giovedì 6 settembre 2018

IL MOLISE TREMA



IL MOLISE TREMA


Come vi avevo preannunciato, vi avrei parlato di un altro misfatto che si compie da anni e impunemente con il complice silenzio dei governi di turno, ai danni di concittadini ignari e spesso inconsapevoli; quello delle trivellazioni in terra e in mare, al largo delle nostre coste soprattutto in Adriatico, che sono la causa dei frequenti terremoti con ipocentro a pochi chilometri dalla superficie; indicazione inequivocabile questa che descrive la vera natura del fenomeno sismico inconsueta e artificiale. Vi lascio dunque alle parole di Gianni Lannes, molto più esaustive e circostanziate delle mie a tal proposito, per la sua accurata e costante attenzione che lo ha visto autore di un libro particolareggiato sul fenomeno della deprivazione di gas e petrolio dal sottosuolo e dai fondali marini italici. 



  
Lo scritto seguente è pertanto tratto dal blog "Su la testa!". Ritengo sempre utile estrapolare articoli e riflessioni da altri siti o blog, per creare collegamenti e sinergie, sia tra chi scrive che tra chi legge. Creare rete significa infatti contribuire a diffondere conoscenza e consapevolezza, almeno fino a quando sarà possibile farlo, visti i tempi che stiamo vivendo, molto più inclini alla censura e alla manipolazione costante e coercitiva delle informazioni. Fino a quando sarà possibile, contribuirò a fare luce sulla realtà dei fatti, a prescindere da quello che un manipolo di criminali ci vorrebbe far intendere per sodomizzarci meglio. 
"Resilienza e resistenza" continuino ad essere il nostro motto!

Dinaweh



di Gianni Lannes

In attesa della prossima strage di stato tricolore a danno dell'ignara popolazione italiana, "in Molise si è aperta una nuova faglia sismica", rivela il sismologo Enzo Boschi. E così si sono manifestati in breve tempo una serie di terremoti con ipocentro superficiale, ossia a scarsa profondità (9 chilometri). Stoccaggio gas "Treste" tra Abruzzo e Molise: nel 2017 è stato emanato dal ministero dell'Ambiente il decreto di V.I.A.  favorevole allo stoccaggio in sovrapressione e all'ampliamento con 4 nuovi pozzi di idrocarburi, nonostante il parere negativo dei Vigili del Fuoco. Attenzione: lo sfruttamento senza scrupoli di Madre Terra costa caro, in termini di danni, ma soprattutto la perdita di vite umane.
La Regione Molise ha invano richiamato i rischi della sismicità indotta, ma per il ministero non vale perché riguarda la porzione di stoccaggio sul lato abruzzese, come se gli eventi tellurici tenessero conto dei confini amministrativi tra regioni limitrofe.
La Stogit Spa ha anche ottenuto l'autorizzazione finale da parte del ministero dello Sviluppo economico per entrambe le operazioni che comportano ciascuno un aumento della capacità di stoccaggio di 200 milioni di metri cubi standard di gas per un totale di aumento della capacità di stoccaggio dell'impianto di 400 milioni di Mc standard.
o stoccaggio "Fiume Treste" è classificato ufficialmente quale "impianto a rischio di incidente rilevante", in base alla Direttiva Seveso Ter, recepita in Italia con il decreto 105/2015.

Come attesta la letteratura scientifica in materia, gli stoccaggi in alcuni siti possono comportare a sismicità indotta a causa del continuo ciclo di iniezione e di estrazione di gas nel sottosuolo. Ovviamente la pressione di esercizio è un fattore rilevante da tenere in considerazione da determinare l'aumento o meno dei rischi associati ad un impianto. La Regione Molise, con il suo Servizio Tecnico, Sismico e Geologico il 24 novembre 2016 aveva cercato di richiamare il ministero dell'Ambiente ad una maggiore precauzione in considerazione delle problematiche ormai note in letteratura sui rischi di terremoti indotti.

Insomma, il ministero dell'Ambiente, invece di imporre una linea di precauzione, come richiesto da una Regione, cerca di "inseguire" il problema modificando e raffinando l'ormai celebre prescrizione della "manopola che regola i terremoti indotti" già "imposta" da precedenti decreti riguardanti gli stoccaggi in Abruzzo. Per lo stoccaggio a San Martino della Marrucina autorizzato nel 2014 si doveva aspettare il superamento della magnitudo 3 della Scala Richter (senza specificare l'intensità massima del sisma: M4, M5, M6?) dei terremoti indotti per intervenire, affinché l'operatore li riportasse "con la manopola"  sotto la magnitudo 2. Ora, per lo stoccaggio "Fiume Treste" la formulazione è più aggrovigliata perché se per sismi superiori a M 2,2 (e non più 3) sarà sempre l'operatore ad intervenire con la "manopola del terremoto" per sismi superiori a M3 (sempre senza indicare di quanto superiore), a terremoto ormai avvenuto, secondo il ministero dell'Ambiente "sarà opportuno l'intervento del ministero dello Sviluppo economico".

In Spagna, dopo l'analisi del Massachusetts Institute of Technology che ha evidenziato il rischio di sismi indotti fino a magnitudo 6,8, è stato arrestato il progetto di stoccaggio Castor da 1,5 miliardi di euro.


Qualche boiardo di Stato ha deciso di trasformare il Belpaese in un Hub del Gas per il Nord Europa, solo per distribuire profitti speculativi alle multinazionali.  
  



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