Il piano divino per la Terra
I Servitori dell'umanità
Capitolo 8
L'ego fittizio
Anni fa, quando per la prima volta fu deciso di mandare emissari divini in
questo mondo, le anime collettive dei Servitori esaminarono con attenzione il
Pianeta Terra e scelsero gli obiettivi primari della loro missione. Videro
potenzialità e bisogno e, in virtù delle loro stesse attitudini e inclinazioni,
scelsero di inviare dei frammenti di sé stesse nella realtà di terza densità.
Questi primi Servitori non avevano nessun karma relativo al piano fisico,
poiché avevano già da lungo tempo imparato e trasceso le lezioni della
coscienza di terza densità. Di conseguenza, non erano obbligati ad assumere un
corpo fisico. Eppure, fu necessaria per alcuni un’incarnazione al fine di
svolgere in modo totale il proprio compito sulla Terra. Di conseguenza, i primi
Servitori incarnati assunsero una personalità provvisoria che, a differenza di
quelle appartenenti alla grande maggioranza delle anime terrestri, non
conteneva molti semi di karma personale accumulato nei piani inferiori, e oggi,
per quanto riguarda l’anima collettiva, il livello inferiore di coscienza di un
Servitore è ancora strettamente unitario e quindi, per comodità e correttezza
di esposizione, potrebbe essere chiamato ego falso o fittizio.
In effetti, tutti gli ego sono essenzialmente “falsi”, in quanto
rappresentano il veicolo provvisorio usato dall’anima ai fini dei suoi intenti
karmici.
E' così che epoca dopo epoca, ciclo dopo ciclo, l’anima collettiva indossa e cambia i suoi “abiti” fisici, emozionali e mentali attraverso i quali si incarna per poter soddisfare i sempre mutevoli requisiti del Piano Divino in tanti mondi diversi.
Una parte integrante della missione dei Servitori sulla Terra attraverso la
storia fino ai nostri giorni è stata l’utilizzo dell’ego fittizio al fine di
esperire il completo spettro della disarmonia del mondo, di conoscere tutti i
livelli della sofferenza e del dolore umani affinché ogni energia discordante
sul Pianeta potesse essere assorbita dai loro veicoli inferiori, e tutto questo
ha permesso loro di collegarsi alla coscienza collettiva della Terra. È così
che i Servitori acquisiscono l’abilità di aiutare gli umani a trasmutare il
loro karma su una scala planetaria.
Nel momento in cui un individuo pensa alla personalità separata (la sua o
quella altrui), dà vita a un’identificazione falsa o, nel migliore dei casi,
limitata: e questa scelta separa la persona dalla collettività spirituale, la
più sincera ed evoluta forma di esistenza. Ogni qualvolta la coscienza è
condizionata dal sé inferiore - dai suoi sentimenti, contrasti, desideri,
insuccessi e così via - l’individuo diventa schiavo della cecità spirituale e
della conseguente e inevitabile sofferenza, poiché tale è il destino del sé
separato. Il rapporto che il Servitore ha col suo ego fittizio può essere il
maggiore impedimento allo stabilirsi del contatto divino e, di conseguenza, può
costituire una delle principali fonti della loro sofferenza. L’identificazione
con l’ego fittizio creerà sempre delle distorsioni di quelle memorie dell’anima
che possono essere recuperate dai Servitori, e ciò potrebbe portare questi
ultimi a credere di dover cercare le soluzioni ai loro conflitti interiori nel
mondo esterno, in mezzo alle miriadi di cosiddetti percorsi spirituali e
tecniche di illuminazione mistica così diffuse ai nostri giorni. Quest’equivoco
può frustrare e scoraggiare seriamente i Servitori, poiché sono davvero poche e
preziose le “autorità” spirituali o religiose che capiscono l’attuale momento
della Terra in relazione alle peculiari circostanze dei Servitori, e quindi
pochi possono offrire consigli appropriati riguardo la condizione e le necessità
dell’ego fittizio. Di conseguenza, i Servitori meno consapevoli della propria
natura rischiano spesso di sentirsi confusi, persi tra le crescenti distorsioni
e le tentazioni egoistiche dappertutto evidenti nell’odierno “supermarket
spirituale”. La maggior parte delle iperboliche nozioni “new age” non sono di
nessun aiuto nelle particolari circostanze nelle quali versano attualmente i
Servitori, e lo stesso vale anche per le tradizioni religiose.
In effetti, sarebbe di massima utilità per i Servitori acquisire una
conoscenza basilare della struttura occulta dell’uomo, in quanto
quest’auto-consapevolezza li aiuterebbe a capire e guidare con intelligenza i
loro veicoli inferiori della coscienza invece di essere da questi controllati
come se fossero ciechi a causa dell’oblio, stato comune alla maggior parte
dell’umanità. Le diverse Gerarchie spirituali (quasi tutte residenti sui piani
interiori) richiedono degli strumenti fisici affinché le loro energie
trasmutative ad alta frequenza siano canalizzate nel mondo materiale.
L'identificazione con l'ego fittizio
L’ego
fittizio, se utilizzato nel modo giusto, costituisce un punto nodale per la
trasformazione (verso il basso) e la trasmissione di tali forze divine. Le
personalità integrate fungono quindi da ponte tra i mondi superiori e quelli
inferiori, tra le Gerarchie e l’umanità. In ogni caso, un’eccessiva
identificazione con l’ego fittizio (il vederlo, cioè, come il vero sé) comporta
dei gravi danni, in quanto la conseguente contrazione della coscienza porterà
inevitabilmente a dubbi, paure, difficoltà, pensieri e azioni non amorevoli e,
quindi, creerà dell’ulteriore e indesiderato karma, rendendo così l’ego
fittizio davvero “reale”. Finché questo debito karmico non verrà estinto i
Servitori non saranno in grado di riprendere pieno possesso, sulla Terra, del
ricordo della loro condizione spirituale e del loro compito, non potranno
portare a termine la loro missione e, di conseguenza, non avranno modo di
tornare a casa (o procedere oltre) dopo aver asservito lo scopo della loro
incarnazione (o delle loro incarnazioni).
I Servitori in quest’epoca presenti sulla Terra con un corpo fisico non
sono certamente i primi a dover superare simili prove spirituali, in quanto
molti grandi precursori sono venuti prima di loro, hanno attraversato la valle
delle lacrime e alla fine hanno trionfato.
L'esperienza di Gesù
Il processo di iniziazione - simbolizzato nella vita di Gesù da nascita,
battesimo, trasfigurazione, crocifissione, resurrezione e ascensione - è più
antico dell’umanità stessa e Gesù, con la sua perfetta dimostrazione della Via,
ha indicato a tutti il solo Vero Percorso che porta dall’oscurità alla Luce.
È
la stessa strada sulla quale tutti i Servitori e l’umanità devono riuscire a
incamminarsi per poter entrare nel Regno dei Cieli; non da soli come Gesù, ma tutti insieme,
poiché il Dramma della Passione dell’Era Aquariana - il Ritorno di Cristo - è
di portata assai maggiore del solitario esempio di Gesù. Parafrasando una frase
del Cristo dell’Era dei Pesci, riportata in Giovanni, 14:12, possiamo dire oggi
come quasi duemila anni fa: “In verità, in verità vi dico: anche chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi.”.
* * *
C’è una condizione poco conosciuta eppure di vitale importanza per l’ego
fittizio che, una volta compresa in pieno e correttamente identificata,
libererà i Servitori di gran parte della loro confusione, dei loro dubbi e
preoccupazioni.
I semi stellari
La nostra Via Lattea con le sue miriadi di pianeti e asteroidi è una vasta
sfera di vita che comprende un’infinità di esseri e civiltà in via di sviluppo.
Molti di questi sono estremamente consapevoli della fondamentale importanza di
quanto sta ora succedendo alla e sulla Terra, e sono destinati a partecipare in
qualche misura al momento di transizione del nostro Pianeta. Ma se anche un
singolo rappresentante di ciascuna di queste civiltà dovesse incarnarsi sul
nostro piano fisico lo spazio non sarebbe sufficiente.
Questi emissari, allora, non sono potuti venire sulla Terra in forma di
esseri umani (i semi stellari), per il semplice fatto che il nostro Pianeta non
è abbastanza grande. Di conseguenza, gran parte di loro sta oggi prendendo un
passaggio, per così dire, all’interno delle coscienze dei Servitori, con il
consenso volontario di questi ultimi.
Nella personalità veicolo
di un Servitore è quindi possibile osservare molti “fili di colori diversi””
che lo collegano a numerose e varie civiltà e specie galattiche da diversi
mondi e densità, tutte con la possibilità di accedere, attraverso l’ego fittizio,
a quanto Gaia sta sperimentando e sperimenterà in questo momento di
trasformazione planetaria. Di conseguenza, i Servitori più evoluti sono ora
portatori di una varietà di punti di coscienza olografici per conto di
alcune civiltà: una sorta di “inviato composito” sulla Terra, un loro surrogato.
Questi fili di coscienza, vivi, vibranti, in grado di percepire, fungono
anche da “portali di accesso” a molti altri mondi per la stessa coscienza
personale dei Servitori. Non essendo integrate, illuminate né libere dalla
materia, le civiltà così trasportate dai Servitori sono oggi sulla Terra grazie
alla missione volontaria dei Servitori e, attraverso questi ultimi, ricercano
stimoli all’apprendimento, la guarigione e la spiritualità per arrivare,
infine, alla Liberazione.
Quindi, al loro risveglio i Servitori riprenderanno contatto con i livelli
superiori del loro essere, diventando un nesso galattico denso di attività,
un’espressione microcosmica sia della galassia sia della Madre Terra, poiché il
nostro Pianeta funge ora da stazione di comunicazione interdimensionale e
interstellare, nonché da portale di integrazione e connessione per un gran
numero di onde-vita.
I fili all’interno degli ego fittizi dei Servitori legano le loro anime a
vari livelli di coscienza appartenenti a esseri spirituali il cui viaggio verso
la Liberazione dalla materia non è ancora completo, e in alcuni casi sarà
chiaro che neppure alcuni di loro sono molto felici. La loro frequenza-madre
non è in armonia con il Regno divino al quale vogliono far ritorno con l’aiuto
dei Servitori oggi sulla Terra. Simili fili di coscienza possono spesso essere
piuttosto disturbanti, in continua tensione (tra loro e col Servitore) e quindi
decisamente non integrati, bisognosi d’amore, saggezza e di qualcuno che li
guidi. Non sono, dunque, ancora liberi dalla paura e dall’ignoranza, e
cercheranno di conquistare l’attenzione dei Servitori con maggior intensità man
mano che il ritmo planetario si fa più veloce. Per questo, nel caos sempre
crescente di questi “ultimi giorni” è molto importante per i Servitori
mantenere una Vera e Sacra Concentrazione, vivere la propria vita mentre “seguono
il cammino del Signore” all’interno dei loro ego fittizi richiamando alla
memoria l’elevata, altruistica e incondizionata aspirazione a servire il Piano
Divino per conto delle loro civiltà e della specie umana.
Quanto più i
Servitori riusciranno a purificarsi nell’imminente influsso della Grazia di
un’Era, tanto più saranno in grado di assistere gli agnelli di Dio entro
di loro, e guidarli verso l’Ovile.
I Servitori in linea di massima continueranno a sentire il karma e le
difficoltà delle civilizzazioni delle quali portano i fili fino al Giorno del
Giudizio. Molti “figli” richiedono da loro aiuto e assistenza, e parte della
missione personale dei Servitori è incoraggiare questi esseri “dipendenti” a
tornare a Casa insieme a loro attraverso la Porta Cristica. Comunque, con tanti
fili interiori (psichici) ed esteriori (materiali) a tirare e strattonare la
loro coscienza inferiore durante le imminenti rivoluzioni terrestri, i Servitori
potrebbero sentirsi confusi, ma solo se permettono a sé stessi, attraverso
un’identificazione erronea, di essere catturati nella tempesta che verrà come
necessaria conseguenza della purificazione planetaria.
* * *
Il successo della missione di ogni Servitore dipende dalla sua giusta
identificazione della personalità come nient’altro che uno strumento per i suoi
doveri. In effetti, un tratto distintivo dei Servitori risvegliati dotati di un
ego fittizio libero dai debiti karmici è l’attitudine a considerare la propria
vita personale come solo un infinitesimo aspetto di una funzione e di
un’esperienza collettive di gran lunga più grandi e importanti. In questo modo
i rapporti con la vita restano su un piano strettamente impersonale, e i
Servitori sono in grado di vedere il mondo attraverso occhi spirituali. Ken
Carey riassume l’essenziale importanza di questa prospettiva nelle seguenti
parole (dette dal Cristo):
“Chiunque mi seguirà dovrà morire a tutte le definizioni di sé... Chiunque si aggrappa alla propria definizione di sé perderà l’identità quando quella definizione non sarà più valida, ma chiunque rinuncerà a tutte le definizioni per amor Mio e per accogliere la Mia coscienza, allora dividerà con Me la vita eterna.” (The Starseed Transmissions).
L’identificazione personale con uno qualsiasi dei fili o degli aspetti
dell’ego fittizio ostruisce la capacità di intuizione e condurrà senza scampo a
confusione, sforzi mal diretti e, di conseguenza, azioni inappropriate che
saranno invero dannose per i Servitori, la loro missione e le persone cui il
loro aiuto è diretto. Molti Servitori si appigliano oggi a ideali arditi e
inutilmente complessi come volessero giustificare le azioni che i loro sensi
interiori, distorti ma in sostanza reali, li spingono a compiere. Tra la
confusione del loro affrettato altruismo e l’impazienza, i Servitori rischiano
di apportare ulteriore disordine in un mondo già sommerso dal torrente della
disinformazione diffusa da individui sovraeccitati e zelanti.
La via dello Spirito è da sempre semplicissima, chiara e sempre dritta,
eppure in questi tempi molti Servitori si trovano a seguire inconsapevolmente
l’ostinato esempio dell’umanità, e incorporano nelle loro vite ogni sorta di
schema elaborato e di rituale al fine evidente di poter “soddisfare le
richieste della Nuova Era” e di essere sicuri di rientrare nel novero di quanti
supereranno con successo le difficili prove che attendono la nostra specie. Il
nostro Pianeta è oggi afflitto da un diluvio di nozioni davvero intricate,
progetti e nuove tecniche attraverso le quali ottenere la liberazione, il
potenziamento personale e l’elevazione spirituale, col risultato che gran parte
dell’umanità è distolta dalla semplice Verità, e di conseguenza molti non
seguono il Vero Percorso e persino le menti dei Servitori che si stanno
risvegliano rischiano di essere contaminate da diverse falsità.
Il pensiero erroneo può in ogni caso essere velocemente corretto
dall’acquisizione della Giusta Conoscenza, in grado di rivelare come si possano
trasmutare le illusioni create dall’ego fittizio solo nel crogiolo del servizio
altruistico, in quanto l’influsso della Luce divina così invocato purifica e
innalza ogni forma di vita con la quale viene in contatto.
Accordandosi alle nuove e più elevate frequenze energetiche che ora
percorrono la Terra e rifiutando, dopo averne appreso le lezioni, tutte le
vecchie incomprensioni e false identificazioni, la coscienza del Servitore si
espanderà di sicuro quando tutte le esperienze del passato saranno illuminate
dal lampo dell’Intuizione. Questa percezione più chiara favorirà quindi la
nascita di una nuova consapevolezza delle lezioni contenute, ma all’epoca non
viste, negli errori passati (niente è mai davvero sprecato), e allo stesso
tempo sarà utile al Servitore, con l’espandersi della sua prospettiva, per
riconoscere la sua utilità nel servizio futuro. Si può dunque dire che ogni
istante presenta nuove opportunità di purificare o contaminare l’ego fittizio,
può essere usato per promuovere o ostacolare la coscienza, a seconda
dell’identificazione, della concentrazione e delle motivazioni del Servitore.
Mentre il velo dell’oblio permette ai Servitori di acquisire - attraverso
l’ego fittizio - un’esperienza diretta di tutta la separazione e disperazione
di questo nostro mondo, allo stesso tempo e a un livello di conoscenza che sta
al di là del velo e nel cuore dell’anima collettiva, i Servitori sono sempre
stati consapevoli del fatto che la loro sofferenza è per gli altri e, in ogni caso,
solo temporanea. Molti di loro hanno frammenti di ricordi sin dall’infanzia, e
sanno che verrà - molto presto - il tempo in cui tutto cambierà “in un
battere d’occhio”, e l’ego fittizio sarà del tutto trasparente nelle fasi
finali della loro missione, poiché la personalità provvisoria verrà dissolta e
scartata come fosse un bozzolo una volta che avrà svolto la sua funzione.
La caduta del velo e il richiamo alla memoria
Infine, nel Giorno del Richiamo alla memoria, i Servitori
comprenderanno in quest’attuale, e per molti ultima, incarnazione terrestre,
che il loro vero Sé è molto più che l’ego fittizio. Nel frattempo, man mano che
superano le preoccupazioni inerenti la personalità, la coscienza dei Servitori
andrà facendosi sempre più ampia, in quanto grazie all’espandersi della loro
percezione saranno in grado di cogliere sempre più a fondo la divina
grandiosità, la bellezza, l’interconnettività e la magnifica intelligenza
onnipervasiva della Creazione.
In seguito alla liberazione dal velo dell’oblio - che si ottiene solo
attraverso la purificazione dell’ego fittizio col servizio altruistico - il sé
personale si dissolverà, fondendosi e diventando di nuovo tutt’uno con l’anima
collettiva, elevando al contempo ogni esperienza terrestre dolorosa nella luce
della trasmutazione. Secondo la Legge della Sintesi, avrà fine anche la
perdurante condizione di sofferenza dell’umanità, quando l’intero Pianeta si
allineerà positivamente al Piano Divino. Di sicuro non ci possono essere al
mondo gioia e onore maggiori. In effetti, in questo importante periodo di completamento,
la felicità dei Servitori sarà così intensa, così profonda la loro beatitudine
e così totalmente spirituale l’esperienza della gratitudine divina, che ogni
singola anima, senza eccezioni, sarebbe disposta a ripetere ancora una volta e
con gioia lo stesso sacrifico. Una simile consacrazione di sé agli altri e
menzionata nel Libro dell’Apocalisse di Giovanni, nel Nuovo Testamento, ai
versi 4:10, dove si legge:
“... i ventiquattro vegliardi… gettavano le loro corone [aureole] davanti al trono di Dio.”
Nessun commento:
Posta un commento