mercoledì 4 febbraio 2015

La 'seconda nascita': il risveglio dell'intuizione dell'anima di Paramahansa Yogananda (parte prima)


La 'seconda nascita':
il risveglio dell'intuizione dell'anima

di Paramahansa Yogananda


Cari amici, come promesso, eccoci ancora qui per apprezzare le parole di Paramahansa Yogananda, tratte dal libro Lo Yoga di Gesù, che già abbiamo avuto modo di commentare in altro post (27.12.2014). Questa volta mi limiterò ad estrapolare il capitolo lasciando parlare direttamente l'autore. Suddivideremo il capitolo in due parti, per non stancare troppo chi ci legge e dar modo anche di meditare e far tesoro delle parole di Yogananda, che non hanno necessità a questo punto di essere commentate ulteriormente. 

Basti qui tenere presente come Il cammino interiore, alla luce delle parole di Gesù, sia un cammino iniziatico, che pone l'aspirante discepolo nella condizione di potersi avvicinare a se stesso, senza alcun bisogno di appartenere ad alcuna religione, che non sia quella dell'amore.

Già nel post precedentemente citato avevo avuto modo di considerare che l'unica vera religione di cui parla Gesù ai suoi discepoli è quella dell'amore, che si conquista solo attraverso un processo di autocoscienza e di amore incondizionato per se stessi e per gli altri.
Purtroppo il suo Vangelo è stato travisato dagli uomini di tutti i tempi, che lo hanno usato molto più spesso per farsi guerra e uccidere nel suo nome, che per  entrare in loro stessi, nel profondo del loro cuore, con umiltà e devozione e trovare finalmente dentro di loro il Regno dei cieli, di cui Gesù ha sempre parlato. 

In fondo tutto quello che Gesù ci ha lasciato con le sue parole non presenta enormi difficoltà di comprensione, ma obbliga ad un lavoro costante su se stessi, allorquando ci si appresta a percorrere il sentiero dell'autocoscienza e della consapevolezza.
In questi tempi così martoriati, in cui il valore della vita umana è posto sotto sequestro delle passioni distruttive e dalle brame dell'ego, le parole di Gesù commentate da Yogananda sono come un balsamo, danno conforto e rassicurazione alle nostre anime alla ricerca di una pace e di un senso che non ha nulla a che vedere con i desideri e le aspettative della personalità. Ricordiamoci sempre che su questa Terra non siamo i nostri corpi, non siamo i nostri pensieri, non siamo la nostra mente, non siamo quello che erroneamente ci hanno insegnato di essere. Siamo Spiriti immortali, incarnati nella materia per fare esperienza di separazione dalla Fonte e dall'Unità originaria da cui tutti proveniamo. Ogni nascita, ogni morte rappresenta una tappa di avvicinamento all'autocoscienza e alla consapevolezza di chi siamo realmente. Più si accende in noi il desiderio di 'tornare a casa', più ci  stiamo avvicinando al nostro Sé. 
Ciò non significa estraniarsi dalla materia e dalle occupazioni del mondo, ma rendere sacri tutti pensieri, tutti i gesti che compiamo, spiritualizzando così la materia, trasformando le nostre tenebre in luce, facendoci strumento di amore, di compassione, di benevolenza, perché come Francesco di Assisi possiamo tutti noi dire:
ove è odio io porti l'amore, ove è offesa io porti il perdono, ove  è errore io porti la verità, ove disperazione la speranza, ove il dubbio la fede, ove tristezza la gioia...  

Auguro a tutti voi di compiere il vostro cammino verso l'amore per voi stessi, perché a quanto pare sembra la cosa più difficile; e ciò significa che non ci permettiamo di fermarci e di ascoltare il nostro cuore, ogniqualvolta lo facciamo piangere, lo massacriamo, facciamo finta di non sentire il suo dolore, per rimanere attaccati ai compromessi, per paura di essere abbandonati, per paura di essere traditi, per comodo, per perseguire una 'posizione' nella vita, per timore di lasciare andare le abitudini e le sicurezze cui siamo così affezionati, anche se ci fanno male all'anima e al corpo.  Perché tante persone si ammalano? Perché non sono disposte ad ascoltarsi e ad accettare di 'seguirsi' e di onorarsi come anime in cammino tra le vite e tra i mondi!

Possiamo vivere questi 'tempi ultimi' come una rara opportunità, come un dono che ci siamo fatti per proseguire spediti, sempre più spediti verso casa. A volte molti amici, me compreso, sentono la fatica; ma le anime ora si stanno cercando a tutti i costi e sono disposte a sfidare le prove più difficili e sempre più velocemente, quando un tempo avrebbero impiegato vite e vite, per superarle tutte. 
Vuol  certo dire  qualcosa tutto questo: che siamo ad una svolta importante dentro di noi e fuori di noi, così nel macro così nel micro; i tempi che stiamo vivendo sono tempi 'straordinari', cioè fuori 'dell'ordinario'. 
La Terra sta vibrando sempre più velocemente e noi con lei. Non possiamo scendere... 
Essa si sta preparando a salire verso una dimensione più pura, più eterica e ci chiede di seguirla. Sta a noi scegliere di far parte di questo viaggio o rinunciarvi. Quello che vi posso dire è che vale la pena faticare ancora un po', perché finalmente potrà avvenire dentro di noi questa 'seconda nascita' di cui parlava Gesù e che Yogananda è  qui a spiegare per noi. 

Buona lettura dunque, amiche e amici del blog, fratelli e sorelle del cosmo!

Con affetto sincero. 
Dinaweh





La verità celata nelle parole di Gesù

"E accostatisi i suoi discepoli, gli dissero: "Per qual motivo tu con loro parli in parabole? Ed egli rispose e disse loro: "Perché a voi è concesso di intendere i misteri del regno dei cieli: ma a loro non è stato concesso [...] Per questo parlo loro in parabole, perché pur vedendo non vedono e pur udendo non odono, né intendono"
Matteo 13: 10,11, 13.
Quando i discepoli chiesero a Gesù perché impartisse al popolo i suoi insegnamenti sotto forma di esemplificazioni allegoriche come le parabole, egli rispose: "Perché così è stabilito: voi, conducendo una vita spirituale e disciplinando le vostre azioni secondo i miei insegnamenti, siete i miei veri discepoli; quindi, in virtù del risveglio interiore raggiunto nella meditazione, meritate di comprendere la verità racchiusa negli arcani misteri celesti e il modo per raggiungere il regno di Dio, la coscienza cosmica celata dietro la creazione vibratoria dell'illusione cosmica.
"Ma i comuni mortali, ancora impreparati a recepire queste verità, non sono in grado di comprendere né di tradurre in pratica i principi di saggezza più profondi. Dalle parabole essi colgono, nella misura consentita dalla loro capacità dii comprensione, verità più semplici, contenute nella saggezza che trasmetto loro e, mettendo in pratica ciò che sono in grado di recepire, compiono qualche progresso verso la redenzione"... 
In che modo le persone ricettive riescono a percepire la verità, mentre coloro che non lo sono 'pur vedendo non vedono, e pur udendo non odono né intendono? Le verità ultime dei cieli e del regno di Dio, la realtà celata dietro le percezioni dei sensi e oltre i ragionamenti della mente raziocinante, si possono cogliere solo con l'intuizione, risvegliando la conoscenza intuitiva, ossia la pura comprensione dell'anima.
"Vi era un uomo tra i Farisei, chiamato Nicodemo, un capo dei Giudei. Questi andò di notte da Gesù, e gli disse: 'Maestro, noi sappiamo che sei stato mandato da Dio a insegnare; poiché nessuno può fare quei prodigi che fai tu, se non ha Dio con sé'. Rispose Gesù e gli disse: 'In verità, in verità ti dico, chiunque non nascerà di nuovo, non potrà vedere il Regno di Dio'. Gli disse Nicodemo: 'come mai può un uomo rinascere, quando è vecchio? Può forse rientrare di nuovo nel grembo di sua madre, e rinascere?' Gli rispose Gesù: 'In verità, in verità ti dico, chi non nascerà per mezzo dell'acqua e dello Spirito, non potrà entrare nel regno di Dio. Quello che è generato dalla carne, è carne; e quello che è generato dallo Spirito, è spirito. Non ti meravigliare, se ti ho detto: Bisogna che voi nasciate di nuovo. Lo spirito spira dove vuole; e ne odi il suono, ma non sai da dove venga, né dove vada; così avviene a chiunque è nato dallo Spirito".
Giovanni 3, 1-8
Nicodemo si recò da Gesù in segreto, di notte, perché temeva le critiche della sua comunità. Per un uomo nella sua posizione, fu un atto di coraggio avvicinare un maestro discusso come Gesù e dichiarare la propria fede nella sua divina statura. Nicodemo espresse con reverenza la sua convinzione: solo un maestro veramente in comunione con Dio può agire sulle leggi supreme che governano la vita interiore di tutte le creature e di tutte le cose. In risposta, Gesù richiamò apertamente l'attenzione di Nicodemo sulla Sorgente celeste di tutti i fenomeni della creazione (quelli ordinari come quelli 'miracolosi') rimarcando lapidariamente che chiunque può entrare in contatto con quella sorgente e conoscere le meraviglie che ne provengono, proprio come faceva lo stesso Gesù, grazie all'esperienza della 'rinascita' spirituale, che consiste nel risveglio dell'intuizione dell'anima.
Le folle, mosse da una superficiale curiosità e attratte dalle dimostrazioni di poteri straordinari, ricevettero solo in minima parte il tesoro di saggezza di Gesù, ma Nicodemo, con la sua palese sincerità di intenti, attirò a sé l'insegnamento ben definito del Maestro, che poneva l'accento sul Potere e sula Meta supremi a cui l'uomo deve rivolgere ogni suo pensiero. Quando si infonde saggezza per illuminare la mente, si compie un miracolo superiore a una guarigione fisica o al dominio sulle forze della natura; e un miracolo ancora più grande è la guarigione dalla causa prima di ogni forma di sofferenza: l'ottenebrante ignoranza, che non permette di percepire l'unità dell'anima umana con Dio. Da questo oblio primordiale ci si affranca solo con la realizzazione del Sé, attraverso il potere dell'intuizione, in virtù della quale l'anima comprende direttamente che la propria natura è Spirito individualizzato e percepisce lo Spirito come essenza di tutte le cose. 
La conoscenza intuitiva è alla base di tutte le vere religioni rivelate del mondo. Ogni religione ha alcuni tratti distintivi essoterici o esteriori e un nucleo esoterico o interiore. Gli aspetti essoterici sono la sua immagine per il mondo; riguardano i suoi precetti morali e un sistema di dottrine, dogmi, trattati, regole e usanze per guidare l'intera comunità dei suoi seguaci. Il versante esoterico riguarda i metodi che mirano a consentire la vera comunione dell'anima con Dio. L'aspetto essoterico è rivolto alla maggioranza dei seguaci; quello esoterico è per pochi, ferventi devoti. E l'aspetto esoterico della religione è quello che porta all'intuizione, alla conoscenza diretta e immediata della Realtà. Il sublime Sanatana Dharma della filosofia vedica dell'India antica (che troviamo compendiato delle Upanishad e nei sei sistemi classici di conoscenza metafisica e racchiuso in modo impareggiabile nella Bhagavad Gita) si fonda sulla  percezione intuitiva della Realtà trascendente. Il buddhismo, con i suoi vari metodi per controllare la mente ed entrare nella meditazione profonda, sostiene la necessità della conoscenza intuitiva per realizzare la trascendenza del nirvana. Il sufismo islamico è incentrato sull'intuitiva esperienza mistica dell'anima. La religione ebraica contiene insegnamenti esoterici, fondati anch'essi sull'esperienza interiore del Divino, di cui troviamo ampia testimonianza nell'eredità lasciata dagli illuminati profeti della Bibbia. Gli insegnamenti di Cristo esprimono pienamente questa realizzazione. L'Apocalisse dell'apostolo Giovanni è una somma rivelazione del potere dell'anima di percepire intuitivamente profondissime verità, da lui espresse sotto forma di metafore.


La 'seconda nascita' di cui parla Gesù, questa condizione necessaria per entrare nel regno di Dio, ci introduce nel territorio della percezione intuitiva della verità. La parola 'intuizione' potrà non comparire nel Nuovo Testamento, ma quest'ultimo abbonda comunque di riferimenti alla conoscenza intuitiva. In effetti, i ventuno versetti che descrivono la visita di Nicodemo presentano, nel conciso stile epigrammatico caratteristico delle scritture orientali, tutti gli insegnamenti di Gesù su come concretamente raggiungere il regno infinito della beata coscienza divina.
Le interpretazioni di questi versetti sono servite in larga misura a dare sostegno a una varietà di dottrine: quella che vede nel battesimo del corpo con l'acqua una condizione necessaria per entrare nel regno di Dio dopo la morte (Giovanni 3, 5); la dottrina secondo la quale Gesù sarebbe l'unico 'Figlio di Dio' (Giovanni 3, 16), o infine quella per cui basterebbe 'credere' in Gesù per ottenere la salvezza, mentre tutti coloro che non appartengono alla fede cristiana sarebbero destinati alla dannazione (Giovanni 3, 17-18). Queste interpretazioni essoteriche delle scritture avvolgono l'universalità della religione nelle nebbie del dogma. La comprensione della verità esoterica fa invece schiudere alla vista uno scenario unitario.
"Chi non nascerà di nuovo, non potrà vedere il regno di Dio".
Con la scelta di queste parole, Gesù fa indirettamente capire che la dottrina spirituale orientale della reincarnazione era ben nota. Uno dei significati da trarre da questo precetto è il fatto che l'anima deve nascere più volte in corpi diversi finché non si risveglia, realizzando la propria perfezione originaria. E' una falsa speranza credere che, alla morte del corpo, l'anima entri automaticamente in paradiso per condurvi un'esistenza eterna e beata. L'uomo non può entrare nel regno di Dio se prima non ha raggiunto la perfezione, eliminando ogni karma residuo (gli effetti delle proprie azioni) dalla sua anima, immagine individualizzata di Dio. I comuni mortali non possono liberare la propria anima in una sola vita perché, con i desideri materiali e i comportamenti sbagliati, creano continuamente nuovi vincoli karmici, che si sommano a quelli accumulati nelle numerose incarnazioni precedenti. Sono necessarie molte vite di evoluzione fisica, mentale e spirituale per rimuovere tutti gli ostacoli karmici che ottundono l'intuizione dell'anima, la conoscenza pura senza la quale non si può 'vedere il regno di Dio'. 
Ma il significato principale delle parole che Gesù rivolge a Nicodemo va oltre questo implicito riferimento alla reincarnazione. Ciò risulta evidente dalla richiesta di ulteriori spiegazioni fatta da Nicodemo: come potrebbe una persona adulta raggiungere il regno di Dio? Deve forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere? Nei versetti successivi, Gesù spiega come una persona possa 'nascere di nuovo' durante la propria incarnazione attuale, ovvero come un'anima identificata con il corpo e le limitazioni dei sensi possa giungere con la meditazione alla propria rinascita nella coscienza cosmica.

Paramahansa Yogananda, Lo Yoga di Gesù, Astrolabio, 2011, pp. 71-76





(fine prima parte)



  










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