LA LIBERAZIONE DEL PENTAGRAMMA SIRIANO
E IL VORTICE DELLA DEA
Come accennato nel post precedente, affrontiamo ora il discorso sul significato della guerra in Siria ad un livello più profondo, senza peraltro escluderne le motivazioni geo-politiche essenziali, che spingono metà del mondo ad occuparsi della delicatissima situazione mediorientale. Come al solito, una cosa non esclude l'altra; tutto si interpenetra, si compenetra, avvalorando ancor di più significati altri, che molto più spesso possono sfuggire ad una lettura più superficiale dei fatti e degli accadimenti. Non diamo per scontato nulla, meno che meno al fatto che chi vorrebbe portare il mondo verso la catastrofe non sia al corrente dei significati reconditi e nascosti alla comprensione delle masse addormentate e volutamente pilotate affinché tutto continui a rimanere occultato e celato alla verità delle cose.
Mi servirò a questo proposito di un post già pubblicato in diversi altri siti e blog sulla questione siriana, sollevata da Lance Schüttler, ricercatore indipendente, che prende in considerazione appunto i diversi aspetti del problema.
Buona lettura.
Dinaweh
di Lance Schüttler
La liberazione del pentagramma siriano è sulla bocca di molti in questo momento all'interno dei campi esoterici di studio, così come di coloro che sono coinvolti in azioni geopolitiche occulte. E' senza ombra di dubbio che gran parte degli sforzi di Washington D.C. e in questo momento e negli ultimi 4 anni sono stati volti al rovesciamento con la forza del regime sovrano e democraticamente eletto di Bashar al-Assad.
E' facile capire il ragionamento dietro tutto questo in senso geopolitico: la Siria è fondamentale per il controllo del petrolio del Medio Oriente e del gas naturale. A livello più profondo e occulto la Siria ha particolare importanza a livello globale.
Prima però diamo un'occhiata all'importanza politica e finanziaria della Siria:
Nel 2009 sono stati proposti due oleodotti: uno che sarebbe iniziato in Qatar e avrebbe attraversato l'Arabia Saudita, il Kuwait e l'Iraq, fino alla Turchia [poi in Europa]. L'Arabia Saudita ha detto no al primo e la Siria ha detto no al secondo.
Questo "no" da parte di Bashar al-Assad in Siria è stato certamente proferito per tutelare l'alleanza con la Russia e anche per proteggere se stesso da un eventuale suo rovesciamento. La ragione per cui la Russia ha un forte interesse nella protezione del regime di Assad è che Assad impedisce che il gas naturale scorra dal Golfo Persico verso l'Europa. E, dal momento che l'Europa dipende ed è il più grande cliente del gas naturale della Russia (per mezzo della società Gazprom, che detiene la più grande fornitura mondiale di gas naturale), è importante che tutto rimanga economicamente e politicamente così com'è, a parere della Russia.
Inoltre la Turchia è il secondo destinatario del gas naturale dalla Russia. Per il settore bancario e politico della cabala (che controlla gli Stati Uniti, l'Arabia Saudita, il Qatar e molti altri Paesi), l'obiettivo era di allontanare l'Europa e la Turchia dalla dipendenza del gas russo, al fine di paralizzare sostanzialmente l'economia russa e la sua influenza politica sull'Europa.
Un anno dopo Assad ha detto no al gasdotto proveniente dal Qatar ed ha invece accettato di rifornirsi ad un gasdotto proveniente dall'Iran (che è il secondo più grande fornitore mondiale di gas naturale dopo la Russia) attraverso l'Iraq e la Siria, che avrebbe poi potuto fornire l'Europa. Questa mossa è stata sostenuta dalla Russia, l'Iran e l'Iraq, che ora costituisce un'alleanza importante in tutto il Medio Oriente.
Questo gasdotto darebbe alla Russia e all'Iran il dominio sul gas naturale globale e soprattutto europeo. Inoltre questo gasdotto avrebbe posto in secondo piano la Turchia: una cosa che al governo turco non piaceva; per questo cominciò a contribuire alla creazione dell'ISIS (o ISIL), come la Russia ha apertamente esposto nel dicembre del 2015. Ricordate uno dei maggiori motivi per cui le varie forze hanno creato l'ISIS è stato quello di destabilizzare la SIria e di rovesciare il regime di Assad, il che altererebbe completamente il campo da gioco geopolitico e finanziario.
Raqqa, dove nacque la cultura di Halaf; Manbij, che fu il centro di culto della Dea siriana della fertilità, Atargatis.
fonti: blog: risvegliatevi.altervista.org;
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