lunedì 15 luglio 2013

La Porta del Leone: la Nuova Nascita


La Nuova Nascita



Dal punto di vista astrologico, la Terra sta varcando la Porta del Leone, entrando il Sole in questo segno; questo periodo durerà almeno due settimane, dal 26 luglio al 12 agosto. In questo periodo la Terra verrà investita da un'onda di luce galattica proveniente dal Sole centrale. Che lo vogliamo o no, che ne siamo consapevoli o meno, assistiamo a cambiamenti così potenti dentro e fuori di noi, che possiamo non a torto e non a sproposito parlare di una vera e propria "nuova nascita", sia a livello individuale che collettiva. Siamo costantemente posti di fronte ad un bivio, ove convivono simultaneamente due realtà tenacemente contrapposte l'una all'altra: quella del vecchio paradigma, basata sulla paura e la violenza, la sopraffazione e l'intimidazione e quella di un nuovo paradigma, naturalmente disposto alla non violenza, all'ascolto delle ragioni dell'altro, vissuto come espressione delle molteplici forme dell'Unità, propenso a interpretare l'esistenza sul Pianeta come una grande occasione di comunione e di scambio tra simili, senza più barriere razziali, religiose, né condizionamenti o dettami veicolati da una qualsivoglia forma di autorità che non porti in sé il germe di un'autorevolezza condivisa e accettata dalla maggioranza. Questa contrapposizione o meglio, queste due realtà del tutto parallele e inconciliabili tra loro, si sono viste molto distintamente all'opera in Paesi come la Turchia e il Brasile, ove i rispettivi governi, ancora legati al paradigma "tridimensionale" hanno reagito con i soliti vecchi schemi di violenza e contrapposizione, trovandosi le forze dell'ordine persino in imbarazzo di fronte a un movimento di giovani adulti scesi in piazza mentre non ostentavano altro che la gioia della condivisione, con canti, danze e abbracci, nel nome di valori quali la democrazia, la condivisione e il cambiamento attraverso mezzi non violenti. Che cosa possiamo aspettarci dunque da questo "sdoppiamento"? Come se l'umanità vivesse - forse per la prima volta nella sua storia - due realtà simultaneamente contrapposte! Ciò di cui saremo sempre più testimoni e protagonisti al tempo stesso, sarà dunque l'opportunità di scegliere di collocarci in uno o nell'altro "stato vibratorio di coscienza", ove all'interno di una medesima realtà apparentemente uguale per tutti, si vivranno simultaneamente stati di coscienza del tutto inconciliabili tra loro. Il bombardamento di neutrini proveniente dal cosmo e il fascio potente di luce fotonica che investe la Terra ci costringe a disvelare tutte le zone d'ombra, rendendoci sempre più nudi a noi stessi. L'accettazione della nostra nudità, della nostra debolezza, della nostra limitatezza diventa la nostra forza, ponendoci vicini alla verità che ci rende liberi e più consapevoli. Sarà proprio l'accettazione della pochezza interiore a restituirci il manto della regalità che ci appartiene in quanto figli del Re dei Re, per cui comprenderemo la frase del Cristo quando affermava: "chi si esalta sarà umiliato, chi si umilia sarà esaltato" e, ancora: "la verità vi renderà liberi" o il passo tratto dall'Apocalisse: "uno verrà preso, l'altro lasciato".   In realtà sarà sempre più chiaro alla vista interiore delle persone quanto non vi sia alcuno a giudicarci al di fuori di noi stessi, ma dipenda esclusivamente da noi la scelta di vibrare in questo o in quello stato di coscienza! 
A coloro che rimarranno legati all'illusione della Coscienza tridimensionale  il caos sembrerà regnare ovunque, in maniera sempre più lancinante, dando luogo a stati paranoici di rabbia e di disperazione. Gli altri, quelli che si sintonizzeranno sempre più sulle vibrazioni dell'Amore e della condivisione sembrerà come l'inizio di una nuova alba, di una nuova nascita.

Sentite cosa scrive Arnaud Desjardins, grande Maestro del nostro secolo a tal proposito:

"Quella che comunemente chiamiamo nascita, è uscire da un luogo, l'utero, e scoprire un altro luogo, passare dal mondo dell'oscurità, dei suoni attutiti, del liquido e, nelle ultime settimane, di una certa pressione, al mondo della luce, del rumore, del caldo, del freddo, dello spazio. Così la nascita per la quale offro la mia testimonianza, è l'uscita da un mondo e l'ingresso in un mondo nuovo che si apre a noi. E' un cambiamento del nostro stesso stato, ma anche e soprattutto l'accesso a un'altra realtà. E' tanto più strano esprimersi in questo modo, in quanto questo mondo nuovo è a tutti gli effetti esattamente il mondo in cui abbiamo vissuto fino a quel momento: un mondo in cui ci saranno sempre persone che possiamo considerare amici e altre come nemici, gente che sparla di noi o che ci vuole male, un mondo in cui c'è ancora la salute, la malattia, le buone notizie, la cattive notizie, i controlli fiscali e le difficoltà economiche. E tuttavia è un mondo radicalmente diverso da quello vecchio. Non è più un  mondo popolato da gente brillante o da gente cupa, dai simpatici e dagli antipatici. Ogni essere umano è accettato facilmente e ha il diritto di essere se stesso. Gli avvenimenti e le situazioni non sono più valutate in nostra funzione o, parlando ognuno per sé, in funzione di 'me' o di 'io', queste parole terribili che sono la traduzione più immediata del termine 'ego', la fonte di ogni sofferenza. 
Ma soprattutto si tratta di un mondo nuovo per il fatto che non è più un mondo egocentrico: è un mondo che è qui in se stesso e, dopo aver tanto lottato per accettarlo, dettaglio per dettaglio, momento per momento, è un mondo in cui l'accettazione, fondamentalmente, avviene da sola nella libertà e nella pace. Sì, è un mondo tanto nuovo in rapporto al mondo di prima quanto il mondo di fuori è nuovo per il neonato che emerge dal ventre materno. Un mondo radicalmente nuovo perché non sarà mai più minacciato, anche se ciò che abbiamo considerato ostile rimane. Nulla può più essere visto o sentito nello stesso modo. E infatti, se si sapesse prima in che cosa consiste questa nascita, si avrebbe ardore nel progredire non due ma dieci volte di più.

Viene in mente la storiella di Diogene, mentre passeggia a poca distanza da Atene, quando gli si avvicina un forestiero che gli chiede: "Sei Ateniese?". "Sì", risponde Diogene. "Non conosco Atene e vorrei sapere come sono gli abitanti della città". "D'accordo, ti rispondo. Ma prima devi rispondere a una mia domanda: come sono gli abitanti della tua città?". "Ah, gente orribile, sgradevole e cattiva, per questo me ne sono andato e voglio cambiare città". Diogene risponde: "Mi dispiace, ma ad Atene troverai gente orribile, sgradevole e cattiva". Qualche tempo dopo, Diogene incontra un altro viaggiatore, che proviene dalla stessa città del primo, e che gli chiede: "Sei Ateniese?". "Sì, sono Ateniese dalla nascita". "Senti, non conosco Atene e ci sto giusto andando. Mi interesserebbe sapere un po' come sono gli abitanti". "Va bene, ma prima dimmi: come sono i tuoi concittadini?" "Oh, gente simpatica, gradevole, molto gentile". E Diogene risponde: "Bene, sono felice di dirti che Atene è una città piena di gente simpatica, gradevole e molto gentile".

Tutto, sembra ricordarci la storiella, dipende non dal mondo fuori di noi, ma dal nostro mondo interiore, per cui se il nostro mondo interiore cambia, cambia anche la percezione che abbiamo del mondo di fuori! Le due cose sono intimamente legate!
La questione dunque non è lasciare un mondo fatto di paura, di sofferenza, un luogo ove la felicità è messa in discussione costantemente, ove persiste una condizione di fatica, tristezza, difficoltà, per emigrare in un mondo ove regni la stabilità, la felicità, ove sia bandita definitivamente  la paura...
Non si tratta di lasciare l'Europa per emigrare negli Stati Uniti, tanto per intenderci! Vivere in un altro mondo significa restare dove si è, senza bisogno di andare in un Ashram in India a cercare l'Illuminazione.
Ecco cosa scrive a proposito ancora A. Desjardins:

"Nascere è passare da un mondo in un altro. E non si tratta solo di una seconda nascita, ma direi che è proprio 'la prima nascita', la vera nascita, la nascita tanto attesa. [...] Dobbiamo lasciare questo mondo nel quale il bambino è entrato e nascere a quell'altro mondo luminoso, nel quale tutto è diventato chiaro e certo. E' una nascita che si accompagna a un abbandono totale delle false certezze, delle opinioni, delle idee, dei pregiudizi, delle ignoranze scambiate per conoscenze e che hanno un così grande peso nella nostra esistenza.

Significa  denudarsi di tutte quelle false certezze cui ci aggrappavamo per il timore di precipitare nell'incertezza assoluta che ci circondava di continuo. Questo passaggio interiore ci farà trovare una nuova Certezza, non sotto forma di pensieri o di convinzioni ma di un nuovo stato di Coscienza. Qui il passato ha perso tutto il suo potere e non rimane altro che la meraviglia e lo stupore dell'eterno Presente, ove tutto quello che prima ci poteva sembrare banale, sciocco o persino noioso ora si staglia alla nostra visione come l'espressione della meraviglia e della gioia. Tutto quanto diventa gioioso e nuovo ai nostri occhi. L'eterno Presente ove non esiste più né passato né la proiezione del futuro. Nel qui e ora c'è tutta l'eternità del Paradiso! 
Questa nascita in fondo è anche una morte; la fine di uno stato di lotta e l'inizio di uno stato di certezza e stabilità. E' la nascita di un fragile neonato dentro di noi che va protetto, custodito, accompagnato. L'inizio di una nuova vita, ancora fragile, per cui tutto è nuovo, tutto è da esplorare, ove nulla è dato per scontato, ove prevale lo stupore e la meraviglia. 
Per i Maya questo luglio 2013 corrisponde alla nascita del nuovo bambino, la nuova umanità. Se il 21 dicembre 2012 segnava l'inizio delle doglie del parto, ora possiamo gioire, finalmente perché il bambino è nato! Dipende da noi scegliere se rimanere ancora immersi nelle acque limacciose e scure dell'utero materno, rischiando di soccombere o uscire vivi alla luce di una nuova felice alba!

le citazioni sono tratte da: Arnaud Desjardins, La via del cuore, Ubaldini editore, Roma 

Dinaweh
    

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