giovedì 12 giugno 2014

Civiltà extraterrestre: a confronto con una super-civiltà (parte ottava)




A confronto 
con una super-civiltà



(parte ottava)



La creazione e i processi evolutivi sul pianeta Terra


Abbiamo motivo di pensare che se il Creatore ha progettato questi processi, le razze super-civili e quelle integrate cosmicamente, coerentemente a ciò, viaggiano nello spazio favorendo la "semina" e lo sviluppo delle forme vegetali ed animali su tutti i pianeti che potenzialmente le possono ospitare. Al momento giusto innestano nell'animale più evoluto (per quanto sappiamo di tipo ominide. Genesi 1 - 26  "E Dio disse: facciamo l'uomo a nostra immagine, secondo la nostra simiglianza.") la componente umana, capace di alimentare e attingere nell'esisfera. Dunque, le razze super-civili affiancano questi primi uomini affinché si moltiplichino e inizino a governare il loro mondo e a guidarlo lungo la tortuosa via che li porterà alla super-civiltà e all'integrazione cosmica. E' questa la missione che l'uomo da sempre persegue nell'infinito spazio cosmico.

Questa capacità dell'uomo di ergersi sopra il mondo vegetale e animale e di dominare i processi che portano alla super-civiltà sono scritti anche sulla Bibbia (Genesi 1, 28) quando Dio disse agli uomini: "Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la Terra e soggiogatela, dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla terra".

Il termine "dominio" deve essere inteso nel senso di amorevole e responsabile governo.

Torniamo ora a Stefan che, un po' sconfortato per l'attuale situazione sulla Terra, mostra con sfiducia il suo disappunto sul fallimento dei cristiani e della Chiesa.
La risposta degli Iargani è che l'umanità, nella sua totalità, ha fallito. Non ha senso cercare un capro espiatorio. Inoltre la Chiesa non è venuta meno al suo compito fondamentale di tener vivo il messaggio di Cristo. Non è utile parlare del passato, ma solo del futuro in vista dell'integrazione cosmica.

Stefan replica affermando che sulla Terra nulla è orientato in quella direzione e quando chiede da dove si dovrebbe iniziare, gli rispondono che la convinzione che da noi non ci sia un orientamento, rispecchia l'arroganza dei cristiani. Per noi terrestri, l'orientamento è concepito solo nell'ambito della chiesa; il buddismo, ad esempio, ha chiaramente le caratteristiche dell'ideologia universale dove Dio si manifesta in una molteplicità di fenomeni sia nella natura che nel pensiero e nell'azione umana. I buddisti conoscono il valore del disinteresse e sanno che l'egoismo è la causa di tutte le miserie. Mancano, però, di una visione di struttura comunitaria. A questo proposito il comunismo ha superato, almeno nelle sue enunciazioni, sia il cristianesimo che il buddismo, ed è volto a creare un'economia universale. Il marxismo considera giustamente la religione come oppio dei popoli, come serio ostacolo alla socializzazione e alla stabilizzazione della propria società per procedere verso la giustizia sociale. Causa molti errori, però, il comunismo ha un fine a breve termine.

[E' interessante notare che gli Iargani hanno annunziato la fine del comunismo; cosa che avvenne realmente venti anni dopo con la rivoluzione del 1989, dove furono rovesciati tutti i regimi comunisti dell'Europa centrale]. 

Stefan continua dicendo che per lui è impensabile che le religioni debbano occuparsi di una struttura comunitaria. Questo non può essere il fine di una religione. Loro rispondono che non è così. L'Islam, per esempio, ha per ideologia l'etica universale dell'uguaglianza e della fratellanza e non conosce alcuna differenza fra stato e religione. 

Stefan si irrigidisce quando sente parlare di Islam e pensando che prima avevano fatto dei riferimenti al comunismo e al buddismo mostra un po' di indignazione. Gli Iargani gli rispondono che non si devono fare differenze qualitative fra fedi onestamente stabilite; esse hanno esattamente lo stesso valore immateriale e stabilire differenze significa discriminare. Il cristianesimo acquisterà più forza quando i cristiani si convinceranno di questo. Noi parliamo di libertà di opinione, ma la vera libertà è caratterizzata da una libera formazione di opinione, che è molto più importante. Questa libertà deve essere promossa evitando di inculcare nei bambini una fede religiosa o politica di parte. così facendo creiamo una costrizione spirituale che li rende rigidi e intolleranti, portandoli talvolta al fanatismo e alla nevrosi. Dobbiamo invece far conoscere i valori cristiani, ma anche quelli delle altre fedi, per incoraggiare il rispetto e la comprensione del cammino di ogni popolo. 



La risposta chiave è sempre l'efficienza

Stefan riprende il discorso tornando sul concetto di libertà sessuale e su quello relativo alla grande densità di popolazione.
Gli otto Iargani, mostrando ancora una veduta aerea di Iarga. su questo pianeta vivono 6.000 persone per Km quadrato, eppure non se ne vede traccia. Nessun ingorgo, niente traffico nelle strade o vicino alle abitazioni; nulla rivela "sovrappopolazione". Soltanto il traffico sui treni a binari può essere un indizio.
Gli Iargani aspirano alla massima possibilità di vita, perché l'uomo è lo scopo della creazione e l'obiettivo è arrivare all'integrazione cosmica col massimo numero di persone possibile. Quando Stefan chiede chi decide quale sia il massimo numero, loro rispondono che a deciderlo sono i genitori. Un livello mentale elevato regola questo problema automaticamente. La riproduzione dipende dal bisogno sociale; quando sono convinti che vi sia sovraffollamento, essi smettono di riprodursi.
Ci sono alcuni indici fondamentali che portano naturalmente a ridurre il numero delle nascite. Uno di questi è il sovraffollamento. Per non ostacolarsi l'un l'altro è necessario organizzare nel modo migliore gli spazi e il sistema dei trasporti. Un'umanità che non riesce ad impedire il sovraffollamento, non potrà mai sfruttare le capacità ricettive del proprio pianeta. Un altro indice p la produzione alimentare. L'etica sulla massima possibilità di vita si fonda su di essa, con priorità assoluta. Una mancanza di alimenti scardinerebbe la loro struttura comunitaria. Gli investimenti nel settore agricolo superano persino quelli dell'edilizia. La coltivazione del loro suolo esige enormi centri di pompaggio. Essi prestano la massima attenzione affinché il rischio di cattivi raccolti sia ridotto quasi a zero.

A questo punto vengono mostrati a Stefan i sistemi automatizzati di tutta la catena alimentare, dalla produzione agricola a quella della carne e del pesce. In quanto ingegnere, Stefan sii sofferma con dovizia di particolari nella loro descrizione.
Con riferimento ai sistemi di allevamento, alcuni potrebbero obiettare che una società evoluta dovrebbe essere vegetariana, perché non appare etico allevare e uccidere gli animali. e' sicuramente una scelta etica e anche salubre, se consideriamo 
l'uso esagerato della carne nei popoli più ricchi.
Forse però la questione è più complessa. 
Nel mondo animale ci sono specie che si nutrono solo di carne e specie che si nutrono solo di vegetali. Questa situazione nulla ha a che vedere con l'etica. Un leone non può essere nutrito con vegetali e una mucca non può essere nutrita con la carne; ambedue soccomberebbero molto rapidamente. Esistono poi gli animali onnivori fra i quali viene classificato anche l'uomo. C'è chi sostiene che l'uomo, in origine, fosse vegetariano e sia in grado di vivere benissimo senza mangiare carne. Può essere! Ma ci sono delle profonde differenze tra gli animali, altrettante ce ne possono essere tra diverse specie umane. Comunque gli Iargani sono sicuramente onnivori e rinunziare a una dieta che comprenda anche la carne, significherebbe per loro rinunciare alla massima qualità e durata della vita. L'aspetto etico nei confronti del mondo animale, pur venendo dopo, è comunque per loro un aspetto importante, per cui hanno messo a punto delle modalità di allevamento che non costringono gli animali alla sofferenza. Riproducono ed allevano alcune specie di animali privi di coscienza, che vegetano e non provano alcun tipo di sofferenza, sono di fatto delle "macchine biologiche" per la produzione di carne.
dopo questa visita agli impianti i produzione alimentare, gli Iargani affrontano il discorso sull'etica  dei rapporti interplanetari.


I rapporti interplanetari

Come anzi detto, nello sviluppo di una specie umana arriva un momento in cui le razze super-civili non possono più intervenire in modo aperto. Questo è il momento in cui l'onnicreatività si manifesta come membro della specie che vive sul pianeta; nel nostro caso, la venuta di Cristo. Perché non possono più intervenire? Perché solo nella libertà la creatività immateriale può sviluppare e consentire alla società terrestre l'integrazione cosmica. Violare questa libertà, nel diritto cosmico non è possibile.
Le società super-civili, quindi, possono entrare in contatto apertamente, ma è ammesso farlo secondo modalità non ufficiali. Gli Iargani sostengono che assieme ad altre razze super-civili, visitano regolarmente il nostro pianeta e di tanto in tanto si fanno vedere. Negli ultimi anni sono venuti sulla Terra un gran numero di dischi volanti, operanti con sistemi antigravitazionali. L'obiettivo era che noi cercassimo il motivo per cui altre razze intelligenti si palesano senza entrare in contatto con noi. Sulla base di questa logica è stato programmato anche l'attuale contatto con Stefan. 
Il primo obiettivo era contattare un terrestre di cui si rendeva necessario accertare il raggiungimento di un certo livello di disinteresse. Il tuffo di Stefan per salvare lo Iargano che aveva simulato di essere in pericolo, è stata l'evidenza di un certo disinteresse. Molti altri avrebbero fatto come il sacerdote nella parabola evangelica del buon samaritano: avrebbero evitato il problema. Il secondo obiettivo era verificare la disponibilità a intavolare una discussione. La rinuncia al blocchetto di metallo, pur di affrontare una discussione, ne è stata la conferma. L'ultimo obiettivo era verificare fino a che punto la discussione avrebbe potuto spingersi. Con loro soddisfazione, è stata possibile fino alla fine.


La specie incaricata di questa conversazione doveva differire da quella terrestre, ma essere tuttavia accettabile, per grandezza fisiologica e sembianze. La richiesta è stata volta a Iarga, anche perché già da lungo tempo essi operano sulla Terra. Dovevano essere diversi da noi affinché il racconto di Stefan avesse gli elementi di incredibilità che consentisse ai lettori di decidere in piena libertà di riconoscere o meno questo incontro. Una prova inconfutabile della sua veridicità, come anzi detto, creerebbe una costrizione a credere, contraria alle leggi cosmiche che regolano i rapporti interplanetari con le specie che non hanno raggiunto la stabilità sociale.

Dopo questa conversazione gli Iargani decidono di accontentare Stefan che in più occasioni aveva dimostrato un particolare interesse per i dischi volanti. Gli mostrano sullo schermo una immagine con migliaia di stelle nell'infinità viola scuro del cosmo. In quella scena prendono posto al centro dello schermo quattro dischi in fila a distanza regolare l'uno dall'altro. Visti di fianco, sembrano avere una forma aerodinamica e i bordi affilati. In basso e in alto, sono contrassegnati da più cerchi concentrici, ma appaiono privi di finestrini o altra indicazione che dimostri la presenza di uomini a bordo.


Spiegano che loro viaggiano nello spazio con cinque astronavi in fila. La prima davanti è priva di equipaggio perché è quella più a rischio in caso di collisioni accidentali con masse vaganti nello spazio. La quinta non riesce a vederla poiché quella ripresa è fatta durante la manovra di aggancio vicino a Iarga. Le navi sono collegate tra loro da un cavo vuoto attraverso il quale può passare un ascensore per consentire agli equipaggi di spostarsi da un'astronave all'altra.
La forma a disco è la forma finale universale delle navi spaziali interstellari. La ragione principale è la forma circolare del meccanismo di propulsione: le ruote solari. Queste astronavi hanno un diametro di circa 250 metri. Quando si fermano in prossimità di un pianeta, generalmente, sostano nello spazio e non sono utilizzate per atterrare. Questo, invece, avviene utilizzando due dischi più piccoli di circa 80 metri di diametro che sono incastonati sopra e sotto all'astronave. In questo momento lui si trova in un disco come quelli. Esso galleggia a filo d'acqua in quel tratto di mare dove è avvenuto l'incontro. Viene poi mostrata a Stefan un'officina di circa 500 metri di diametro dove si sta costruendo una di queste astronavi madre. Stefan fa un sacco di domande alle quali loro rispondono puntualmente. Alla domanda se non temano che queste dettagliate descrizioni e filmati possano essere uno spunto costruttivo per noi terrestri, loro rispondono che la ruota solare è per noi una tecnologia completamente fuori portata e che non esiste alcuna possibilità di poterne costruire una. Solo società super-civili possono acquisire le conoscenze alla base delle energie cosmiche necessarie al loro funzionamento. Qualsiasi società primitiva come la nostra, fondata sull'egoismo e le discriminazioni, se ipoteticamente scoprisse queste energie, si autodistruggerebbe nell'arco di brevissimo tempo e molto prima di riuscire a mettere a punto la ruota solare. Dicono di chiamarla "ruota solare" perché i soli sono, per la rotazione delle loro masse critiche, navi spaziali naturali che navigano nello spazio con forze vettoriali cosmiche libere. Una ruota solare produce, così, forze che sono un'immagine delle forze solari.




(fine parte ottava)








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