domenica 23 ottobre 2016

PUNTO ZERO - Sta finendo il tempo

PUNTO ZERO


Sta finendo il tempo

Dinaweh

Ognuno di noi può sperimentare la notevole velocità del tempo e la corsa con cui ci accingiamo ad inseguirlo... mentre sembra sfuggirci di mano, senza che quasi ce ne accorgiamo! Ma è solo una sensazione o corrisponde a qualcosa di inusitato e reale tutto ciò?

No, non è solo una sensazione; le 24 ore si sono ridotte a 16 e i mesi dell'anno, se proprio dovessimo fare un calcolo, da 12 sono passati a 8. Lo dice la scienza, anche se non ve lo fa sapere e nessuno ve lo dirà mai. Ma come? E la televisione, cosa ci sta a fare...?! (clicca qui)

Come mai il tempo è più veloce, dunque? 

Ci stiamo rapidamente avvicinando al Punto Zero, il campo unificato multidimensionale e la Terra, insieme a tutti i pianeti del sistema solare sta correndo verso il centro della Galassia, verso il suo Sole centrale. L'Elite stessa è sbigottita. 
La nostra splendida astronave (Gaia) ha iniziato la sua ascesa verso la luce e nessuno la potrà fermare.

"Questi istanti impercettibili sono aperture temporali. In essi ha luogo tutta un'altra vita, che si sviluppa in una modalità più accelerata rispetto al nostro presente. Mentre trascorre un impercettibile miliardesimo di secondo nel primo tempo, nel secondo tempo possono trascorrere ore. Questo trascorrere accelerato è il futuro, altrettanto reale come il nostro presente. Questo futuro contiene le sue aperture temporali, durante le quali è il nostro presente ad essere in corso. Un cambiamento nel nostro modo di pensare deve condurci alla costruzione di potenziali futuri benefici. Pensando ora collettivamente, se un numero sufficiente di persone si impegna per crearsi un futuro benevolo, va ad esercitare una barriera protettiva contro futuri detestabili, che minacciano nell'insieme la nostra specie".                                                                                                       
                  Jean Pierre Garnier Malet, fisico francese della meccanica dei fluidi e autore della teoria dello sdoppiamento dello spazio e del tempo.

Possiamo affermare che il tempo lineare è finito e, non sarebbe un'eresia spingerci oltre precisando che il tempo lineare non è mai esistito, o per lo meno, è stato fatto esistere forzatamente, con l'imposizione del calendario Gregoriano, che ha completamente rimosso dalla coscienza dell'uomo il concetto della quanto più reale circolarità del tempo. Non solo circolare esso si manifesta nella dimensione a noi consona, ma anche riproduce se stesso in un movimento spiraliforme. Se spostassimo l'attenzione della coscienza nella realtà multidimensionale in cui siamo immersi, ci spiegheremmo forse così anche i numerosi deja-vu che sovente ci colgono nei momenti più disparati delle nostre giornate...! 
Il movimento a spirale del tempo infatti, potrebbe darci degli indizi in tal senso, riproponendo alla nostra memoria animica fatti già vissuti in epoche diverse, che ritroviamo su un altro piano più elevato di coscienza e in altro momento del nostro eterno essere presente a noi stessi (anima). 
Nella sua corsa verso il cuore centrale della Galassia la Terra aumenta il suo battito cardiaco, la sua vibrazione (la risonanza Schumann), mentre cala la forza magnetica che la tratteneva nella terza pesante dimensione. Poiché noi stessi siamo connessi e interpenetrati allo Spirito interplanetario di Gaia, non possiamo che ricevere e assorbire i medesimi cambiamenti, che lo si voglia o no, che se ne sia coscienti o meno; questo accade. Ma, c'è una questione sostanziale che fa la differenza e consiste nel fatto che, possedendo uno Spirito vitale, luminoso e riflettore separato da Madre Terra, abbiamo la possibilità con il nostro libero arbitrio di assecondare questo cambiamento di coscienza e quindi di elevare le nostre vibrazioni in consonanza con ciò che sta avvenendo nel macrocosmo, oppure di resistere a simile cambiamento, rimanendo legati ai vecchi schemi, alle inveterate abitudini, che in tal modo ci appesantirebbero e alla fine ci sarebbero di totale impedimento per proseguire la nostra corsa verso stati più elevati di coscienza, tanto da non essere più in grado di sostenere un corpo fisico così pesante in una dimensione rarefatta ed eterica quale è quella verso cui sta dirigendosi Gaia. A quel punto saremmo costretti a lasciare Gaia e il nostro corpo fisico per incarnarci in una dimensione consona al nostro stadio evolutivo, ancora legato alla terza dimensione.



Dinaweh


  

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