LA LUCE ADAMANTINA
INSEGNAMENTI ESOTERICI
PER LA NUOVA ERA
(12)
seconda parte
CAPITOLO VII
Domande e risposte
D. Hanno qualche valore le preghiere per i defunti? Se è così, come si dovrebbero offrire?
R. Le preghiere hanno sempre valore tanto per i vivi quanto per i morti, quando sono dettate dall'amore; ma una preghiera sarà efficace in proporzione all'intensità del pensiero espresso per la persona, alla purezza e alla forza di volontà con la quale ci si rivolge a lei e alla conoscenza che possiede colui che la fa. Un discorso, come un pensiero, crea una forma, un elementare artificiale "un potere benefico attivo" che va verso la persona per il cui beneficio fu creato e che l'aiuta quando se ne presenti l'opportunità. Questa energia messa in gioco nel piano astrale può raggiungere qualunque persona nel suo corpo astrale; pertanto è possibile aiutare e proteggere un morto con tali forme mentali finché egli rimane nel mondo astrale.
D. Troveremo gli esseri cari che ci hanno preceduto nella morte?
R. Sicuramente, perché l'attrazione agirà come una calamita e ci riunirà. Se l'essere amato morì recentemente, lo troveremo nel piano astrale, ma se egli abbandonò la Terra molto tempo fa, è possibile che sia già passato dall'astrale al mondo celeste; e quando noi arriveremo a quel mondo l'avremo di nuovo al nostro fianco nelle sue migliori condizioni, mediante la nostra immagine mentale di lui, vivificata dall'Ego di quell'amico. Non abbiamo perso chi amiamo; quando l'affetto esiste, la riunione è sicura, poiché l'amore è uno dei maggiori poteri dell'Universo, sia in vita che in morte.
GLI ATOMI PERMANENTI
In ognuno dei Corpi della Personalità, fisico, astrale e mentale, esiste un "assimilatore" di esperienze che ha il nome di Atomo Permanente. E' permanente perché è sempre lo stesso in tutte le esistenze dell'uomo, dalla sua prima incarnazione fino all'ultima.
La sua missione consiste nel registrare, archiviare ed assimilare tutte ed ognuna delle impressioni ed esperienze del rispettivo corpo. In questo modo si può seguire l'evoluzione di ognuno dei corpi singolarmente. Ogni volta i corpi saranno più perfetti e sensibili, per cui l'anima potrà utilizzarli a poco a poco con maggiore incisività. Morendo il corpo fisico, l'atomo fisico permanente è ritirato ed assorbito dall'anima nel piano astrale. E quando si produce la seconda morte, cioè, quella del corpo astrale, l'atomo fisico e l'atomo astrale permanente sono a loro volta ritirati ed assorbiti dall'Anima nel piano mentale.
Finalmente quando l'Ego lascia il suo corpo mentale inferiore e si situa nei livelli più elevati del piano mentale, ritirandosi al suo corpo Causale, nuovamente l'anima attrae verso di sé i Tre Atomi Permanenti e li mantiene lì fino a che torna nuovamente ad incarnarsi. Una volta decisa ad incarnarsi per proseguire il suo sviluppo spirituale, lancia i tre atomi permanenti, ognuno nel suo piano corrispondente; questi, con l'esperienza accumulata, configurano e modellano i nuovi corpi, fisico, astrale e mentale, che l'anima utilizza per questa nuova incarnazione.
Pertanto in accordo con la Legge giusta e misericordiosa di Dio, ognuno ha esattamente quello che si merita ed ogni corpo si svilupperà più o meno, relativamente al grado di evoluzione raggiunto nella sua precedente e ai suoi meriti. Questo concetto ci offre la sicurezza che niente si perde dopo la morte e che i nostri atti del presente sono le semine che facciamo per il futuro.
Quello che ognuno di noi raggiunge Oggi, non si perderà mai.
Cielo e Inferno
Il Cielo e l'Inferno sono dentro l'uomo, egli li porta sempre dentro di sé ed a questo stato interno corrisponde per legge di affinità uno spazio o piano esterno. Quindi certamente ci sono un Cielo e un Inferno, ma essi sono i risultanti interni delle nostre sensazioni particolari. Sono stati di Essere, stati di vibrazione che risuonano costantemente nei nostri microcosmi, dovunque siamo.
"La coscienza individuale, quando parla chiaramente e decisamente, è il più severo giudice che ci sia".Tanto il Cielo quanto l'Inferno sono forgiati nel nostro interno durante la vita. Il Cielo e l'Inferno sono livelli di coscienza. Nessun uomo normale è davvero buono né davvero cattivo, per cui è ovvio riconoscere che neanche esiste qualcosa di completamente bianco per i buoni e qualcosa di completamente nero per i cattivi.
L'inferno e il cielo sono livelli interni multipli ed ognuno in sintonia con la sua oscurità o luminosità interiore, ne condivide alcuni. E' curioso notare che molti di noi durante la vita terrena forgiano, benché per la maggioranza delle volte inconsciamente, il futuro cielo o il particolare inferno. E quando moriamo nel corpo ed entriamo nel piano astrale, mote delle idee forgiate nell'infanzia sull'inferno temibile o sul cielo felice, diventano realtà, benché ciò avvenga solo per un tempo limitato, fino a che impariamo a riconoscere veramente dove siamo e perché siamo lì. Per cui l'uomo crudele che nonostante tutto teme la morte e la possibilità di finire all'inferno per il suo comportamento, quando decede, trova lì la stessa paura che ha costruito con la sua immaginazione e soffre veramente, benché tutto sia prodotto dalla sua propria proiezione mentale.
La stessa cosa si può dire degli uomini che hanno la coscienza molto tranquilla perché, naturalmente, troveranno un cielo a loro misura, almeno all'inizio.
Ricordiamo, e questo è molto importante, che: "Il cielo e l'inferno non significano premio o punizione, ma sono i mezzi naturali per sviluppare e rinvigorire le qualità superiori e ridurre o eliminare quelle inferiori, affinché l'anima possa avanzare nel sentiero della perfezione".
Ma ogni vita nel mondo astrale non consiste solamente degli stati di coscienza corrispondenti ai concetti del Cielo ed Inferno. Ci sono godimenti che niente hanno a che vedere con le buone azioni realizzate durante la vita terrena e che nascono dalla manifestazione delle facoltà creative dell'anima e dall'intenso esercizio della sua intelligenza. Sono godimenti di espressione e conoscenza tali che mai l'uomo terreno sognò di poter sperimentare.
Il Suicidio
Prima di tutto bisogna dire che la situazione del suicidio è realmente penosa, poiché esprime chiaramente l'ignoranza di chi lo attua. Nessuno può sfuggire da se stesso; vada dove vada, non riuscirà mai a fuggire dalla sua propria Grandezza o debolezza e pertanto, come l'acqua non può sfuggire alla sua umidità, neanche la persona potrà sfuggire al suo proprio stato e condizione. Il suicida non comprende che le tensioni ed i problemi della vita sono un meraviglioso campo di evoluzione, perché l'anima ne ha bisogno per esteriorizzarsi e mostrare che non c'è circostanza né prova che l'anima in quel livello non possa vincere.
E questa è la verità che dobbiamo affrontare, non con paura, bensì con coraggio spirituale, perché non c'è niente che possa vincere lo Spirito e con questo dobbiamo operare.
Il suicida che fuggì dalla vita trova che in quel nuovo piano di esistenza nel quale va ne è più vivo che mai e nello stato più pietoso. Può osservare quelli che ha probabilmente danneggiato con il suo atto e, quel che è peggio, ha un inesprimibile sentimento di "Vacuità", di essere "svuotato" o "vuoto". La parte dell'aura ovoidale nella quale generalmente sta il corpo denso è vuota e, benché il corpo astrale abbia preso la forma del corpo fisico perso, egli si sente come se fosse un guscio vuoto. Lo spaventoso sentimento di vuoto rimane fino a che arriva il momento in cui, per il corso naturale degli avvenimenti, sarebbe morto.
E' anche certo che esistono molti tipi di suicidi e, ovviamente, poiché la Legge è giusta e misericordiosa, ogni tipo di suicida ha differenti esperienze.
La Cremazione
E' proprio una fortuna e un'opportunità che la Cremazione (incinerazione del corpo) si vada imponendo sempre più velocemente nella nostra società. In breve tempo l'abitudine di seppellire i morti nella Terra sarà proibito dalla legge e la cremazione obbligatoria sarà considerata una misura sanitaria salubre. Quando questo succederà, poco a poco assisteremo alla scomparsa di quei posti psichici ed insalubri chiamati cimiteri.
Domande e risposte
D. Perché è preferibile la cremazione alla sepoltura?
R. Il Maestro Tibetano dà varie motivazioni. L'incinerazione evita all'uomo alcuni "strappi" che possono mantenerlo nel piano denso poiché, quando il suo corpo è stato disintegrato in quel modo, i ponti sono stati letteralmente bruciati dietro di lui e la possibilità di retrocedere diminuisce grandemente.
Un'importante ragione è che mediante l'applicazione del Fuoco tutte le forme sono sciolte; quanto più rapidamente si distrugge il veicolo fisico umano, tanto più rapidamente si romperà il legame con esso da parte dell'anima che si ritira. Si deve dire che non appena da un medico si è stabilità scientificamente la morte certa e ci si è assicurati che non rimane alcuna scintilla di vita nel corpo fisico, è possibile la cremazione. L'opinione che il corpo eterico non debba essere precipitosamente remato e la convinzione che esso debba vagare per un periodo determinato di alcuni giorni non hanno una vera base esoterica. Non esiste alcuna necessità eterica per questo ritardo.
Il processo di Mummificazione, come fu praticato in Egitto e l'imbalsamazione come si pratica ancora talvolta in Occidente, sono stati responsabili della perpetuazione del corpo eterico a volte per secoli. Questo è soprattutto vero quando la Mummia o la persona imbalsamata fu un individuo malvagio durante la sua vita; il corpo eterico vagante è spesso "posseduto" da un'entità o forza maligna. Questa è la causa degli attacchi e disastri cui frequentemente vanno incontro coloro che scoprono antiche Tombe ed i loro Resti umani. Quando si pratica la cremazione non solo si conseguono l'immediata distruzione del corpo fisico e la sua rapida restituzione alla matrice originaria della sostanza, ma anche il corpo Vitale o Eterico si dissolve rapidamente e le sue forze sono trascinate dalla corrente ignea al deposito di energie vitali.
LA SCIENZA E L'ARTE DEL MORIRE
Insegnamenti del Maestro Tibetano. Certamente esiste una Scienza per morire, come c'è quella per vivere e man mano che l'uomo si andrà sensibilizzando alla Natura delle Energie, maggiore sarà la risposta a questo Sacro, Mistico e Scientifico compito. Daremo qui alcune istruzioni di base che ci sono state trasmesse dalle Fonti Spirituali a tale scopo.
in primo luogo:
si deve stare in silenzio nella stanza del moribondo; frequentemente questo di fa. Quando il silenzio e la Comprensione regnano nella stanza, l'anima che parte può mantenere con chiarezza il possesso del suo strumento fino all'ultimo minuto e fare la dovuta preparazione. Lo studente dovrà comprendere che durante il processo al quale è sottomesso il moribondo è molto importante non solamente stare in silenzio, ma anche mantenere un atteggiamento interno positivo; questo aiuta grandemente l'essere che passa all'altro mondo. L'atteggiamento dei parenti, in questi casi, è generalmente molto negativo, poiché con le loro sofferenze, dovute alla loro ignoranza ed i loro pianti scandalosi, normalmente intorpidiscono il moribondo nel suo transito spirituale.
Pertanto, l'atteggiamento più corretto, benché si capisca che sia il più difficile a causa della nostra errata educazione, è: a) stare in silenzio; b) fissarci come "coscienza" ed utilizzare la nostra serena comprensione dell'argomento; c) mostrare un atteggiamento positivo, specialmente di amore spirituale;
secondo:
nel futuro, quando si saprà di più sui colori, nella stanza di un moribondo si permetterà solo la Luce arancione, installata con una cerimonia appropriata. Il colore arancione aiuta la focalizzazione nella testa, così come il rosso stimola il plesso solare ed il verde ha un effetto definito sul cuore e sulle correnti della vita;
terzo:
si useranno certi tipi di musica quando si conoscerà qualcosa di più riguardo al suono. Nel momento esatto della morte, se si emette la stessa nota del moribondo, si coordineranno le due Correnti di energia ed eventualmente si taglierà il Filo della Vita (cordone argentato); ma questa conoscenza è troppo pericolosa e potrà essere data solo più avanti, così assicura il Maestro Tibetano;
quarto:
si evidenzierà che la pressione su certi centri nervosi ed arterie faciliterà il lavoro. Questa scienza della morte è custodita in Tibet, come sanno molti studenti. Più avanti nel tempo si elaborerà inevitabilmente una scienza definita relativa al processo del morire ma solo quando l'esistenza dell'anima sarà riconosciuta e la sua relazione col corpo sarà stata scientificamente dimostrata.
quinto:
si impiegheranno anche espressioni MANTRICHE (parole di potere) che saranno immesse in modo definitivo nella coscienza del moribondo da coloro che lo circondano o saranno usate deliberatamente e mentalmente dal moribondo stesso.
Cristo dimostrò il loro impiego quando esclamò: "Padre, nelle Tue Mani raccomando il Mio Spirito". Abbiamo un altro esempio nelle parole: "Signore, ora lascerai che il Tuo Servo vada in Pace".
Il costante uso della Parola Sacra, OM, intonata a voce bassa o in una nota speciale, alla quale risponde la persona moribonda, potrà costituire in un tempo futuro una parte del rituale di Transizione accompagnato dall'unzione con olio, come si pratica nella Chiesa cattolica. L'estrema unzione ha una base scientifica nascosta.
La parte superiore della testa del moribondo dovrebbe situarsi verso Est e le mani e le gambe dovrebbero essere incrociate. Si dovrebbe bruciare nella stanza solo Legno di Sandalo e non si dovrebbe permettere l'uso di nessun altro tipo di incenso, perché il legno di sandalo è l'incenso del Primo Raggio o Raggio Distruttore e l'anima in quei momenti sta attraversando il processo di distruggere il suo abitacolo fisico.
Conclusione
"...Quando l'agricoltore ha arato e seminato la terra, si sente stanco e attende ansioso la notte tranquilla per riposare e recuperare le forze. E come lo stanco agricoltore anche l'Anima si stanca e deve riposare tranquillamente e lungamente. "LA MORTE E' PER L'ANIMA QUELLO CHE LA NOTTE E' PER L'AGRICOLTORE". La differenza consiste nel fatto che l'Anima ha bisogno di morire Tre volte, una volta in ogni piano, spogliandosi gradualmente dei suoi paramenti inferiori, per poi così, Nuda, poter riposare tranquilla e libera da qualunque rumore o mormorio della carne, dei desideri o pensieri mondani che l'avvolsero...".
"CHE COS'E' LA MORTE, SE NON LA NASCITA DELLO STESSO ESSERE IN UN ALTRO REGNO DELLA VITA?"