lunedì 8 settembre 2014

Il piano divino per la Terra: i Servitori dell'umanità (parte decima) - La chiamata


Il piano divino per la Terra




Capitolo 10

La chiamata


Tutti i Servitori hanno quella che potrebbe essere vista come una sorta di sveglia interiore, programmata per svegliare al momento giusto le coscienze dal sonno imposto dalla loro missione, quando sarà loro richiesto di apportare al mondo maggior servizio spirituale. Percepita come impulsi interiori generati dalle dimensioni nascoste o come un catalizzatore originante dal mondo esterno, la chiamata al risveglio suonerà in momenti diversi per ogni Servitore lungo il suo percorso individuale, e in seguito sarà udita simultaneamente da molti di loro, riunitisi in formazioni di gruppo. Per via del fattore sempre variabile del libero arbitrio, non sono fissi né il momento né la frequenza di questa evocazione occulta; dipendono essenzialmente dalle scelte di vita del singolo Servitore e anche, in misura minore, da quelle prese collettivamente dall’umanità.
Il percorso di vita dei Servitori è tipicamente costellato di stimoli per il risveglio, di intensità e forza variabili, e lo è soprattutto in questi anni finali che conducono al termine ultimo planetario. In un certo senso si può dire che questi stimoli rappresentano opportunità di iniziazione, sebbene per i Servitori non siano altro che dei promemoria. E questo perché i Servitori hanno già portato a termine e trasceso le loro iniziazioni prima dell’attuale discesa sulla Terra in un corpo fisico. 

Le espansioni della coscienza accelerate dalla chiamata sono, di conseguenza, qualcosa di sempre familiare; in verità, sono costituite da un susseguirsi di richiami alla memoria che, a loro volta, accelerano la preparazione e l’apprendimento dei Servitori durante il periodo di attesa. Ogni Servitore scoprirà il mistero della propria missione grazie all’effetto catalizzante della chiamata, che risveglierà in lui intelligenza, sapere e saggezza latenti e, di conseguenza, aumenterà il livello della sua consapevolezza spirituale. La chiamata al risveglio aiuta quindi a tracciare il percorso del Servitore, per esemplificare all’umanità i frutti della vita spirituale e la via al Nuovo Mondo, mentre al contempo accresce la comprensione e la volontà di aiuto dei Servitori stessi.

Possono esserci molti differenti tipi di chiamata al risveglio: si può verificare spontaneamente come un’inattesa sincronicità nella vita ordinaria; può mostrarsi in forma di visioni, istruzioni da entità non incarnate dei piani interiori, o sensazioni e vaghe impressioni provenienti dall’interno; si può manifestare attraverso simboli pittorici in un quadro o nella Natura, o forse in meditazione o durante i sogni; può anche essere espressa in chiare parole, da un libro, una canzone o in forma orale, ma è possibile riceverla anche in silenziosa comprensione. La chiamata potrebbe essere una benvenuta conferma di una finalità o un’occasione futura, in precedenza solo debolmente percepite; si potrebbe manifestare nella vita del Servitore come una spinta, un’improvvisa ispirazione o un impulso forte e pressante, ma anche come un lampo di comprensione intuitiva, che rivela una parte maggiore della natura dell’universo. In generale, la chiamata porterà il Servitore a una maggiore consapevolezza del proprio potenziale destino e della propria funzione; potrebbe addirittura chiarire lo scopo finale della sua incarnazione, e quindi stimolare in lui il desiderio cosciente di portare con successo a termine la missione della sua vita. 

Quale che sia la forma nella quale si manifesta, la chiamata rivelerà alla coscienza del Servitore - in precedenza limitata e apparentemente separata - almeno uno scorcio della consapevolezza espansa e multidimensionale che costituisce la parte maggiore del suo vero Sé, e gli chiarirà anche in parte il senso reale dell’esistenza di quei mondi trascendentali a lui familiari.
Il più delle volte la chiamata iniziale si presenterà spontaneamente e risuonerà senza sforzo alcuno, e questo farà avanzare il Servitore lungo il suo percorso. Comunque, le chiamate successive devono essere evocate dalla volontà di ogni Servitore. Questa è una legge immutabile lungo il Vero Percorso, seguendo il quale non si ottiene nulla se non si utilizza con intelligenza ciò che è già stato ricevuto. La rivelazione deve nascere sempre da chi la vuole ottenere, e può essere raggiunta con una sincera ricerca spirituale e una reale predisposizione all’amore. Seguendo con dedizione questa semplice ma infallibile formula, il Servitore sentirà presto sorgere in sé le risposte alle sue domande, saprà di cosa ha bisogno per proseguire lungo il suo percorso e otterrà le informazioni che, una volta messe in pratica, gli riveleranno la strada verso la crescita.

La chiamata è un evento importante nella vita di un Servitore, in quanto fornisce delle testimonianze alle vaghe sensazioni che molti conservano sin dall’infanzia, e ispira così una cosciente conferma della propria consacrazione al nobile servizio per il Piano Divino. Conferendo una reale visione, la chiamata rivela alla consapevolezza dei Servitori le sempre mutevoli possibilità della vita spirituale e l’inevitabilità del successo finale della loro missione collettiva. Nasce così una certezza interiore in nome della quale verranno cercate e trovate delle conferme che non si dimenticheranno mai. A seconda dell’intensità della chiamata, la coscienza e la prospettiva di chi è da essa in parte risvegliato cambieranno per sempre, in modo sottile o profondo.
Dopo una vera chiamata (e non una mera esperienza psichica di quelle oggi divenute tanto comuni) i Servitori troveranno difficile, se non impossibile, tornare alle vecchie abitudini, che inevitabilmente appariranno insoddisfacenti e tetre, alla luce delle loro nuove e più brillanti percezioni.

Questi radicali cambiamenti sono inevitabili per tutti i Servitori che si stanno oggi risvegliando, perché i vecchi modelli di vita e gli ideali del passato, una volta esaminati dalle loro coscienze in espansione, appariranno inappropriati quando non addirittura contrari allo scopo della loro incarnazione, che hanno finalmente richiamato alla memoria. Carriera, rapporti personali e alcune attività sociali intraprese prima della chiamata cominceranno subito a diventare incompatibili con la nuova consapevolezza che insorge dall’interno, e le modalità di vita del passato perderanno infine tutto il loro significato. A questo punto, i Servitori potranno rendersi conto di sentire un bisogno pressante di riunificarsi tra loro sul piano fisico, e così avrà inizio la parte più importante della loro ricerca. Saranno così evidenti nuovi percorsi di opportunità, diretti a valide esperienze, che spingeranno i Servitori a risolvere la disarmonia nelle loro vite e a prepararsi per il Tempo del Raccolto. Saranno costretti ad affrontare ogni singola paura, e a equilibrare e purificare tutte le emozioni che insorgeranno in seguito all’espandersi della loro nuova luce interiore.

Le chiamate continueranno a risuonare fino a quando i Servitori non eserciteranno il loro libero arbitrio in accordo con i disegni del Piano Divino; questo tipo di condotta è necessaria per assicurare che ulteriori opportunità siano concesse dall’anima collettiva. E quando i Servitori sceglieranno una volta ancora di dedicarsi a uno scopo meritevole e altruistico, si sentiranno immersi in una familiare sensazione di consacrazione e amore incondizionato. Così, grazie alla lealtà della loro rinnovata purezza di intenti, e poiché fanno quanto è loro possibile per soddisfare i requisiti richiesti, i Servitori si renderanno degni di ricevere conoscenza e potere spirituale superiori, che verranno loro conferiti attraverso successive chiamate. Alcuni di loro potrebbero allora cominciare ad avere un ruolo attivo nell’arrivo della loro chiamata, attirando a sé nuove opportunità attraverso il servizio altruistico e così accelerando il processo di richiamo alla memoria.

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Una entusiasmante caratteristica della prima chiamata è che essa fornisce al Servitore un piccolo eppure eccitante scorcio di quanto ancora c’è per lui da sapere e sperimentare nel corso della missione. Diventa chiaro che ci sono ancora splendide scoperte da fare, e pur restando la vaga percezione della gloria futura qualcosa di impercettibile e incomprensibile per i Servitori in fase di risveglio, questa nuova consapevolezza li spinge ed esorta ad andare avanti. I Servitori sono spesso stupefatti e di frequente abbagliati dalla luce delle rivelazioni sempre più profonde che sono parte della grande magnificenza che li aspetta al di là del loro spettro percettivo, attualmente limitato ma in continua espansione. Le chiamate sono quindi mirate a incoraggiare il servizio e la ricerca sollecitando la sete spirituale dei Servitori.
In seguito a una chiamata di grande importanza (per esempio, una dai significativi e durevoli effetti trasformativi), i Servitori attraversano in genere tre fasi di reazione. Dapprima sono pieni di incanto, euforia e grande riconoscenza; poi segue una relativa oscurità, e talvolta anche la disperazione, quando l’effetto immediato della chiamata (la rivelazione) si affievolisce, e i Servitori scoprono di dover ancora camminare nelle ordinarie e insignificanti ombre del mondo. Hanno raggiunto un certo livello di consapevolezza della propria natura, ma è in questo frangente che devono superare il vero esame, in quanto devono approfondire quella conoscenza e quella memoria interiore da soli, e senza lo stimolo spirituale della chiamata. I momenti di intensa visione interiore sono così di solito bilanciati e integrati da periodi relativamente statici di riflessione, assorbimento e conseguente preparazione al prossimo passo. Alla fine, i Servitori diventano così assorbiti dal loro servizio, dal supporto al prossimo, dalla necessità di aiutare gli altri a sentire le proprie chiamate, che l’iniziale reazione di entusiasmo passa in secondo piano. Scoprono quindi con meraviglia che in qualsiasi momento e secondo la loro volontà - se questa asseconda i loro interessi altruistici e quelli del Piano Divino - potranno per sempre raggiungere di nuovo la rivelazione e la luce spirituale elargitagli.

Ci sono fondamentalmente tre modalità di emissione della chiamata, che possono essere sentite tanto dalla coscienza vigile quanto nello stato onirico. Sono: 1) un processo lieve, graduale e progressivo - il campanello di allarme debole; 2) un risveglio improvviso, intenso e dai profondi effetti trasformativi - il campanello di allarme forte e 3) una chiamata sorprendente che giunge in ritardo - il campanello di allarme tardivo. Quest’ultima forma è a volte necessaria per via della mancanza, da parte del Servitore, di reazioni appropriate alle opportunità offertegli in precedenza e, dunque, a causa del suo non essere stato in grado di penetrare il velo dell’oblio al momento giusto.

La chiamata tardiva sarà molto più impegnativa per il Servitore, avrà un necessario tono di severità. Una simile improvvisa e intensa stimolazione spirituale presenta in genere dei rischi e può addirittura danneggiare i veicoli inferiori della coscienza. In conseguenza di questo potente influsso di energie il Servitore potrebbe trovarsi fuori equilibrio sia mentalmente che dal punto di vista emozionale, e di conseguenza potrebbe essere incapace di portare a compimento la sua missione.
Col progressivo avvicinarsi del termine ultimo planetario, queste chiamate radicali hanno sempre meno spesso positivi effetti di risveglio. Questo almeno per quanti hanno rimandato troppo a lungo la necessaria purificazione personale, e quando le energie della Kundalini risalgono lungo la spina dorsale attraversando i chakra di una persona impura possono dar vita a sofferenze, disturbi mentali e persino portare alla morte. Le chiamate tardive richiederanno quindi una costituzione davvero resistente e una volontà incredibilmente forte per poter evitare questi effetti negativi. Si può capire, quindi, che è ora quanto mai urgente per i Servitori avviarsi senza indugi e proseguire lungo il percorso della purificazione.

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L’importantissimo processo di risveglio può essere significativamente accelerato da incontri propizi con altri Servitori del Piano Divino. Alcuni di quelli che hanno già ricevuto una chiamata maggiore avranno l’opportunità di penetrare in parte il velo dell’oblio se un altro Servitore risvegliato porta loro la verità o sommerge la loro coscienza con delle irradiazioni auriche positive.
Quando i Servitori si incontrano sul piano fisico e iniziano a credere e ad aprirsi l’uno all’altro, anche se in piccola misura, possono invocare una parte maggiore dell’anima collettiva. Le risultanti trasmissioni di energia originata dai mondi superiori portano la luce dall’alto, per così dire, giù fino ai veicoli inferiori per arrivare sul piano fisico, affinché possa guarire, rinvigorire e spiritualizzare le cellule corporee e illuminare la coscienza fisica del cervello. Tuttavia, dovessero i Servitori che ne hanno l’occasione, fallire nel compito di integrare una tale grazia nelle loro personalità, e se non riescono a operare di propria volontà i necessari cambiamenti al loro torpore spirituale, allora saranno nuovamente affetti dalla loro familiare cecità occulta, e la loro visione potenzialmente liberatrice andrà persa.
Proprio come l’umanità, il tipico ego dei Servitori non risvegliati, refrattario al nuovo, può dubitare o anche reagire con paura e ostilità alle conseguenze delle prime fasi della purificazione richiesta dalla chiamata di altri loro simili maggiormente evoluti. Quindi, scegliendo di reagire negativamente, decideranno di girare le spalle alla porta delle opportunità, e questa si chiuderà obbedendo alla legge del libero arbitrio. Con l’eventuale concorrere di svariate condizioni, può anche succedere che quanti tra i Servitori non sono pronti ad accettare una simile grazia nelle loro vite in questi momenti critici non avranno mai più una possibilità simile nella loro attuale incarnazione, e così, in conseguenza della loro volontà, dovranno inconsapevolmente abbandonare la loro missione. Quelli che rifiutano le opportunità di servire, e soprattutto quanti maltrattano i Servitori risvegliati che offrono loro aiuto e direzione, corrono il rischio di inabissarsi in una profonda oscurità personale, quando il loro Sé Superiore abbandonerà la loro personalità in conseguenza della scelta di ignorare un messaggero del Nuovo Spirito.
I Servitori ancora addormentati e persi nell’ignoranza hanno il dovere di riconoscere i Servitori risvegliati che sono stati sospinti dall’interno a venire in loro aiuto in risposta a una preghiera sincera. Dovrebbe anche essere ben compreso che quando la famiglia spirituale di uno di loro inizia a riunirsi di nuovo sul piano fisico, le forze segrete dell’egoismo supereranno se stesse nel tentativo di creare apprensione, confusione, cecità e così via in tutte le personalità che sulla Terra sono state infette da sfiducia, paura e delusione. I Servitori possono riconoscersi l’un l’altro in molti modi, alcuni dei quali sono già stati discussi e altri verranno esaminati più dettagliatamente in seguito. Comunque, come regola generale, i Servitori dovrebbero imparare a credere nelle loro sensazioni e percezioni istintive (che sono il più delle volte dettate dall’anima e, quindi, accurate) prima che l’ego abbia la possibilità di offuscarle con dubbio, scetticismo o diffidenza.

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Il Piano Divino contempla tra i suoi disegni delle speciali chiamate anticipate per una piccolissima percentuale di Servitori, che potrebbero quindi esser chiamati antelucani. Vengono risvegliati prima degli altri e di conseguenza sperimentano spesso frustrazioni, derisione e difficoltà maggiori mentre si dibattono nell’oscurità per apprendere attraverso tentativi ed errori le necessarie lezioni. In quanto araldi, gli antelucani sono in anticipo sui loro tempi, e quindi sono poco compresi e a volte ancor meno benvenuti in un mondo non ancora pronto ad accogliere loro o la loro visione, profetica e in continua espansione. Come i galli, fanno risuonare il loro canto nell’ora più scura prima dell’alba, annunciando l’imminente gloria del mattino a un mondo che continua a dormire. Anche nell’attuale fase di preparazione mondiale è quanto mai difficile il compito di questi Servitori, incaricati di tracciare il percorso della Nuova Via dello sviluppo spirituale consapevole per l’umanità e di farsi trovare pronti per i primi membri del loro gruppo che si risveglieranno. Gli antelucani devono affrontare tali compiti che spesso la loro sembra una utopia da visionari, e i formidabili obiettivi che li attendono possono inizialmente apparire quasi irraggiungibili. Tuttavia, i loro pionieristici sforzi li porteranno a ricordare precocemente la propria reale natura e le conseguenti enormi responsabilità, e garantiranno loro la giusta ricompensa.
Molti dei Servitori risvegliati anzitempo si sentiranno come costretti a svolgere il loro dovere nei confronti dell’umanità evidenziando le leggi dell’Età Aquariana e insegnando le corrispondenti nuove verità e modalità di sviluppo spirituale. Gli effetti iniziali della loro precoce impresa sono necessariamente distruttivi, poiché mirano a liberare l’umanità da ogni vecchia forma di dottrina religiosa, economica e politica non più confacente ai bisogni mondiali. L’obiettività loro richiesta - in virtù della quale riconoscono tanto le colpe quanto le virtù - irrita molte persone, persino quelle dalle quali gli antelucani si sarebbero aspettati soprattutto comprensione, vera equanimità e collaborazione. Il rifiuto degli antelucani di farsi impressionare o di prestare attenzione a riti e cerimonie prestabiliti, a idee, filosofie e teologie antiche e preziose, eppure obsolete e la loro continua guerra a legami affettivi, rifiuti, illusioni terrene e qualsiasi altro impedimento all’emergere della Coscienza del Nuovo Mondo incontra all’inizio ben pochi incoraggiamenti. 

Questi primi Servitori lavorano spesso da soli, quindi, e di solito senza né supporto né riconoscenza.
Un numero davvero esiguo di Servitori sparsi per il mondo si sta ora occupando dell’importante compito di abolire le vecchie forme e modalità di vita (di solito mettendone in luce i difetti), mentre al contempo enunciano i nuovi princìpi della coscienza unitaria. Ma con l’avvicinarsi del termine ultimo per il pianeta e l’aumentare della frequenza delle chiamate per andare incontro ai crescenti bisogni mondiali, questo numero è destinato ad accrescersi rapidamente. Gli antelucani stanno preparando la strada per i primi insiemi di Servitori organizzati che, una volta riunitisi sul piano fisico in specifiche combinazioni dettate dalle anime collettive, passeranno a svolgere il loro ruolo nella fase successiva del Piano Divino per la Terra.

I Servitori non ancora risvegliati che sentono oggi l’importanza e l’urgenza della chiamata al servizio, ma non hanno ancora un contatto sicuro con la propria anima collettiva o con gli Aiutanti divini dai piani interiori della vita, potranno avvalersi della saggezza e della preziosa guida offerte dalla preveggenza degli antelucani. Così facendo acquisiranno un notevole bagaglio di conoscenze, e quindi, grazie alla sublimazione della coscienza che da sempre accompagna la nuova comprensione spirituale, potranno accelerare il proprio processo di risveglio e quello del loro prossimo.

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Spesso i Servitori fraintendono la chiamata per via dell’entusiasmo iniziale (agitazione emozionale e fascino), dell’orgoglio e dell’ambizione personale che possono facilmente insorgere in loro. Alcuni, per esempio, nella loro ingenuità possono sinceramente credere di aver ricevuto l’improvviso miracolo della piena illuminazione, come fossero dei maestri di saggezza o degli individui scelti per decreto divino, e quindi in grado di insegnare con autorità spirituale. I Servitori così impetuosi dovrebbero in realtà fermarsi a considerare che le prime chiamate sono latrici solo dell’inizio di un processo di dispiegamento spirituale potenzialmente continuo, e che finché la loro piccola coscienza non si fonderà completamente con la Coscienza Cosmica della Mente Universale loro saranno, nel migliore dei casi, solo dei messaggeri o servitori di qualcosa di molto più grande della loro mera personalità.
L’entusiasmo impulsivo dà vita a idealismi poco pratici e a delusioni che, a loro volta, saranno causa di ritardo per le chiamate successive, e nella peggiore delle ipotesi potrebbero creare nei veicoli inferiori dei Servitori le condizioni perfette per essere il bersaglio di impressioni psichiche negative. I Servitori stessi potrebbero quindi venire manipolati dalle menti maligne provenienti dai mondi nascosti, che li userebbero per i loro scopi sinistri, e così i Servitori ben intenzionati ma poco cauti rischiano di neutralizzare il lavoro dei loro simili. La contaminazione psichica è oggi un fenomeno molto comune e sempre più diffuso tra gli esseri umani, e può portare alla totale possessione occulta, che per i Servitori è una vera e propria tragedia, mentre al contempo causa l’attuarsi di alcune predizioni fatte migliaia di anni fa sulla comparsa di molti falsi profeti e messia, motivo per il quale anche i più puri tra i Servitori possono essere fuorviati.
Il processo di risveglio può essere ostacolato dall’uso erroneo delle capacità conferite ai Servitori per il beneficio degli altri. Se il sapere e le energie ricevute non vengono usate con saggezza e altruismo nel servizio all’umanità, allora i Servitori possono dire per sempre addio alle chiamate successive. In effetti, l’abuso dei doni spirituali in nome del sé personale sarà causa di grande rimpianto, poiché i privilegi dei Servitori verranno immediatamente revocati dall’anima collettiva. Inoltre, l’incauto utilizzo delle facoltà risvegliate dalla chiamata, potrebbe causare degli squilibri nei Servitori. Questo può voler dire, per esempio, avere una mente brillante ma un cuore arido, una percezione distorta della vera visione Aquariana, o la preponderanza dei poteri psichici inferiori e di tutte le tentazioni e i pericoli che da questi conseguono.
Molti Servitori parzialmente risvegliati, essendo rimasti contagiati dal fascino del movimento new age, stanno oggi ingrossando le fila di quanti, fuorviati dall’entusiasmo, si dedicano a costruire fiabeschi castelli in aria. Si stanno quindi applicando col massimo fervore a costruire una finta Nuova Gerusalemme, piena di svariati colori, piacevoli divertimenti e ideali romantici che non sono altro se non distrazioni dal vero Lavoro divino. La luce della Nuova Alba si sta ora espandendo e sta di conseguenza proiettando ombre in tutte le direzioni; la tentazione è ovunque, e i Servitori saranno oltremodo esposti a essa se non avranno una basilare conoscenza della propria natura e un’adeguata comprensione del lato nascosto della vita.

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Le chiamate sono intermittenti, dunque, e risuonano in una serie consecutiva di luce e conoscenza sempre maggiori, preparando così i Servitori a ricevere infine la Rivelazione conclusiva - o Chiamata finale - che ridarà piena vita alla loro consapevolezza multidimensionale e a tutti i loro poteri e facoltà superiori, proiettandoli nel glorioso stato del divino richiamo alla memoria. Nel ricevere quest’ultima Chiamata, tutte le limitazioni e le afflizioni karmiche connesse ai mondi inferiori saranno completamente neutralizzate, e i Servitori di successo si innalzeranno dalle oscure difficoltà del passato alla tanto attesa maestà della loro reale natura divina, mentre raggiungeranno l’emancipazione finale dal mondo della dualità e separazione.
Il momento della Chiamata finale è in parte dipendente dalle invocazioni sia dei Servitori che dell’umanità in quanto, in un sistema di libero arbitrio, l’assistenza divina giunge solo in risposta ad una sincera richiesta di aiuto. In un futuro non lontano, la crisi affrontata dall’umanità susciterà l’urgente bisogno di servizio spirituale, e questo darà vita a una grande invocazione globale che, a sua volta, renderà più spedita la riunificazione di gruppi di Servitori, che si affretteranno a rispondere alla chiamata dell’umanità e alle necessità del Pianeta. La Chiamata conclusiva non risuonerà prima della riformazione di gruppi, un processo che sta debitamente accelerando in questi giorni. Grazie alle potenti sinergie dinamiche evocate in quel momento, sarà catalizzato un profondo risveglio mondiale - un’Iniziazione globale.

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I Servitori, presi collettivamente, costituiscono una sorta di orchestra bio-spirituale vivente, con ogni individuo o gruppo che aspetta il proprio momento per suonare. Prima della loro esibizione di gala, a tutti è stato imposto il silenzio attraverso le limitazioni rappresentate dal velo dell’oblio. Eppure, sono naturalmente portati a prendersi cura dei propri strumenti, a tenerli pronti a eseguire la loro parte, e continuano a esercitare il loro talento, pronti a poterlo mostrare. Proprio come i musicisti di professione, i Servitori dovranno saper ascoltare intensamente la melodia della vita che li circonda, in paziente attesa della loro chiamata, che li porterà a capire il momento e il modo giusti di unirsi al grande concerto. Tuttavia, bisogna dire che il preludio della grande sinfonia rappresentata dalla missione collettiva dei Servitori è già cominciato, e il Maestro del Piano Divino sta ora chiamando a sé tutti i restanti membri pronti a suonare la propria partitura.
Alla fine, i Servitori che risponderanno con accortezza e intelligente discernimento alle proprie chiamate avranno valide intuizioni, grandi espansioni della coscienza, esaltazione e rapida crescita spirituale, poiché saranno molto agevolati dalle crescenti frequenze Aquariane e portati al risveglio supremo. Si innalzeranno a nuove vette di esperienza ed espressione, e godranno della più grande libertà e capacità di amore mai sperimentate nella loro attuale incarnazione. Alla fine, con la scoperta della nuova prestanza e della vitalità nate nei loro veicoli finemente allineati con le energie divine, si apriranno a un influsso di forze spirituali ancora maggiore, e saranno pieni di gioia e pronti per il Tempo del Raccolto, portando con sé tutti gli esseri umani che mostreranno la volontà e la capacità di elevarsi e testimoniare il fulgente Nuovo Mondo.



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