La Trasformazione è insita e parte integrante della Mente Onnicreativa dell'Essere Cosmico, il Padre-Madre di tutte le Creazioni.
Eppure noi siamo così refrattari al cambiamento, alla trasformazione. Esseri sostanziali lo siamo piuttosto nell'impermanenza, al di là di tutti gli abbellimenti, le acciaccature, i trilli, i gruppetti, al di là di tutti gli "ad libitum".
Lo siamo a prescindere dalla forma che per sua natura fissa lo sguardo sul particolare, facendo perdere il senso complessivo del disegno e saremmo ancora in altomare, se pensassimo che sia soltanto nel disegno complessivo il senso stesso della Creazione e di noi, Esseri impermanenti in trasformazione ed evoluzione continua, fino a dissolverci in quell'unità originaria da cui forma e sostanza scaturirono.
La Pasqua non viene forse descritta e vissuta dall'Uomo Nuovo come "Passaggio"?
Egli, il Perfetto, compì per noi quel passaggio,
aprendo le porte degli Inferi davanti a sé,
con tremore e timore Egli attraversò tutti gli spaventi,
si fece spalle larghe per portare tutte le croci,
divenne sudario di tutte le lacrime,
ogni spina del casco che gli si pose in capo
la sopportò
come si sopporta il dolore di un figlio mai nato
o di un bambino abusato.
E noi, chi pensiamo di essere, se non i Sopravvissuti grazie a quella Trasformazione Somma, la più Alta, la più Oltraggiosa e la più indicibile a memoria d'uomo!?
Occorre quindi arrivare a quel punto, a quel Passaggio, pronti, preparati e fiduciosi nel riuscire ad attraversare la sponda del noto, verso la nostra sponda ignota.
Ecco, per me, il senso di questa Gloriosa giornata: la Pasqua.
Ci siamo lasciati l'ultima volta parlando del significato e dell'importanza dell'essere unificati in se stessi, per poter affrontare al meglio le sfide che ognuno di noi incontra sui propri passi. Abbiamo anche espresso la difficoltà di continuare a convivere con un modello sociale fondato sulla scissione tra vita pubblica e privata, tra l'essere e l'avere; il lavoro e le ferie; il coniuge, con tutto ciò che la famiglia rappresenta e le relazioni extraconiugali come via di fuga dallo stress e dalla monotonia di una vita sciatta e sempre uguale a se stessa.
Ma chi ancora una volta soffre di più, per un patto tacito e consolidato tipico nello scorrere delle generazioni, sono i giovani; quelle giovani anime che, precipitate sul pianeta, non riescono più ad accettare la dicotomia distopica che il mondo degli adulti, a cominciare dai loro genitori, gli pone davanti come unica via. E come farebbe un ragazzo o una ragazza a sopportare tutto questo senza sfasciarsi di alcool o di droghe il week-end con gli amici o all'uscita da scuola (sempre ammesso che ci vada ancora!)?
L'abitudine all'uso sconsiderato dei social, che preferisco chiamare più appropriatamente "a-social", non fa che aumentare il senso di isolamento e di solitudine, privando ragazzi e adulti del contatto con la vita reale che oggi si vorrebbe addirittura sostituire con dispositivi sempre più sofisticati, come i visori e la demenza artificiale!
Del resto, quale futuro questa società è capace di offrire ai giovani? Nessuno. Nessuno tra i possibili che valga la pena percorrere, dal momento che i diretti interessati non intravvedono alcun futuro che dia loro speranza e opportunità di crescita.
Eppure ogni cambiamento giunge quasi sempre dopo aver portato all'eccesso le abitudini inveterate, anche le più tossiche; per quell'aspetto tipico della natura umana per cui l'inerzia, come la buca di potenziale in fisica, è parte intrinseca di un'attitudine psicologica che in ogni modo se può, elude il cambiamento, vissuto quasi sempre come una minaccia, un rischio, un eccesso di fiducia senza alcuna garanzia di riuscita: meglio rimanere fermi, nella propria routine infernale, piuttosto che lanciarsi verso l'ignoto.
Tuttavia, accade che giovani donne e giovani uomini, riescano per disperazione o per noia, ad accettare il rischio di cambiare, anche perché non sentono di lasciare dietro di sé valori, famiglie, un tessuto sociale coerente a se stesso e, con la convinzione che intanto hanno nulla o poco da perdere, riescono a raccogliere in sé le forze per proiettarsi in un mondo 'altro', praticamente "parallelo" a quello che si lasciano volentieri alle spalle.
Divisi e separati un tempo, sentono l'urgenza di affratellarsi ad altri consimili; disillusi e lontani dalle ideologie ormai tramontate del secolo scorso, si riconoscono in valori ancestrali, come l'amore incondizionato che vogliono portare ad ogni essere vivente sul pianeta; non è in loro più separazione, mentre il senso più veritiero della vita lo riconoscono nello stare insieme, seppure con l'esigenza anche di momenti di solitudine, studio e ritiro spirituale.
Non ci credete?
Senza andare oltre i confini nazionali, sempre più gruppi di giovani costruiscono semi di vita comunitaria, mentre singoli eremiti, quasi sempre con qualche primavera in più sulle spalle, decidono di cambiare totalmente passo, di isolarsi per ritrovarsi, alla ricerca di un contatto con la natura immediato, spontaneo, continuativo.
Natura madre è nei cuori di tutti questi Viandanti contemporanei, cercatori di verità e di risposte.
Essa li assiste, li sostiene e li accompagna; alla fine li compenetra! Madre e Maestra per i loro percorsi evolutivi: li forgia, li tempra nel crogiuolo della sua verace essenza, fino a renderli capaci di attrarre a sé altre anime assetate di senso e di autenticità.
"Venite a provare. Fate un'esperienza con noi. Venite a conoscerci" - dicono gli abitanti del bosco, sempre più numerosi al mondo che li guarda senza capirli.
Dovreste vedere quanto tenere sono le galline che razzolano libere tra i prati di casa e ti viene voglia di chiamarle per nome; allora ti accorgi del miracolo: quando si instaura una corrispondenza di amore, la natura con tutti i suoi esseri che la abitano, ti risponde! Le galline cominciano a seguirti come fossero cagnolini, si fanno accarezzare, a loro modo ti parlano, mentre nelle giornate di Maestrale vengono a salutarti in coppia le poiane con i loro stridii acuti e alti nel cielo.
Ecco dunque, cari lettori, se non siete ancora fuggiti attoniti e spaventati: godetevi i 2 video che seguono questo scritto; video realizzato da un'anima luminosa, uno di questi ragazzi, cresciuto in consapevolezza, che ha scelto di dedicare la sua vita, almeno sin qui, nel divulgare e far conoscere a chi nutre perlomeno curiosità e si permette di guardare dalla finestra del proprio cuore un universo diverso da quello abituale, quello descritto all'inizio di questo scritto.
Lui si chiama Bernardo Cumbo e, se non lo conoscete ancora vi invito ad iscrivervi sul suo canale youtube. Avrete modo di scoprire quel mondo parallelo di divergenti e folli che, per fortuna, abitano il pianeta, scesi a frotte, silenziosi ma attivissimi nel far di tutto per evitare (anche senza saperlo) che il globo collassi definitivamente su se stesso. Non accadrà, poiché l'Amore come l'acqua è in grado di sciogliere il ghiaccio più duro e di scavare la roccia dei cuori più induriti.