SENZA TITOLO
Quale titolo vogliamo dare al mondo che abbiamo davanti? Quale altro aspetto di questa realtà vogliamo ancora sviscerare che non sia già stato sviscerato? All'alba del nuovo anno che viene l'umanità è ancora una volta messa di fronte a se stessa, sempre più nuda e spoglia di fronte alle proprie contraddizioni. Cominciamo a sentirci tutti sovrani e responsabili di ciò che creiamo. Nulla di ciò che accade è estraneo alle nostre scelte.
Vi lascio alle parole di questo signore tedesco che ci ricorda quale sia stata la responsabilità della sua Germania quando ha gettato il continente europeo nella tragedia di due guerre mondiali a causa degli interessi economici delle multinazionali farmaceutiche chimiche e petrolifere di allora come di oggi. Parole dure, ma che contengono il significato di tutto quello che per interi decenni è sempre stato nascosto ai popoli. Ora è giunto il momento di porre fine a questo gioco infausto, smettendo di appoggiare l'Europa dell'euro e delle banche. Occorre un'Europa dei popoli, un'Europa democratica, fondata sulla solidale comunanza di interessi e beni.
A dirla tutta, ascoltando le parole infervorate di Matthias, mi prende lo sconforto pensando a quanto cammino di evoluzione l'umanità debba ancora compiere per liberarsi del tutto da qualsiasi identificazione e poi ancora la moneta, l'interesse economico, le guerre... Tutto questo bagaglio di esperienza porterà le anime di questa dimensione a invocare un'altra realtà, fondata sulle leggi universali dell'Amore e della Fratellanza Universale. Ma quanto siamo distanti ancora!
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