Il piano divino per la Terra
I Servitori dell'umanità
Capitolo 7
Il velo dell'oblio
Con la rara eccezione delle anime molto elevate, gli eventi dell’esistenza
prenatale di ogni individuo sono governati dalla Legge dell’oblio. Quello
fisico è il solo piano sul quale è possibile dimenticare, e questa legge ha
ovviamente maggior valore per la grande maggioranza delle incarnazioni umane,
in concordanza con le speciali opportunità di apprendimento disponibili sulla
Terra. La realtà della terza densità richiede che le vite in incarnazione
fisica crescano e maturino secondo la legge del libero arbitrio, e la Legge
dell’oblio garantisce che in ogni reincarnazione vengano fatte sempre delle
scelte nuove, libere dal ricordo di esperienze simili avute nelle vite
precedenti. Le decisioni assennate prese indipendentemente dal passato
permettono un apprendimento più veloce e, alla fine, possono condurre alla
completa libertà dal bisogno di ulteriori esperienze di terza densità. Questa
emancipazione dalle difficili ma necessarie e utili incarnazioni sul piano
fisico è stata in passato denominata da alcune scuole spirituali “Liberazione”,
e rappresenta una promozione non obbligatoria dal denso mondo materiale e, di
conseguenza, un passo accidentale verso l’eterno scorrere dell’espansione
spirituale.
Ora, tutti i Servitori che hanno scelto di incarnarsi sulla Terra (anche
quelli che sono qui per la prima volta) devono obbedire alle leggi del piano
fisico, e quindi nelle prime fasi della loro vita sul nostro Pianeta sono
soggetti anche all’oblio. Questo è un altro dei tanti pesi che i Servitori
accettano con devozione come “effetto collaterale” della loro discesa volontaria
nei campi vibratori dell’esistenza di terza densità.
Il velo impone delle restrizioni all’anima che spesso delineano un modello
di vita comune nel corso della vita dei Servitori. Questo modello spesso
include prove e sfide che possono causare ai Servitori dissenso e ansia fino a
che non comprendono meglio la loro situazione penetrando il velo in una certa
misura. Di solito, le difficoltà si ripeteranno fino a che i Servitori non
avranno imparato le dovute lezioni della loro incarnazione fisica, acquisendo
così le caratteristiche necessarie ad assistere con compassione l’umanità. Una
delle maggiori differenze tra il denso mondo materiale e le sfere sottili è che
il primo, nonostante le sue tante doppiezze e illusioni, offre di continuo
occasioni per imparare ad amare incondizionatamente, e i Servitori non possono
ricordare chi sono in realtà finché non scelgono di usare il proprio libero
arbitrio con saggezza, amando e aiutando gli altri. Quest’ultimo punto è di
vitale importanza, e merita una profonda attenzione da parte di chiunque stia
cominciando ad avere dei sospetti sulla propria reale natura e, quindi, sul
proprio scopo sulla Terra.
Per quanto il velo dell’oblio sia necessario al compiersi della missione
dei Servitori, questa condizione è destinata a essere solo temporanea. Tutti i
Servitori hanno delle sensazioni interiori che, una volta prese in
considerazione, li spingeranno sempre a seguire le direttive dell’anima collettiva
piuttosto che quelle della loro personalità, e per poter penetrare il velo
dell’oblio e quindi ricordare coscientemente il loro compito, i Servitori
devono ascoltarsi dentro con attenzione; devono credere al loro
Sé Superiore, e quindi agire in base alle loro intuizioni e ai loro sinceri
impulsi spirituali. È compito di tutti i Servitori negare alla fine tutte le
restrizioni imposte dal velo, e per accelerare questo importante processo di
risveglio possono applicare alle loro vite questi due semplici accorgimenti:
ricerca sincera e intelligente della Verità, e servizio attivo. È una legge: se
portate avanti con serietà, entrambe queste attività garantiranno l’assistenza
dei mondi invisibili, favorendo la progressiva liberazione dall’influenza del
velo.
Bisogna ricordare che i Servitori hanno già raggiunto un livello di
evoluzione spirituale superiore a quello della media delle anime terrestri. Di
conseguenza, le componenti fisiche, mentali ed emozionali che insieme danno
vita alla personalità individuale del Servitore devono essere considerate solo
il veicolo inferiore di
espressione, comunicazione e servizio. Comunque, secondo la Legge dell’oblio,
quando vengono assunti sul piano fisico dei nuovi veicoli il velo deve essere
nuovamente forato, la conoscenza di sé deve essere riacquisita e si deve
ristabilire il contatto divino con la personalità interiore prima che un vero
servizio spirituale possa essere reso. Quindi, l’arte della comprensione
spirituale deve essere coltivata dai Servitori per poter purificare i veicoli
inferiori che, senza eccezione, saranno stati contaminati dalle sostanze eteree
inquinate e dalle infinite altre influenze negative in atto sulla Terra.
* * *
Ci sono anche alcuni aspetti positivi nel velo dell’oblio. Innanzitutto,
esso riduce la quantità dell’energia affluente finché la personalità non è
pronta a riceverla nella sua completezza, a prendersi le responsabilità di tale
potere e quindi a usarlo con sicurezza nel mondo per il bene degli altri.
Inoltre, i potenti effetti prematuramente creati da un’aura dalla frequenza
superiore, potrebbero senza dubbio portare alla persecuzione da parte di quanti
non sono dotati della necessaria comprensione spirituale. Una personalità
libera dal velo rischierebbe allora di soffrire pene inenarrabili per mano di
tanti esseri umani abbacinati dall’irradiazione innata di un Servitore
risvegliato. L’umanità non è ancora pronta, non è ancora in grado di poter
assistere al pieno splendore della Coscienza del Nuovo Mondo, l’avvento della
quale deve quindi essere preparato dai veicoli inferiori dei Servitori. Quindi,
il velo è lasciato in una certa misura intatto fino al momento giusto, e questo
tra l’altro fornisce alle personalità dei Servitori ulteriori occasioni per
prepararsi, acquisendo forza, saggezza e comprensione dall’esperienza
dell’incarnazione fisica.
In ogni caso, i Servitori più diligenti ed evoluti stanno oggi lacerando
gran parte del loro velo dell’oblio, e stanno di conseguenza riacquisendo un
ricordo, seppur frammentario, della loro missione. Comunque, se questi esseri
risvegliati dovessero scegliere di ignorare il ricordo dei loro doveri nei
confronti dell’umanità cadendo invece preda dell’egoismo sotto la subdola
influenza di quelle forze materialistiche che ancora fluttuano attorno alla
Terra, allora subirebbero le rigorose punizioni che verrebbero loro imposte
dalla loro anima collettiva al fine di sospingerli sulla retta via. Simili
circostanze sono spesso piuttosto gravose per i Servitori, che si ritrovano
impossibilitati a ritrovare la luce pur essendosi spinti nei più profondi
meandri della depressione. Questo tormento avrà fine solo quando cominceranno a
vivere per gli altri e non più per sé stessi. Se considerate senza la giusta
conoscenza, queste misure possono sembrare in qualche modo eccessive, eppure
sono solo una parte dell’addestramento di base dei Servitori, e vengono
adottate dalla loro anima collettiva al solo e unico scopo di riportarli in
armonia coi disegni del Piano Divino. Di conseguenza, è giusto considerarle più
che appropriate, vista l’importanza del compito dei Servitori i quali, in
quanto parte del Piano Divino per l’umanità sulla Terra in questo critico
momento, devono sfruttare ogni occasione per adempiere ai loro doveri.
Il termine ultimo per il Pianeta è così vicino che i Servitori giunti tra
noi più di recente hanno un velo più sottile e si accorgeranno quindi che gli
sono state imposte meno limitazioni. Il risveglio e la giusta presa di
coscienza di questi Servitori più giovani saranno anche più immediati di quelli
dei loro predecessori in quanto le loro facoltà spirituali innate e le capacità
di insegnamento saranno meglio comprese e apprezzate, invocate con maggiore
entusiasmo e coscientemente richieste da un’umanità più pronta, la cui
osservanza delle leggi della vita sarà stata stimolata dalla crisi esperita nei
cruciali momenti di rapido cambiamento che ci attendono.
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