A TE, MADRE
ARA
ARA, madre nostra,
dalle tue viscere scure e potenti
riemergi
e ridoni vigore a noi, Figli
di Atlantide e Lemuria spersi
nel tuo stesso seno
invisibili i corpi
e le gesta dei migliori tra i tuoi,
confusi e decimati,
morti viventi
di era in era
laceri e sconfitti
ignari della loro stessa sorte
morti viventi
di era in era
laceri e sconfitti
ignari della loro stessa sorte
lugubri i volti e senza più nome
da sempre vaganti tra stuoli di eserciti,
fogge di faraoni e misterici culti
e persino da te
orfani e dimentichi,
- precipitata e cieca tu stessa -
fogge di faraoni e misterici culti
e persino da te
orfani e dimentichi,
- precipitata e cieca tu stessa -
ora con te risorgono
e noi, che loro fummo,
anime scelte
esse stesse imprigionate
ritroviamo la Luce
nello sposalizio di te, Madre
con il Padre Cielo
con il Padre Cielo
tuo sposo e re.
Avvolta come sei del tuo manto nuziale
come di Miryam
la madre del Cristo Alato
ricolma di Grazia tu sei
Avvolta come sei del tuo manto nuziale
come di Miryam
la madre del Cristo Alato
ricolma di Grazia tu sei
un nuovo Angelo ti appresti a donare,
frutto del tuo seno
la sua forza e il suo vigore
all'ottava Superiore
insieme con Lui
fummo destinati a dispiegarci
in volo
in volo
ARAMASS KOSTERIO RAMASYR
Gaia, 8 novembre 2017
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