Mi sembra bello condividere questo spunto alla riflessione. La bellezza va sempre condivisa. A che gioverebbe infatti lasciarla chiusa in un cassetto o vederla svanire presto dalle pagine virtuali di un blog, se pochi possono goderne!? Sarebbe come nascondere la tela di un grande artista tra le scaffalature sotterranee del Louvre o degli Uffizi...
Bello soprattutto il richiamo ai bambini, alla loro curiosità, alle loro mille domande che sempre sono a caccia di tutte le risposte, anche se spesso quelle sono già tutte dentro di loro. Allo stesso modo, ella scrive, il nostro autore si affaccia sul mondo degli adulti, da adulto, ma con lo stesso atteggiamento dei bambini e come loro e meglio di loro, cerca di trovare le giuste risposte...
L'esempio che Gianni Lannes ci offre, con questa sua ennesima fatica editoriale, è quello di non rinunciare mai a farsi delle domande, di non accontentarsi mai di ciò che ci viene spacciato come verità assoluta, di essere sempre alla ricerca della verità, senza sconti, senza veli. 
Vi lascio quindi alla profonda interpretazione di Luisa Piarulli, con la speranza che susciti in voi la curiosità di leggere il testo del nostro autore, Gianni Lannes.

Dinaweh

     


"PREFAZIONE" 
di Luisa Piarulli



Ho avuto modo, casualmente, di conoscere Gianni Lannes. Ho iniziato a leggere i suoi articoli, a cercare i suoi libri, ad ascoltare le sue conferenze video, che mi hanno profondamente colpita e incuriosita, hanno smosso in me la domanda. In diverse occasioni ho evidenziato l'importanza della pedagogia della domanda, ovvero una pedagogia maieutica, che ha la sua caratteristica fondamentale nell'idea che l'apprendimento rappresenti il ricongiungimento interno fra quanto il soggetto elabora e quanto la realtà esterna gli offre da rielaborare. In questo incontro sta il cuore dell'Educazione e dell'apprendimento, un educare teso principalmente all'empowerment che implica lo sviluppo delle potenzialità, il cammino verso la responsabilizzazione, il potenziamento della Persona. Leggendo e ricercando ho capito di avere conosciuto una Persona non anestetizzata, non omologata, che ha scelto di non adeguarsi al sentire e al vedere comuni, che ad un certo punto del suo percorso di vita ha seguito una missione dettata dal cuore. Tra le priorità della sua ricerca e della sua attività d'informazione non conformista, c'è lo scopo di restituire all'Infanzia, unica promessa di futuro buono, un Pianeta almeno sufficientemente buono, per parafrasare il concetto di Donald Winnicott della "Madre sufficientemente buona".

Il titolo del suo libro "Perché le scie degli aerei diventano nubi?" propone una domanda, una semplice domanda che prima incuriosisce, poi, ad un'osservazione attenta dell'immagine, una fotografia dello stesso autore, alimenta una certa inquietudine. Le scie che si incrociano nel cielo azzurro sembrano formare una rete nel cielo di Berlino. Una rete che metaforicamente imprigiona il cielo e l'aria, soffoca, rompe una possibile armonia, mentre i rami degli alberi sembrano volti al cielo, come imploranti, quasi presagendo un pericolo. I riflessi del sole sono bagliori di luce, ingannevoli e, chissà perché, mi torna in mente il mito della caverna di Platone. Il paesaggio evoca un'atmosfera quasi surreale, pervaso da un silenzio che turba l'aria stessa, come in attesa di qualcosa di indefinito. Non ci sono persone e ciò inquieta oltremodo, invia a uno scenario che ha un che di spettrale. Dove sono le persone? Probabilmente stanno dentro le quattro mura delle loro case, indaffarate o assopite nel loro quotidiano, ignare.
Impossibile non provare pena per loro.

Leggo, cerco di capire, sono perplessa. Pensavo di sapere, ma non era tutto. Il testo di Gianni Lannes è ricco di minuziose ricerche, testimonianze, documenti e fonti accreditate. Impossibile non coinvolgersi e desiderare di capire di più, molto di più. Gianni Lannes ci guida verso una pedagogia della domanda, per indurci a evitare quello che il pedagogista Paulo Freire definiva "cultura del silenzio", che innesca i meccanismi di sottomissione che creano dipendenza e rassegnazione, tanto da rinunciare a farsene. E' giunto il momento di ricominciare, partendo proprio dalla domanda che implica il dubbio, il pensiero, la riflessione, il dialogo, l'ascolto e la com-prensione. Cogito ergo sum, penso dunque sono. La domanda di Gianni Lannes chiede la rottura del silenzio, un silenzio a volte ignaro, altre volte omertoso e che comincia a fare male.

Siamo immersi in un silenzio che brusio sostiene il filosofo I. Lévinas, un brusio che toglie la quiete, come il ronzio che non lascia riposare, che interrompe il torpore di un andirivieni senza sosta e, spesso, senza senso. Nel trambusto della nostra frenetica e incessante quotidianità, siamo come isole, sommerse nell'illusione di comunicare e di relazionarsi. In realtà stiamo dentro un mondo virtuale che gestisce il ritmo della nostra vita e, nel frastuono, siamo soli, ognuno per sé, impegnati a sopravvivere materialmente e psicologicamente. Il nostro Pianeta ha il suo senso solo attraverso la consapevolezza che tutto ruota intorno ai quattro elementi naturali: acqua, aria, fuoco e terra. Il nostro Autore guarda il cielo, pur ancorato a Madre Terra, all'acqua, al fuoco che lo anima per affermare il proprio pensiero e le proprie convinzioni, sostenuto dalle sue ricerche, dall'osservazione sul campo, dal confronto perenne. Il suo unico scopo, da giornalista che intende fare informazione non conformista, da padre e da Persona, è di restituire all'Infanzia la forza propulsiva della bellezza. Perché la bellezza è cura, è creazione, è scoperta, è capacità di sguardo oltre l'apparente, è biografia. Senza bellezza si muore, dentro e fuori. Non per niente il nostro sociale, invaso di somatizzazioni e di cosiddette "aree problematiche", non ha la volontà di ascoltare un bambino, ne ha una concezione di minorità, di inadeguatezza, di un essere incapace di capire. I bambini fanno paura, creano l'imbarazzo della domanda perché in realtà com-prendono. Perché la guerra? Perché si muore? Perché si uccide? Che cos'è l'amore? La Psicologia ha debitamente individuato la fase dei perché, affidandosi alle spiegazioni scientifiche, neurologiche e via così. Ma non ha spiegato come si deve rispondere, non ha detto che il Bambino ha un enorme talento dentro si sé, che ha già delle risposte ma vuole interrogare, capire, soddisfare la, sua inesauribile curiosità. Se solo potesse esprimersi più liberamente! Poi si trasforma in un adulto e non ci prova più.

E allora Gianni Lannes vuole scuotere gli animi e creare quel ronzio che rompe il "silenzio che fa brusio", vuole scrollare, vuole invitare ciascuno di noi a partire dalla domanda. Proprio come fanno i bambini, che sono privi di preconcetti e di pre-strutture. L'Autore ci costringe, senza sdolcinature e mezzi termini, alla distrazione da sé, ovvero "allo sbriciolarsi faticoso di una quotidianità ripetitiva e solo in apparenza ineluttabile" (Lévinas). Il termine distrazione è oggi pericoloso oltre che abusato, solitamente si usa per indicare un bambino che non si comporta come tutti, che non ascolta quel che gli adulti hanno da dire, che è perso nei suoi pensieri. Non viene mai il dubbio che forse quel bambino volga il suo pensiero verso un altrove più interessante, più stimolante. "Spesso i bambini così classificati, e anche gli adulti, sono quelli con intelligenza superiore alla media, inclini a perdersi in fantasticherie e con un'anima così sensibile e aperta, che l'Io non riesce a starle dietro e il suo comportamento risulta disorganizzato" (J. Hilman). L'adulto, quanto prima, avvia il processo per diagnosticare un disturbo dell'attenzione.

Gianni Lannes conforta e con il suo libro, ci offre gli strumenti, ricorda che non siamo soli, induce a non precludere a priori, a non adeguarsi a risposte già preconfezionate, ci invita a pensare, a capire, a comprendere, ad agire, a scegliere in nome di quella libertà che restituisce all'individuo la sua dignità. E' il cuore dell'Educazione che esige ascolto e dialogo, Sapere e Conoscenza. L'Educazione richiede dibattito culturale e scientifico, non può essere unidirezionale, né assumere toni aggressivi, o ingiuntivi, o persecutori. Questo è il contrario dell'umanità che invece richiede confronto pacato e argomentato e la creazione di uno autentico spazio dialogico. Vorrei che il lettore accogliesse questo libro con il desiderio di capire, di conoscere, di ascoltare, senza ironie, senza pregiudizi, senza preconcetti, semplicemente per scegliere chi essere e quale strada imboccare nel crocevia della vita. Il fine pedagogico è pensare l'utopia. Partiamo da qui. Ascoltiamoci. La Madre Terra, il cielo, l'acqua e il fuoco, riguardano tutti noi, sono bellezza e Vita.


Luisa Piarulli, Pedagogista indipendente, specializzata in Bioetica e Pedagogia del territorio  




VACCINI = VELENI: NO GRAZIE, MR. PLOTKIN. VACCINATI TU!


VACCINI=VELENI


NO GRAZIE, MR. PLOTKIN.
VACCÌNATI TU!

Riporto per intero un articolo dello straordinario dr. Stefano Montanari, tratto dal suo sito "stefanomontanari.net" del 18 novembre scorso, intitolato "Finanza tra mondo e oltremondo", il quale ci rivela tutti i misfatti e le ardite affermazioni pseudoscientifiche che vorrebbero farci credere all'innocuità dei vaccini, nascondendoci davvero che cosa si celi dietro gli interessi miliardari di Big-Pharma in termini di pericolosità messa in opera da veri e propri banditi pseudoscientifici riguardo ai vaccini, sul mix micidiale di metalli pesanti come il mercurio e l'alluminio usati senza scrupoli come adiuvanti e aggreganti e dei composti biologici derivanti da cellule di feti umani abortiti, cellule di fegato di scimmia o suino, per non parlare di frammenti di DNA umano provenienti sempre da feti umani abortiti; tutto questo per ammissione sotto giuramento solenne di colui che vedete raffigurato qui sopra in foto, soprannominato il "Padrino dei vaccini", la massima autorità mondiale in materia di vaccini: il dottor Stanley Plotkin. Di seguito potrete trovare il video 1/9 che potrete ascoltare e vedere in successione da youtube fino al numero 9.

Dinaweh



"Finanza tra mondo e oltremondo" 

di Stefano Montanari



Piccolo o grande non fa differenza: il mio mestiere è quello di scienziato. Così da scienziato, io non posso altro che correre (camminare, trascinarmi...) sui binari della scienza.

Non è mia intenzione far cambiare idea a nessuno: in fondo si tratta di fede e la fede non risponde alla scienza, alla logica e neppure alla morale. Riporto solo, giusto per informazione, qualcosa su cui chi ne è capace mediti. In particolare, chiedo ai cattolici di farlo e di domandarsi se certe prese di posizione e certi silenzi siano compatibili con la loro religione. Del resto, mal comune... islamici ed ebrei iniettano allegramente con i vaccini gelatina di maiale, sicuri che le loro rispettive divinità (ma forse, trattandosi di una divinità unica, è la stessa per tutti) strizzeranno l'occhio a Big Pharma e ammetteranno tutti alla felicità eterna. "Money makes the world go round" e forse pure l'oltremondo.

***

ECCO TUTTE LE CONFERME delle quali non avevamo bisogno, avendo noi esaminato TUTTI I BUGIARDINI dei sieri obbligatori in età pediatrica, oltre un anno e mezzo fa ed avendone dedotto che gli ACRONIMI, o SIGLE riportate nei componenti, identificano set di cellule UMANE e/o ANIMALI che i produttori cercano di nascondere agli occhi dei più.

La conferma definitiva arriva dalle aule della Commissione USA che sta valutando la sicurezza dei vaccini previsti dai protocolli obbligatori in età pediatrica e del vaccino anti-influenzale.

ABBIAMO SEMPRE AVUTO RAGIONE NOI!

La persona che ce ne darà la prova, è considerata "a livello mondiale, la massima autorità in materia di vaccini". 
Si tratta del Docente Emerito dottor Stanley Plotkin, 86 anni, nativo dello stato di New York e vincitore di prestigiosi premi dedicati ai ricercatori della Medicina, è soprannominato "The Godfather of Vaccines", il Padrino dei vaccini, la massima autorità mondiale in questo campo.
Per aani è stato consulente della SANOFI e per altri lunghi anni, ricercatore di massimo livello in materia vaccinale, nonché tra gli ideatori del vaccino contro la rosolia. Qui viene audito sotto solenne giuramento.

E' l'11 gennaio di quest'anno.

E QUESTO VIDEO [n.d.r., il numero 1] ora..., con calma, LO TRADUCIAMO!




Adesso traduciamo l'estratto del primo video. Ricordo che il professore Emerito è sotto SOLEMN OATH, giuramento solenne.


- Esistono vaccini pediatrici, nella lista di quelli obbligatori, che contengano CELLULE DI RENE DI SCIMMIA?

"Sì, quello anti-POLIO ne contiene".

- Lei è al corrente che il SIMIAN virus dei Primati contenuto nei vaccini ha infettato dei soggetti vaccinati in età pediatrica? 

"Sì, si tratta del SV40".

- Che cosa significa la sigla SV40?

"SIMIAN VIRUS 40"

- Perché 40? Era il 40esimo virus di tipo SIMIAN isolato?

Sì.

Lei è al corrente che ci sono altri tipi di virus, specie BOVINI, presenti nei vaccini, oltre al SIMIAN dei Primati?

Sì. C'è un virus dei suini, presente in uno dei vaccini anti-ROTAVIRUS, il Circle Virus.

 - Ci sono vaccini pediatrici, previsti dalle immunizzazioni obbligatorie, che contengono sieri ematici di bovini?

Il siero bovino è RIMOSSO dai sieri, alla fine del processo produttivo, perché la sensibilizzazione ai BOVINI non è un effetto desiderato.

- Sa cos'è questo? (gli mostra un fascicolo)

Lista degli eccipienti e dei veicoli vaccinali.

Può scorrere fino alla descrizione del KINRIX, per favore, nella prima pagina e poi sotto alla terza riga del dettaglio?

(il KINRIX è il D Tap Vaccine, ossia Difterite, Tetano e Pertosse, inoculato ai bambini in USA).

- Vede cosa è riportato? "Siero di VITELLO"

(TAGLIO VIDEO)

- Ci sono vaccini previsti dal protocollo pediatrico che contengono coltura di cellule di rene di suino?

Ci sono diversi sieri approvati che contengono queste cellule di suini.

- Lei è al corrente che in alcuni vaccini sono contenute cellule fetali di origine BOVINA e sostanze da esse derivate?

Sì, la CASEINA ad esempio.

- E lei sa che se CI FOSSE caseina, questo potrebbe generare sensibilizzazioni nei soggetti vaccinati a questo elemento?

Beh, non ne sono sicuro...

(Ma come? Prima ha detto che il siero BOVINO viene rimosso nella fase finale della produzione, per prevenire le SENSIBILIZZAZIONI!)

- Ah, adesso non ne è più sicuro...

-Esistono vaccini che contengano PROTEINE?

Oh, certo. Il vaccino anti-INFLUENZALE.

Esistono vaccini che contengano GELATINE DI ORIGINE SUINA?

Mmmh... Sì.

Esistono vaccini obbligatori in età pediatrica che contengano ALBUMINA DI ORIGINE UMANA?

L'Albumina dell'uomo è una parte del siero ematico umano. Parte liquida del SANGUE UMANO.

- E non rimane niente di questo siero, alla fine del processo di produzione dei vaccini?

Credo di no..., no.

- Perché potrebbero aversi delle CONSEGUENZE, vero?

Sì, potrebbero esserci (chatta sul cellulare), specie in soggetti non propriamente IN SALUTE.

Oppure nel caso che questa albumina legata all'ALLUMINIO contenuto nel vaccino, causi la produzione di anticorpi autoimmuni, giusto?

Se si sviluppassero ANTICORPI contro questo SIERO UMANO, l'albumina, non sarebbe certo una cosa buona... [ECCOLA LA'! La verità sotto giuramento solenne!].

- Ci sono vaccini pediatrici, previsti nel protocollo obbligatorio, che contengono cellule MRC-5 di provenienza UMANA? [ascoltate bene].

Sì, nel vaccino per la ROSOLIA, per la VARICELLA, per l'EPATITE DI TIPO A.

[Bingo!]

- Cosa sono le cellule MRC-5?

Sono cellule fibroblaste UMANE, ottenute dal TESSUTO FETALE e, per essere precisi, DA UN PARTICOLARE FETO, CHE FU ABORTITO PER SCELTA DELLA MADRE E DI CUI I FIBROBLASTI VENNERO COLTIVATI.

[Il famoso aborto in clinica psichiatrica da madre di origine CAUCASICA, per motivi "terapeutici", negli anni Settanta].

- CI sono vaccini pediatrici, contenuti nella lista del protocollo obbligatorio, che contengano cellule denominate WI-38, cellule diploidi umane, fibroblasti a cellule lunghe del polmone, DI ORIGINE FETALE UMANA?

Sì, credo che una volta ci fossero, ma non penso siano ancora utilizzate.

[peccato che sono ancora CITATE NEI BUGIARDINI DEI SIERI INOCULATI OGGI!]

- Potrebbe andare a PAGINA 3 del fascicolo che le ho sottoposto, fino alla descrizione del siero MMR e MMR-v? Lo vede che sono citate le cellule diploidi umane, fibroblasti a cellula lunga estratte dai polmoni di FETI UMANI?

Sì, lo vedo.

- E' vero che il DNA contenuto in queste cellule di origine UMANA viene frammentato in modo intenzionale durante il processo produttivo?

Sì, direi per motivi di ordine ETICO, non si vuole inoculare UN DNA INTATTO ed IN FORMA INTEGRA nei sieri vaccinali.

Ha familiarità con gli effetti della MUTAGENESI?

Sì.

Esistono studi che attestino con certezza che INIETTARE MILIONI DI FRAMMENTI, DI SEZIONI DI DNA in un LATTANTE o in un BAMBINO SIA UNA PRATICA SICURA, SENZA CONSEGUENZA MUTAGENICHE?

I soli studi che sono stati effettuati sono stati condotti sui SOLI VACCINI.

[Nessun trial clinico in humana, come sappiamo!]-

- Lo scopo di questi studi condotti sui vaccini non era quello di SUPPORTARE CON DATI SCIENTIFICI LA COMPOSIZIONE DEI SIERI CON MATERIALE GENETICO DI ORIGINE UMANA?

Lo scopo era studiare in quale misura queste CELLULE DI ORIGINE UMANA, derivanti da FETI ABORTITI; POTESSERO ESSERE UTILIZZATI NELLA PRODUZIONE DEI SIERI VACCINALI.

[Impressionante! Questi sono demoni veri!]

- Questo studio ha riguardato lo studio di 74 (settantaquattro) FETI UMANI...

No, per la precisione, 76 FETI UMANI...

- Sì, corretto: 76 FETI UMANI, che nel dettaglio erano feti ABORTITI al terzo mese o più di gestazione, giusto?

Sì.

- Quali sono gli ORGANI che avete ESPIANTATO 8per questo studio) da questi 76 feti?

Io personalmente, non ne ho espiantato neanche uno! Posso dire però che TUTTI I TIPI DI TESSUTI UMANI sono stati espiantati dai feti, ad opera dei COLLABORATORI.

[si copre la bocca mentre lo dice].

- E questi materiali, questi organi espiantati da feti, sono stati ulteriormente SEZIONATI in molte parti più piccole, è corretto?

Sì.

 - ... e sono stati posto in COLTURA?

Sì.

- Questi pezzi di feti, utilizzati per questo studio, provengono ad esempio dalla GHIANDOLA PITUITARIA che è stata tagliata in piccoli frammenti...

[stiamo parlando dell'EPIFISI, eh? Della GHIANDOLA PINEALE!]

...e c'erano anche i polmoni, tagliati a pezzi più piccoli, vero?

Mmmh..., sì.

[continua a coprirsi la bocca mentre risponde]

-... compresa LA PELLE?

Sì.

- i RENI?

Sì.

-...la MILZA?

Sì.

-... il CUORE?

Sì.

-... i POLMONI?

Sì.

-...la LINGUA?

Sì.

[Ride]... io non ricordo, ma probabilmente, sì.

-Lei sa che l'opposizione alle vaccinazioni pediatriche obbligatorie è alimentata in cia predominante dalla presenza di materiale di ORIGINE UMANA ED ANIMALE NEI VACCINI?

Ne sono al corrente, ma la Chiesa cattolica nel rispondere agli interrogativi dei fedeli, ha redatto un documento che mette in primo piano, rispetto a questa riserva, l'importanza del progresso scientifico e la tutela della vita umana. In pratica, se mi vaccino con sieri che contengono materiale umano, NON ANDRO' ALL'INFERNO... luogo dove sarei FELICE di andare! [e RIDE!... e tamburella le dita sul tavolo!].

- Lei sa che molte sono madri cattoliche?

Non ne ho idea, ma potrebbero chiedere consiglio ad un prete.

- Lei crede che sia possibile un rifiuto alle vaccinazioni per motivi religiosi?

No.

- Lei ha detto testualmente 'credo che le motivazioni delle obiezioni dei NO VAX derivino dal fatto che essi siano convinti che la malattia è una VOLONTA' di DIO (quindi non serve immunizzarsi)?

Sì.

- Continua ad essere dello stesso avviso?

Sì, nella maniera più assoluta.

[si GRATTA LA TESTA].

- Quali sieri ha ricevuto nella sua infanzia?

Anti-difterica... [ci pensa...ci pensa] ...credo di aver fatto solo lì'anti-difterica.



FINE





venerdì 16 novembre 2018

L'AMOR CHE MOVE IL SOLE E L'ALTRE STELLE... "AMARE E' ESSERE" di Kate Charlotte Serena Margot


(leggi e ascolta)


L'AMOR CHE MOVE IL SOLE


E L'ALTRE STELLE...




"AMARE E' ESSERE"


di 
Kate Charlotte Serena Margot


Amare è Essere... il nostro destino:lo scopo primario per cui noi siamo...
Sfrondata l'anima di tutti i condizionamenti, delle innumerevoli ferite del nostro lungo cammino non resta che il nucleo fondante della nostra divina natura... null'altro che Amore...
Amore è relazione. La Vita stessa è costante e sublime relazione: ci viene mostrato e insegnato ovunque dalla Madre... il più piccolo ecosistema, come l'intero pianeta, sono una rete complessa e meravigliosa di relazioni e solo finché tale rimane, possono manifestarsi equilibrio, armonia e bellezza. 
La prima imprescindibile relazione è con il nostro Sé, come ben descrivono le parole di Luca (Dinaweh); è solo realizzando il virtuoso ecosistema di relazioni d'amore tra tutte le nostre parti che possiamo incontrare la nostra autentica essenza:
La vita non è vita al di fuori della relazione. La vita è relazione! Prima di tutto è relazione autentica con se stessi. Al di fuori di questo patto di onestà e trasparenza con il proprio Sé, non ci può essere relazione alcuna, che non sia finzione, convenienza, inganno! Soltanto se siamo in autentica relazione con noi stessi potremo essere in relazione con gli altri e potremo costruire paesaggi d'amore.        
https://incantodiluce.blogspot.com/2017/12/non-voltare-le-spalle-allamore.html

Così come previsto, in perfetto ologramma, dalla Legge divina... Cosmo e microcosmo... la verità dell'uomo vitruviano di Leonardo, il Rinascimento! Non siamo diversi da Gaia; noi SIAMO Gaia.
"CONOSCI TE STESSO"
"AMA IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO", da quanti millenni ci viene indicata l'unica via? Quando arriviamo a compiere l'integrazione in noi del nostro essere primigenio, maschile e femminile, nell'amore dell'Uno svaniscono infine solitudini e sconfitte, nella scoperta della relazione col Tutto e nell'incontro con l'Altro può allora manifestarsi anche la grazia di un'anima gemella, che condivida i nostri passi... Noi siamo Gaia... e come ben sapevano i fratelli Lakota, ogni violenza perpetrata alla Madre è rivolta a noi stessi... Siamo sotto attacco, un ferocissimo attacco! Come denuncia il veemente e appassionato appello di Luca attraverso tanti suoi post di questo blog a noi, spesso rassegnati combattenti: siamo in Guerra! Ombra e Luce contrapposte come non mai, come infine doveva essere.
in prossimità del giorno della Purificazione, delle ragnatele andranno da un lato all'altro del Cielo
lasciarono detto gli Hopi. Siamo esattamente qui e non c'è più spazio per i tentativi delle masse dei pavidi ignavi di trascinarci nelle paludi dei loro sterili e miopi soliloqui, non è dato più tempo per alcuna paura! conosciamo l'esito: la vittoria sarà della Luce, l'unica variabile è data dal costo della battaglia e, quella variabile dipende non dagli apparenti illimitati poteri nefasti dell'Ombra, ma solo da NOI! Da ciascuno di noi; da ogni cuore, da quell'immensa, originaria forza che nulla può contrastare. 
Perché essa si manifesti e ci sostenga in ogni chiaro pensiero, veritiera parola e virtuosa azione concreta, in difesa della Vita tutta la priorità è una sola: il nostro LAVORO INTERIORE! Lo affermo come esortazione per me stessa in primis e poi come amorevole invito a tutti voi: non lasciamoci distrarre... attenzione alle innumerevoli trappole:
Siate astuti come serpenti e puri come colombe (Matteo, 10, 16...)
non c'è incombenza o problematica tridimensionale che possa prevalere: la priorità ora è dedicare tempo quotidiano al nostro viaggio interiore, per purificarci di tutte quelle scorie che ci bloccano in statiche e stagnanti paludi, riscoprirci forti Guerrieri di Luce e amore, quali siamo e agire come tali!
Buon coraggioso giorno a tutti noi.