sabato 11 ottobre 2014

LA VITA CONSISTE NEL MORIRE (parte terza)


La vita consiste


nel morire


Questa legge gioca anche a vostro favore: supponiamo che siate perfettamente rilassati, immobili, senza pensieri, senza emozione. nasce un pensiero. questo pensiero è sempre l'espressione di un desiderio o, se preferite, del desiderio fondamentale che vi spinge ad agire, a esprimervi, a manifestarvi. Più concretamente, prendo ad esempio me stesso, alla fine della meditazione collettiva all'ashram. Suona il gong, io sono seduto su una pedana e sono immobile, in silenzio, disteso; una certa tensione prende forma in me sotto forma di impulso a muovermi.Un impulso nervoso anima i muscoli, originato dal desiderio di tornare in camera mia, o nel corridoio verso il refettorio. Dunque, una certa forma fisica che era rilassata è sparita, sostituita da un'altra forma fisica un po' contratta, dato che comincio ad alzarmi. 
Possiamo anche spingerci un po' oltre nell'investigazione, per capire l'importanza che gli antichi insegnamenti hanno attribuito ai desideri che un essere umano ha soddisfatto o non ha soddisfatto in questa vita e che, sempre secondo gli antichi insegnamenti, avranno inevitabilmente un loro seguito. Niente si arresta bruscamente, niente si perde, niente si crea, tutto 'si trasforma', prende un'altra forma. Se morite pieni di un fortissimo rancore, sussiste il desiderio di riparare l'ingiustizia che avete subito ed eventualmente di vendicarvi. Questo desiderio prenderà una forma. Il mondo delle forme, espressione molto diffusa in India, è il mondo del desiderio. Di che forma si tratta? Le forme dell'Energia Universale sono quelle del desiderio. se non ci fosse desiderio non ci sarebbero forme. Il giorno in cui sarete totalmente senza desideri, cesserete di reincarnarvi, non avrete più bisogno di forme fisiche né di forme sottili per sussistere in quanto individualità.
Può darsi che abbiate soddisfatto tutti i desideri. Diciamo che non avete più conti da regolare con nessuno, il vostro onore non esige nessuna vendetta, non mirate più alla riuscita personale, al grande amore o alla gloria. Non avete più desideri personali. Si tratta già di un livello molto alto nella via della saggezza, ma può darsi che rimanga in voi il desiderio di aiutare quelli che soffrono. In questo caso, dicono i tibetani, questo desiderio vi porterà ad assumere una nuova forma umana, detto Bodhisattva nel buddismo mahayana, cioè colui che non ha più desideri personali ma conserva il desiderio di aiutare gli altri. Un Bodhisattva fa il voto di reincarnarsi indefinitamente finché ci sono esseri che soffrono e che lui può aiutare. Questo desiderio cosciente lo porta ad assumere una nuova forma. Ma nella maggior parte della gente che muore non c'è l'esclusivo e unico desiderio di aiutare gli altri; allora saranno i personali desideri egocentrici che avranno bisogno di una forma.

Ricordo una conversazione con Swamiji in cui (certo non posso condividere con voi ciò che provavo) gli confessai: "Ho un desiderio molto forte, comune alla maggior parte degli esseri umani, che a volte si realizza in sogno: è quello di poter volare". Mi rispose: "Se questo desiderio è davvero potente, se è il tuo desiderio più grande, ti reincarnerai sotto forma di uccello".
Non scoppiai a ridere perché dii fronte a Swamiji ero sempre preso da un senso di rispetto. Ma certo rimasi interdetto, avendo fino ad allora considerato il fatto che ci si possa reincarnare come animale una sciocchezza, anche se è previsto nelle Leggi di Manu, per quanto assurdo possa sembrare. Certo, in questa teoria c'è qualcosa che non riuscite a condividere, se pensate che sarete voi in quanto amministratore delegato della Fiat o professore di matematica al liceo Kennedy a reincarnarvi sotto forma dii uccello. Ma chiedetevi semplicemente: "Quale forma potrà assumere questo desiderio così forte perché possa realizzarsi, dato che ogni desiderio ha bisogno di una forma che gli serva da veicolo?" Quando una forma chiamata Paolo Bianchi o John Smith sparisce, quale forma gli succederà e cosa farà da legame fra le due forme? Il desiderio.

Ripeto, il concatenamento inesorabile di cause ed effetti non si perpetua che attraverso il desiderio. L'essere umano il cui ultimo desiderio è caduto non ha più bisogno di forma e realizza ciò che viene chiamato shunyata dai buddisti tibetani: il senza forma, l'eterno, l'assoluto, l'infinito, l'illimitato. Si tratta di una Liberazione inconcepibile per l'essere umano ordinario, che è composto di desideri, fosse anche il desiderio mistico di contemplare Dio faccia a faccia, o di avere una forma di angelo per cantare in Cielo le lodi del Signore. L'uomo desidera sempre qualche cosa, e neppure gli slanci mistici e divini sfuggono alla regola. 


Arnaud DesjardinsLa via del cuore, Ubaldini editore, Roma, 2001, pp. 201-203.





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