domenica 1 gennaio 2017

LA CHIUSA ELEVATRICE



Iniziamo l'anno nuovo con una lettura di tutto rispetto, che traggo da un bel libro scritto da Max Heindel, maestro ispirato della "Fraternità dei Rosacroce", il quale ricevette l'incarico dai 'Fratelli Maggiori' dell'ordine di divulgare pubblicamente gli insegnamenti esoterici del cristianesimo, secondo la visione della Fraternità Rosacrociana. 
Il libro in questione si intitola Spigolature di un mistico, e contiene gli ultimi suoi scritti mistici. Vi si trovano ventiquattro lezioni, all'inizio indirizzate agli studenti della scuola. 
La lezione qui riportata è una metafora di grande impatto sul percorso dell'anima che, a volte attraverso più di una vita, compie il proprio progresso spirituale. Essendo uno scritto rivolto agli iniziati della scuola assume termini e linguaggio particolari, ed essendo una lezione scritta durante il periodo natalizio, ben si appropria a questo momento del nuovo anno, essendo per tutti noi di buon auspicio, verso la causa della nostra stessa elevazione spirituale.
Ricordo, per chi fosse interessato, che i libri di Max Heindel e dei Rosacroce si trovano in lingua italiana per i tipi della casa editrice "Edizioni del Cigno".
Buona lettura.

Dinaweh



LA CHIUSA ELEVATRICE


Max Heindel

Non vi è mai capitato di osservare come un battello nel risalire un canale o un fiume venga sollevato da un livello all'altro? E' una cosa molto interessante e istruttiva. Per prima cosa si conduce il battello in uno spazio molto stretto, allo stesso livello della parte inferiore del canale, ove si trovava precedentemente. Poi si chiudono le porte di questo vano isolando il natante dal mondo esterno con le alte pareti di una chiusa. Esso non può indietreggiare verso il canale inferiore; la luce stessa diminuisce d'intensità, benché in alto si possano sempre vedere le nuvole o il benefico sole splendente. Il battello non può elevarsi senza aiuto e la legge di gravità non consente che l'acqua di quella parte del canale in cui il battello aveva sino allora navigato, possa sollevarlo a un livello superiore; non ci si può aspettare, perciò, che l'aiuto provenga da quella parte.
Vi sono però delle porte nella parte superiore della chiusa che impediscono all'acqua del livello superiore di precipitare in essa e di riempirla in un istante, schiacciando il natante posto al livello inferiore, in accordo con la stessa legge di gravità. E' dall'alto, tuttavia, che deve giungere l'aiuto, se si vuol elevare il battello al livello superiore del canale, e per consentire questa operazione senza danni, un piccolo getto d'acqua viene fatto defluire verso il basso della chiusa, così che il battello possa sollevarsi lentamente e gradualmente, ma con assoluta sicurezza, sino a raggiungere il livello superiore del canale. Si possono allora aprire le porte superiori senza alcun pericolo per il natante che può navigare liberamente nelle acque del canale superiore.
Poi, la chiusa si svuota lentamente facendo defluire l'acqua contenuta verso il livello inferiore, che si solleva leggermente. A questo punto la chiusa può ricevere un nuovo battello.
Come abbiamo fatto notare all'inizio, l'operazione è molto interessante dal punto di vista fisico. Essa mette in risalto come l'abilità e l'ingegnosità umana abbiano superato grandi ostacoli adoperando le forze della natura. Essa è, tuttavia, una fonte di gran Luce dal punto di vista spirituale, di importanza vitale per tutti coloro che aspirano e si sforzano di vivere la vita superiore, perché ci dimostra il solo metodo sicuro mediante il quale l'uomo può elevarsi dal mondo temporale a quello spirituale, e sconfessa i falsi istruttori che, per lucro personale, sfruttano i desideri troppo ardenti di coloro che non sono ancora pronti, pretendendo di essere capaci di aprire le porte dei mondi invisibili in seguito a una ricompensa in denaro per l'iniziazione. Il nostro esempio dimostra come ciò sia impossibile a causa delle leggi immutabili della natura, che vi si oppongono.
Per ben afferrare il concetto, consideriamo il canale come il fiume della vita e noi, quali individui, i battelli che navigano su questo canale; il mondo temporale sarà il canale inferiore sul quale abbiamo navigato in lungo e in largo durante numerose vite fino a giungere inevitabilmente davanti alla chiusa elevatrice che segna il termine del corso d'acqua inferiore. Possiamo per lungo tempo andare e venire davanti all'ingresso, curiosare all'interno della chiusa, spinti da un desiderio di prolungare ancora la permanenza sulla grande sponda inferiore della vita. Per lungo tempo la vista della chiusa elevatrice, con le sue alte paratie solitarie e poco invitanti, non ci sollecita, mentre il fiume della vita è animato, pieno di imbarcazioni simili alla nostra che vanno e vengono spensieratamente.

Quando il desiderio interiore si fa più intenso, ci trascina verso la chiusa elevatrice e ci dà la determinazione di non ritornare al fiume della vita mondana. Ma, malgrado siano giunti a questo punto, molti esitano e temono di vedere le porte chiudersi alle loro spalle; essi aspirano ardentemente, in certi momenti, alla vita del livello superiore, ma si sentono meno soli guardando il fiume della vita mondana e spesso rimangono in questa condizione per vite intere, stupendosi di non progredire e chiedendosi perché non abbiano mai avuto manifestazioni spirituali e perché le loro vite non subiscano elevazione alcuna. Il nostro esempio fornisce una chiara risposta. Per quanto possa essere insistente la richiesta del capitano, il guardiano della chiusa non si sognerà mai di aprire il flusso d'acqua proveniente dall'alto prima che la porta dietro al battello sia stata chiusa, perché non riuscirebbe mai a sollevarlo, sia pure d'un solo pollice, in tali condizioni, e l'acqua defluirebbe attraverso la porta aperta per perdersi nel canale inferiore. A loro volta, i custodi delle porte dei mondi superiori non permetteranno mai la liberazione della corrente elevatrice, per quanto possano essere ferventi le nostre preghiere, finché non avremo ben chiuso la porta, meglio se a doppia mandata, al mondo esteriore, in particolare alla concupiscenza degli occhi e all'orgoglio della vita, peccati che così facilmente ci ossessionano, e che favoriamo con l'incoscienza della nostra vita mondana; noi dobbiamo respingerli e chiudere loro la porta in faccia prima di essere realmente in grado di ricevere la corrente elevatrice; ma non appena la porta sarà stata chiusa, quando volgeremo il nostro sguardo unicamente verso il futuro, allora il flusso della corrente elevatrice si farà sentire lentamente, ma sicuramente, come il filo d'acqua che il guardiano fa defluire nella chiusa per sollevare il battello.

Essendosi disinteressato a tutte le vanità del mondo temporale ed essendosi volto verso i mondi spirituali, il desiderio dell'aspirante diventa più intenso e, col tempo, egli sente sempre più il vuoto che lo circonda dai due lati di se stesso. Il mondo temporale e le sue opere si sono distaccati dalla sua personalità come un vecchio indumento smesso; egli può essere materialmente nel mondo e compiere i suoi doveri, ma non prova in ciò alcun interesse; è nel mondo, ma non ne fa più parte e il mondo spirituale, di cui aspira a diventare cittadino, sembra anch'esso molto lontano. E' solo e tutto il suo essere geme e sprofonda nella tristezza aspirando alla luce.

Si presenta allora il tentatore: "Dirigo una scuola iniziatica e posso far progredire rapidamente i miei allievi mediante una certa remunerazione"; talvolta il suo discorso è talmente sottile che non ce la sentiamo di biasimare poveri aspiranti che cadono nelle reti di tali ciarlatani. Sono fortunati coloro che vengono sottoposti a un cerimoniale - come normalmente avviene - in cui si conferisce un grado privo di ogni valore; ma è possibile che qualcuno incontri un ciarlatano-mago, capace di aprire le porte del livello superiore della chiusa. Allora l'irruzione del potere spirituale si abbatte sul sistema della vittima sfortunata, così come l'acqua del canale superiore schiaccerebbe il battello in fondo alla chiusa, se una persona sprovveduta o male intenzionata ne aprisse le porte. 
Il battello dev'essere sollevato lentamente per poterne uscire fuori indenne e altrettanto è necessario per l'aspirante all'elevazione spirituale: pazienza e ferma perseveranza nell'agire bene sono assolutamente indispensabili e la porta dei piaceri mondani deve rimanere ben chiusa.
Se queste condizioni sono rispettate, ci eleveremo sicuramente e raggiungeremo con certezza le altezze del mondo invisibile, con tutte le relative prospettive per il futuro progresso dell'anima, poiché si tratta di un processo naturale, basato su leggi altrettanto naturali di quelle che consentono il sollevamento di un battello al livello superiore di un canale, attraverso una serie di chiuse.
Ma come posso aiutare il mio prossimo mentre mi trovo tra le pareti della chiusa elevatrice? Se il progresso animico è subordinato al servizio, come esplicarlo rimanendo isolati? Queste sono alcune domande che possono sorgere spontaneamente nell'animo dello studente.
Per rispondervi dobbiamo nuovamente insistere sul fatto che nessuno può aiutare il suo prossimo, se non si trova egli stesso a un livello superiore, non al punto da essere senza alcuna macchia, ma sufficientemente vicino da poter raggiungere la mano che gli viene tesa. Purtroppo sono molti coloro che professano gli insegnamenti superiori, ma che vivono un genere di vita comune, se non proprio bassa. La loro professione di fede trasforma gli insegnamenti superiori in una farsa provocando scherno e derisione. Invece, coloro che vivono questi elevati insegnamenti non hanno bisogno di professarli oralmente; essi sono isolati, ma osservati, a loro insaputa, e per quanto si sentano condizionati dagli errori di taluni professanti, guadagnano col tempo il rispetto e la fiducia di chi li circonda. Capita pure che essi destino nei loro amici il desiderio di emulazione; li convertono loro malgrado, raccogliendo così, quale retribuzione per questo servizio, un proporzionale sviluppo animico.
Noi siamo ora in un momento dell'anno, il Natale, in cui il mondo è avvolto da una possente ondata spirituale, al suo massimo grado di intensità. Essa raggiunge il suo apogeo al solstizio d'inverno, quando il Cristo torna a rinascere sul nostro pianeta e, per quanto possa sembrare ostacolata (dal nostro punto di vista limitato) dalle deplorevoli condizioni della guerra, proprio in questo periodo la vita che essa ci offre può essere facilmente assimilata da ogni aspirante, facilitando così il suo sviluppo spirituale. Perciò tutti coloro che desiderano raggiungere i livelli superiori, faranno bene a compiere sforzi particolari in questa direzione durante la stagione invernale.

Max Heindel, Spigolature di un mistico, edizioni del Cigno, 1996, pp. 147-152.




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