sabato 27 dicembre 2014

L'interpretazione esoterica e l'universalità del messaggio di Gesù secondo Paramahansa Yogananda



L'interpretazione esoterica
e l'universalità
del messaggio di Gesù



secondo Paramahansa Yogananda



Vorrei proporre all'attenzione di voi, cari lettori, alcuni stralci dell'opera di Paramahansa Yogananda "Lo Yoga di Gesù", un testo che si propone di presentare gli insegnamenti di Gesù come insegnamenti che vanno al di là dell'interpretazione dogmatica della religione cristiana, non prerogativa esclusiva di una dottrina religiosa in particolare, ma patrimonio e ricchezza spirituale a beneficio di tutta l'umanità, visto e considerato che ogni parola di Gesù si può comprendere pienamente solo se si considera alla luce del loro scopo originario: indicare una via per giungere all'esperienza personale e diretta del Regno di Dio dentro ogni essere umano.

Un articolo apparso sul Los Angeles Times dell'11 dicembre 2004, annunciando l'uscita dell'opera The second Coming of Christ: The Resurrection of The Christ Within You presenta idee sorprendenti sul significato più profondo degli insegnamenti di Gesù e sulla loro essenziale unità con lo yoga, uno dei più antichi e sistematici sentieri religiosi esistenti al mondo per raggiungere l'unione con Dio.

Il libro si propone di recuperare quelli che Yogananda riteneva gli insegnamenti fondamentali di cui si è persa traccia nel cristianesimo ufficiale.
Tra questi, la nozione che ogni ricercatore spirituale può conoscere Dio non in virtù di mere credenze religiose, ma facendone l'esperienza diretta con la meditazione e lo yoga.

In quest'opera Yogananda risponde a domande quali:


- è vero che, come i saggi e i maestri orientali dell'antichità. anche Gesù ha insegnato la meditazione come la via per entrare nel 'regno dei cieli'?

- esistevano 'insegnamenti segreti' impartiti da Gesù ai suoi discepoli diretti, che nei secoli sono andati perduti o sono stati occultati?
- è vero che, secondo gli insegnamenti di Gesù, tutti coloro che non appartengono alla fede cristiana non possono entrare nel regno di Dio?

Ecco come si esprime Yogananda nel suo libro Lo Yoga di Gesù :
Non è l'appartenenza a una chiesa a permettere di accogliere il Cristo, né i riti formali che lo proclamano salvatore senza però consentire di conoscerlo mai veramente. Gesù si accoglie entrando in contatto con lui nella meditazione. Conoscere il Cristo significa chiudere gli occhi, espandere la coscienza e raggiungere una concentrazione così profonda da condividere lo stesso stato di coscienza di Gesù, grazie alla luce interiore dell'intuizione dell'anima. San Giovanni e altri discepoli di Gesù molto progrediti, discepoli che veramente 'lo ricevettero', hanno percepito Gesù come la coscienza cristica presente in ogni particella dello spazio. Il vero cristiano che è una cosa sola con il Cristo è colui che libera la propria anima dalla coscienza del corpo e la congiunge all'Intelligenza cristica che pervade tutto il creato.

Trovo che ciò sia estremamente veritiero, poiché a tutti è dato di vivere l'esperienza che fece Gesù, indipendentemente dall'appartenenza ad una specifica religione, compreso quella cristiana, se solo ci si mette in ascolto della sua Presenza, che è possibile trovare dentro il proprio cuore attraverso l'ascolto interiore e la meditazione. E ancora in questo passo: 
I veri seguaci di Cristo sono coloro che, grazie alla meditazione e all'estasi, accolgono nella propria coscienza l'onnipresente saggezza cosmica e la beatitudine di Gesù Cristo... I devoti che vogliono essere dei veri 'cristiani', ovvero 'di Cristo', anziché semplici membri di una comunità che si professa cristiana, devono conoscere il Cristo onnipresente e avere di lui una percezione autentica e costante, devono comunicare con lui nell'estasi e lasciarsi guidare dalla sua saggezza infinita.
Che cosa sanno i "cristiani" degli anni 'perduti di Gesù, ci ricorda Yogananda?... Cioè di tutto quel periodo che va dai dodici anni ai trenta della sua vita? Possibile che i contemporanei di una figura del tutto straordinaria come quella di Gesù non abbiano trovato nulla da narrare di un periodo così lungo, che va dall'infanzia fino al suo trentesimo anno di età?! 
Gesù si recò in India, restituendo la visita di quei 'saggi orientali' che lo onorarono a Betlemme per la sua nascita. Questi saggi erano in realtà indiani. Esistono testimonianze di inestimabile valore della sua presenza in quei luoghi all'interno di un remoto monastero tibetano. Queste parlano infatti di un santo di nome Issa, proveniente da Israele "nel quale era manifesta l'anima dell'universo" che visse in India dai quattordici anni ai ventotto, tra santi, monaci e pandit, ove predicò il suo messaggio per poi tornare al suo paese dove fu trattato ignobilmente e poi condannato a morte.

Fortunatamente, questi antichi documenti furono ritrovati e trascritti [nel monastero di Hemis in Tibet] da un viaggiatore russo, Nicholas Notovitch. Nel 1894 Notovitch diede personalmente alle stampe le sue annotazioni intitolandole La vita nascosta di Gesù Cristo. Nel 1922 swami Abhedananda, un discepolo diretto di  Ramakrishna Paramahansa, visitò il monastero di Hemis e confermò tutte le informazioni più importanti su Issa già divulgate dal libro di Notovitch. Nicholas Roerich, nel corso di una spedizione in India e in Tibet condotta a metà degli anni  Venti, ebbe modo di leggere e trascrivere alcuni versetti tratti da antichi manoscritti che erano gli stessi, o almeno riportavano lo stesso contenuto, di quelli pubblicati da Notovitch. Inoltre Roerich fu profondamente colpito dalle tradizioni orali di quella zona: "A Srinagar venimmo prima a conoscenza della singolare leggenda secondo la quale Cristo avrebbe visitato quel luogo. Poi constatammo quanto fosse diffusa in India, nel Ladak e nell'Asia centrale la leggenda della venuta di Cristo in questi paesi durante la sua lunga assenza [dalla Palestina], di cui fa menzione il Vangelo". [...] Il manoscritto di Notovitch narra: "Issa si allontanò in segreto dalla casa di suo padre, lasciò Gerusalemme e si mise in viaggio con una compagnia di mercanti alla volta di Sindh [India] con l'obiettivo di perfezionarsi nella conoscenza della Parola di Dio e nello studio delle leggi dei grandi Buddha"

Non si potrà mai comprendere l'opera e l'insegnamento di Gesù - dice Yogananda - se non lo si considera come appartenente alla cultura orientale, se si dimenticano gli anni in cui lui visse in India, dove apprese le tecniche dello yoga, della meditazione dai guru, dai pandit e dai maestri, pur essendo egli stesso un Avatar, e quindi possedendo già di sua natura il proprio bagaglio di conoscenze; egli infatti non  diffuse quegli insegnamenti appresi in quelle terre lontane, ma facendoli suoi ebbe modo di usarli per poi diffondere il suo messaggio una volta tornato in Palestina, ora usando semplici parabole per le persone semplici, ora un linguaggio esoterico per i suoi più stretti discepoli.
Yogananda è assolutamente convinto del fatto che il messaggio di Cristo sia stato profanato dagli stessi che si arrogano il diritto di ben rappresentarlo davanti agli occhi del mondo. I profondi significati esoterici dei suoi insegnamenti sono stati dimenticati, in nome della presunta autorità di dottrine cristiane che in realtà erano solo creazioni umane; in nome di queste sono avvenuti genocidi e tante anime sono state bruciate al rogo con l'accusa di stregoneria e di eresia. Ecco cosa afferma Yogananda al riguardo:
Gesù è stato troppo occidentalizzato. Gesù fu un orientale, per nascita, sangue e formazione. Separare un maestro dal suo contesto culturale di origine significa offuscare la capacità di comprensione con cui ci accostiamo a lui. Chiunque fosse Gesù Cristo in sé e per sé, in quanto anima, egli è comunque nato e cresciuto in Oriente e nel diffondere il proprio messaggio ha dovuto usare gli strumenti della civiltà orientale, le sue usanze, maniere e parabole. Quindi per comprendere Gesù Cristo e i suoi insegnamenti, bisogna essere empaticamente aperti al pensiero orientale e in particolar modo alla civiltà indiana antica e contemporanea, alle sue scritture religiose e alle sue esperienze metafisiche intuitive. Gli insegnamenti di Gesù, alla luce di un'interpretazione esoterica, restano universali; tuttavia sono saturi dell'essenza della cultura orientale, hanno le loro radici in valori e principi ispiratori orientali, che sono stati poi riadattati al mondo occidentale.
Tuttavia, prosegue Yogananda, non si può continuare a pensare alla Verità come alla prerogativa di questa o quella religione, limitando il discorso sulla Verità di Gesù Cristo come ad un patrimonio esclusivo di qualcuno. Le religioni hanno dimostrato di dividere e separare l'uomo, in nome di questa o quella credenza e dottrina. La verità va oltre tutte le separazioni e va oltre l'adeguamento ad una forma esteriore di comportamento, di formule e preghiere imparate a memoria, né ha a che fare con ridondanti sermoni intellettualistici dai pulpiti di chiese, sinagoghe o moschee...
La verità è la realizzazione di Dio in noi, l'invito del Cristo a cercare e trovare il Regno che è "dentro di voi"!
Ecco direttamente dalle sue parole:
E' necessaria una riconciliazione della scienza della religione con lo spirito della religione, cioè con i suoi principi ispiratori: una riconciliazione dell'esoterico con l'essoterico. La scienza yoga insegnata dal Signore Krishna offre metodi pratici per giungere all'autentica esperienza interiore di Dio, anziché a mere credenze religiose, dotate di deboli speranze di sopravvivenza. La scienza yoga e lo spirito di amore cristico e di fratellanza predicato da Gesù (l'unica sicura panacea per evitare che il mondo sia lacerato dalle sue insanabili differenze) costituiscono insieme la medesima e unica verità universale, insegnata da questi due Cristi dell'Oriente e dell'Occidente. I salvatori del mondo non vengono sulla Terra per fomentare ostili divisioni dottrinali; i loro insegnamenti non dovrebbero essere strumentalizzati a questo scopo. Del resto non è corretto chiamare il Nuovo Testamento la Bibbia 'cristiana', perché esso non è appannaggio esclusivo di alcuna confessione religiosa. La verità ha lo scopo di benedire e di elevare l'umanità intera. Come la coscienza cristica è universale, così Gesù Cristo è patrimonio di tutti. Io esalto come summum bonum della via che porta alla realizzazione di Dio il messaggio trasmesso dal Signore Gesù nel Nuovo Testamento e la scienza yoga dell'unione con Dio esposta da Bhagavan Krishna nella Bhagavad Gita. Tuttavia onoro ogni espressione della verità che dall'unico Dio si riversa nelle Scritture lasciate dai suoi vari messaggeri.
La verità è in sé e per sé la 'religione' fondamentale. Per quanto espressa in modi diversi dai vari 'ismi', cioè dalle dottrine settarie, non potrà mai esaurirsi in queste dottrine. La verità ha infinite manifestazioni e ramificazioni, ma un solo compimento: l'esperienza diretta di Dio, che è l'unica realtà. L'impronta umana lasciata dal settarismo non ha molta importanza. Non sono l'affiliazione religiosa sotto cui è registrato il nostro nome, né la cultura o il credo in cui siamo nati a darci la salvezza. L'essenza della verità si trova al di là di ogni forma esteriore e quell'essenza è fondamentale per comprendere Gesù e il richiamo universale che ha rivolto alle anime: l'invito a entrare nel regno di Dio che 'è dentro di voi'. 
E ancora incalza con foga (mi sembra di sentirlo!) Yogananda:
Noi siamo tutti figli di Dio, dal principio della nostra esistenza fino all'eternità. Le differenze nascono dai pregiudizi e il pregiudizio è figlio dell'ignoranza. Non dobbiamo far coincidere la nostra identità con la nostra nazionalità di americani, indiani, italiani, o con qualsiasi altra nazionalità, e tanto meno esserne orgogliosi, perché le condizioni della nostra nascita sono solo un fatto accidentale. Sopra ogni altra cosa, dobbiamo sentirci orgogliosi di essere figli di Dio, fatti a sua immagine. Non è forse questo il messaggio del Cristo? Gesù, il Cristo, è un modello sublime da seguire sia per l'Oriente sia per l'Occidente. L'impronta divina, che ci rende 'figli di Dio' è celata in ogni anima. Gesù confermò le Sacre Scritture: "Voi siete dèi".
Gettate via ogni maschera! Mostratevi apertamente come figli di Dio, non con vuote proclamazioni e preghiere imparate a memoria, o con fuochi d'artificio di sermoni intellettualistici, studiati per compiacere Dio e fare proseliti, ma grazie alla vostra realizzazione! Identificatevi non con un angusto bigottismo mascherato di saggezza, ma con la coscienza cristica. Identificatevi con l'Amore universale e manifestatelo nel servizio verso tutti, sia materiale, sia spirituale; allora saprete chi è stato Gesù Cristo e potrete dire nella vostra anima che siamo tutti un'unica comunità, tutti figli di un unico Dio!




Mi trovo perfettamente in assonanza con gli scritti di Paramahansa Yogananda e vorrei rendervi partecipi dell'entusiasmo che provo a leggere le sue parole, proprio in un momento singolare della mia vita nel quale non posso abdicare al mio sentire profondo, riguardo la sostanza e il significato dell'insegnamento di Gesù che, come afferma Yogananda, esula da qualsiasi 'diritto riservato' o prerogativa di una chiesa o di una religione...
Davvero il messaggio di Cristo è universale e il suo insegnamento praticabile da ciascun uomo 'di buona volontà' come recitano le Scritture, al di là delle condizioni prettamente accidentali, quali l'appartenenza ad una nazionalità, razza o religione.


Auspico sinceramente ad un mondo ove l'unica religione da salvare sia quella dell'Amore universale, della fratellanza cosmica con Esseri di Altre dimensioni e del diritto alla felicità per tutti gli Esseri di questo e di altri mondi.




L'umanità è davvero sempre più ad un bivio di fronte a se stessa: può scegliere la paura, con tutte le sue nefaste conseguenze (guerre, separazione, odio razziale, fanatismi politici e religiosi) o l'Amore, attraverso la piena realizzazione di sé nell'unione col proprio divino interiore; quello per cui Gesù, il Cristo, è stato a suo tempo crocifisso. Ora possiamo ritenere che l'umanità sia pronta a ricevere il suo messaggio, al di là di tutte le faziosità e divisioni, provocate inutilmente proprio da coloro i quali si proclamano i suoi portavoce e i suoi Ministri 'autorizzati'. 
Ma, autorizzati da chi?   


Avremo ancora occasione nei prossimi post 
di soffermarci a  sfogliare qualche altra bella pagina del libro di Yogananda, commentandola insieme o lasciandoci semplicemente trasportare dalle sue amabili parole, attraverso la spiegazione di alcune delle più significative pagine del Vangelo di Gesù, riviste con occhi liberi e liberati dalle contaminazioni o dai silenzi che per millenni le religioni hanno operato per occultare e nascondere la nostra divinità a noi stessi, proprio nella maniera opposta a quanto il Maestro Gesù insegnava alle folle che lo stavano ad ascoltare, quando camminava per le strade di questo mondo!


A presto quindi e un buon inizio per tutti in attesa di Capodanno. Che il 2015 sia per tutti, donne e uomini di buona volontà, l'anno della Realizzazione, del Risveglio e dell'Illuminazione!... 





Dinaweh 

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