giovedì 1 febbraio 2018

ECCO PERCHÉ NON AVRETE IL MIO VOTO - "ANCHE SE VOI VI CREDETE ASSOLTI SIETE LO STESSO COINVOLTI"



ECCO PERCHÉ' NON AVRETE 
IL MIO VOTO


"ANCHE SE VOI VI CREDETE ASSOLTI
SIETE LO STESSO COINVOLTI"

(Fabrizio De Andrè)




Dinaweh

Il titolo e la foto di questo post non vi traggano in inganno! 
Vorrei fare una riflessione con voi che sento provenirmi dal profondo del cuore; la mente qui si affratella alla parte più vera e autentica e, finalmente riprende la sua funzione di ancella, non di padrona. Cosa credete che abbia mai illuminato il pensiero dei Grandi uomini, se non il pathos che proveniva dal loro sentire più profondo? La mente in loro ha sempre svolto un sano e umile servizio, non l'ha mai fatta da padrona, limitandosi ad essere "Ancilla cordis", come sarebbe stato giusto che fosse in ogni essere umano, sin dall'alba dei tempi!...

Tutti i guasti di questa civiltà, ormai al suo tramonto e sotto gli occhi di tutti - anche dei non vedenti - derivano da codesta clamorosa svista e, finché l'ultimo individuo 'civilizzato' non ne sia finalmente diventato consapevole, dovremmo sperare in un intervento straordinario extra-planetario, per scongiurarne l'implosione catastrofica e la fine tragica dell'intera specie. 
La mia riflessione trae lo spunto dalle considerazioni che un uomo fuori dal comune dalla pelle nera aveva condiviso qualche decennio fa, con molti dei suoi fratelli di colore, cercando di dare voce alla sofferenza del continente africano, spogliato delle sue ricchezze, della sua dignità, dei suoi infiniti e variopinti colori, soggiogato dalle mire predatorie dei 'Bianchi civilizzati' che da sempre hanno abusato della loro supremazia culturale e tecnologica sui nativi delle zone più disparate del pianeta. Quello che è più interessante per noi ora è trarre spunto dalle parole di Thomas Sankara, presidente del Burkina Faso, pronunciate il 29 luglio 1987 ad Addis Abeba, presso l'OUA (l'Organizzazione dell'Unità Africana). Soltanto quattro mesi dopo il suo discorso, venne assassinato per mano del proprio vice, Blaise Compaorè, per ordine e su mandato dei fratelli bianchi di Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna e con la complicità dei Paesi africani limitrofi.
Seguitemi, senza farvi meraviglia ancora per un attimo del titolo del post e considerate la strettissima analogia tra le parole di Sankara e ciò che in modo del tutto simile stiamo vivendo noi oggi in Europa e in tutto l'Occidente. Leggendo o ascoltando con attenzione le sue parole, potrete darvi spiegazione di come il disegno liberticida messo a punto per svilire e annientare il continente africano nel periodo post-coloniale, con il neo-colonialismo economico dopo la seconda guerra mondiale, sia lo stesso che oggi attaglia l'Europa e l'Occidente intero, riducendo gli stati a meri servitori-esecutori di tale spoliazione, perpetrata scientemente a vantaggio di una sempre più ristretta élite di finanziatori e speculatori operanti a livello trans-nazionale, per il conseguimento di un potere assoluto su tutto il pianeta. Provate infatti a sostituire la parola "Africa" e "Africani" a "Europa" o "Europei" e noterete la perfetta congruenza e assonanza; vi apparirà la trasposizione esatta dello stesso disegno: allora come oggi!


L'Africa di ieri, l'Europa di oggi

Di cosa stiamo parlando quindi? Forse che rimanendo complici di un sistema criminale sia possibile credere che si possa addivenire ad una soluzione giusta ed equa per dirimere le ingiustizie e le sperequazioni che ormai ci riguardano così da vicino? La spoliazione dei diritti, i più inalienabili, come quelli sulla salute, la libera scelta terapeutica, il diritto all'istruzione, il diritto alla casa, al lavoro, ad una vita dignitosa, vengono compromessi alla radice in nome del libero mercato e della privatizzazione selvaggia! Chi sono gli speculatori? Sono così diversi da quelli che hanno depredato e depauperato l'intero continente africano, l'Asia e il continente Sudamericano? Dove sono i politici che dovrebbero tutelare gli interessi dei loro popoli? Non sono forse gli stessi che si sono resi complici del massacro di un'intera generazione di giovani europei, asiatici, africani, americani, australiani, neozelandesi, sacrificati sui campi di battaglia della seconda guerra mondiale in nome della libertà, con lo scopo di fermare l'orda hitleriana e liberare il mondo dallo spettro del nazifascismo? 

Perché, e chi permise a Hitler di annettersi l'Austria nel 1938di sfondare il confine con la Polonia nel 1939 e di invaderla? Chi non ha voluto fermare l'avanzata delle sue truppe in Francia, quando nel giugno del 1940 già marciavano su Parigi al passo dell'oca? Chi nel 1943, a bordo di una portaerei in mezzo all'oceano, già si spartiva il mondo, tirando righe dritte su una carta geografica per delimitare le zone d'influenza del continente africano e per stabilire di dividere la Germania e l'Europa intera, di qua e di là da un muro?! E con quale cinismo si è continuato a combattere su tutti i fronti ancora per due lunghi anni prima che la guerra finisse, con inutile spargimento di sangue innocente?! Era proprio indispensabile lo sgancio delle bombe atomiche sul Giappone, quando ormai i giochi erano fatti?!

Quando è che decidiamo di svegliarci?! Quando ci assumeremo le nostre responsabilità, riconoscendo la nostra complicità, quella di oggi come quella di ieri con il nostro colpevole silenzio-assenso? Quando ci salterà agli occhi l'assuefazione coatta ad un'élite che ci vuole sempre più poveri, senza identità e massificati, perché così meglio controllabili?
Di quale debito stiamo parlando? Quello dell' Europa delle Banche, non dei popoli! Non trovate un'analogia con quello di cui parlava Sankara nel suo discorso di Addis Abeba del 1987? La piovra dunque ha esteso i suoi tentacoli fin nel cuore del vecchio Continente. Sembra proprio che Sankara parli dell'Europa di oggi! Sostituite la parola "Africa" con "Europa", "mondo" e il gioco è fatto...  

In nome di questo scempio, di questo inganno, che si perpetua di generazione in generazione (fino a quando non decideremo di svegliarci dal sonno e dall'ignavia), io scelgo di non essere più complice. Non avrete il mio voto, non avrete il mio cuore, né mi schiererò per questi o quei burattini, in nome di una democrazia spogliata e vituperata di ogni contenuto e di ogni sostanza e forse mai veramente esistita, se non nelle comunità dei popoli nativi, lontani dall'Occidente opulento e mistificatore.
Ciò non significherà non essere il lievito nella pasta, il sale nella farina, la luce in cima al monte! Figuriamoci!

Occorre invece voltarsi dalla parte opposta a quella di una civiltà intrisa del sangue di esseri inconsapevoli, che come pecore da macello hanno dato per eoni il loro tacito consenso a farsi scannare, accettando di essere scissi e divisi da se stessi prima che dagli altri, nemici e estranei a loro stessi, fautori di crociate e massacri in nome di ideologie aberranti e religioni sanguinarie. 
L'obnutilamento delle coscienze e la calma piatta indotta nelle menti e nei cuori assenti dell'Occidente al suo tramonto è del resto ancor più pericoloso e subdolo delle armate hitleriane, quando suscitavano sgomento con il loro passo dell'oca tra i popoli soggiogati e vinti di tutta Europa. Risulta infatti più difficile riconoscere un nemico che si dichiara amico, un invasore che dice di portare la pace, un controllore che ci inocula sostanze per il nostro bene e la nostra protezione, un esercito armato fino ai denti per le strade delle nostre città, in nome della nostra sicurezza, contro un fantomatico terrorismo, creato ad arte. 

Le parole che farò seguire alle mie, tratte dal discorso di Thomas Sankara, siano per voi lo spunto ad una profonda riflessione e vi inducano a ricevere nuova luce nella vostra vita, a compiere passi diversi, accettando il rischio di essere giudicati pazzi o idealisti senza senno. Sono convinto che il seme gettato da chi tra voi avrà il coraggio di essere nella verità, getterà le basi di un nuovo mondo [https://incantodiluce.blogspot.it/search?q=Repetita+iuvant] a cominciare da oggi e per le generazioni future. 

Dinaweh

N.B. Per chi preferisse l'ascolto alla lettura del testo, può trovare i 2 video della conferenza in fondo al post.


Discorso sul debito all'OUA (Organizzazione dell'Unità Africana) di Thomas Sankara - Addis Abeba, 29 luglio 1987.
 [...] Le origini del debito risalgono alle origini del colonialismo. Quelli che hanno prestato denaro, sono gli stessi che ci avevano colonizzato. Sono gli stessi che gestivano i nostri stati e le nostre economie. Sono i colonizzatori che indebitavano l'Africa con i finanziatori internazionali che erano i loro fratelli e cugini. Noi non c'entravamo niente con questo debito. Quindi non possiamo pagarlo. Il debito è ancora il neocolonialismo, con i colonizzatori trasformati in assistenti tecnici, anzi dovremmo dire "assassini tecnici". Sono loro che ci hanno proposto dei canali di finanziamento, dei "finanziatori". Un termine che si impiega ogni giorno come se ci fossero degli uomini che solo "sbadigliando" possono creare lo sviluppo degli altri [gioco di parole in francese: sbadigliatore/finanziatore]. Questi finanziatori ci sono stati consigliati, raccomandati. Ci hanno presentato dei dossier e dei movimenti finanziari allettanti. Noi ci siamo indebitati per 50, 60 anni e più. 
Il debito nella sua forma attuale, controllata e dominata dall'imperialismo, è una riconquista dell'Africa sapientemente organizzata, in modo che la sua crescita e il suo sviluppo obbediscano a delle norme che ci sono completamente estranee, in modo che ognuno di noi diventi schiavo finanziario, cioè schiavo "tout-court", di quelli che hanno avuto l'opportunità, l'intelligenza, la furbizia, di investire da noi con l'obbligo di rimborso. 
Ci dicono di rimborsare il debito. Non è un problema morale. Rimborsare o non rimborsare non è un problema di onore. Signor presidente, abbiamo prima ascoltato e applaudito la primo ministro norvegese intervenuta qui. Ha detto, lei che è europea, che il debito non può essere rimborsato tutto. Il debito non può essere rimborsato prima di tutto perché se noi non paghiamo, i nostri finanziatori non moriranno, siamone sicuri. Invece se paghiamo, noi moriremo, siamone ugualmente sicuri. Quelli che ci hanno condotti all'indebitamento hanno giocato come al casinò. Finché guadagnavano non c'era nessun dibattito; ora che perdono al gioco esigono il rimborso. E si parla di crisi. No, signor presidente, hanno giocato, hanno perduto, è la regola del gioco. e la vita continua [applausi in sala]. Non possiamo rimborsare il debito perché non abbiamo di che pagare. Non possiamo rimborsare il debito perché non siamo responsabili del debito. Non possiamo pagare il debito perché al contrario, gli altri ci devono ciò che le più grandi ricchezze non potranno mai ripagare: il debito del sangue. E' il nostro sangue che è stato versato. Si parla del piano Marshall che ha rifatto l'Europa economica. Ma non si parla mai del Piano Africano che ha permesso all'Europa di far fronte alle orde hitleriane quando la sua economia e la sua stabilità erano minacciate. Chi ha salvato l'Europa? E' stata l'Africa. Se ne parla poco. Così poco che noi non possiamo essere complici di questo silenzio ingrato. Se gli altri non possono cantare le nostre lodi, noi abbiamo almeno il dovere di dire che i nostri padri furono coraggiosi e che i nostri combattenti hanno salvato l'Europa e alla fine hanno permesso al mondo di sbarazzarsi del nazismo.
Il debito è anche conseguenza degli scontri. Quando ci parlano di crisi economica, dimenticano di dirci che la crisi non è venuta all'improvviso. La crisi è sempre esistita e si aggrava ogni volta che le masse popolari diventeranno più coscienti dei propri diritti di fronte allo sfruttatore. Oggi c'è crisi perché le masse rifiutano che le ricchezze siano concentrate nelle mani di qualche individuo. C'è crisi perché qualche individuo deposita nelle banche estere delle somme colossali che basterebbero a sviluppare l'Africa. C'è crisi perché di fronte a queste ricchezze individuali che si possono nominare, le masse popolari si rifiutano di vivere nei ghetti e nei bassi fondi. C'è crisi perché i popoli si rifiutano dappertutto di essere dentro Soweto di fronte a Johannesburg. C'è quindi lotta e l'esacerbazione di questa lotta preoccupa chi ha il potere finanziario. Ci si chiede oggi di essere complici della ricerca di un equilibrio. Equilibrio a favore di chi ha il potere finanziario. Equilibrio a scapito delle nostre masse popolari. No. Non possiamo essere complici. No. Non possiamo accompagnare quelli che succhiano il sangue dei nostri popoli e vivono del sudore dei nostri popoli nelle loro azioni assassine. 
Signor presidente, sentiamo parlare di club - club di Roma, club di Parigi, club dappertutto. Sentiamo parlare del Gruppo dei cinque, dei sette, del Gruppo dei dieci, forse del Gruppo dei Cento o che so io. E' normale che anche noi creiamo il nostro club e il nostro gruppo. Facciamo in modo che a partire da oggi anche Addis Abeba diventi la sede, il centro da cui partirà il vento nuovo del Club di Addis Abeba. Abbiamo il dovere di creare oggi il fronte unito di Addis Abeba contro il debito. E' solo così che potremo dire oggi che rifiutando di pagare non abbiamo intenzioni bellicose, ma al contrario intenzioni fraterne. Del resto le masse popolari in Europa non sono contro le masse popolari in Africa. Ma quelli che vogliono sfruttare l'Africa sono gli stessi che sfruttano l'Europa. Abbiamo un nemico comune. Quindi il club di Addis Abeba dovrà dire agli uni e agli altri che il debito non sarà pagato. Quando diciamo che il debito non sarà pagato, non vuol dire che siamo contro la morale, la dignità, il rispetto della parola. Noi pensiamo di non avere la stessa morale degli altri. Tra il ricco e il povero non c'è la stessa morale. La Bibbia, il Corano, non possono servire allo stesso modo chi sfrutta il popolo e chi è sfruttato. C'è bisogno che ci siano due edizioni della Bibbia e due edizioni del Corano. Non possiamo accettare che ci parlino di merito per quelli che pagano e perdita di fiducia per quelli che non pagano. Noi dobbiamo dire al contrario che è normale oggi che si preferisce riconoscere che i più grandi ladri sono i più ricchi. Un povero, quando ruba, non commette che un 'peccatuccolo' per sopravvivere e per necessità. I ricchi, sono loro che rubano al fisco, alle dogane. Sono loro che sfruttano il popolo. Signor presidente: non c'è quindi provocazione o spettacolo. Dico solo ciò che ognuno di noi pensa e vorrebbe. Chi non vorrebbe qui che il debito fosse semplicemente cancellato? Quelli che non lo vogliono possono subito uscire, prendere il loro aereo e andare subito alla Banca Mondiale a pagare! [applausi]. Lo vogliamo tutti. Non vorrei che poi si prendesse la proposta del Burkina Faso come fatta da "giovani" senza maturità ed esperienza. Non vorrei neanche che si pensasse che solo i rivoluzionari parlano in questo modo. Vorrei semplicemente che si ammettesse che è una cosa oggettiva, un obbligo. E posso citare tra quelli che dicono di non pagare il debito dei rivoluzionari e non, dei giovani e degli anziani. Per esempio Fidel Castro ha già detto di non pagare. Non ha la mia età, anche se è un rivoluzionario. Ma posso citare anche François Mitterand che ha detto che i Paesi africani non possono pagare, i paesi poveri non possono pagare. Posso citare la signora Primo Ministro (di Norvegia). Non conosco la sua età e mi dispiacerebbe chiedergliela. E' solo un esempio. Vorrei citare anche il presidente Felix Houphonët Boigny. Non ha la mia età, eppure ha dichiarato pubblicamente che almeno il suo Paese, la Costa d'Avorio, non può pagare. Ma la Costa d'Avorio è tra i paesi che stanno meglio in Africa, almeno nell'Africa francofona.
[...] Signor presidente la mia non è quindi una provocazione. Vorrei che molto saggiamente lei ci offrisse delle soluzioni. Vorrei che la nostra conferenza adotti la necessità di dire chiaramente che noi non possiamo pagare il debito. Non in uno spirito bellicoso, bellico. Questo per evitare che ci facciamo assassinare individualmente. Se il Burkina Faso da solo rifiuta di pagare il debito, non sarò qui alla prossima conferenza! Invece, col sostegno di tutti, di cui ho molto bisogno [applausi], potremo evitare di pagare... conservando le nostre magre risorse al nostro sviluppo. E vorrei terminare dicendo che ogni volta che un Paese africano compra un'arma è contro un Africano. Non contro un Europeo, non contro un Asiatico. E' contro un Africano. Perciò dobbiamo anche sulla scia della risoluzione sul problema del debito, trovare una soluzione al problema delle armi. Sono militare e porto un'arma. Ma, signor presidente, vorrei che ci disarmassimo, perché io porto l'unica arma che possiedo. Altri hanno nascosto le armi che pure portano. Allora, cari fratelli, col sostegno di tutti, potremo fare la pace a casa nostra. Potremo anche usare le sue immense potenzialità per sviluppare l'Africa perché il nostro suolo e il nostro sottosuolo sono ricchi. Abbiamo abbastanza braccia e un mercato immenso, da nord a sud, da est a ovest. 
Abbiamo abbastanza capacità intellettuali per creare, o almeno prendere la tecnologia e la scienza in ogni luogo dove si trovano. Signor presidente, facciamo in modo di realizzare questo fronte unito di Addis Abeba contro il debito. Facciamo in modo che a partire da Addis Abeba decidiamo di limitare la corsa agli armamenti tra paesi deboli e poveri. I manganelli e i coltellacci che noi compriamo sono inutili. Facciamo in modo che il mercato africano sia il mercato degli Africani. Produrre in Africa, trasformare in Africa, consumare in Africa. Produciamo quello di cui abbiamo bisogno e consumiamo quello che produciamo, invece di importarlo. Il Burkina Faso è venuto ad esporvi qui la cotonnade, prodotta in Burkina Faso, tessuta in Burkina Faso, cucita in Burkina Faso per vestire i burkinabé. La mia delegazione e io stesso siamo vestiti dai nostri tessitori, dai nostri contadini. Non c'è un solo filo che venga d'Europa o d'America [applausi]. Non faccio una sfilata di moda, ma vorrei semplicemente dire che dobbiamo accettare di vivere africano. E' il solo modo di vivere liberi e degni. La ringrazio signor presidente. La patria o la morte, vinceremo! 
Thomas Sankara  (21 dicembre 1949-15 ottobre 1987), assassinato nel colpo di xtato del 15 ottobre 1987 all'età di 38 anni dal proprio vice, Blaise Compaorè, con la complicità di USA, Francia, Gran Bretagna e stati limitrofi al Burkina Faso.
(https://it.wikipedia.org/wiki/Thomas_Sankara) 


Dove è finito il sogno di Thomas Sankara? 
E l'Europa?

Il sogno di Sankara non si è mai realizzato! Di quale Africa stiamo parlando oggi, dunque? Di quella che qualcuno vuole continui a rimanere nel suo stato di indigenza; di quella di chi ha ordinato l'assassinio di Sankara e di quei leader neri che hanno provato a rimettere le cose a posto a casa loro; di chi preferisce lucrare sui viaggi della disperazione per destabilizzarla e costringere l'Europa ad accogliere masse di diseredati, contribuendo così a perdere la propria identità culturale (piano Kalergi: http://antimassoneria.altervista.org/il-piano-kalergi-quello-che-nessuno-ti-ha-mai-detto-sulleuropa/), creando una massa indefinita e informe di poveri senza identità per meglio controllarla, abbassandone il livello economico, sociale e culturale. Quale partito, quale movimento in Italia oggi vi risulti prenda le distanze da questo programma, stabilito a tavolino decenni fa? Quale movimento politico occidentale vi risulti si erga contro la depauperizzazione dell'Africa e del vecchio Continente? Per quale motivo l'Italia vuole continuare ad essere una colonia statunitense e far parte della NATO? Perché accettare la complicità in tutte le missioni di guerra contro i fantomatici "Paesi canaglia" e fomentare odio, razzismo e divisione? Per esportare quale democrazia, quella delle bombe e dei petroldollari? Perché nessun partito o movimento politico nel nostro Paese si schiera APERTAMENTE contro la legge liberticida e anticostituzionale sull'obbligo vaccinale? (http://incantodiluce.blogspot.it/2017/10/laffaire-glaxo-nel-belpaese-della.htmlhttp://incantodiluce.blogspot.it/2018/01/il-cavallo-di-troia.html)
Il motivo è persino ovvio e scontato: dopo aver sperimentato nei Paesi poveri le conseguenze nefaste sulla popolazione, con l'obiettivo mirato ad una sua drastica riduzione, ucciso o reso invalidi milioni di bambini africani e asiatici con gli sporchi vaccini, ora si possa procedere allo stesso modo in Europa, cominciando appunto dall'Italia! 
E i servi corrotti della politica italiota si aspettavano che l'Agenzia europea del Farmaco (EMA) per questo li premiasse, stabilendo la sua sede a Milano invece che in Olanda! (http://incantodiluce.blogspot.it/2017/08/la-stragedegliinnocenti.html;http://incantodiluce.blogspot.it/2017/07/transumanesimo-la-fabbrica-degli-ignavi.html)

Non chiedetemi quindi perché non darò il mio voto ad alcuno di questi criminali, figli della stessa matrice sanguinaria e liberticida. Occorre che ogni individuo, ogni popolo si riprenda in mano la propria storia, esprima con tutte le sue forze i propri valori; che ogni popolo, ogni individuo, come considerava Sankara, diventi il protagonista del proprio destino, nel rispetto e nel valore della libertà, dell'amicizia e della giustizia tra i popoli del pianeta. Basterebbe poco, se solo chi decide impunemente le sorti del mondo lo volesse, per creare condizioni di pace e prosperità su tutto il pianeta. Cominciamo allora da noi, nel nostro piccolo; creiamo spazi di condivisione, di impegno civile, di solidarietà, giustizia, verità. Lasciamo il noto per l'ignoto, facendoci promotori di nuove piccole comunità, legate alla terra, ove possano sorgere spazi per l'educazione dei piccoli, ricreando luoghi di aggregazione e di condivisione; luoghi di appartenenza vera, di creatività, di meditazione, di crescita spirituale, di gioco...
Questo è ciò che porrà le basi per permettere a chi è pronto di salire di vibrazione e di frequenza con Madre Terra, ora che ha deciso di sperimentarsi in una dimensione più elevata. Questi tempi non sono più così grevi come quelli in cui visse Thomas Sankara, anche se a volte possiamo avere la sensazione del contrario. E' che ora tutto viene alla luce, comprese le ombre, in maniera così manifesta, che può anche spaventarci. In realtà siamo molto più vicini alla fine di un'epoca buia durata millenni e all'inizio di qualcosa di veramente bello e nuovo. Solo chi si sentirà attratto da questa visione, potrà effettivamente viverla!
     
Vi lascio ora alla visione dei due filmati che riproducono il discorso di Thomas Sankara, eroe buono, il "Che Guevara africano", come è stato anche denominato!   



parte prima



parte seconda 

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