GLI SCHIAVI-BAMBINI
DEL CIOCCOLATO
Chi non ama il cioccolato? In effetti, il cittadino medio europeo mangia oltre i 10 chili di cioccolato ogni anno. Ma c'è un aspetto negativo di questo dolce, al di là degli ingredienti semplicemente indiscutibili.
Molti di noi acquistano il cioccolato senza pensare a chi lo ha fatto e questo è un problema, dal momento che una serie di grandi aziende sono state accusate di usare la schiavitù infantile per fornirvi l'amato cioccolato.
Lo scorso settembre una causa è stata presentata con un elenco di aziende che comprende Hersheye, Mars e Nestlè, sostenendo che le aziende stanno ingannando i propri consumatori perché finanziano il lavoro degli schiavi bambini in Africa occidentale.
E' stato motivo di preoccupazione nel settore del cioccolato negli ultimi 15 anni. Il cacao è l'ingrediente principale del cioccolato e la maggior parte arriva dall'Africa occidentale, con i due maggiori produttori, la Costa d'Avorio e il Ghana, che rappresentano circa il 60% della fornitura del cacao mondiale.
Molte aziende si affidano quasi esclusivamente all'Africa occidentale per il loro approvvigionamento di cacao, ma la maggior parte del cacao viene prodotto in piccole aziende agricole da parte di agricoltori che soffrono di povertà. Questi estremi spesso sfociano nel lavoro minorile. Già nel 2001 l'industria del cioccolato si è impegnata per porre fine alle pratiche in Costa d'Avorio e Ghana entro il 2005, ma questo termine è stato più volte rinviato. Ora, la speranza è quella di eliminarlo entro il 2020.
Per capire perché questo è così importante, è necessario guardare al di là del denaro e al di là del cioccolato. E' necessario prendere coscienza di ciò che sta accadendo a questi bambini, le condizioni di questi bambini non sono di certo delle migliori, intrappolati in fattorie isolate in cui lavorano per 80/100 ore ogni settimana. Spesso vengono picchiati con pugni, cinture e fruste varie, secondo i bambini liberati che hanno parlato in proposito nel film "Schiavitù: un'indagine globale". "Le percosse erano un parte della mia vita", ha spiegato il bambino schiavo liberato Aly Diabate. "Ogni volta che ti carichi di sacchetti (di semi di cacao) e cadi, nessuno ti aiuta. Ti devi rialzare e via di nuovo, o sono problemi".
Se vuoi evitare di sostenere la schiavitù dei bambini (se hai una coscienza), si devono evitare queste Multinazionali del cioccolato:
# Hershey
# Mars
# Nestlè
# ADM Cocoa
# Godiva
# Fowler's Chocolate
# Kraft
A queste aziende (che tra l'altro sono importanti e grandi multinazionali) non importa poi tanto della schiavitù, visto che conviene loro economicamente, infatti molte altre aziende, anche se non grandi come le 7 citate, hanno fatto una priorità nell'evitare di trarre profitto dalla sofferenza del lavoro minorile.
Lo scioccante documentario del 2000, intitolato "Schiavitù: un'indagine globale", espone il profondo e oscuro collegamento del settore del cioccolato e i bambini schiavi. The Guardian, parlando dei 19 bambini liberati dalla schiavitù dalle autorità ivoriane, ha riferito che i bambini lavorano dall'alba al tramonto tutti i giorni, chiusi in un capannone di notte, hanno una tazza di latta in cui fare i bisogni, vengono anche legati e di routine picchiati. Migliaia di bambini vengono acquistati dai loro genitori in paesi come il Mali, il Burkina Faso, il Togo e per una miseria, o in alcuni casi addirittura rubati e poi spediti in Costa d'Avorio, dove vengono ridotti in schiavitù nelle piantagioni di cacao. E poi c'è in Occidente chi si ingrassa grazie a questo...
fonte: www.politicamentescorretto.info, 6 luglio 2018
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