sabato 13 settembre 2014

Il pianeta Terra: una bomboniera ricca di sorprese! (parte seconda)


Il Pianeta Terra: 
una bomboniera ricca di sorprese! 



(parte seconda)


Dopo questa lunga premessa, siamo ora pronti, per il resoconto dal diario segreto dell'ammiraglio Richard Evelyn Byrd, del 1947, che suo figlio pubblicò postumo. Byrd ha fama negli USA di eroe del volo aereo, come Charles Lindbergh, e un uomo che possieda il titolo di ammiraglio normalmente è ben lungi dal rovinare la sua fama con storielle da barone di Munchausen. Già dalle righe introduttive del suo diario si evidenzia quale portata Byrd attribuisca alle sue esperienze al Polo Nord e come prenda in considerazione il dovere del silenzio perché "l'avidità e il potere di un gruppo di persone" lo esigerebbe.

"Questo diario è stato scritto in segreto. Contiene i miei appunti sul mio viaggio aereo sul Mar Artico, nel febbraio 1947. Mi è negata la libertà di pubblicare questi appunti e forse non vedranno mai la luce, ma io devo compiere il mio dovere e quello che ho vissuto lo trascriverò, fidandomi del fatto che tutto questo potrà essere letto un giorno, che verrà il tempo in cui l'avidità e il potere di un gruppo di persone non potrà più fermare la verità."


Byrd intraprese il volo verso il Polo Nord il 19 febbraio 1947 in un aereo insieme al suo marconista di bordo. Dopo un volo piuttosto lungo, sorvolando distese di ghiaccio infinite, l'apparecchio iniziò a trovarsi in situazioni non abituali:

"Sotto di noi si vedono masse enormi di neve e ghiaccio. Notiamo una colorazione giallognola della neve sotto di noi. Scendiamo un po' per poter prendere meglio visione dei disegni rossi e lillà. Possiamo distinguere diversi colori. Vediamo anche delle montagne davanti a noi. Proseguiamo il volo, sempre dritto verso nord. Dietro il tratto montuoso probabilmente ci sarà una piccola valle. attraverso la valle si snoda un fiume. siamo stupefatti: qui non può esserci una verde vallata. Qui qualcosa non quadra più. Sotto di noi ci dovrebbero essere masse di neve e ghiaccio. La nostra strumentazione di bordo è completamente fuori uso. La bussola oscilla costantemente avanti e indietro. Qui predominano altre condizioni di luce. Non riesco più a vedere il sole. Adesso scorgiamo sotto di noi un animale enorme.

Potrebbe essere un elefante. No! Incredibile, sembra un mammut, è un mammut, oppure un animale molto simile. Trasmettiamo via radio alla base le nostre osservazioni. Intanto sorvoliamo altre montagne, più piccole, ricoperte di vegetazione. Sono assolutamente sbalordito. Qui c'è qualcosa che non va. Tutti gli strumenti funzionano di nuovo. Fa più caldo, adesso sul contatore abbiamo 74 gradi Fahrenheit (circa 23°C). Manteniamo la nostra rotta. Non riusciamo più a raggiungere la base via radio, adesso la radio è fuori uso. Non so se mi esprimo correttamente, ma tutto sembra assolutamente normale davanti a noi vedo chiaramente una città!!! Questo è veramente impossibile. Tutti gli strumenti sono bloccati. L'aereo comincia a barcollare leggermente!!! Mio DIO!!!!!! A babordo e a dritta emergono su entrambi i lati degli strani oggetti volanti.
Sono molto veloci e arrivano per lungo. Sono così vicini che posso vedere chiaramente i loro segni di riconoscimento: è un'interessante simbolo del quale non voglio parlare, è fantastico. Non ho più alcuna idea di dove siamo.  Che cosa è accaduto? Non lo so. Traffico ancora con i miei strumenti, che però sono ancora completamente bloccati. Frattanto siamo circondati dai dischi volanti, a forma di piatto. Sembra che siamo stati fatti prigionieri. Gli oggetti volanti emanano una luce propria. La nostra radio gracchia qualcosa: Una voce ci parla in inglese. La voce ha un accento tedesco: "Benvenuti nel nostro paese, ammiraglio, siete in buone mani!". Adesso anche i nostri motori sono completamente inceppati. L'aereo non è più sotto il nostro controllo. Inizia a girare su se stesso. Tutta la mia strumentazione non reagisce più. Riceviamo intanto un altro messaggio via radio che ci prepara all'atterraggio. Iniziamo quindi ad atterrare immediatamente. L'aereo è scosso interamente da un leggero tremolio, quasi impercettibile. L'aereo scende verso terra come un potente ascensore trasparente, morbidamente.




Quando tocca terra non ce ne accorgiamo quasi. Un gruppetto di persone viene verso il nostro aeroplano. Sono tutti uomini molto alti e hanno i capelli biondi. Più indietro vedo una città illuminata. Sembra irradiare i colori dell'arcobaleno. Gli uomini sono apparentemente disarmati. Non so che cosa ci aspetta ancora. Una voce pronuncia chiaramente il mio nome e mi ordina di aprire. Io ubbidisco e apro il boccaporto di carico. Qui terminano i dati inseriti nel libro di bordo. Tutto quello che segue lo scrivo a memoria, seguendo i miei ricordi. Se non lo avessi vissuto personalmente lo definirei una pazzia assoluta, è indescrivibile, più fantastico di ogni fantasia. entrambi, il marconista e io, fummo fatti uscire dall'aereo in modo assolutamente cortese. Ci condussero poi verso un disco che scivolava nell'aria, che usano qui come mezzo di trasporto, assolutamente privo di ruote. A forte velocità ci avvicinammo alla città splendente. La bellezza dei colori della città sembrava essere dovuta al materiale simile al cristallo con cui era stata costruita. Ben presto giungemmo di fronte a un imponente edificio. Non ho mai visto prima di allora un'architettura simile, non è paragonabile a nulla. Lasciai indietro il mio marconista e seguii i due uomini. Poco dopo raggiungemmo un ascensore sul quale salimmo. Scivolammo verso il basso. Quando ci fermammo, la porta scivolò lentamente verso l'alto! Percorremmo un lungo corridoio, simile a un tunnel, illuminato da una luce rosata. Questa luce sembrava essere emanata dalle pareti. Giungemmo davanti a una grande porta, che scivolò silenziosamente di lato. Una voce mi invitò a entrare. "Non si preoccupi, ammiraglio!", mi tranquillizzò la voce di uno dei miei accompagnatori, "Sta per essere ricevuto dal Maestro!". Allora entrai. Ero come accecato da mille colori, dalla luce che ricolmava il locale, i miei occhi non sapevano dove dirigersi e prima si dovevano abituare alla situazione. Ci volle un po' di tempo prima che potessi riconoscere ciò che mi circondava. Quello che vidi era quanto di più bello avessi mai avuto modo di vedere, era più splendido, magnifico e sontuoso di quanto potrei descrivere. Una voce melodiosa e calda interruppe le mie osservazioni e le mie sensazioni al riguardo: " Le dò il benvenuto. Sia benvenuto di tutto cuore nel nostro paese, ammiraglio". Davanti a me si trovava un uomo di nobile statura e dai lineamenti fini, dai tratti maturi della vecchiaia impressi sul volto. Sedeva a un tavolo imponente e mi fece capire con un cenno della mano che mi dovevo sedere su una delle sedie approntate. Obbedii all'invito e mi sedetti, mentre l'uomo ripiegava le mani in modo da intrecciare le punte delle dita. egli mi sorrise. "Le abbiamo permesso di venire da noi perché Lei ha un carattere fermo e dispone di un alto grado riconosciuto nel mondo di sopra". "Nel mondo di sopra?" respirai a fatica. "Ora siete nel regno degli Arianni, all'interno della Terra. Non pretendo di interrompere la sua missione a lungo. Presto sarete ricondotti in superficie. Dapprima, però vorrei comunicarle perché l'ho fatta venire qui, ammiraglio. Noi seguiamo quello che accade di sopra, sulla Terra. Il nostro interesse è stato risvegliato, quando scagliaste le prime bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki. In quel brutto momento arrivammo nel vostro mondo con i nostri dischi volanti. Dovemmo vedere noi stessi che cosa stava facendo la vostra razza. Molto tempo è passato da allora, e mi direte che questa è storia passata. Ma per noi è importante. Per favore, mi lasci proseguire. Finora non ci siamo immischiati nelle vostre scaramucce e nelle vostre guerre. Le vostre barbarie, noi le abbiamo permesse. Intanto avete iniziato a compiere esperimenti con delle energie che in realtà non erano state pensate per l'uomo. L'energia atomica. Abbiamo già cercato di fare qualcosa. Noi abbiamo inviato dei messaggi ai potenti della Terra, ma loro credono di non doverci ascoltare. Per questo motivo abbiamo scelto Lei. Lei deve deporre una testimonianza per noi, deve testimoniare il fatto che noi esistiamo veramente, che esiste questo mondo all'Interno della Terra. si guardi attorno e constaterà che la nostra civiltà e la nostra scienza è precedente alla vostra di migliaia di anni. Guardi, ammiraglio". "Ma", interruppi il Maestro "io che cosa c'entro, signore?" . Il Maestro mi penetrò con lo sguardo e dopo avermi squadrato a fondo ribatté serio: "Il genere umano ha raggiunto il punto di non ritorno. Ci sono persone tra di voi che sarebbero pronte a distruggere il mondo intero, piuttosto che cedere il potere, quel potere che essi credono di conoscere". Io replicai con un cenno del capo, facendogli capire che riuscivo a seguire le sue argomentazioni. e così il Maestro poté continuare a parlare: "Già da due anni cerchiamo continuamente di metterci in contatto con voi, ma ai nostri tentativi rispondete con la violenza. I nostri dischi volanti sono inseguiti dai vostri aerei da combattimento, attaccati e colpiti. Ora devo dirle, figlio mio, che si sta avvicinando un periodo di tremenda follia, una violenta tempesta spazzerà la Terra e infurierà per molto tempo. I vostri scienziati e i vostri eserciti la fronteggeranno impotenti e non riusciranno a offrire alcuna soluzione. Questa tempesta reca in sé il potere di annientare ogni forma di vita e di civiltà, di distruggere ogni cultura, di precipitare tutto nel caos. La grande guerra che si è appena conclusa è soltanto il preambolo di quello che vi può accadere. Per noi qui si rappresenta più chiaramente l'ora per ora e il giorno per giorno. Lei pensa che io mi sbagli!". "No, i momenti bui anzi sono già arrivati e ci opprimono da 500 anni", replicai al Maestro. "E' così, figlio mio", ribatté lui, " i tempi più cupi ricopriranno il vostro paese come un lenzuolo funebre. Eppure ho il presentimento, che alcuni della vostra razza sopravviveranno a questa catastrofe. Su quello che accadrà in seguito, non posso dirvi nulla. Però vediamo, lontano, nel futuro, sorgere una nuova Terra; questa sarà costruita a partire dalle rovine del Vecchio Mondo e ci si ricorderà di tesori leggendari, che si cercheranno. E vedi, quei tesori leggendari si trovano qui, da noi. Siamo noi ad amministrarli, a tenerli al sicuro. Quando questo futuro sarà iniziato, ci metteremo al vostro fianco, aiuteremo l'umanità a ricostruire la sua razza e la sua civiltà. Avrete allora riconosciuto forse che con la guerra e la violenza non si ha alcun futuro. Per l'epoca che seguirà avrete nuovamente accesso a un sapere antico, un sapere che avete già posseduto un tempo. Da voi, figlio mio. mi aspetto che ritorniate nel mondo di sopra con queste informazioni". 
Concludendo, l'ammiraglio Byrd trascrisse nel suo diario i seguenti appunti:
2 marzo 1947: "Ero a una riunione al Pentagono. Ho riferito dettagliatamente le mie scoperte e il messaggio del Maestro. Tutto è stato registrato e trascritto. Il presidente è stato informato. Sono stato trattenuto diverse ore. Sono stato interrogato da una squadra di sicurezza e da un medico. Fu un inferno! Sono stato posto sotto stretta sorveglianza del Consiglio di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti d'America. Ho ricevuto l'ordine di mantenere il segreto su tutto quello che ho vissuto, per il bene dell'umanità. Incredibile! Mi fu ricordato che sono in ufficiale e in quanto tale sono tenuto a obbedire agli ordini ". 30 dicembre 1956: "Ho visto la verità. essa mi ha risvegliato e mi ha liberato. Io ho assolto il mio dovere per l'enorme complesso militare ed economico. Si avvicina la mia lunga notte, ma essa avrà fine. Come la lunga notte artica ha una fine, così la verità ritornerà, come la luce abbagliante del sole e le potenze oscure non si lasceranno permeare dalla luce della verità. Io ho visto il paese al di là del polo, il centro del Grande sconosciuto! ".


Ecco in sintesi la ricostruzione della relazione dell'ammiraglio Byrd. Osserviamo dapprima le indicazioni riguardanti il suo viaggio. Byrd osservò, esattamente come Fridtjof Nansen, un mutamento di clima inaspettato e drammatico, a nord del ghiaccio perenne. Racconta di aver visto sotto di lui un paesaggio verdeggiante e di avere misurato una temperatura di 23°C. scopre perfino un animale simile a un mammut. evidentemente Byrd si era spinto più in là rispetto a Nansen, perché, a differenza di questi, raggiunge la terraferma oppure un'isola particolarmente estesa. Questo paese,però, non può trovarsi al centro del mar Polare artico sulla superficie della Terra, perché, a partire da un determinato punto, che deve trovarsi a nord del 86° parallelo, Byrd perde improvvisamente di vista il sole e registra "altre condizioni di luce". Incontra allora i membri del popolo degli Arianni, la cui tecnologia, secondo le indicazioni del Maestro, supera quella degli americani nel 1947 di "diverse migliaia di anni". La definizione di Arianni può essere tradotta senz'altro con Arii, come confermerebbe anche l'aspetto del "comitato di accoglienza", uomini di alta statura e con i capelli biondi. Gli Arianni non hanno però nulla a che fare, evidentemente, con l'immagine del "superuomo ariano" coniata da Hitler per giustificare il predominio della razza, perché sappiamo che Hitler e i suoi più stretti collaboratori appartenevano agli Illuminati. L'ideologia nemica dell'uomo di questo partigiano di Lucifero è radicalmente diversa dall'atteggiamento spirituale molto elevato del Maestro che ricevette Byrd nel suo ufficio. Il Maestro sottolineò espressamente che il popolo degli Arianni viveva "all'interno della Terra" e che seguiva "quello che accadeva nel mondo di sopra", "senza immischiarsi nelle scaramucce e nelle guerre", fino a quando gli uomini "di sopra" non hanno iniziato a "fare esperimenti con energie che in realtà non erano mai state pensate per gli uomini, l'energia atomica". Perché "ci sono uomini tra di voi che sarebbero disposti a distruggere il mondo intero piuttosto che cedere il potere che detengono, quel potere che credono di conoscere". Il maestro annunciava poi la possibilità di una catastrofe a livello mondiale, che però in realtà non è avvenuta nell'ordine di grandezza descritto. Così il Maestro concludeva: "Probabilmente avete raggiunto la consapevolezza che guerra e violenza non portano al futuro. Per il tempo che seguirà avrete nuovamente accesso a un antico sapere, un sapere che conoscevate già un tempo". e inviava l'ammiraglio al suo viaggio di ritorno affidandogli un vero e proprio compito: "Da Lei, figlio mio, mi aspetto che porti queste informazioni nel mondo di sopra". Le forze delle tenebre all'interno del governo americano e quelle operanti dietro le quinte, invece, disprezzarono il messaggio del Maestro degli Arianni e dello stupefatto Byrd, costringendolo al silenzio su tutto quello che aveva vissuto "per il bene dell'umanità". In realtà, più esattamente, per il bene di quell'enorme "complesso militare ed economico" che collabora con le "potenze oscure", che "non si lascia permeare dall luce della verità".


Il regno di Agarthi, all'interno della Terra:
gli eredi di Lemuria

Le affermazioni dell'ammiraglio Byrd e del pescatore norvegese Olaf Jansen sono state confermate espressamente da una serie di altri autori. Il britannico Nevill Drury scorge in Agarthi un centro leggendario 


"di sapere esoterico da qualche parte sotto i monti dell'Himalaya e nella letteratura occulta spesso è descritto come una enorme città sotterranea, sede di un segreto "re del mondo" che, attraverso passaggi sotterranei (cunicoli nella roccia), si tiene in contatto con ogni parte della Terra oppure influenza telepaticamente i destini del mondo" (Drury, Enciclopedia della scienza esoterica). 

Negli anni della prima guerra mondiale l'ufficiale russo Ferdinand Ossendowski ottenne da un Gelong tibetano, durante la sua avventurosa fuga attraverso l'Asia dalle armate rosse rivoluzionarie, la seguente informazione: 


"Molte persone hanno visitato questo regno, Sakkia Mouni, Undur Gheghen, Paspa, Khan Baber e altri, ma nessuno sa dove si trovi questo regno. alcuni dicono in Afganistan, altri in India. Là il popolo è difeso dal male, non esiste crimine all'interno dei suoi confini. La scienza si è sviluppata tranquillamente all'interno di questo regno, nulla è minacciato da distruzione. Il popolo sotterraneo ha raggiunto il sapere supremo. Il paese sotto la Terra adesso è un grande regno, al quale appartengono milioni di persone. Lo governa ili Re del Mondo. questi conosce tutte le forze del mondo ed è in grado di leggere nelle anime dell'umanità e nel grande libro del loro destino".


Il principe Hultun Beyli, anch'egli presente, aggiunse:

"Questo regno è Agarthi. Si estende lungo tutti i passaggi sotterranei del mondo. Ho sentito che un saggio Lama proveniente dalla Cina raccontava al Bogdo Khan che le grotte sotterranee in America un tempo erano abitate dalle popolazioni di questo continente. Tutti i popoli sotterranei e gli spazi che si trovano sotto la Terra sono governati da signori che sono sottoposti al Re del Mondo. In questo non c'è nulla di straordinario. essi sanno anzi che un tempo nei due oceani più dell'oriente e dell'occidente ci sono stati due continenti che scomparirono sotto la superficie dell'acqua. Ora la popolazione di questi appartiene al regno sotterraneo. Nelle caverne al di sotto della superficie terrestre c'è una luce particolare, alla quale si deve il fatto che nel sottosuolo possano crescere cereali e piante e che gli uomini possano condurre una lunga vita, priva di malattie. Là si trovano popoli differenti e diverse tribù" (Ossendowski, Animali, uomini e dei).


Questo è confermato da Washta, il siriano, nel libro L'anello di fotoni:

"Esiste, non sulla superficie del nostro pianeta, ma sotto la terra, dalla fine dei tempi dei Lemuri, 25.000 anni fa, quello che è definito nei vostri miti il regno di Agartha. esso è diventato una enorme rete sotterranea che collega tutti i grandi continenti con la capitale, che si trova al di sotto dell'odierno Tibet ". 


E nel messaggio da Sirio del 14 maggio 2002 sono citate anche le:

"meravigliose regioni della Terra Interna, dove si trovano gli ultimi resti viventi dell'antica Lemuria, un numero di città collegate tra di loro che circondano il globo terrestre. Dal tramonto di Atlantide queste città hanno avuto il ruolo di società planetaria sotterranea, decisa a riportare nella luce i loro "fratelli della superficie" ".


Infine, anche il Maestro Saint Germain rivela:

"Questa idea che il centro della Terra sia una massa di fuoco è completamente sbagliata. Nella crosta terrestre sono attivi a una certa profondità elementi di fuoco, ma al centro della Terra vivono esseri personali consapevoli, che hanno raggiunto attraverso un lungo duro lavoro e con un impegno prolungato la signoria su certe forze. Con esse lavorano oggi per portare a compimento in questa parte della Terra il disegno divino" (King, Presente magico).




Nel corso dei decenni la verità su Agarthi è sempre più assicurata e, ora che le forze delle tenebre sono costrette alla ritirata e la coscienza dell'umanità si apre verso "l'alto", cadono ulteriori veli. In questi anni la verità si farà strada, irrompendo nella coscienza dell'umanità. A questa verità appartiene evidentemente anche il fatto che gli Arianni e gli altri popoli di Agarthi possano festeggiare la riunificazione con gli uomini che abitano la superficie della Terra, insieme alla venuta allo scoperto dei Maestri Ascesi e all'apparizione della Federazione Galattica. Allora l'umanità comprenderà chiaramente quale importante ruolo svolga il regno di Agarthi all'interno della Terra: essi sono i custodi di quel "dio" nascosto dalle nubi nel centro, del quale sappiamo già che si tratta di quel prezioso cristallo divino prodotto dalla nostra galassia e che, da non meno di cinquanta miliardi di anni, la mantiene nella sua posizione. E questo sacro cristallo sarà infine quello dal quale emanerà quel potente impulso con il quale non soltanto la nostra galassia ma l'intera realtà fisica nel cosmo sarà trasformata.





tratto da: Michael George, La luce divina non viene mai meno, Macroedizioni, 2006, cap. 4, pp. 91-101.  

Nessun commento: