sabato 30 agosto 2014

Il piano divino per la Terra: i Servitori dell'umanità (parte settima) - Il velo dell'oblio






Il piano divino per la Terra

I Servitori dell'umanità









Capitolo 7

Il velo dell'oblio




Con la rara eccezione delle anime molto elevate, gli eventi dell’esistenza prenatale di ogni individuo sono governati dalla Legge dell’oblio. Quello fisico è il solo piano sul quale è possibile dimenticare, e questa legge ha ovviamente maggior valore per la grande maggioranza delle incarnazioni umane, in concordanza con le speciali opportunità di apprendimento disponibili sulla Terra. La realtà della terza densità richiede che le vite in incarnazione fisica crescano e maturino secondo la legge del libero arbitrio, e la Legge dell’oblio garantisce che in ogni reincarnazione vengano fatte sempre delle scelte nuove, libere dal ricordo di esperienze simili avute nelle vite precedenti. Le decisioni assennate prese indipendentemente dal passato permettono un apprendimento più veloce e, alla fine, possono condurre alla completa libertà dal bisogno di ulteriori esperienze di terza densità. Questa emancipazione dalle difficili ma necessarie e utili incarnazioni sul piano fisico è stata in passato denominata da alcune scuole spirituali “Liberazione”, e rappresenta una promozione non obbligatoria dal denso mondo materiale e, di conseguenza, un passo accidentale verso l’eterno scorrere dell’espansione spirituale.
Ora, tutti i Servitori che hanno scelto di incarnarsi sulla Terra (anche quelli che sono qui per la prima volta) devono obbedire alle leggi del piano fisico, e quindi nelle prime fasi della loro vita sul nostro Pianeta sono soggetti anche all’oblio. Questo è un altro dei tanti pesi che i Servitori accettano con devozione come “effetto collaterale” della loro discesa volontaria nei campi vibratori dell’esistenza di terza densità.

Il velo dell’oblio ha la funzione di coprire il ricordo delle loro origini, del loro scopo sulla Terra, della loro coscienza superiore e così via nella misura a loro necessaria per una piena esperienza della condizione umana. Fornisce inoltre la “maschera” della quale i Servitori hanno bisogno fino a quando giungerà il momento del loro riconoscimento pubblico. Comunque, il velo non inibisce del tutto la loro sensibilità, ed è per questo che la maggior parte dei Servitori si sentono in qualche modo alienati all’interno della società, in quanto sentono che c’è molto di più nella vita di quanto rientra nella consapevolezza umana, e spesso devono subire delle dolorose lezioni per poter arrivare all’accettazione definitiva del fatto che la Verità e l’Amore divino sono, in generale, degli stranieri sulla Terra, quasi sconosciuti e impopolari.
Il velo impone delle restrizioni all’anima che spesso delineano un modello di vita comune nel corso della vita dei Servitori. Questo modello spesso include prove e sfide che possono causare ai Servitori dissenso e ansia fino a che non comprendono meglio la loro situazione penetrando il velo in una certa misura. Di solito, le difficoltà si ripeteranno fino a che i Servitori non avranno imparato le dovute lezioni della loro incarnazione fisica, acquisendo così le caratteristiche necessarie ad assistere con compassione l’umanità. Una delle maggiori differenze tra il denso mondo materiale e le sfere sottili è che il primo, nonostante le sue tante doppiezze e illusioni, offre di continuo occasioni per imparare ad amare incondizionatamente, e i Servitori non possono ricordare chi sono in realtà finché non scelgono di usare il proprio libero arbitrio con saggezza, amando e aiutando gli altri. Quest’ultimo punto è di vitale importanza, e merita una profonda attenzione da parte di chiunque stia cominciando ad avere dei sospetti sulla propria reale natura e, quindi, sul proprio scopo sulla Terra.
Per quanto il velo dell’oblio sia necessario al compiersi della missione dei Servitori, questa condizione è destinata a essere solo temporanea. Tutti i Servitori hanno delle sensazioni interiori che, una volta prese in considerazione, li spingeranno sempre a seguire le direttive dell’anima collettiva piuttosto che quelle della loro personalità, e per poter penetrare il velo dell’oblio e quindi ricordare coscientemente il loro compito, i Servitori devono ascoltarsi dentro con attenzione; devono credere al loro Sé Superiore, e quindi agire in base alle loro intuizioni e ai loro sinceri impulsi spirituali. È compito di tutti i Servitori negare alla fine tutte le restrizioni imposte dal velo, e per accelerare questo importante processo di risveglio possono applicare alle loro vite questi due semplici accorgimenti: ricerca sincera e intelligente della Verità, e servizio attivo. È una legge: se portate avanti con serietà, entrambe queste attività garantiranno l’assistenza dei mondi invisibili, favorendo la progressiva liberazione dall’influenza del velo.
Bisogna ricordare che i Servitori hanno già raggiunto un livello di evoluzione spirituale superiore a quello della media delle anime terrestri. Di conseguenza, le componenti fisiche, mentali ed emozionali che insieme danno vita alla personalità individuale del Servitore devono essere considerate solo il  veicolo inferiore di espressione, comunicazione e servizio. Comunque, secondo la Legge dell’oblio, quando vengono assunti sul piano fisico dei nuovi veicoli il velo deve essere nuovamente forato, la conoscenza di sé deve essere riacquisita e si deve ristabilire il contatto divino con la personalità interiore prima che un vero servizio spirituale possa essere reso. Quindi, l’arte della comprensione spirituale deve essere coltivata dai Servitori per poter purificare i veicoli inferiori che, senza eccezione, saranno stati contaminati dalle sostanze eteree inquinate e dalle infinite altre influenze negative in atto sulla Terra.

La purificazione è un processo da portare avanti ogni giorno in modo da poter assottigliare sempre più il velo dell’oblio col crescere e rinforzarsi del contatto spirituale superiore. Purificazione negativa - la liberazione del corpo emozionale dai modelli dannosi - e purificazione positiva - l’apprendimento da parte del corpo mentale - favoriranno lo sviluppo equilibrato della personalità del Servitore, migliorando il suo legame con l’anima collettiva e quindi anche col Piano Divino. Questo processo di allineamento e purificazione è indispensabile sia per rendere il velo più sottile che per fortificare i veicoli del servitore affinché questo sia pronto al contatto con la Divinità, e la via della purificazione esemplificata dai Servitori è una strada che anche l’umanità deve percorrere per entrare nel Nuovo Mondo. L’allineamento della personalità con gli intenti della Volontà divina che si ottiene aiutando l’umanità a liberarsi dalla prigionia del sé è oggi l’obiettivo dei Servitori, e farà sì che la Legge del Servizio si dispieghi da sola e sempre di più sulla Terra.


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Ci sono anche alcuni aspetti positivi nel velo dell’oblio. Innanzitutto, esso riduce la quantità dell’energia affluente finché la personalità non è pronta a riceverla nella sua completezza, a prendersi le responsabilità di tale potere e quindi a usarlo con sicurezza nel mondo per il bene degli altri. Inoltre, i potenti effetti prematuramente creati da un’aura dalla frequenza superiore, potrebbero senza dubbio portare alla persecuzione da parte di quanti non sono dotati della necessaria comprensione spirituale. Una personalità libera dal velo rischierebbe allora di soffrire pene inenarrabili per mano di tanti esseri umani abbacinati dall’irradiazione innata di un Servitore risvegliato. L’umanità non è ancora pronta, non è ancora in grado di poter assistere al pieno splendore della Coscienza del Nuovo Mondo, l’avvento della quale deve quindi essere preparato dai veicoli inferiori dei Servitori. Quindi, il velo è lasciato in una certa misura intatto fino al momento giusto, e questo tra l’altro fornisce alle personalità dei Servitori ulteriori occasioni per prepararsi, acquisendo forza, saggezza e comprensione dall’esperienza dell’incarnazione fisica.
In ogni caso, i Servitori più diligenti ed evoluti stanno oggi lacerando gran parte del loro velo dell’oblio, e stanno di conseguenza riacquisendo un ricordo, seppur frammentario, della loro missione. Comunque, se questi esseri risvegliati dovessero scegliere di ignorare il ricordo dei loro doveri nei confronti dell’umanità cadendo invece preda dell’egoismo sotto la subdola influenza di quelle forze materialistiche che ancora fluttuano attorno alla Terra, allora subirebbero le rigorose punizioni che verrebbero loro imposte dalla loro anima collettiva al fine di sospingerli sulla retta via. Simili circostanze sono spesso piuttosto gravose per i Servitori, che si ritrovano impossibilitati a ritrovare la luce pur essendosi spinti nei più profondi meandri della depressione. Questo tormento avrà fine solo quando cominceranno a vivere per gli altri e non più per sé stessi. Se considerate senza la giusta conoscenza, queste misure possono sembrare in qualche modo eccessive, eppure sono solo una parte dell’addestramento di base dei Servitori, e vengono adottate dalla loro anima collettiva al solo e unico scopo di riportarli in armonia coi disegni del Piano Divino. Di conseguenza, è giusto considerarle più che appropriate, vista l’importanza del compito dei Servitori i quali, in quanto parte del Piano Divino per l’umanità sulla Terra in questo critico momento, devono sfruttare ogni occasione per adempiere ai loro doveri.

I Servitori dispersi nella nebbia dei problemi personali possono trarre profitto da un attento esame delle loro attitudini e reazioni a tutti i fenomeni collegati al loro malessere, un esame volto a scoprire cosa la vita sta loro bisbigliando attraverso quella particolare inquietudine.
Il termine ultimo per il Pianeta è così vicino che i Servitori giunti tra noi più di recente hanno un velo più sottile e si accorgeranno quindi che gli sono state imposte meno limitazioni. Il risveglio e la giusta presa di coscienza di questi Servitori più giovani saranno anche più immediati di quelli dei loro predecessori in quanto le loro facoltà spirituali innate e le capacità di insegnamento saranno meglio comprese e apprezzate, invocate con maggiore entusiasmo e coscientemente richieste da un’umanità più pronta, la cui osservanza delle leggi della vita sarà stata stimolata dalla crisi esperita nei cruciali momenti di rapido cambiamento che ci attendono.

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