giovedì 27 maggio 2021

VIRUS E BATTERI: PREZIOSI ALLEATI O ACERRIMI NEMICI?

 

VIRUS E BATTERI
PREZIOSI ALLEATI O ACERRIMI NEMICI?




In epoca di psicopandemia e di impazzimento generale collettivo indotto dalla disinformazione globalizzata, dalla corruzione di finti politicanti a pensiero unico, ormai ex voto ambulanti ossequiosi delle generose lobbies farmaceutiche che li pasciono e li tacciono e, infine, grazie al super-filantropo megalomane 'Dio-facente funzioni' "The Bill", più amico dell'Avversario in realtà che del Creatore...
...oggi parlar bene di virus e batteri diventa un atto rivoluzionario, punibile con dpcm, decreti legge, coprifuoco o peggio, con  la detenzione in campi concentrazionari a salvaguardia dell'obnutilamento collettivo!
Eppure noi, i bio-diversi, i diversamente abilitati a comprendere non ci facciamo spaventare dal refrain continuo e assordante della scatola nera e dei giornaloni-carta-straccia che imperversano nelle edicole della Penisola martoriata e agonizzante  del post-coviddi.

Qualcuno ci vorrebbe ancora fare intendere insomma che virus e batteri rappresentino un pericolo mortale per l'umanità, dimenticando che la vita sulla Terra è stata resa possibile perché quattro miliardi e ottocento milioni di anni or sono circa, microorganismi viventi piccolissimi, invisibili, hanno reso l'aria respirabile e sono stati il pass-partout per la vita sul pianeta! Ogni spazio abitato e inabitato del pianeta Terra infatti è avvolto, circondato e informato da loro, senza i quali nulla di vivente potrebbe sussistere. Il nostro corpo è "abitato" da un numero infinitamente superiore di microorganismi rispetto alle cellule che lo compongono ed essi sono presenti dappertutto; l'unico organo non deputato ad ospitarli è il cervello; per il resto dentro e attorno a noi pullulano in gran quantità virus e batteri di ogni genere.
Forse che la vita si sia sbagliata?
Di che cosa dovremmo accusarla!? 
A questo proposito voglio estrapolare un capitolo 'ad hoc' dal libro capolavoro di Pietro Ubaldi citato in fondo al post; autore, l'Ubaldi, che abbiamo già avuto modo di conoscere e apprezzare dalle pagine di questo blog. Pur essendo stato scritto in tempi non sospetti, l'elevata Entità spirituale che trasmetteva conoscenze insondabili attraverso la sua penna, metteva già in guardia l'uomo dal vanificare l'armonia amorevole della Natura, dal pericolo di sovvertire il suo mirabolante equilibrio, qualora egli avesse manomesso le leggi che la governano.

Quanto dobbiamo ancora imparare e quanto poco siamo stati capaci di osservare con delicato rispetto ciò che sulla tavolozza generosa della creazione il Sommo Creatore ci aveva preparato, affinché imparassimo da lei la conoscenza e il rispetto delle leggi micro e macrocosmiche. 
Oggi invece, una scienza senza coscienza ci ha portati sul baratro dell'abisso, scatenando quelle forze che, non trovandosi più al loro posto, quello assegnatogli dall'Intelligenza Onnicreante, diventano foriere di catastrofi e di danni irreparabili per l'uomo, pronte come sono a difendere le leggi universali e a combattere per ricostituire la primigenia armonia che regge e governa i pianeti, il sistema solare e le infinite Galassie dei 150 bilioni di universi.   
Vi lascio dunque a questa interessante lettura, certo che molti di voi apprezzeranno le parole ispirate di un uomo che dovremmo esser fieri di enumerare nel Pantheon degli Italiani più illustri.

Dinaweh




Il fattore psichico in terapia 

Questo quadro di intimi equilibri ci apre le porte a talune osservazioni di carattere terapeutico prima di tutto nel campo batteriologico. Voi esagerate nell'antisepsi in senso profilattico. L'organismo umano si è formato ed è sempre vissuto in un mare di microorganismi patogeni , tanto che la sepsi o stato asettico in natura è una condizione anormale. Ora l'immunità è data dall'equilibrio ottenuto dalle resistenze organiche. In sterminati periodi di evoluzione si è stabilizzato questo equilibrio della vita, in cui anche il nemico ha il suo compito, vi ponete in condizioni anormali, che sta a voi poi di difendere e mantenere. Sapete che la funzione crea la capacità. Sopprimendo la lotta, voi sopprimete anche quel continuo eccitante di reazioni che è l'assalto dei microbi; guadagnate una salute presente presa a credito sulla salute dell'avvenire, una vittoria fittizia, ottenuta a spese della resistenza organica; poiché l'organismo per legge naturale perderà per disuso le sue capacità difensive, diventando impotente a difendere la sua vita. E' evidente che la protezione artificiale, atrofizzando l'attitudine alla difesa, è tutta a danno della selezione; è constatato che più si medica sia su piante che animali e più aumenta il numero delle malattie (saprofitismo).
E' la lotta che ha formata e mantiene la resistenza organica, premio di infinite cadute e fatiche. Profondi sono gli equilibri della natura e il turbarli produce nuovi squilibri. Nell'urto costante dei contrari si produce una stabilità, un accordo, una specie di simbiosi, all'ultimo utile ad ambo le parti; e il nemico diventa necessario all'uomo perché la reazione generata dall'assalto è la base della sua resistenza organica. Spostare il ritmo compensato dei rapporti e scambi stabilitosi nei millenni significa il sorgere di malattie nuove, trasformazione, non soluzione del problema.

E' dovuta alle concezioni limitate di una scienza utilitaria che ne ha fatto suo scopo precipuo, l'illusione che sia possibile sopprimere la lotta e ciò in ogni campo, anche morale (dolore), quasi che la fatica della vita fosse una imperfezione da superare e non un fattore fecondo, necessario, sostanzialmente piazzato nel funzionamento organico dell'universo.
Una sola cosa può giustificare tutto ciò ed è il trasferimento del campo di lotta in un piano più alto; la soppressione di una fatica e relativa conquista è giustificata solo dalla sostituzione di una più alta fatica diretta a più alte conquiste. Così avviene difatti. La lotta fisica e organica si sta trasformando in lotta nervosa e psichica.
Del fattore psichico la medicina dovrebbe tenere gran conto, non solo nel campo specifico della psicoterapia, ma come fattore di importanza decisiva in ogni caso e in ogni momento. Il materialismo imperante, assorto nella visione del solo lato materiale della vita, non poteva vederne il più profondo aspetto spirituale. Ha senza dubbio prodotto e creato; ma è ora necessario superare quel tipo di scienza. Eppure quella psicologia sussiste tuttora per inerzia nei centri di cultura, informa il pensiero ufficiale che parla dalle cattedre del mondo civile. E' ora di continuare il cammino percorso sin qui dalla scienza materialista, in una scienza spiritualista. Poiché lo spirito, come vedete, non è fenomeno astratto, isolato o isolabile, relegabile nel campo dell'etica e della fede, ma pervade tutti i fenomeni biologici; è fondamentale in fisiologia, patologia e terapia; il vibrante dinamismo vitale ne è tutto pervaso. Meno anatomismo e più psichismo, non invocato solo nello studio delle nevrosi, ma tenuto sempre presente in ogni disciplina medica. Il fattore morale è fondamentale e se trascurato può far deperire il malato più che la mancanza di cure materiali. 
Avete dato agli ospedali aria, luce, igiene, nettezza. Eppure essi sono agghiaccianti. In quei luoghi di dolore pensate che non vi è solo il corpo di un animale, ma vi è l'anima di un uomo
Vi è più bisogno di fiori, di musica e soprattutto di bontà, di affettuose e sincere parole, che di analisi microscopiche e radioscopiche, di sterilizzanti e sfoggio di scienza. Lo stato d'animo su cui riposa il segreto del ricambio e quindi della guarigione è trascurato. Anche in materia di infezioni lo spirito influisce, spesso più che la sterilizzazione dell'ambiente. 

Pensate che l'equilibrio organico non è che la conseguenza dell'equilibrio psichico con cui è in stretto rapporto. Poiché è lo stato nervoso che determina e guida le correnti elettriche e son queste che presiedono alla continua ricostruzione chimica ed energetica dell'organismo. Se esse si dirigono diversamente, se la corrente positiva, attiva e benefica, si inverte in una corrente negativa, passiva e malefica, se ad uno stato psichico di fiducia e di bontà, ne sostituite uno di depressione e malevolenza, allora invece di salute la spinta genererà malattia, invece di sviluppo, regresso, invece di nutrimento, intossicazione, invece di vita, morte.
Questa anima misteriosa che tutto pervade, nell'avvenire emergerà dall'ombra come un gigante, la scienza preciserà la sua anatomia, funzionamento ed evoluzione. La medicina nuova porterà ai primi piani il fattore psichico; e affronterà lo stato patologico non più come ora, con mezzi coattivi più o meno violenti. La correzione dello stato anormale, la rettifica del funzionamento aritmico non va ottenuta solo agendo dal di fuori cercando di penetrare nell'organismo con mezzi fisico-chimici. Ma cercherà di innestarsi nel suo intimo trasformismo, assecondando le vie naturali dello psichismo dominatore delle funzioni. Non sarà più un urto brutale per immissione di composti chimici spesso a reazioni antivitali, ma sarà corrente che si fonde nella corrente della vita, sarà dinamismo benefico che rettifica il dinamismo sviato. 

Somministrando sostanze, voi non potete sapere quali condizioni chimiche antitetiche esse trovino e quali diverse reazioni possano eccitare nelle diversissime condizioni organiche degli individui. Vi sono attrazioni e repulsioni e limiti di sopportazione del tutto personali. Prudenza con questa chimica violenta ed uguale per tutti! Una via più pacifica per penetrare nella corrente vitale è la via psichica. Il funzionamento organico ubbidisce a quell'istintiva sapienza fissatasi per lunghissime esperienze nel subcosciente. Questo si fraziona in varie minori anime istintive che eseguiscono, a vostra insaputa, il lavoro specifico di ogni organo. 
La coscienza può per via suggestiva dare ordini e questi verranno eseguiti come da un animale addomesticato.
Il caso del trauma psichico vi dimostra la realtà di queste influenze. Ecco come per le vie psichiche si possono aprire o chiudere le porte agli assalti patogeni, ravvivando o paralizzando le difese organiche. Non si uccidono microbi così, ma si rafforzano le resistenze e si ottengono risultati che valgono quelli della più scrupolosa antisepsi. Poiché la patogenesi non dipende tanto dalle condizioni ambientali, quanto dalla individuale vulnerabilità specifica che predispone alla malattia e su cui largamente influisce lo stato psichico.



Pietro Ubaldi, La Grande Sintesi. Sintesi e soluzione dei problemi della Scienza dello Spirito, ed. Mediterranee, Roma, 1996, pp. 325-328.

 









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