LA FAMIGLIA SASSOON
di Pietro Ratto
Pietro Ratto, Rothschild e gli altri. Dal governo del mondo all'indebitamento delle nazioni: i segreti delle famiglie più potenti, Arianna Editrice, terza ristampa dicembre 2017, pp. 88-91.
Famiglia ebraica tra le più ricche e antiche del mondo, probabilmente di origine mesopotamica. I Sassoon, infatti, deriverebbero dai Shoshans (famiglia di Toledo risalente al XII secolo), di cui uno degli esponenti più importanti fu il principe (Nasi) spagnolo Ibn Shoshans (Yazid ibn Omar ha-Nasi). Nel Cinquecento, per sfuggire alle persecuzioni spagnole, i Sassoon si rifugiarono a Baghdad. Alla fine della prima guerra mondiale furono tra i protagonisti della formazione dell'Iraq¹ all'interno dei territori strappati dall'Inghilterra all'Impero Ottomano. Il primo ministro delle finanze del neonato Stato fu infatti Eskell Sassoon, che diresse tale ministero per ben sette governi consecutivi. In questo ruolo, Sir Eskell firmò l'accordo con la British Petroleum, pretendendo che i proventi iracheni per l'estrazione del petrolio fossero corrisposti in oro e non in sterline. L'idea si sarebbe rivelata geniale, perché, nonostante l'abbandono del Gold Exchange Standard avrebbe risentito della crisi internazionale.
Nella prima metà dell'Ottocento il nonno di Sir Eskell, David Sassoon, aveva fondato una grande banca a Bomabay, la David Sassoon & Co., diventando una delle personalità più influenti dell'India. Il fratello di David, Albert Abdallah David Sassoon, per i giganteschi guadagni procurati alla Corona inglese, nel 1980 fu addirittura nominato barone della regina Vittoria.
David, tramite la sua banca e in virtù del prestigio della sua famiglia, ottenne dalla Banca d'Inghilterra (controllata dai Rothschild) il monopolio in India per lo sfruttamento del cotone, della seta e dell'oppio. Soltanto in 1 anno, tra il 1830 e il 1831, David vendette 18.956 casse di oppio. I suoi otto figli, inviati in tutti i posti chiave del commercio in Oriente con la solita tattica Rothschild, riuscirono ad estendere il loro monopolio dell'oppio in Cina e in Giappone. In quei Paesi, naturalmente, i Sassoon aprirono importanti filiali della loro banca, a cui aggiunsero società finanziarie, gigantesche aziende tessili e agricole e imponenti società di assicurazioni come la Oriental Life Insurance.
La scintilla che fece scoppiare la guerra dell'oppio tra l'Inghilterra e la Cina vide proprio i Sassoon come principali protagonisti. Nel 1839 l'imperatore cinese Dao-Guang proibì l'assunzione e il commercio di questa sostanza. I suoi soldati gettarono nei fiumi migliaia di casse di droga appena uscite dai laboratori di Canton della famiglia Sassoon, che chiese aiuto al governo britannico tramite l'intermediazione dei Rothschild (che, insieme alla Regina, fino a quel momento avevano fatto grandi affari con i Sassoon proprio grazie all'oppio). E la guerra iniziò.
Dopo tre anni il Trattato di Nanchino sanciva la piena legalizzazione dell'oppio in Cina, la sovranità della vittoriosa Inghilterra su diverse aree costiere del Paese e un forte risarcimento (pari a due milioni di sterline) ai 'danneggiati' Sassoon. Da notare che i Cinesi dovettero pagare interamente anche le spese di guerra agli Inglesi per la favolosa cifra di 21 milioni di sterline.
Il monopolio della droga da parte dei Sassoon, però, si limitava alle zone costiere della Cina, così alla ricca famiglia fu necessaria una seconda guerra (1858-1860) per sperare di raggiungere finalmente l'obiettivo dell'esclusiva della vendita di oppio in tutto il territorio nazionale. Il nuovo conflitto fu sanguinosissimo, gli Inglesi non esitarono a radere al suolo e a saccheggiare i templi e i santuari di Pechino. Il successivo Trattato di pace, stipulato il 25 ottobre 1860, assicurò ai Sassoon l'esclusiva del commercio di droga sui sette ottavi della Cina. L'Inghilterra riuscì ad annettersi Hong Kong, oltre a una serie di altre zone strategiche all'interno della nazione. Gli affari di famiglia si moltiplicarono, grazie anche al contributo della società Russell & Company, la quale armava, per conto dei Sassoon, le navi commerciali che trasportavano oppio dall'India alla Cina e tornavano indietro cariche di tè. La società (fondata da Samuel Russell, cognato di quel William Huntington Russell cofondatore della discussa società segreta Skull & Bones) era in mano a Warren Delano, principale azionista e nonno materno del futuro presidente degli USA Franklin Delano Roosewelt, il quale ereditò una gigantesca fortuna proprio grazie a questa joint venture con i Sassoon.
All'inizio degli anni Ottanta dell'Ottocento la famiglia Sassoon poteva ormai contare su un immenso commercio di oppio, che nella sola Cina, superava le 105.000 casse all'anno. Nel 1887 Edward Albert Sassoon sposò Caroline Rothschild e l'alleanza economica fra le due famiglie fu consacrata definitivamente.
Un'alleanza, questa dei Rothschild-Sassoon-Delano Roosevelt, responsabile della morte di milioni di Cinesi.
I Sassoon, al giorno d'oggi, possiedono la ED Sassoon Bank, la David Sassoon & Co. Bank, l'Oriental Life Insurance e controllano, tra gli altri, il "The Observer" e il "Sunday Time".
Enrico Sassoon, direttore di "Harvard Business Review Italia", amministratore delegato di StrategiQs Edizioni, presidente di Leading Events e di Global Trends, board member dell'Aspen Institute Italia (di cui è presidente Giulio Tremonti e a cui, secondo "Il Corriere della Sera" in un articolo del 18 aprile 2012, risulta legato almeno fino all'aprile del 2012), nonché fondatore ed ex azionista della Casaleggio Associati (società di comunicazione informatica, che gestisce, tra l'altro, le edizioni e il blog di Beppe Grillo, da cui però Enrico Sassoon ha dichiarato, con una sua lettera pubblicata su "Il Corriere della Sera" del 23 settembre 2012 di essersi slegato), è fratello del noto sociologo Joseph Sassoon fondatore e presidente della Alphabet. Il loro padre, Léon Sassoon - ricco imprenditore siriano nel settore dei tappeti orientali antichi, avendo ricevuto in eredità dallo zio C. John la prestigiosa azienda londinese C. John Carpet (la quale tra i suoi clienti vanta la regina Elisabetta II in persona) - è statro anche presidente e tesoriere della Sinagoga Sefardita di Holland Park di Londra. Quale sia il vero nome anagrafico che sta dietro a questo leggendario "C. John"² non è dato sapere.
Un collegamento tra Grillo e la famiglia Sassoon potrebbe consistere nel fatto che anche la moglie di Grillo, Parvin Tadjik, è figlia di un ricco imprenditore di tappeti iraniano, Nosratollah Tadjik (nato nel 1930), che, come Léon Sassoon, importava tappeti antichi in Inghilterra.
Curiosamente, Nosratollah Tadjik è anche il nome dell'ex ambasciatore iraniano in Giordania, nato nel 1954, studioso e autore di vari libri, esperto di teorie della leadership politica (Paradigm Leadership Party), anche in relazione all'utilizzo dei social network. Nel 2006 l'ex ambasciatore è stato coinvolto in un'indagine dei Servizi segreti anglo-americani con l'accusa di collaborazionismo con il terrorismo islamico; da 6 anni è agli arresti domiciliari a Londra. Recentemente ha vinto la sua battaglia contro gli USA, che ne chiedevano l'estradizione. L'Alta Corte inglese gli ha dato ragione il 27 novembre 2012³. Naturalmente, nulla prova un collegamento tra questi due omonimi.
Note:
¹Cfr., a tale proposito, il già citato saggio di Ratto P., Solo per il Petrolio;
²Si veda, per approfondimenti, Jewish Enciclopedia: http://www.bit.ly/1FB3U3A e
Finanza in chiaro: http://www.bit.ly/1loxK2k;
³Vedi, ad esempio, l'articolo pubblicato da "Islamic News Daily", il 15 dicembre 2012.