mercoledì 11 febbraio 2015

La Reincarnazione (parte prima)


 La Reincarnazione

(parte prima)


Affrontiamo il tema della Reincarnazione, suddividendo la nostra trattazione
in due parti; la prima, questa, si soffermerà in particolar modo sui primi secoli dell'era cristiana, che diedero il via al processo di obnutilamento (oblio) di questa convinzione, a partire dai concilii che la vollero estromettere dal Credo ufficiale della Chiesa.
Nella seconda parte ci serviremo del saggio di Mara Testasecca, con affondi più filosofici e teologici, che comprovano la credenza e la fondatezza della reincarnazione nei secoli antecedenti l'era cristiana, fino ad arrivare all'era moderna e contemporanea. A tal proposito l'autrice citerà illustri autori che nel corso dei secoli hanno continuato a sostenerne la validità, comprovata fondamentalmente dall'interpretazione esoterica delle parole di Gesù.

Che cosa si intende dunque per "Reincarnazione" e perché parlarne suscita ancora oggi in molti un certo imbarazzo se non un'avversione aperta, visto e considerato che per la maggioranza delle persone questa 'credenza' non viene supportata dalla tradizione religiosa cristiana, cui bene o male tutti si riferiscono, credenti e non credenti?

La radice della questione sta proprio nella posizione che la Chiesa prese a partire dal IV secolo d. C., quando decise di stigmatizzare tale convincimento come un'eresia da cui dover a forza allontanare i propri fedeli, nonostante durante i primi secoli del cristianesimo nessuno avesse mai messo in discussione la trasmigrazione delle anime da un corpo ad un altro e quindi di vita in vita, come un processo scontato e naturale per l'evoluzione dell'anima stessa, nel suo lento cammino di ritorno alla Fonte, cioè a Dio, una volta che avesse passato tutte le esperienze terrene e fosse pronta per ricongiungersi, totalmente purificata, all'autore stesso della vita. Come sarebbe possibile infatti credere che soltanto in una vita l'uomo possa compiere un cammino di purificazione tale da poter essere degno della beatitudine eterna? In caso contrario le fiamme dell'inferno sarebbero lì ad attenderlo per un supplizio altrettanto eterno, senza condizioni?  Ad evitare l'eterna caduta  la Chiesa si è inventata il Purgatorio, un luogo di attesa e di pena direttamente proporzionale ai peccati commessi in vita, contro gli altri e contro se stessi... 

Proviamo così finalmente a darci ragione dei fatti realmente accaduti nel corso della storia a causa di quegli uomini che hanno manipolato per millenni le coscienze di milioni e milioni di esseri umani, deprivandoli del loro potere personale, del primato della loro coscienza, della loro intuizione divina, attraverso intimidazioni, minacce, torture e condanne a morte, appiccando roghi in tutte le piazze d'Europa, dando la caccia alle streghe e ai cosiddetti 'eretici', ogniqualvolta qualche anima evoluta mettesse in discussione ciò che doveva essere assunto per forza come dogma. E questo, non certo per fedeltà alla verità, quanto per salvaguardia del potere sulle anime e sui corpi, per mantenere saldo lo scettro temporale della Chiesa e dei suoi intermediari, i quali dovevano essere investiti e ritenuti dal popolo come unici e attendibili mediatori tra Dio e gli uomini...

Qui di seguito cercheremo di ripercorrere i passi salienti che portarono la Chiesa di Roma ad affinare i suoi metodi coercitivi anche attraverso la ridicolizzazione e la messa al bando del concetto di Reincarnazione, cui Gesù stesso più di una volta aveva fatto riferimento, durante i suoi insegnamenti spirituali agli apostoli e ai suoi discepoli. 
Non dimentichiamo che dietro quelle che giudichiamo verità incontestabili, spesso si nascondono bugie millenarie, create ad arte per fini che con la verità e il buonsenso non hanno nulla a che vedere. Tuttavia capita di rado che ci si interroghi con profondità su quelle che ancora oggi molti considerano verità assolute, senza prevedere che la forza dell'abitudine mantiene spesso le coscienze in uno stato endemico di superficialità e ignoranza.   

Non dimentichiamo infine che la legge universale cosmica attraverso la reincarnazione delle anime dona a tutti gli esseri immortali, quali noi siamo, la possibilità di uscire dal giudizio e dal senso di colpa. In tutte le epoche storiche in cui siamo scesi abbiamo avuto la possibilità di vestire diversi abiti e di recitare sulla scena del mondo i più svariati ruoli: siamo stati vittime e carnefici, re e regine, mendicanti e ricchi mercanti, principi e uomini e donne del volgo, uomini e donne al servizio di Dio e del prossimo, Inquisitori e inquisiti, streghe e maghi, eretici e uomini di scienza, artisti  e poeti, condottieri e schiavi...
Questa consapevolezza provoca dunque un benefico effetto catartico, esimendo tutti noi dal giudicare gli altri, poiché alla fine siamo stati tutto e i conti devono tornare a zero! Questa rinnovata coscienza ci rende tutti fratelli e figli dello stesso Padre e ci affranca dalle ombre contro le quali abbiamo combattuto, di cui a volte siamo stati complici e servitori, ponendoci tutti sullo stesso piano. Dipende quindi dalle scelte e dalle azioni che ognuno di noi compie durante il soggiorno terreno a liberare definitivamente l'anima dalla ruota del Samsara o obbligarci a tornare, per 'aggiustare il tiro', per rimediare a quello che ancora è rimasto in sospeso tra la personalità umana di cui ci siamo rivestiti e l'anima, che sempre tende, attraverso le esperienze, a tornare alla casa del Padre, o alla Fonte originaria, come vi piace di più...  
Vi lascio quindi ad una narrazione spero il più possibile esaustiva sul concetto della reincarnazione, sul suo profondo significato e sul perché, ad un certo punto della storia cristiana occidentale, esso è venuto meno alla consapevolezza dei viventi.

Dinaweh



LA REINCARNAZIONE ERA ACCETTATA 
DAL CRISTIANESIMO ORIGINALE

Il concetto della reincarnazione è stato più volte mal interpretato al punto da essere stato dichiarato eresia dal potere della Chiesa, per ragioni politiche, dopo che il Cristianesimo fu dichiarato religione ufficiale dell'Impero Romano. Tale asserzione fu presa nonostante il concetto della Reincarnazione fosse trasmesso chiaramente nella Bibbia e professato dagli stessi “Padri della Chiesa”.   
Grazie alla ricerca storica e alla recente scoperta di documenti che rivelano nuove prospettive sulle origini del Cristianesimo, oggi sappiamo come, quando e perché è scaturito questo apparente disaccordo tra la Teologia Cristiana ufficiale e la dottrina della reincarnazione. Se la reincarnazione era una convinzione che circolava tra i primi cristiani, perché è sparita dalla religione ufficiale della Chiesa?   
Chi proscrisse il concetto di reincarnazione dal Cristianesimo fu un imperatore romano! Le motivazioni che lo spinsero a procedere in tal senso erano di carattere prettamente politico. Agli inizi del IV secolo dopo Cristo le più potenti fazioni cristiane erano in lotta tra di loro sull’interpretazione teologica della natura di Cristo e su altre questioni di natura teologica, implicazioni che non si discostavano da motivazioni di ordine politico e di  potere, considerato il fatto che il nuovo culto oltre ad aver conquistato le classi povere, aveva ormai acquisito dalla sua anche le nobili famiglie patrizie di Roma; tutto questo avveniva in un momento molto delicato per la compattezza dell’impero stesso che, sotto la pressione dei ‘Barbari’ e delle loro continue rivendicazioni, rischiava di sgretolarsi.

Nell'anno 325 d.C., con il proposito di consolidare l'unità dell'impero, l’Imperatore Costantino convocò i leader delle fazioni cristiane in lotta al Concilio di Nicea. Egli offrì loro ampie garanzie a beneficio dei cristiani se essi avessero risolto le loro divergenze ed avessero adottato un unico credo. Le decisioni che ne seguirono gettarono le basi per la fondazione della Chiesa cattolico-romana. Successivamente a questo concilio  i libri della Bibbia sarebbero stati pubblicati e ‘revisionati’.  Per promuovere l'unità religiosa e quindi politica dell’Impero, tutte le credenze in contraddizione con il nuovo credo sarebbero state scartate.  Fu durante questo  processo di revisione e di omologazione che venne sancito di rifiutare le fazioni e gli scritti che sostenevano la tesi della reincarnazione.   
In realtà alcuni tra i cristiani continuarono a professare ancora come verità la Reincarnazione dopo il Concilio di Nicea, e questo lo si evince dal fatto che nell'anno 553 d.C. la Chiesa si trovò ad affrontare di nuovo la vexata questio, per condannarla definitivamente.  Nel secondo Concilio di Costantinopoli il concetto della reincarnazione, insieme ad altre idee sulla "preesistenza dell'anima”, fu decretato crimine suscettibile di scomunica e dannazione eterna (anatema).   

Già nell'anno 543 d. C., l'Imperatore Giustiniano, considerato dagli storici l'ultimo imperatore romano, convocò un sinodo a Costantinopoli, con l'unico proposito di condannare gli insegnamenti di Origene  sulla dottrina della reincarnazione, benché fosse solo un pretesto: ancora una volta fu una questione di ordine politico, per cui significava deliberare sui "Tre Capitoli" delle chiese dissidenti, considerate da Giustiniano ribelli ed eretiche, poiché non dipendevano direttamente dal potere di Roma. Origene, va considerato, era allora il più rispettato ed amato Padre della Chiesa cristiana delle origini.  


Il Mandato Imperiale contro il Papa 

Il concilio, noto anche come il Secondo Concilio Ecumenico, fu presieduto da Eutiquio, aspirante al patriarcato di Costantinopoli, ovviamente assoggettato a Giustiniano, e contò sulla presenza di 165 vescovi.   
Ma il Papa Virgilio, la cui presenza era stata richiesta dall'Imperatore, si oppose fortemente al concilio e si rifugiò in una chiesa a Costantinopoli, timoroso dell'ira vendicativa dell’Imperatore. Il Papa non fu presente a nessuna delle deliberazioni, né inviò alcun rappresentante e pertanto non accettò mai che la dottrina della reincarnazione fosse prescritta dal credo cristiano.   

Il concilio, sotto il totale controllo dell'Imperatore e con l'assenza del Papa, elaborò una serie di anatemi. Alcuni storici dicono che gli anatemi furono 14 mentre altri che furono 15, elaborati intenzionalmente contro le tre scuole di pensiero qualificate come eretiche i cui credi Giustiniano considerava nemici dei suoi interessi politici e che trovavano in Origene il loro teologo più autorevole. Detti documenti divennero noti da allora come "I Tre Capitoli". Due degli anatemi elaborati da Giustiniano sono i seguenti: 
1 Contro chiunque dichiari o pensi che l’anima umana preesisteva, ossia che sono stati prima spiriti e sacre potestà ma che, sazi della visione di Dio, si sono volti al male, e in questo modo il divino amore è morto in loro e sono pertanto divenuti anime e condannati al castigo dentro corpi, anatema sia.

2. Contro chiunque dichiari o pensi che l’anima del Signore preesisteva ed era unita con Dio il Verbo prima della Incarnazione e della Concezione della Vergine, anatema sia. 

Molti dei Padri della Chiesa Cristiana accettavano l'insegnamento del cosiddetto Cristianesimo Esoterico che difendeva la verità sulla reincarnazione.   

"Non ho messo per iscritto tutto ciò che penso poiché c'è un cristianesimo esoterico che non è per tutta la gente." San Clemente di Alessandria (150-220).   

"L'Anima vive più di una volta in corpi umani, ma non può ricordare le sue esperienze anteriori." Dialogo con Trifo, Giustino Martire (100-165).  

Considerato il Padre della Scienza della Chiesa, Origene (185-254) sosteneva:   

"La preesistenza dell'anima è immateriale, pertanto non ha principio né fine. Le predizioni dei vangeli non possono essere state scritte per essere interpretate letteralmente. C’è un processo costante verso la perfezione. Tutti gli spiriti sono stati creati senza colpa e tutti devono ritornare, alla fine, alla perfezione originale. L’educazione delle anime continua nei mondi successivi. L’anima frequentemente si incarna e esperimenta la morte. I corpi sono come bicchieri per l’Anima, la quale gradualmente, vita dopo vita deve mano a mano riempirli. Prima il bicchiere di fango, poi il bicchiere di legno, dopo di vetro e per ultimo d’argento ed oro”.

È durante questo evento, presieduto da un monarca e non da un religioso, che il cristianesimo condanna l'idea della reincarnazione. Ma il potere di Giustiniano fu più che sufficiente per far sì che la sua decisione personale di proscrivere la reincarnazione dal canone cristiano prevalesse al di sopra del credo dello stesso Papa. I successori di Virgilio, incluso Gregorio il Grande (590-604), benché si trovassero ad affrontare successivamente altri argomenti sorti a partire dal Quinto Concilio, non menzionarono assolutamente niente sui concetti di Origene relativi alla dottrina della reincarnazione.   



Il gioco dell'imperatore

Giustiniano forzò l'accettazione della sua decisione personale di fronte a quella che aveva tutta l’apparenza di una mera assemblea di vescovi, che non fu mai realmente un concilio, poiché non contò né sulla presenza, né sull'approvazione del Papa.   
Dopo tutto, quale vescovo avrebbe potuto opporsi a lui e rifiutarsi di seguire i suoi ordini?   
È da allora che la nozione della reincarnazione sparì dal pensiero cristiano in Europa e molti credono ancora oggi che la non accettazione della reincarnazione sia un vero dogma ispirato.   
Tutto per decisione di... un imperatore romano.   
È un fatto certo che alcune sette cristiane e scrittori accettavano la reincarnazione come un'estensione degli insegnamenti di Cristo. Origene di Alessandria, uno degli acclamati Padri della Chiesa e descritto da San Gregorio come "il Principe dell'insegnamento Cristiano nel terzo secolo", scrisse: "Ogni anima viene a questo mondo fortificata dalle vittorie e debilitata dalle sconfitte delle sue vite precedenti."   
Perché la Chiesa si sforza tanto a screditare la reincarnazione? L'impatto psicologico della reincarnazione può essere la migliore spiegazione. Una persona che crede nella reincarnazione assume la responsabilità della propria evoluzione spirituale attraverso la rinascita. Lui o lei non hanno bisogno di sacerdoti, confessionali o riti per evitare la maledizione, idee queste che certamente non fanno parte degli insegnamenti di Gesù. La persona deve solamente essere responsabile delle proprie azioni verso se stesso e gli altri. Credere nella reincarnazione elimina la paura dell'inferno eterno che la Chiesa usa per disciplinare il suo gregge. In altre parole, la reincarnazione corrode direttamente l'autorità ed il potere della dogmatica Chiesa. Non è strano allora che questo concetto innervosisca così tanto i Difensori della Fede. Mediante quell’atto stravagante la Chiesa difendeva la dottrina del cielo e dell'inferno e le pene eterne perché accentrava più potere nelle sue mani. E in questo modo la reincarnazione fu proscritta commettendo uno dei più gravi equivoci del cristianesimo.   
Nella Bibbia esistono sufficienti riferimenti al fenomeno della reincarnazione che permettono di argomentare che l'antico popolo di Israele conosceva il concetto e che questo era parte essenziale del credo di alcune sette, principalmente per gli Esseni ed altre che praticavano la Cabala, Kabbalah.   
Per i cristiani in particolare i passaggi più significativi sulla reincarnazione possono essere trovati nelle parole di Gesù stesso nei Vangeli. 

Ecco alcuni esempi.
Nel passaggio della trasfigurazione Gesù dice ai suoi discepoli:   

“Elia è gia venuto e non l'hanno riconosciuto; anzi, l'hanno trattato come hanno voluto. Così anche il Figlio dell'uomo dovrà soffrire per opera loro». Allora i discepoli compresero che egli parlava di Giovanni il Battista.
Matteo 17:10-13, Marco 9:11-13, Luca 9: 33   

(Lasciando sottintendere che Giovanni il Battista era la reincarnazione del profeta Elia).


Gesù parla ai suoi discepoli di Giovanni il Battista:   
E se lo volete accettare, egli è quell'Elia che deve venire. Chi ha orecchi intenda.

 Matteo 11:14-15   

Dichiarando esplicitamente che Giovanni il Battista è la reincarnazione del profeta Elia.


Passando Gesù vide un uomo che era cieco dalla nascita. Ed i suoi discepoli gli domandarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché egli nascesse cieco?». Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio.

Giovanni 9:1-3   

(Intendendo che l'uomo aveva vissuto prima di nascere cieco nella presente esistenza).   

Allora Gesù gli disse: «Rimetti la spada nel fodero, perché tutti quelli che mettono mano alla spada periranno di spada

Matteo 26,52    

La Chiesa ha preferito infondere in noi la paura dell'inferno e la condanna eterna, piuttosto che elargirci la conoscenza, indispensabile per poter scegliere ed essere indipendenti dall'ubbidienza cieca o dalle promesse di entrare in Paradiso.   Si dice che la Bibbia non insegni la Reincarnazione perché in essa non si trova scritto questo insegnamento e pertanto non esiste questa possibilità. Gesù Cristo ha lasciato il suo insegnamento stratificato per il circolo interno e per il circolo esterno (concetto di esoterismo ed essoterismo), per il pubblico e per il privato, come chiaramente lo sottolineano questi versetti biblici:   

Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi.

Matteo 7:6.   

Egli rispose: «Perché a voi è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. Così a chi ha sarà dato e sarà nell'abbondanza; e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. Per questo parlo loro in parabole: perché pur vedendo non vedono e pur udendo non odono e non comprendono. 
Matteo 13:11,13.  

Tutte queste cose Gesù disse alla folla in parabole e non parlava ad essa se non in parabole, 35 perché si adempisse ciò che era stato detto dal profeta:

Matteo 13:34,35.   

«A voi è stato confidato il mistero del regno di Dio; a quelli di fuori invece tutto viene esposto in parabole”,
Marco 4:11.   

"Con molte parabole di questo genere annunziava loro la parola secondo quello che potevano intendere. Senza parabole non parlava loro; ma in privato, ai suoi discepoli, spiegava ogni cosa.
Marco  4:33,34.   

«A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo in parabole, perché vedendo non vedano e udendo non intendano."   
Luca 8:10 

Nonostante il decreto del 553, la fede nella reincarnazione persistette tra i credenti. Furono necessari altri mille anni e molto spargimento di sangue per cancellarne completamente l'idea. Agli inizi del secolo XIII, i Catari, una devota ed illuminata setta di cristiani che credevano nella reincarnazione, fiorirono in Italia e nel sud della Francia. Il Papa lanciò una crociata per fermare una simile eresia, mezzo milione di persone furono massacrate. I Catari furono completamente spazzati dalla carta geografica. Questa epurazione segnò il passo per la successiva brutale Inquisizione che sarebbe incominciata presto. Non solo credere nella reincarnazione era causa di persecuzione, ma anche qualunque idea metafisica che cadesse fuori dal dogma della Chiesa.   

Oggi a causa della naturale evoluzione umana e del risveglio spirituale attuale (il risveglio non è uguale per tutti dato che ci sono anime con più e con meno esperienze) la maggioranza accetterebbe la reincarnazione ed altre verità per ispirazione e non per dogma.  




Come filmografia andate a vedere questo bellissimo film sul tema. Qui sotto potete trovare il link e guardarlo online, senza bisogno di scaricarlo.

Dinaweh 















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