A CONFRONTO CON UNA
SUPER-CIVILTA'
Capitolo 1
(parte terza)
Dall'efficienza alla giustizia
Dopo aver spiegato il concetto di efficienza, gli otto iargani passano al concetto di "giustizia" in un sistema economico universale. Lo definiscono come sistema che ha l'obiettivo di ottenere la più completa liberazione dal bisogno. Sollevare cioè gli uomini dalle esigenze materiali, in modo che queste non possano più esercitare alcuna influenza sui loro atteggiamenti. In altre parole, fare in modo che ciascuno abbia a propria disposizione, in misura uguale agli altri, quel tanto che sia sufficiente a renderlo disinteressato nei confronti dei beni materiali. Dove questo obiettivo non è garantito il sistema è sotto scacco dell'invidia e di tutti i sentimenti che da questa derivano. La liberazione dal bisogno è comunque solo uno dei tasselli importanti per un sistema economico universale, l'altro tassello altrettanto importante è l'eliminazione di tutte le discriminazioni.
Stefan allora chiede quali sono le prime discriminazioni che si devono eliminare. La risposta è: la proprietà personale e il denaro. Proprietà e denaro creano una discriminazione tra gli uomini, tipica soltanto delle civiltà primitive. La soluzione è che o tutti posseggano nella stessa misura o nessuno possieda niente. Quella che risponde ai criteri di massima efficienza è la seconda, ed è quindi adottata dai sistemi economici universali. Queste conclusioni mettono in imbarazzo Stefan che, per la sua cultura e la sua alta posizione sociale, rappresenta in modo concreto un sistema economico esattamente opposto a quello universale descritto. Loro però conoscono bene lo stadio evolutivo della nostra civiltà e danno per scontato che Stefan non può essere giudicato per questa sua posizione. Continuano dicendo che quando una razza super-civile incontra un pianeta abitato da una razza umana, questa è la prima cosa che prendono in esame per capirne il suo livello di civiltà. Ciò di cui essi hanno preso atto qui sulla Terra, in quanto a discriminazioni, è molto di più di quanto potevano immaginare. Essi vedono noi terrestri continuamente affannati a cercare nuove discriminazioni. Non facciamo altro che parlare di discriminazioni, ma il risultato è che ne compaiono sempre di nuove. Chiunque accenni ad un progetto politico che tenda a ridurle si ritrova subito tutti contro. Questo per loro è un punto atto a rendere molto difficile il cammino del nostro pianeta verso l'integrazione cosmica, che invece dovrebbe essere l'obiettivo e il destino di ogni razza umana.
Stefan esprime il suo pessimismo sulla eventualità che sulla Terra sia possibile rinunciare alla proprietà privata. Sottolinea poi che il sistema comunista, che aveva tentato questa strada, ha fallito clamorosamente e ha prodotto solo una maggiore povertà. La risposta degli iargani è che il sistema comunista non può funzionare perché si basa su un'economia a controllo statale e non su una proprietà comunitaria. Stefan nel suo libro descrive dettagliatamente quello che ha ritenuto di capire sulla proprietà comunitaria di Iarga. Solo per far comprendere il principio riportiamo di seguito una sintesi.
La produzione di beni e servizi su Iarga è gestita da organizzazioni gigantesche (trust), ognuna composta da milioni di prestatori d'opera. Su Iarga nulla è pagato, ma solo registrato. Nel centro di calcolo di ogni cilindro di abitazione, viene registrato ciò che ciascuno consuma e si controlla che non sia più di quanto abbia diritto a ricevere. Tutte le registrazioni passano attraverso questi calcolatori collegati ai grandi "magazzini di blocco" di ogni cilindro di abitazione.
In questo modo non si compra niente, ma di tutto si esercita il diritto d'uso. Si tratta quindi di qualcosa di simile alla proprietà com'è intesa da noi, solo che i beni - ad esempio case e automobili - alla morte dell'utente, ritornano alle organizzazioni che le hanno prodotte. Quest'ultime, durante la vita del bene, garantiscono il mantenimento, le riparazioni ed una durata determinata. Per questa ragione, tutti i beni di consumo sono di ottima qualità. Infatti, la riparazione non è solamente costosa, ma è anche terribilmente inefficiente.
Tutto ciò che viene prelevato ha un costo in ora/lavoro ("ura"). Ogni persona ha diritto a poter spendere gli "ura" a sua disposizione scegliendo i prodotti di trust diversi. Ognuno ha interesse a comprare dove pensa di spendere meno per un prodotto di maggiore durata, qualità o comodità. I trust quindi hanno interesse a produrre prodotti di ottima qualità e con la maggior durata possibile. Su questa base i trust entrano in competizione per ottenere i risultati aspettati da chi si serve da loro. Un trust non cresce o muore se fa o non fa utili, ma solo se produce o meno prodotti di qualità e beni di consumo confortevoli e che durano molto.
Stefan chiede se su Iarga esista la pubblicità. La risposta è che la grande quantità di denaro e di lavoro, cioè la parte di produzione che consumiamo per questo tipo di attività ed in misura sempre maggiore, è veramente l'ultimo limite che una mente non efficiente può raggiungere.
La pubblicità spinge a procurarsi sempre l'ultimo tipo di qualsiasi cosa e questo prima che il periodo tecnico di effettivo invecchiamento dell'oggetto sia trascorso.
La conseguenza di tutto ciò è un dispendio di beni ed una forma diretta di diminuzione di prosperità. Significa sciupare inutilmente capacità produttiva e materie prime, oltre a non sfruttare a fondo e completamente ciò che si è prodotto con un alto costo, sul quale la stessa pubblicità incide in misura non indifferente. La corsa a comperare sempre l'ultimo prodotto, inoltre, spinge gli individui all'invidia reciproca e all'egoismo; secondo la loro etica, ciò è considerato criminale, in'incitazione al materialismo che loro considerano un pericolo morale contrario ad ogni sentimento di giustizia. In una società socialmente stabile si ha diritto non solo alla libera espressione delle opinioni, ma soprattutto, alla libera formazione delle opinioni. La propaganda, l'informazione parziale e pressante, continuamente ripetuta, impediscono la libera formazione delle opinioni e questa, per loro, è una discriminazione inaccettabile.
Su Iarga vi sono due organizzazioni di consumatori mondiali che operano una ricerca di mercato totale. Esse analizzano i valori d'uso e la qualità di tutte le merci, ed aiutano ed indirizzano il pubblico - riferendosi a scienziati ed esperti indipendenti - illuminandolo nel modo più oggettivo sull'assortimento disponibile. Queste due organizzazioni, poi, stimolano i trusts a produrre le merci di cui si sente la necessità.
Un altro argomento, che determina la scelta del consumatore, è l'importanza dell'economia in materie prime, che divengono sempre più scarse quanto più vecchio diviene il pianeta. Su tutto ciò, le due organizzazioni mondiali di consumatori esercitano una notevole influenza, poiché essi hanno il pubblico alle loro spalle.
A capo di ogni trust c'è un presidente che coordina tutta la gestione. Stefan si incuriosisce e chiede quanti ura vengono riconosciuti a uno di questi presidenti. La risposta è che il fine ultimo di un sistema economico universale è il livellamento dei salari, ma anche su Iarga, nel periodo iniziale questo non è stato possibile. Fermo restando che tutti gli abitanti lavoravano, per le occupazioni più umili era stato fissato un minimo che garantiva di poter vivere molto dignitosamente e, per le attività più qualificate, un massimo che non poteva superare quattro volte il minimo.
Stefan obietta che sulla Terra nessuno sarebbe disponibile a ruoli di responsabilità per uno stipendio solo quattro volte superiore al minimo sociale. La risposta è che questo non è vero; basta che il minimo sociale sia sufficientemente alto per garantire quanto necessario e dignitoso.
Il governo mondiale di Iarga ha un controllo completo sull'economia e su tutti gli abitanti. Quindi esso è in grado di conoscere il reddito totale della popolazione mondiale in "ura" e da questo stabilire il prezzo di costo di produzione del benessere. Viene diviso il prezzo di costo totale dei beni per il reddito totale, determinando un "macro-fattore". Questo è il numero a cui il prezzo di costo di un bene prodotto dai trusts viene moltiplicato, per determinare il prezzo per il consumatore. In altre parole, la produzione viene suddivisa fra il numero totale di persone esistenti e in proporzione al diritto d'uso (reddito). Quelli che sulla Terra sono costi generali sostenuti con le tasse, su Iarga vengono inseriti, con un sistema di ripartizione proporzionale, sui prezzi dei prodotti. Si potrebbe pensare che i prodotti, gravati da questi costi, siano molto cari; in realtà sono molto più bassi dei nostri perché tutto dipende dalla mole di produzione. Mondialmente parlando su Iarga tutti lavorano. Per la produzione dei beni e dei servizi necessari sono sufficienti 3 ore al giorno di lavoro.
L'organizzazione del lavoro
Com'è possibile che bastino solo 3 ore al giorno per una popolazione così elevata?
La prima risposta è che su Iarga non esistono disoccupazione e sottosviluppo e tutti concorrono alla produzione. Esiste poi un livello di meccanizzazione elevatissimo per cui buona parte delle attività, che sulla Terra sono ancora svolte dall'uomo, vengano svolte dalle macchine. I beni materiali sono costruiti con l'obiettivo di durare il più a lungo possibile e comunque molte volte più dei nostri. La componente più importante, però, è determinata dal fatto che sulla Terra moltissime persone svolgono attività che su Iarga non servono e che tolgono forze alle attività produttive effettive.
Su Iarga non c'è nessuna banca, assicurazione, borsa valori e nessun ufficio di collocamento né agenzie di intermediari. Nessun commerciante, nessuna pubblicità, niente relazioni pubbliche. Nessun partito politico, nessun sindacato. Niente servizi provinciali e comunali che sono invece affidati ai grandi trusts. Nessun architetto, nessun urbanista, nessuna commissione per la protezione del paesaggio o di qualsiasi altro tipo. 'attività più dispendiosa, che sulla Terra rappresenta il 25% di tutte le altre attività, è quella relativa agli apparati difensivi. Su Iarga non ci sono eserciti, polizia, carabinieri, finanzieri, guardie, ecc.; non ci sono produzioni di armi, aerei e mezzi di difesa e mezzii collegati a istituti di pena. Questa problematica realtà è principalmente una conseguenza delle differenze sociali. Nessuno ruba se ha già tutto ciò che gli serve e non la ruba a chi ha le stesse cose che ha lui.
Dopo aver ascoltato molte altre spiegazioni sui principi economici di Iarga, Stefan chiede se ci sono le differenze tra coloro che eseguono lavori manuali e quelli che svolgono lavori concettuali o di ufficio. Gli Iargani rispondono che tutti concorrono ad espletare lavori manuali, compreso il presidente di Iarga. La formazione nella scuola, nella famiglia e nella società crea un livello culturale così elevato e distribuito che non c'è più bisogno di una classe dirigente ed una esecutiva. Quando si parla di lavoro si intende sempre quello di tupo esecutivo, mentre le mansioni direttive, ovvero quelle creative, vengono svolte nel tempo libero, disinteressatamente, proprio come quello che noi chiamiamo hobby.
Stefan è curioso di sapere se presso di loro esista ancora qualcosa di simile a gruppi o governi nazionali. Assolutamente no! La sola parola nazionalismo causa loro fastidio. Il nazionalismo, in realtà, non è altro che la copertura del protezionismo di gruppo, dell'egoismo di gruppo. dell'aggressività e dello spirito di rivalsa. Sono discriminazioni belle e buone e proprio di quelle che causano gli armamenti. Secondo loro, noi dovremmo rinunciarvi il più presto possibile.
Gli viene risposto che nelle società primitive i legami nazionali sono necessari per far fronte alle discriminazioni esterne. Tuttavia, prima o poi è necessario cominciare ad abolire le discriminazioni e portare l'apparato totale di produzione e servizio in grandi trusts internazionali. Fatto questo, non è difficile eleggere un governo mondiale e fare a meno dei governi nazionali, se non altro perché essi causano una diminuzione dell reddito.
Il Governo...
Stefan chiede che senso abbiano le elezioni in un mondo con un sistema totalitario di giustizia. La risposta è che su Iarga si eleggono l'organo di presidenza e i saggi del governo mondiale. Tuttavia specificano che non interessa loro chi sarà eletto, bensì quali sono i criteri e le istanze per la selezione dei candidati. Affermano, poi, che per loro è inaccettabile che sulla Terra si continuino a scegliere uomini che, dopo essere stati eletti, fanno solo il proprio comodo e antepongono i propri interessi a quelli della comunità. Su Iarga, comunque il Presidente e i Saggi hanno solo un ruolo di gestione e di coordinamento, perché le attività di governo sono decise da tutti indistintamente, attraverso i referendum. Viene proposta una lista di domande concrete circa le quali tutti hanno la possibilità di fornire risposte effettive. Vengono istituiti dei referendum sia per la soluzione di problemi mondiali sia per affrontare problemi locali e le decisioni vengono prese con la maggioranza di due terzi. Questa è la massima espressione possibile di democrazia. E' evidente che una super-democrazia come quella di Iarga è attuabile soltanto perché sul tale pianeta sii dispone di un sistema informatico mondiale con un accesso capillare che mette in rete tutte le famiglie del pianeta. Come sopra sostenuto, poi, ciò è possibile anche per l'alto livello culturale e mentale della popolazione iargana. Una simile possibilità sulla Terra è ancora un'utopia.
La vita nei cilindri domiciliari
E' passata l'una e Stefan avverte fame. Chiede di sospendere le attività per poter mangiare i panini e bere il caffè che ha con sé. Chiede se anche loro devono mangiare, ma essi rispondono che lo avrebbero fatto più tardi alla fine di questa parte dell'incontro.
Mentre mangia, un filmato mostra come si svolge la vita dentro un cilindro domiciliare. Nel suo libro Stefan descrive minuziosamente tutto ciò che ha visto e tutto quello che la voce descriveva. Riporta inoltre tutte le domande e le risposte ricevute in merito alle cose che non comprese. Un aspetto interessante e in sintonia con i principi di efficienza degli Iargani, è che buona parte degli abitanti di un cilindro domiciliare lavora nel cilindro domiciliare stesso.
Su Iarga l'obiettivo è portare il lavoro verso l'uomo anziché l'uomo verso il lavoro. Il traffico delle nostre città e nelle nostre strade nelle ore di punta è un grave errore. Seduti su auto e camion, lottiamo con impazienza e irritazione degli imbottigliamenti; ci muoviamo tutti nelle stesse ore e nel maggior numero possibile. Su Iarga tutto ciò NON ESISTE!
Si tratta di uno spreco di tempo, di energie e di mezzi assolutamente inutile, che si trasforma direttamente in un abbassamento di benessere. Nel calcolare l'efficienza del nostro benessere, si deve considerare con la massima attenzione il fattore "spreco". La nostra inefficienza costituisce per loro motivo di grave dissenso.
Ogni cilindro domiciliare ha le sue scuole e i suoi ospedali. Essi sono sistemati insieme ad altri ambienti sociali al piano superiori, col tetto di vetro come soffitto.
Le aule scolastiche sono raggruppate quattro a quattro in vari quadrati. Le pareti tagliano ogni quadrato secondo le diagonali, per cui si hanno quattro triangoli a vertici convergenti. Ciascuno di questi vertici contiene un grande schermo, sul quale si proietta la lezione. Il modo di trasmettere la conoscenza avviene come per Stefan, con l'immagine accompagnata da un semplice commento. La macchina che irradia onde pensiero fa il resto.
Riguardo a questa macchina, crediamo che Stefan nel 1967 non avesse nozioni per poter comprendere una possibilità tecnica di questo tipo. Oggi, grazie ai recenti traguardi informatici siamo forse più vicini a poterlo comprendere. Con la telecamera e il microfono di un computer portatile, infatti, è possibile registrare parole e immagini sul disco di memoria. Ma questa stessa operazione può essere fatta anche via "wireless". Non è così strano, quindi, che via "wireless", società molto più evolute di noi, abbiano strumenti che consentono di registrare, nel nostro cervello, immagini e parole senza che queste passino dagli occhi alle orecchie. In fondo gli occhi e le orecchie sono strumenti fisici e il cervello a sua volta è un corpo fisico, una memoria biologica.
Tornando alla scuola del cilindro domiciliare, nell'ambiente quadrato, che si trova fra i quattro schermi, siede un addetto che funge da psicologo sorvegliante. Egli (o ella) osserva i bambino con il doppio compito di vigilare su di essi e di dare notizie ai genitori sull'educazione dei loro figli. Le lezioni vengono impartite con un sistema che oggi definiremmo computerizzato; sono uguali in tutto il pianeta e procedono ovunque di pari passo. In altre parole, nello stesso giorno, in tutte le scuole dello stesso grado, si insegna la stessa lezione. Il grande vantaggio di questo sistema è che, un'eventuale trasferimento della famiglia dell'alunno, non presenta nessun problema. Il bambino può continuare con la stessa lezione nella nuova scuola.
Ci sono ospedali in ogni cilindro di abitazione, quello che fanno vedere a Stefan, però, è un ospedale molto grande che occupa buona parte di un cilindro di abitazione e la restante è riservata alle abitazioni di tutto il personale. Stefan fa una descrizione dettagliata di tutto ciò che ha visto, ma crediamo che sia quasi superfluo sottolineare anche qui la grande qualità delle strutture, delle attrezzature e del servizio.
Quello che invece ci colpisce di più è che gli ammalati leggono libri e giornali su una specie di "piastra di vetro" dove distinguono scritte e immagini che possono essere sfogliate pigiando dei bottoni. Descrive qualcosa di perfettamente simile ai nostri tablet, che nel 1967 Stefan non poteva conoscere. I cristalli liquidi vennero scoperti nel 1988 e i primi prototipi di schermi piatti a cristalli liquidi sono stati prodotti negli anni Novanta.
Trattandosi di un ospedale in cui si eseguono anche operazioni chirurgiche e trapianti, Stefan chiede perché non ci danno nozioni utili in questo campo così importante,
Ricordiamo che il primo trapianto di cuore è stato fatto nel 1967 e il trapiantato morì 18 giorni dopo. I principi di rigetto non erano conosciuti e solo nel 1980 venne utilizzata la ciclosporina come farmaco antirigetto. Il fenomeno del rigetto rappresenta tutt'oggi un limite nella tecnica dei trapianti.
La risposta degli Iargani è che la tecnica dei trapianti richiede conoscenze sull'origine della vita che per noi sono ancora fuori portata. Il corpo umano può essere paragonato a una radio; se essa è fuori il raggio d'azione di una stazione emittente è come se fosse un oggetto inerte. Solo le onde dell'emettitore la trasformano in una radio vera e propria. Allo stesso modo la creatività cosmica, attraverso la radiazione biologica, dà vita ad un corpo animale od umano.
Tornando al paragone tra la radiazione biologica e le onde di una stazione radioemittente, si può dire che ogni essere vivente ha il proprio tono. L'organo o il tessuto trapiantato devono essere sintonizzati con una radiazione biologica applicata artificialmente. Una società super-civile conosce e domina la radiazione biologica, e per questo ha la possibilità di dominare la vita e la morte.
Stefan si chiede se allora su Iarga non muoia più nessuno. A tal proposito gli viene spiegato che queste conoscenze li obbliga ad applicare un'etica medica diversa dalla nostra. Essa prevede di poter ristabilire la possibilità di essere felici e non di prolungare a tutti i costi la vita, se essa deve terminare per disposizione naturale.
Le relazioni...
Dopo questa spiegazione sul tema dei trapianti i filmati continuano mostrando la vita dentro i cilindri domiciliari e nelle famiglie. Stefan si sofferma a descrivere uomini e donne intenti nelle varie attività domestiche. Quello che ancora una volta lo stupisce, è il modo in cui si trattano. Non ha mai visto una sola volta un uomo seduto o in piedi vicino ad una donna, senza che egli le tenga almeno il braccio attorno. Un abbraccio completo era il saluto normale. Visto e considerato che tutti si abbracciavano, era da escludersi che si trattasse di marito e moglie secondo il concetto terrestre. Anche i bambini erano coinvolti nel diffuso cerimoniale dii abbracci e contatti.
Dopo questa spiegazione sul tema dei trapianti i filmati continuano mostrando la vita dentro i cilindri domiciliari e nelle famiglie. Stefan si sofferma a descrivere uomini e donne intenti nelle varie attività domestiche. Quello che ancora una volta lo stupisce, è il modo in cui si trattano. Non ha mai visto una sola volta un uomo seduto o in piedi vicino ad una donna, senza che egli le tenga almeno il braccio attorno. Un abbraccio completo era il saluto normale. Visto e considerato che tutti si abbracciavano, era da escludersi che si trattasse di marito e moglie secondo il concetto terrestre. Anche i bambini erano coinvolti nel diffuso cerimoniale dii abbracci e contatti.
In una delle scene, infatti, alcuni adulti e bambini stanno seduti o sdraiati in tutte le posizioni e si comportano come coppie innamorate. Per quanto riguarda i rapporti fra uomo e donna possono essere comprensibili accarezzamenti e vezzeggiamenti piuttosto intimi, ma visto che questi rapporti si verificano anche tra uomini e tra donne e si manifestano con un contatto diretto, Stefan resta un po' interdetto. Comincia però lentamente a capire che queste moine sono più una posa che altro, dove poi, grazie a un nuovo abbraccio, la conversazione continua con ardore rinnovato. Stefan allora chiede se quel loro modo di amare abbia qualche cosa a che vedere con il sesso. La relazione sessuale riveste un ruolo indispensabile, ma è poco importante nel loro concetto di amore che si basa invece sulla creatività nelle espressioni sentimentali ed umane.
I ruoli tra uomini e donne...
Un'altra caratteristica, che si collega ancora alla socialità di questo popolo, è che, in quegli enormi appartamenti a due piani di 400 metri quadrati ciascuno, vivono insieme più famiglie. Hanno camere separate,, ma mangiano e svolgono comunitariamente, con ruoli analoghi tra maschi e femmine, tutte le attività domestiche.
Miriam fa la casalinga e la mamma a tempo pieno. Stefan s'incuriosisce vedendo queste scene di famiglia e pone una serie di domande. Tra queste chiede se le donne di casa svolgano anche un lavoro. La risposta è che su Iarga, come non esistono differenze tra classe dirigente e classe esecutrice, non esistono differenze nemmeno tra uomini e donne. Tutti i lavori domestici sono svolti sia dall'uomo che dalla donna. C'è comunque una specificità dove la donna riesce meglio e per la quale si sente più attratta e realizzata: l'educazione e l'istruzione dei bambini e quindi dei figli. L'educazione di un bambino, fino al tipo umano mentalmente stabile e sviluppato richiesto da una civiltà elevata, è un compito complesso e difficile.
Anche le donne che non hanno figli svolgono questo ruolo di educatrici.
Nella scuola si fa uso di filmati e dell'irradiatore immateriale per fissare nella mente le nozioni, ma il bambino deve poi essere aiutato a servirsene come esperienza e questa è la parte più impegnativa. Una società che aspiri al livellamento dei salari deve investire molto nella formazione mentale dei suoi componenti.
(fine parte terza)