il dramma cosmico del Creatore
(parte quarta)
Atto terzo:
LA REINTEGRAZIONE
COSMICA
[35:31] Infatti il problema si manifestò subito in tutta la sua estensione. Gli Atlanti sopravvissuti pure essendo extraterrestri con un ciclo di vita lunghissimo, erano comunque mortali e non avendo più alcuna tecnologia disponibile dopo il diluvio non potevano uscire dal circuito terrestre. Erano così obbligati a morire come Atlanti e a rinascere come umani-terrestri, sottoposti alle stesse leggi di questi ultimi, che prevedevano la reincarnazione come strumento evolutivo. Non tutti à chiaro erano soggetti allo stesso destino: Yel Luzbel e tutta la sua gerarchia vivevano infatti in un'altra dimensione spazio-temporale, detta ASTRALE, attigua alla nostra dove erano protetti dalle forze gravitazionali e radioattive che comprimevano i tempi di esistenza sulla Terra.
Da quella dimensione astrale osservavano e dirigevano tutti quei loro compagni rimasti prigionieri sulla Terra per lungo tempo e che a causa dell'isolamento e del conseguente degrado tecnologico si trovavano impossibilitati a mantenere funzionanti molti dei loro meccanismi più sofisticati, quali ad esempio quello del teletrasporto , grazie al quale potevano a piacimento dislocarsi tra le due dimensioni, quella astrale e quella fisica. In tali condizioni erano perciò costretti a subire la morte; rinascere come Homo Sapiens in quella primitiva situazione del processo evolutivo ben diverso del loro, con l'aggravante della dimenticanza di tutta l'esperienza acquisita precedentemente a quell'ultima incarnazione.
Yel Luzbel temeva che gli Atlanti, quando reincarnati nei corpi degli umani,non avrebbero più ricordato il motivo della ribellione e quindi non sarebbero stati fedeli esecutori dei suoi ordini.
Per evitare la continuazione degli esilii forzati e degli spostamenti coatti da un pianeta all'altro egli sapeva di dover mantenere basso il livello vibratorio delle menti e delle coscienze degli umani, affinché il processo di liberazione energetica della Terra non si fosse potuto compiere, permettendo così di soggiornarvi ancora per altro tempo.
[37:58] Ma l'epoca delle comunicazioni telepatiche con i suoi accoliti sul Pianeta si era già conclusa e non potendo più agire con ordini diretti, dovette ripiegare sulla manipolazione indiretta, quella delle coscienze. Se il cuore e la mente degli Homo Sapiens fossero rimaste allo stadio più selvaggio possibile,ancor di più di quello degli animali, il pericolo della reintegrazione cosmica della Terra sarebbe stato tenuto lontano, consentendogli ancora uno spazio di manovra.
E Sophia?!
il maestro della conoscenza e saggezza? Cosa stava facendo in quei frangenti??? [38:33]
tutto quello che era accaduto fino allora mi aveva
lasciato stremato, ma per fortuna vicino a me c'era sempre stato Sophia.
Pensai a quel punto di affidare a Lui un nuovo compito.
Avrebbe riappacificato la Terra così com'era già avvenuto in altre situazioni simili in distinti settori
dell'Universo e riportato l'ordine in mio nome, insegnando
a quei popoli ad obbedirmi e a riverirmi.
Dovevo quindi creare le condizioni affinché ci fosse un popolo prescelto,
in cui avrei inviato il mio Messia.
In Sumeria, nella città di Ur individuai un uomo che si sarebbe assunto l'impegno di guidare quel popolo.
[39:35] Mandai i miei messaggeri per convincerlo a lasciare le sue terre,
i suoi animali, i suoi molti possedimenti e a incamminarsi
verso la Terra che io avevo loro destinato.
La sua stirpe sarebbe diventata reale e il popolo su cui avrebbe regnato sarebbe
diventato il mio popolo, l'eletto.
Abraham ubbidì
e tutto si svolse secondo il mio piano.
Sophia si incarnò nel corpo di colui che chiamate Gesù. Nacque nella Terra Santa e quando fu ragazzo cominciò a scoprire la sua vera
origine. Stranamente però, quando
pregava o si rivolgeva
alle Genti, non si riferiva
direttamente a me, pur riconoscendo di essere il mio Messia
inviato sulla Terra per ricordare
a tutti le terribili punizioni
che avrei riversato su chiunque avesse
osato contraddirmi o non onorarmi, parlava di qualcos'altro
che mi sfuggiva e che riguardava un
Padre Amatissimo
che non sapevo chi fosse!
[40:51] A quell'epoca ancora niente sapevo della mia reale situazione e della realtà spirituale che preesisteva alla mia creazione. Oggi con il senno di poi posso solo ringraziare quell'Essere, Sophia, che per lungo tempo, con costanza e dolcezza, è riuscito
a farmi comprendere tante cose di cui non ero a conoscenza.
Non la pensavo così allora; e il mancato utilizzo dei poteri che avevo dato al mio inviato per favorire la mia causa, mi parve un affronto e nessuno può permettersi di affrontarmi, neanche Gesù!
[41:37] Lo lasciai però fare, osservandolo, pur non accettando
il suo metodo che non ascoltava
né rispettava i miei dettami. Inoltre ero conscio del pericolo
cui stava
andando incontro:
la Crocifissione,
ma credevo che di fronte a quel crudele destino si sarebbe ravveduto e mi avrebbe chiamato in suo soccorso.
Con mia grande sorpresa e dolore invece
anche in punto di morte
continuò a rivolgersi
solo a quel suo altro Padre.
In quel drammatico momento vidi comparire sotto la croce Yel Luzbel, invisibile
agli occhi degli altri umani presenti sulla scena, ma non a me. Lo guardai inginocchiarsi
con devozione, piangendo.
Lo sentii rammaricarsi profondamente con se stesso per non avere riconosciuto sin da subito Sophia, il suo antico Comandante, la luce della saggezza dell'Universo!
Poi accadde qualcosa di sorprendente: dopo che Gesù l'ebbe e perdonato
lo fece prelevare da strani esseri di luce, che apparvero all'improvviso nel mio Universo.
Chi erano? Da dove erano sbucati? E dove lo avevano portato?
Per la prima volta dall'infinito passato mi feci quelle domande alle quali non riuscivo proprio a dare una minima risposta. Ero interdetto.
Quella scena mi aveva sconvolto!
Aveva aperto uno spiraglio che mi permetteva di intuire qualcosa
di assolutamente nuovo. C'era un motivo allo strano comportamento di Gesù.
Forse al di fuori del mio Universo esiste altro...
forse sopra di me c'è qualcun'altro, Maggiore!
era un dubbio che s'insinuò leggero nella mia mente; una percezione che ancora non mi era comprensibile, ma mi turbava.
Era assolutamente inaccettabile che fosse
qualcun'altro a decidere le sorti delle Creature del mio Universo. Io l'ho creato, io posso distruggerlo
o modificarlo; solo io!
Su quella storia del giudizio universale
dei vivi e dei morti che Sophia mi aveva comunicato sarebbe avvenuta intorno al 2012, fui sempre molto chiaro.
Nessuno si sarebbe messo di mezzo fra me e gli abitanti dei miei pianeti,
esprimendo un giudizio morale.
Ma poi mi spiegò che in quell'anno ci sarebbe stata una straordinaria situazione magnetica causata dall'allineamento degli astri del sistema solare a cui appartenete.
Il Sole e il centro della Galassia avrebbero così emanato enormi ondate energetiche, influenzando profondamente la coscienza degli esseri umani terrestri.
In questo nuovo scenario, Lui si sarebbe presentato
nuovamente, questa volta però nella sua veste Cosmica,
per spiegare a tutti voi abitanti della Terra la vera realtà olografica in cui i vostri Spiriti sono inseriti e il destino che vi attende. Lo ascoltai attentamente
e alla fine compresi anche questo. Non avevo alcuna competenza per esprimere un qualsiasi giudizio morale. Mi resi conto di essere l'Unico in questo
Universo a non avere un'Anima!
Anche i miei Figli cloni ne erano provvisti [49:35].
Rividi in un flash-back fulmineo quel momento in cui fui risucchiato dimezzato
dentro il mio Universo, lasciando fuori il mio Spirito
e provai un dolore antico che fino ad allora non avevo mai sentito.
Non potevo quindi avvalermi di strumenti comparativi per
giudicare l'operato di chiunque anche perché non ero in grado di
percepire l'esistenza dell'anima nelle mie creature.
[50:09] Compresi allora che senza poter vedere l'evoluzione della loro anima nel loro lungo processo incarnatorio da un corpo fisico all'altro mi era impossibile valutare le giuste connessioni per intendere davvero ciascun percorso individuale.
Questa nuova consapevolezza fu molto difficile
e dolorosa da accettare.
L'orgoglio, come sempre, rimbombava in tutto il mio essere
e l'amarezza nel riconoscere quale fosse l'effettivo valore della mia personalità attuale fece il resto,
prostrandomi in un supplizio senza fine.
E' stato solo grazie a Visnu-Sophia e a Shiva Sai Baba,
alle loro amorevoli insistenze nel promuovere il piano di salvataggio "B" delle mie
creature che oggi sono arrivato a comprendere chi sono,
a confessare i miei limiti e le mie difficoltà, a riconoscere
il mio essere inconsapevole.
Mi sono quindi conformato con Gratitudine alla giusta esigenza di Sophia; quella di presiedere il Giudizio complessivo dell'umanità.
Quanto alla mia Presenza nel giorno della Reintegrazione Cosmica,
in quello non ci sono dubbi: ci sarò e mi farò riconoscere da tutti: vivi e morti.
Di questo potete scommetterci!
origine. Stranamente però, quando
pregava o si rivolgeva
alle Genti, non si riferiva
direttamente a me, pur riconoscendo di essere il mio Messia
inviato sulla Terra per ricordare
a tutti le terribili punizioni
che avrei riversato su chiunque avesse
osato contraddirmi o non onorarmi, parlava di qualcos'altro
che mi sfuggiva e che riguardava un
Padre Amatissimo
che non sapevo chi fosse!
[40:51] A quell'epoca ancora niente sapevo della mia reale situazione e della realtà spirituale che preesisteva alla mia creazione. Oggi con il senno di poi posso solo ringraziare quell'Essere, Sophia, che per lungo tempo, con costanza e dolcezza, è riuscito
a farmi comprendere tante cose di cui non ero a conoscenza.
Non la pensavo così allora; e il mancato utilizzo dei poteri che avevo dato al mio inviato per favorire la mia causa, mi parve un affronto e nessuno può permettersi di affrontarmi, neanche Gesù!
[41:37] Lo lasciai però fare, osservandolo, pur non accettando
il suo metodo che non ascoltava
né rispettava i miei dettami. Inoltre ero conscio del pericolo
cui stava
andando incontro:
la Crocifissione,
ma credevo che di fronte a quel crudele destino si sarebbe ravveduto e mi avrebbe chiamato in suo soccorso.
Con mia grande sorpresa e dolore invece
anche in punto di morte
continuò a rivolgersi
solo a quel suo altro Padre.
In quel drammatico momento vidi comparire sotto la croce Yel Luzbel, invisibile
agli occhi degli altri umani presenti sulla scena, ma non a me. Lo guardai inginocchiarsi
con devozione, piangendo.
Lo sentii rammaricarsi profondamente con se stesso per non avere riconosciuto sin da subito Sophia, il suo antico Comandante, la luce della saggezza dell'Universo!
Poi accadde qualcosa di sorprendente: dopo che Gesù l'ebbe e perdonato
lo fece prelevare da strani esseri di luce, che apparvero all'improvviso nel mio Universo.
Chi erano? Da dove erano sbucati? E dove lo avevano portato?
Per la prima volta dall'infinito passato mi feci quelle domande alle quali non riuscivo proprio a dare una minima risposta. Ero interdetto.
Quella scena mi aveva sconvolto!
Aveva aperto uno spiraglio che mi permetteva di intuire qualcosa
di assolutamente nuovo. C'era un motivo allo strano comportamento di Gesù.
Forse al di fuori del mio Universo esiste altro...
forse sopra di me c'è qualcun'altro, Maggiore!
era un dubbio che s'insinuò leggero nella mia mente; una percezione che ancora non mi era comprensibile, ma mi turbava.
[44:10] La tattica elaborata dall'alta spiritualità, per risolvere il problema che si era instaurato nell'Universo di Yahweh dove abitavano Esseri donati da lui e quindi con le stesse caratteristiche genetiche difettose, fu quella di inserire in ogni clonazione effettuata uno Spirito evolutivo. Seppur limitatamente, le coscienze immesse avrebbero potuto esercitare il libero arbitrio, caratteristica principale di ogni Essere evolutivo o non.
I primi cloni avevano ereditato il 99,99% delle caratteristiche del DNA del Creatore; pertanto non era rimasto molto spazio per esprimersi liberamente. Ma, con il susseguirsi continuo delle riproduzioni genetiche le percentuali di contaminazione del DNA originario, diminuirono conseguentemente, garantendo quindi un ambito sempre maggiore per la manifestazione della volontà individuale, più libera di scegliere.
In questo senso proprio noi, Homo Sapiens, l'ultima razza creata in questa grande epopea universale, siamo i più fortunati, perché solo una minima parte del nostro DNA, il 3% è l'eredità genetica del Signore Yahweh. Con il 97%, scevro dalla sua influenza quindi, per paradossale che ci possa sembrare, siamo la razza che attraverso le proprie scelte e i propri comportamenti può maggiormente influenzare la rete quantistica nella quale tutti, in ogni quadrante di questo Universo, siamo inseriti e dove tutti siamo interconnessi. Quindi noi possiamo influire direttamente sui pensieri del Creatore, determinando i suoi nuovi comportamenti. Per questo motivo il Maestro Gesù scelse di incarnarsi fra noi, Esseri Umani; infatti non poteva comunicare a un livello di conoscenza profondo con Yahweh, essendo il Suo Spirito rimasto con l'altra parte, in Paradiso! E del resto, nella sua funzione di Sophia, il Clone speciale, non sii sarebbe mai discostato dalla logica della divinità sofferente, osando suggerirgliene un'altra. Come uomo però, quello che pensava, diceva e faceva, si sarebbe trasmesso e diffuso nella rete energetica del Padre. Non sarebbe stato però così semplice e dovette agire con un po' di astuzia. Avrebbe finto di obbedire alla volontà del mio "Capo" e, una volta incarnato, si sarebbe invece dedicato a favorire la comprensione della realtà spirituale: quella in cui il Padre inconoscibile opera, utilizzando il libero arbitrio e le leggi dell'Amore.
[47:00] Gesù sapeva già quale sarebbe stata la sua storia, dal tradimento di Giuda alla crocifissione e si sottomise volontariamente a questo enorme sacrificio con un unico scopo fondamentale: propagare le sue idee tra gli uomini del suo tempo, consentendo a tutte le verità sconosciute e inimmaginabili per il Signore Yahweh di giungere al suo orecchio, consentendogli così l'opportunità di scoprire finalmente la verità.
Poi, e fu la promessa agli umani, sarebbe tornato sulla Terra per affrontare il momento del giudizio universale, tappa necessaria nel processo della reintegrazione cosmica.
I primi cloni avevano ereditato il 99,99% delle caratteristiche del DNA del Creatore; pertanto non era rimasto molto spazio per esprimersi liberamente. Ma, con il susseguirsi continuo delle riproduzioni genetiche le percentuali di contaminazione del DNA originario, diminuirono conseguentemente, garantendo quindi un ambito sempre maggiore per la manifestazione della volontà individuale, più libera di scegliere.
In questo senso proprio noi, Homo Sapiens, l'ultima razza creata in questa grande epopea universale, siamo i più fortunati, perché solo una minima parte del nostro DNA, il 3% è l'eredità genetica del Signore Yahweh. Con il 97%, scevro dalla sua influenza quindi, per paradossale che ci possa sembrare, siamo la razza che attraverso le proprie scelte e i propri comportamenti può maggiormente influenzare la rete quantistica nella quale tutti, in ogni quadrante di questo Universo, siamo inseriti e dove tutti siamo interconnessi. Quindi noi possiamo influire direttamente sui pensieri del Creatore, determinando i suoi nuovi comportamenti. Per questo motivo il Maestro Gesù scelse di incarnarsi fra noi, Esseri Umani; infatti non poteva comunicare a un livello di conoscenza profondo con Yahweh, essendo il Suo Spirito rimasto con l'altra parte, in Paradiso! E del resto, nella sua funzione di Sophia, il Clone speciale, non sii sarebbe mai discostato dalla logica della divinità sofferente, osando suggerirgliene un'altra. Come uomo però, quello che pensava, diceva e faceva, si sarebbe trasmesso e diffuso nella rete energetica del Padre. Non sarebbe stato però così semplice e dovette agire con un po' di astuzia. Avrebbe finto di obbedire alla volontà del mio "Capo" e, una volta incarnato, si sarebbe invece dedicato a favorire la comprensione della realtà spirituale: quella in cui il Padre inconoscibile opera, utilizzando il libero arbitrio e le leggi dell'Amore.
[47:00] Gesù sapeva già quale sarebbe stata la sua storia, dal tradimento di Giuda alla crocifissione e si sottomise volontariamente a questo enorme sacrificio con un unico scopo fondamentale: propagare le sue idee tra gli uomini del suo tempo, consentendo a tutte le verità sconosciute e inimmaginabili per il Signore Yahweh di giungere al suo orecchio, consentendogli così l'opportunità di scoprire finalmente la verità.
Poi, e fu la promessa agli umani, sarebbe tornato sulla Terra per affrontare il momento del giudizio universale, tappa necessaria nel processo della reintegrazione cosmica.
qualcun'altro a decidere le sorti delle Creature del mio Universo. Io l'ho creato, io posso distruggerlo
o modificarlo; solo io!
Su quella storia del giudizio universale
dei vivi e dei morti che Sophia mi aveva comunicato sarebbe avvenuta intorno al 2012, fui sempre molto chiaro.
Nessuno si sarebbe messo di mezzo fra me e gli abitanti dei miei pianeti,
esprimendo un giudizio morale.
Ma poi mi spiegò che in quell'anno ci sarebbe stata una straordinaria situazione magnetica causata dall'allineamento degli astri del sistema solare a cui appartenete.
Il Sole e il centro della Galassia avrebbero così emanato enormi ondate energetiche, influenzando profondamente la coscienza degli esseri umani terrestri.
In questo nuovo scenario, Lui si sarebbe presentato
nuovamente, questa volta però nella sua veste Cosmica,
per spiegare a tutti voi abitanti della Terra la vera realtà olografica in cui i vostri Spiriti sono inseriti e il destino che vi attende. Lo ascoltai attentamente
e alla fine compresi anche questo. Non avevo alcuna competenza per esprimere un qualsiasi giudizio morale. Mi resi conto di essere l'Unico in questo
Universo a non avere un'Anima!
Anche i miei Figli cloni ne erano provvisti [49:35].
Rividi in un flash-back fulmineo quel momento in cui fui risucchiato dimezzato
dentro il mio Universo, lasciando fuori il mio Spirito
e provai un dolore antico che fino ad allora non avevo mai sentito.
Non potevo quindi avvalermi di strumenti comparativi per
giudicare l'operato di chiunque anche perché non ero in grado di
percepire l'esistenza dell'anima nelle mie creature.
[50:09] Compresi allora che senza poter vedere l'evoluzione della loro anima nel loro lungo processo incarnatorio da un corpo fisico all'altro mi era impossibile valutare le giuste connessioni per intendere davvero ciascun percorso individuale.
Questa nuova consapevolezza fu molto difficile
e dolorosa da accettare.
L'orgoglio, come sempre, rimbombava in tutto il mio essere
e l'amarezza nel riconoscere quale fosse l'effettivo valore della mia personalità attuale fece il resto,
prostrandomi in un supplizio senza fine.
E' stato solo grazie a Visnu-Sophia e a Shiva Sai Baba,
alle loro amorevoli insistenze nel promuovere il piano di salvataggio "B" delle mie
creature che oggi sono arrivato a comprendere chi sono,
a confessare i miei limiti e le mie difficoltà, a riconoscere
il mio essere inconsapevole.
Mi sono quindi conformato con Gratitudine alla giusta esigenza di Sophia; quella di presiedere il Giudizio complessivo dell'umanità.
Quanto alla mia Presenza nel giorno della Reintegrazione Cosmica,
in quello non ci sono dubbi: ci sarò e mi farò riconoscere da tutti: vivi e morti.
Di questo potete scommetterci!
(fine parte quarta)