lunedì 24 settembre 2018

BOLOGNA 23 SETTEMBRE 2018: UNA GRANDE, MAGNIFICA MANIFESTAZIONE PER LA LIBERTA' DI SCELTA


BOLOGNA 
23 SETTEMBRE 2018


UNA GRANDE, MAGNIFICA MANIFESTAZIONE 
PER LA LIBERTA' DI SCELTA



Al pensiero della bellissima giornata di ieri a Bologna, cui alla fine non ho potuto partecipare "fisicamente" per motivi di salute, mi torna in mente ancora una volta la strofa così vera della poesia in musica di Fabrizio De Andrè, quella di "Via del Campo" che dice: '...dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior'.

Che dire di più? Da una legge liberticida, pianificata e decisa al di fuori dei confini nazionali (la 'nazione' ormai è defunta) da un gruppo di criminali in giacca, cravatta e foulard, per includere l'unica 'signora' della combriccola presente in quel 29 settembre 2014 a Washington, durante il Global Health Security Agenda, è nato ed è cresciuto da allora un enorme e significativo movimento di esseri umani consapevoli che non stanno alle regole imposte dagli interessi di mercato, a loro volta funzionali all'Agenda programmata 'ad hoc' per inebetire, indebolire e infine ridurre la popolazione umana ad una massa imbelle, zombizzata ed obbediente, numericamente più gestibile e soprattutto docile ad ogni ingiuria perpetrata a suo danno in nome della scienza e del progresso. ...Dimenticando, loro, che non esiste alcun progresso che non sia elaborato e macerato dentro ciascuna coscienza individuale, ancor prima di contagiare il collettivo, che non esiste alcun vero progresso o risveglio d'anime che non sia stimolato e pungolato da un estremo e profondo disagio, cioè da quell'evento scatenante e dirompente che improvvisamente infrange un equilibrio, o quello che ritenevamo essere tale... e che ci scaraventa addosso tutte le paure, ci fa sentire di 'essere gettati nel mondo' (il "Dasein" di heidegerriana memoria!...), senza reti, senza cuscinetti, senza garanzie... a parare il colpo e, in seguito, a scoprire che grazie a quel colpo stiamo ritrovando la parte più vera e più autentica di ciò che siamo, di ciò che abbiamo scelto di essere in quel momento, a partire da quel momento, tanto che prima, forse, neppure lo sapevamo cosa o chi volessimo essere.

Ebbene, la manifestazione di ieri a Bologna ha manifestato - mi si scusi per il gioco inevitabile di parole - questa rinnovata consapevolezza, il dissenso e l'opposizione 'senza se e senza ma' ad ogni forma di sopruso della libertà di coscienza, il dissenso totale ad una società massificata al ribasso; ha voluto dire no ad una scuola esclusiva ed escludente, richiamandosi ai valori dei Padri Costituenti e ha voluto rigettare soprattutto i falsi dogmi di una scienza corrotta e bugiarda, che passa sopra le vite umane di tutti quei bambini e quegli adulti che sono la testimonianza vivente del fallimento della cura, della nocuità di una profilassi, quella vaccinale, perniciosa per la salute umana e talvolta persino mortifera.
Una scuola "escludente", dopo lo sgomento e la normale riprovazione di genitori e insegnanti consapevoli, ha aperto in tanti di noi porte e varchi nella coscienza, che non si considerava nemmeno fosse possibile esistessero; l'idea e la possibilità di creare una nuova scuola, un nuovo modo di e-ducare i nostri bambini, di ricreare un rapporto con la natura e la vita, così lontana e dimenticata da prassi scolastiche sempre più formali e burocratizzate. Tutto questo non per mollare la presa dall'istituzione scolastica esistente, ma per essere liberi di percorrere altre strade, strade alternative a quelle di un sistema che diventa sempre più opprimente e costrittivo. 
Il grave disagio si è anche potuto esprimere finalmente negli occhi e nelle parole di tanti giovani genitori, che partendo dal rifiuto dell'obbligo vaccinale, hanno cominciato a porsi delle domande sul loro stile di vita e sull'assurdità di un modello economico che sta loro sempre più stretto, che sacrifica la possibilità di vivere un'esistenza basata su valori quali la condivisione, la salvaguardia della salute, la cura emotiva dei propri figli, costretti a trascorrere la maggior parte delle ore dentro edifici scolastici, con insegnanti ed educatori sempre più incapaci e impreparati ad ascoltarli e a dar loro risposte adeguate. Molti di noi infatti stanno progettando di uscire dall'isolamento indotto dal sistema e di affrontare l'avventura di costruire insieme ad altri piccole comunità a contatto con la natura, nella progettazione di eco-villaggi o con l'idea di riqualificare antichi borghi abbandonati per riviverli con rinnovata coscienza e consapevolezza interiore.
Tutto questo non è già un miracolo? 
Personalmente sto muovendomi in questa direzione, sia come genitore che come e-ducatore. E-duco, alla lettera, "porto fuori"; portare, condurre alla luce tutte le potenzialità che sono già dentro ognuno di noi. Se un valore ci ha ricordato quella banda di politicanti da strapazzo, è il definitivo abbandono del principio della delega*, l'esser noi, giovani e meno giovani, tutti sovrani, come già urlava dall'intimo della sua coscienza e scriveva don Lorenzo Milani... Bisogna dire ai giovani che son tutti sovrani, diceva il prete di Barbiana! Intendo qui l'esser giovani non solo in riferimento all'età anagrafica, ma soprattutto a quell'età del cuore che non invecchia mai e che sempre vuole e sa cavalcare l'onda o ergere barricate, se necessario! In quanto a queste ultime, saranno io credo davvero le ultime..., gli ultimi colpi di coda di una civiltà che implode su se stessa. Sta a noi costruire un nuovo mondo. 
Bologna, il 23 settembre 2018, ha dimostrato che lo stiamo già facendo.
Grazie davvero a tutti.

*Cfr. se ne hai il tempo i bellissimi testi di Ivan Illich, a proposito di quanto sia stato funesto il principio della delega; Illich affronta questo tema e lo giudica come la jattura più funesta della società occidentale del XX secolo: dalla delega del voto a quella della sanità, dei trasporti, a quella delle coscienze che 'delegano la loro salvezza' ai mediatori del Trascendente, fino ad analizzare con cura il fenomeno della disoccupazione, che lui interpreta come la possibile uscita dal tunnel, ove chi si trova in tale condizione può finalmente esprimere la propria creatività ed uscire dalla gabbia della dipendenza.      

Dinaweh     




[in attesa di pubblicare l'intera videoregistrazione dell'evento sul palco]



Un grazie a tutti voi!

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