giovedì 8 ottobre 2020

PER NON DIMENTICARE






Dinaweh

Non è passato nemmeno un secolo da quando la svastica del III Reich sventolava dai balconi e dalle finestre dei palazzi di governo delle capitali europee assoggettate all'arroganza e alla protervia teutonico-nazista, eppure ci risiamo! 
Cambiano le casacche, cambiano i colori delle bandiere, muta il linguaggio e l'idioma dominante - oggi l'inglese, ieri il tedesco - ma la sostanza rimane la stessa: dominatori e dominati, padroni e servi, cacciatori e prede, vincitori e vinti.
Non se ne abbia chi continua ad essere convinto della sconfitta del nazi-fascismo solo perché vengono celebrate le ricorrenze degli odiosi eccidi perpetrati qua e là lungo la Penisola o nelle altre lande d'Europa, o perché qualche Primo Ministro depone corone ai caduti, o perché la Comunità Europea ha deciso di dedicare la data del 27 gennaio al "giorno della memoria", per non dimenticare l'olocausto degli Ebrei, ma lasciando in second'ordine il sacrificio di Polacchi, zingari, omosessuali, comunisti e antifascisti di ogni nazione.

Aveva ragione il filosofo tedesco, Friedrich Hegel, quando diceva che la "historia" non è per nulla "magistra vitae"; altrettanto perspicace il nostrano Gianbattista Vico, quando parlava dei vari corsi e ricorsi storici, lasciando intendere che la smemoratezza degli uomini è la causa del riproporsi a cicli di eventi storici simili a quelli che li hanno preceduti... 
...Per non parlare dell'Esomondo, dove Esseri Cosmici molto più evoluti di noi hanno denominato il nostro pianeta "Saras" che vuol dire appunto "Errore ripetuto"... 

Mi viene in mente il gioco della settimana enigmistica, quello che diceva: "trova le differenze", mettendo a confronto due immagini, apparentemente identiche, ma che sottintendevano a delle piccole differenze a dire il vero quasi del tutto impercettibili a un occhio poco accorto, ma del tutto evidenti a chi sapeva aguzzare la vista senza troppa distrazione!
Poco a poco ci stiamo dimenticando da dove siamo venuti, quali le lotte e le sofferenze che ci avevano portato a poter tornare a godere della libertà di pensiero, della libertà di scelta, che ci avevano affrancato dalla dittatura di leggi ingiuste e tuttavia "legali", perché imposte da governi completamente allineati al Pensiero unico dominante di turno. 
Ci stiamo dimenticando delle atrocità seguite a quelle imposizioni impartite con la violenza della legge allora in vigore, patite da intere popolazioni, da minoranze etniche e religiose; ci stiamo dimenticando che tutti, chi stava da una parte e dall'altra della barricata, hanno sofferto drammi, privazioni, alcuni violenze inaudite perché si trovavano dalla parte sbagliata; altri perché, pur stando dalla parte giusta, finita la guerra, hanno visto rovesciata la loro sorte, magari perdendo la vita o patendo le stesse ingiustizie che avevano a loro volta inferto ai loro ex-nemici.

Nell'Europa dell'euro tutto sembra più rassicurante ma, molto meno celate delle differenze si nascondono profonde similitudini, sempre più evidenti del resto, che ci potrebbero spingere a pensare che  "i manovratori del gioco" abbiano soltanto cambiato casacca, si siano ingentiliti nei modi e nel linguaggio, abbiano dismesso le odiose divise nere con il teschio sulle mostrine, vestendo di blu in giacca e cravatta e riempiendo di costosi nonché inutili rappresentanti i parlamenti del vecchio continente (non più aventi una reale funzione democratica poiché spesso non eletti, ma nominati dalle segreterie dei partiti se non addirittura dalle massonerie economico-finanziarie trans-nazionali, tipo Bilderberg), compreso quello della comune Europa che ci costa un occhio della testa, per redigere patti, regolamenti, leggi e trattati internazionali sempre più restrittivi delle libertà di ciascun Paese, ove chi la faceva da padrone allora (la Germania del III Reich), la fa da padrone anche oggi, usando come armi non più gli stukas o le "Parabellum" in dotazione alla Wermacht, ma il marco travestito da €uro, con diktat economici e sanitari che fanno l'occhiolino alle multinazionali delle armi, della chimica, del farmaco, secondo i disegni dell'élite oggi diventata finalmente alla luce del sole trans-nazionale, globalista e aspirante ad un NWO, con un unico Governo mondiale su una massa di sudditi sottomessi e debitamente ridotti di numero. 

Anche Hitler parlava di NeuOrdnung¹, di un'unica moneta, di un'Europa unita, sotto l'egida della Germania. Fu questo il motivo per cui l'élite transnazionale, che lo aveva pasciuto e finanziato fin da prima della guerra, alla fine lo scaricò e decise di sospendere la partita con la sconfitta teutonica, disfandosi del troppo nazionalista Hitler, diventato ormai d'impaccio alla prosecuzione del programma.
A beneficio di questa considerazione storica che trova prove irrefutabili, traggo qui l'articolo di cui per esteso ho citato nel link qui sopra:
"Il Nuovo Ordine Mondiale non è un'idea nuova, Hitler ne parlava continuamente. E' nata in età moderna con Amschel Mayer Rotthschild, ebreo di Francoforte nel XVIII secolo, che darà origine alla dinastia che porta il suo nome. Si tratta dello stesso progetto: un solo governo centrale mondiale comandato da una élite oscura con sede segreta: ma non ha nulla di positivo. E' un modo di controllare il mondo da parte di una élite oligarchica che mantiene gran parte della popolazione in stato di schiavitù o poco migliore. L'idea di una Europa unita e di una moneta unica poi fu addirittura pianificata dagli economisti del III Reich. Nel 1942, ad una conferenza a cui erano stati invitati i vertici finanziari e industriali del Reich, Walter Funk, Ministro dell'economia e Albert Speer, Ministro degli Armamenti, spiegarono che non era necessario distruggere le economie europee, cosa che avrebbe rivelato aspetti controproducenti per la crescita dell'economia del III Reich. Sarebbe stato molto meglio creare un piano che le coinvolgeva. Il piano fu approvato e piacque e fu chiamato Europaische Wirtschaftgesellschaft, Società economica europea, che avrebbe permesso l'uso di una moneta unica e avrebbe così regolato scambi e transazioni in Europa senza dazi. Speer lo spiegò alcuni anni dopo agli alleati: ' Meglio risollevare le economie e inserirle in un sistema tariffario unico per realizzare una produzione industriale su larga scala'. Un'Europa unita con una sola moneta. Esattamente quanto vediamo oggi, anche se con le modalità diverse del dopoguerra. Hitler avrebbe portato a compimento questo piano a suo modo, grazie all'aiuto delle stesse grandi famiglie di banchieri che cercano di realizzare lo stesso obiettivo oggi. All'epoca lui sembrava la persona adatta, ma poi decise di cambiare rotta e si identificò nella GERMANIA, prendendo una strada decisamente nazionalistica ed elitaria che contrastava con la visione mondialista di chi lo aveva finanziato agli esordi. Ma il progetto dell'eliminazione delle sovranità nazionali era il medesimo ed ha cambiato solo il metodo di attuazione: ecco perché oggi spesso sentiamo politici o direttori di banche centrali affermare che è necessario cedere sovranità nazionale. Cederla a chi? A un organismo sovranazionale che controlla e impoverisce le nazioni più deboli a spese di quelle più ricche e, come nel caso della Grecia, rendendole quasi schiave, al punto da dover vendere alla Germania territori, aeroporti e strutture portuali."

A ben vedere dunque tutte le guerre, tutte le crisi economiche passate e presenti sono sempre funzionali al prosieguo di quello stesso programma; oggi, mentre la stessa élite ci vuole tutti mascherati con il volto coperto in segno di sottomissione totale, getta essa invece paradossalmente la maschera, rivelando apertamente il suo disegno globale scolpito nella pietra, rappresentato dalle produzioni cinematografiche hollywoodiane, attraverso il mainstream delle televisioni e delle pubblicità, inscenato nei riti orgiastici rappresentati in occasione dell'apertura dei Giochi olimpici o per l'inaugurazione di grandi opere ingegneristiche, come quella del traforo del San Gottardo, nel cuore dell'Europa!

Non sfugga dunque al cittadino (ormai suddito a tutti gli effetti) distratto e inebetito dai mille fuochi d'artificio dell'illusione mediatica la vera ragione di questa ultima trovata: l'epidemia diventata pandemia non tanto per i numeri reali o per i dati scientificamente accertati dall'intera comunità scientifica, quanto per la macchinazione gonfiata dell'informazione ufficiale, megafono del Pensiero Unico globalista al servizio di un RESET mondiale (COVID 19 infatti non indica la qualità del virus, ma è l'acronimo di un programma di ingegneria sociale globale organizzato e preparato nei minimi dettagli dall'élite), nelle sue  reali intenzioni vuole innescare un cambio di passo verso la più rapida realizzazione di ciò che, a causa della mania di grandezza di Hitler e del suo troppo spiccato nazionalismo era rimasto in sospeso²: un nuovo ordine mondiale (NWO) con una moneta digitale unica e un unico Governo mondiale. Come lo vogliono realizzare? Con il passaggio dall'eugenetica nazista al Transumanesimo.  Con quali mezzi? Con lo sfoltimento della popolazione in eccesso grazie all'utilizzo di vaccini geneticamente modificati, con il controllo digitale, la manipolazione climatica, l'uso massiccio delle chemtrails, l'irraggiamento massivo dell'arma bellica 5-6-7G sull'intero globo terracqueo e con il potenziamento dell'intelligenza artificiale. 
Insomma, parrebbe proprio che il sogno di mezza estate sia finito. 
Fatevene una ragione!


Note:

¹ cfr. Pierluigi Tombetti,  L'enigma occulto di Hitler. Il terzo Reich e il nuovo ordine mondiale, in https://www.letture.org/l-enigma-occulto-di-hitler-il-terzo-reich-e-il-nuovo-ordine-mondiale-pierluigi-tombetti;

² Anche nel secondo dopoguerra i casi di "disobbedienti" al Nuovo Ordine Mondiale sono molteplici: in Italia, Enrico Mattei, deceduto in seguito ad un misterioso incidente occorso al suo aereo personale, l'onorevole Aldo Moro, eliminato dalla CIA su commissione di Henry Kissinger attraverso la mano armata delle Brigate Rosse, e poi Bettino Craxi, eliminato dalla scena politica italiana per le sue posizioni troppo "nazionali"; persino Silvio Berlusconi, trombato come presidente del Consiglio perché giudicato inaffidabile e troppo amico di Putin dall'élite globalista occidentale. 
E poi, fuori dall'Italia, Saddam Hussein, considerato una scheggia impazzita non più sotto il controllo dell'élite,  Muhammad Gheddafi, eliminato fisicamente dalla NATO per aver voluto sottrarsi al controllo statunitense del petrolio, esautorando il dollaro come valuta di scambio per l'oro nero e aver sostenuto la creazione di una lega economica dei paesi arabi con l'adozione di una divisa pan-araba per la commercializzazione del petrolio.  
 

Nessun commento: