MADRE
(leggi e ascolta)
Quando scalzo, da bambino
guardavo alla finestra,
il mondo non mi faceva paura.
Mi sembrava tutto così bello e incantato.
Casa diventava stretta per me,
per la mia voglia di scoprire, di conoscere,
di annusare l'aria,
di confondermi nei colori,
e sentire il freddo dell'inverno
bussare senza successo
al mio caldo maglione irlandese.
Oggi torno a te, Madre,
con lo stesso fremito che avevo di conoscere il mondo
degli uomini e delle donne,
con la voglia caparbia
di ascoltare il tuo respiro.
Ora, che ho visto e conosciuto
il mondo degli uomini,
ora che tutte le illusioni
sono cadute spegnendosi dalle mie ali,
ora che sono nudo e spoglio
di fronte alla vita,
torno a te,
Madre,
e la tua bellezza di nuovo m'incanta
e rapisce tutti i miei sensi
sconvolgendomi l'anima.
Come un bimbo
corro dentro di te
e tu, accogliente,
mi avvolgi
e rotoli i miei pensieri
giù per prati festosi di primavera
e tutti li lascio andare via da me.
Acque, terre, mari e cieli
scorrono dentro
e il volo di un rapace
rapisce il mio cuore,
portandolo a te,
Madre,
fino al più alto dei cieli.
Lux
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