venerdì 8 dicembre 2017

NON VOLTARE LE SPALLE ALL'AMORE

NON VOLTARE LE SPALLE ALL'AMORE!


Dinaweh

Andare raminghi per il mondo voltando le spalle all'amore significa annullarsi come anima e come persona. Quante persone sono lontane da se stesse per aver detto NO all'Amore che bussava alla loro porta! La porta del cuore può rimanere serrata per vite intere. A volte un trauma in vite passate può scatenare odio e risentimento, entrambe figli della paura, che si rincorrono e si ripercuotono nelle vite successive; è la paura di rivivere eventi drammatici, perdite, la paura di dire la verità per le conseguenze mortali già vissute altrove...
Eppure, chiudere quella porta significa ancora una volta non vivere, rinunciare alla sfida che può traghettarci oltre; oltre tutto il già vissuto, oltre il già visto, poiché la vita dona sempre nuove opportunità e non ripete mai se stessa. 

Conosco anime che si sono arrese alla paura; non cercano più la fiamma che sola potrebbe accendere le loro vite e si accontentano di affogare in una tonalità di grigi fatta di consuetudini, di abitudini e per apparire nella norma, per essere nella convenzione, in ciò che la società o la famiglia stabilisce e accetta come "corretto". Ma queste sono le categorie della ragione, serva dell'apparenza e dell'ipocrisia e non hanno mai reso felici gli uomini e le donne che vi si sono adattati, spegnendo il loro demone interiore, che per sua natura e per legge dello Spirito è creativo e Unico. Esso vivifica un corpo per creare la novità di qualcosa che non è ancora stato detto, vissuto, sperimentato! Come può allora rimanere incatenato ai ceppi della banalità e della consuetudine?  
La vita non è vita al di fuori della relazione. La vita è relazione! Prima di tutto è relazione autentica con se stessi. Al di fuori di questo patto di onestà e trasparenza con il proprio Sé, non ci può essere relazione alcuna, che non sia finzione, convenienza, inganno! Soltanto se siamo in autentica relazione con noi stessi potremo essere in relazione con gli altri e potremo costruire paesaggi d'amore. 
Essere in relazione autentica con se stessi significa tenere aperta la porta del cuore, nonostante il rischio di perdersi; in un altro post ho rimarcato l'importanza anche di perdersi, per poi ritrovarsi. Chi non accetta questo rischio, sceglie di non vivere, non accoglie la sfida, non corre la corsa che lo porterà alla meta.
Stiamo vivendo il periodo del Natale e le feste natalizie sono per molti un momento difficile da trascorrere; eppure quella ricorrenza ci parla di amore, un amore che "si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi", come recitano i testi sacri.  Quanti cuori sconfitti, quante ferite nascoste, quante vite vissute senza il coraggio e la bellezza dell'amore. 

Amore è rischio, Amore è follia, è quello spazio al di fuori della ragione che ci fa perdere la testa e ci avvicina al cuore, quella parte smarrita di noi che attraverso la ragione non troveremo mai, poiché la ragione è separativa; l'Amore invece unifica, spera, accoglie e non conosce condizioni, non si tira indietro di fronte alle difficoltà, non fa calcoli. Motore invisibile del mondo e degli Universi, Grazia incalcolabile, l'Amore fa fiorire i deserti dell'anima e compie il miracolo della vita. 
Anche quando sminuzzassimo un fiore e lo ponessimo a pezzettini sotto la lente di un microscopio per conoscere com'è fatto, non avremmo compreso il dono dell'Amore che gli ha dato la vita, lo ha fatto fiorire e, soprattutto, non avremmo più il fiore.
Ecco: la differenza tra chi sceglie e chi non sceglie l'amore si può scorgere in questa metafora. Alcune anime usano il microscopio nell'approcciarsi alla vita, ponendo una distanza tra lei e loro, dissezionandola e osservandola da una lente, altre la vivono nella sua interezza, ne accettano il rischio, godono della sua magnificenza, ne accolgono la sua imprevedibilità, persino la sua durezza, ne riconoscono il mistero: questo significa vivere nell'Amore. Perdersi e ritrovarsi... 


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