martedì 3 settembre 2019

IL SEGRETO DELLA CHIESA


IL SEGRETO DELLA CHIESA


Giancarlo Rosati

Detta una bugia, bisogna dirne altre mille per sostenerla.
Sai Baba


Le origini storiche del Cristianesimo sono oscure e spesso impenetrabili, ma ora sappiamo il motivo per cui i documenti sono stati fatti sparire, i libri bruciati e i testimoni eliminati. Ma sono stati eliminati proprio tutti? E i documenti sono stati fatti effettivamente sparire dal primo all'ultimo o esistono ancora preziosi manoscritti custoditi da qualche Ordine segreto? Che cosa è successo al Cristianesimo nel primo secolo? Come mai, improvvisamente, dopo quasi quattro secoli, quando ormai sembrava moribondo, ha acquistato autorità?

Il potere della Chiesa di Roma viene fatto risalire a Costantino, ma la realtà è un po' diversa. Costantino concesse qualche potere alla Chiesa, ma, dopo qualche secolo, questa se lo estese attraverso un documento grossolanamente falsificato che prende il nome di "Donazione di Costantino". La Chiesa fece risalire il documento al 312. Secondo la cosiddetta Donazione, Costantino riconosceva alla Chiesa grande potere, persino l'autorità di ungere i regnanti d'Europa. Per quanto oggi non ci sia storico che non dichiari falso quel documento, allora ebbe grande ripercussioni su tutto il continente e la Chiesa acquistò un potere e un'autorità che nessuno le aveva conferito e che non le competeva.
Prima di adottare lo stratagemma della falsificazione, la Chiesa si agitava in acque tumultuose e poco favorevoli. Nel quinto secolo rischiava addirittura di scomparire. Fra il 384 e il 399 il vescovo di Roma cominciò a chiamarsi papa, ma non aveva alcun potere al di là della diocesi di Roma. Il suo potere era uguale a quello di qualsiasi altro vescovo. L'autorità della chiesa romana non era superiore a quella di altre confessioni cristiane eretiche che negavano la divinità di Gesù.

Con l'acqua alla gola e presa dalla disperazione, la Chiesa si rivolse allora, tramite san Remigio, ad un sovrano merovingio, Clodiceo I, [Clodoveo I] che regnò dal 481 al 511. Il sovrano prese accordi con la Chiesa e per indurre il suo popolo a convertirsi al Cristianesimo si fece battezzare. In cambio ottenne di assumere il nome di Novus Costantinus con la mira di regnare su un grande impero occidentale.

I Merovingi

Perché il papa si rivolse a Clodiceo? Perché quella dei Merovingi era la stirpe di Gesù. Quando Maria di Magdala, in fuga dalla Palestina con un gruppo di parenti e amici fedeli, approdò clandestinamente a Marsiglia, nella Gallia c'era una discreta comunità ebrea che accolse la famiglia reale di Gerusalemme e la protesse per diversi secoli badando che il sangue reale che Maria portava con sé (il figlio concepito da Gesù) venisse tramandato di generazione in generazione. Maria e Giuseppe di Arimatea avevano portato con sé le proprie famiglie. La successiva fusione della famiglia di Gesù con i Franchi diede origine alla stirpe dei Merovingi e il patto steso tra Merovingi e la Chiesa mise sempre più in soggezione l'istituzione ecclesiastica.
Clodiceo rispettò il patto, ma non lo fece la Chiesa che appena le fu possibile cercò di distruggere gli eredi di Gesù e fece assassinare il successore di Clodiceo (Dagoberto). Questo tradimento non venne mai dimenticato dall'organizzazione che assunse l'impegno di fare sopravvivere a tutti i costi la dinastia di David e di Gesù e di chiedere un bel giorno alla Chiesa di Roma la resa dei conti. SI costituì così un ordine segreto che nel tempo assunse titoli diversi, fino a quello attuale di Priorato di Sion.
Il Priorato di Sion, detto anche Ordine di Sion è un'organizzazione segreta formata da 121 dignitari e fondata da Goffredo di Buglione poco dopo l'anno Mille. GLi affiliati tengono in mano l'impero finanziario del mondo e dirigono la politica internazionale attraverso una potente rete che si estende ovunque.

Il segreto che custodisce è l'arma che condiziona la Chiesa di Pietro e la tiene asservita. La Chiesa si guarda bene dall'andare contro gli interessi dell'Ordine anche se numerose volte ha cercato di sopprimere l'intera stirpe di Gesù. La Chiesa è sempre stata così condizionata dal Priorato di Sion che non ha nemmeno avuto il coraggio di scomunicare monsignor Lefebvre nel 1976 in quanto affiliato all'Ordine e detentore di "un segreto che sconvolgerebbe la Terra".
Sopo del Priorato è quello di creare uno Stato sacro e imperiale con elevati obiettivi spirituali, uno stato che soppianti quello della Chiesa. Il Priorato è un movimento esoterico, per quanto potente e ben organizzato e si contrappone alla Chiesa di Roma che è un'istituzione essoterica. Per realizzare questo regno celestiale, il Priorato deve perpetuare la stirpe dinastica dei Merovingi, discendenti del sangue reale di Gesù. Senza i Merovingi, fu detto, il Priorato di Sion non esisterebbe e senza il Priorato la stirpe di Gesù sarebbe estinta.
Il Priorato di Sion è un'organizzazione che la Chiesa di Roma considera eretica, ma per coloro che amano la verità si tratta di eresia santa. Una cosa è certa: il Priorato fa paura alla Chiesa di Roma che sente minacciate le radici stesse del Cristianesimo che sostiene. Che cosa rappresentano la Chiesa di Giovanni e il culto della Maddalena concesso al Priorato di Sion, si domandano i ricercatori Picknett e Prince, da apparire così minaccioso?
Dai Merovingi originano i Catari, i Templari e i Massoni. I Gran Maestri dell'Ordine devono sempre essere consanguinei di Gesù: gli Angiò, Goffredo di Buglione, Victor Hugo, Debussy, Giuseppe Borbone, Newton, i Gonzaga, i re di Scozia, Napoleone (indirettamente tramite la moglie Giuseppina), il casato di Lorena, portano i semi del Cristo. Tra gli affiliati al Priorato si notano nomi altrettanto illustri: Giovanna d'Arco, Leonardo da Vinci, Botticelli, Nostradamus, Lefebvre e Giovanni Roncalli (papa Giovanni XXIII).
E' Goffredo di Buglione che fonda l'ordine segreto con lo scopo di proteggere la dinastia di Gesù di cui egli stesso è legittimo discendente ed erede al trono di Gerusalemme. E 'proprio per questo motivo che vengono istituite le Crociate con l'aiuto della Chiesa che non vedeva l'ora di liberarsi dei Merovingi consegnando loro un regno e sanare così un debito millenario. Nel liberare la Terrasanta si sarebbe concluso il patto tra ecclesiastici e Merovingi: "Noi vi aiutiamo a conquistare il regno che vi spetta per diritto di nascita e voi tacete per sempre sul segreto che custodite!".
Il segreto custodito dai Merovingi ed ora dal Priorato di Sion è l'arma vincente di fronte alla quale la Chiesa è costretta a piegarsi. Nella storia de,l mondo c'è stato un momento in cui la Chiesa di Pietro ha rischiato di essere soppiantata da quella di Giovanni. La Chiesa di Giovanni è la stirpe di Gesù che si contrappone a Roma. Tutti i Gran Maestri del Priorato, con la nomina, assumono il nome di Giovanni.

Quando Roncalli salì al trono pontificio, il nome del Gran Maestro di Sion aveva assunto il nome di Giovanni XXIII. Roncalli che era stato introdotto nell'Ordine e iniziato nel 1935 in Turchia, volle, in ossequio al Gran Maestro, assumere anch'egli il nome di Giovanni XXIII. La Chiesa di Pietro e quella di Giovanni confluivano così in un nome e forse, se papa Roncalli fosse vissuto più a lungo, le due chiese si sarebbero fuse in un unico regno esoterico. 

Nel 1738 Clemente XII aveva emanato una Bolla che condannava e scomunicava tutti i Massoni che erano collegati ai Rosacrociani e questi al Priorato di Sion. Allora Clemente XII, in una lettera resa nota soltanto nel 1962, asseriva che gli ispiratori della massoneria erano gli stessi che avevano fomentato la Riforma Luterana. E su questo, Clemente aveva ragione. Il Priorato di Sion aveva cominciato a vendicare il tradimento del patto sancito con Clodiceo.
L'eredità dei Merovingi spiega i patti di alleanza che la Chiesa ha fatto con quella stirpe, sia le successive persecuzioni ed eccidi operati per eliminare testimoni scomodi che da un momento all'altro avrebbero potuto rovinare tutto quello che la Chiesa aveva imbastito.

All'inizio del 1200 un esercito forte di 30.000 uomini piombò sulla Linguadoca, una regione meridionale dei Pirenei francesi. Il territorio fu raso al suolo e la popolazione sterminata.
Decine di migliaia di uomini, donne e bambini caddero sotto la spada degli inviati della Chiesa di Roma. L'ordine del legato pontificio era: "Sterminateli tutti, eretici e credenti. Dio riconoscerà i Giusti!" Innocenzo III aveva ordinato lo sterminio di quella popolazione attraverso una guerra durata molti anni, una guerra che la storia ricorda come "La Crociata contro gli Albigesi".

Secondo l'enciclopedia della filosofia il termine "Cataro" fa riferimento a gruppi e sette religiose che si richiamavano ad un particolare stato di purezza dottrinaria e morale. I Catari erano presenti nella Francia meridionale, in particolare a Tolosa e Albi (da cui il nome di Albigesi loro assegnato), ma anche in Lombardia. La crescente ostilità del papato terminò nella sanguinosa crociata organizzata nel 1209 sui seguì il massacro di uomini, donne e bambini e la quasi totale distruzione del movimento. Al catarismo appartenevano sette medievali come i Burgari, i Pauliciani, i Bogomili e gli Albigesi che dalla Bulgaria si diffusero nell'Europa dell'XI secolo, Secondo Storia illustrata (n.7, 1998) esse furono il terrore e l'ossessione di ogni gerarchia in quanto non furono soltanto una religione eterodossa, ma anche un forte movimento di rivolta popolare inteso a trasformare i rapporti sociali ed economici tradizionali attraverso il rifiuto della guerra e dell'atto sessuale.
Perché il papa aveva ordinato il genocidio del 1209? Che cosa si voleva distruggere, al di là di una presunta eresia e di un pericolo alla propria autorità?
La Linguadoca brillava sul resto d'Europa per l'elevato livello culturale raggiunto. Fiorivano la scienza e la filosofia e tutte le religioni erano tollerate. Che motivo aveva dunque Innocenzo III di scatenare una tale strage? La giustificazione portava un nome per il quale la Chiesa aveva ucciso per secoli: eresia! In che cosa consisteva l'eresia? Nel ritenere che Gesù fosse un semplice profeta e non un'incarnazione divina? Nel rifiutare il significato della crocifissione? Nel negare la validità di alcuni sacramenti come il battesimo e l'eucarestia? I Catari seguivano una filosofia che richiama alla mente quella himalayana: praticavano la riflessione meditativa, credevano nella reincarnazione, ritenevano che soltanto con l'amore si poteva giungere alla perfezione, non frequentavano i templi in quanto ognuno è tempio del Signore. Ma non era questo ciò che insegnava Gesù?
Mentre i Catari della Linguadoca si dimostravano grandi ricercatori spirituali, i cattolici locali erano così corrotti che quando San Bernardo giunse per predicare contro gli eretici nel 1145, rimase sconvolto di fronte alla santità dei primi.
Bastava un'eresia per sterminare un'intera popolazione, bruciare i raccolti, decimare il bestiame, incendiare le case affinché non restasse più traccia di una stirpe? Bastava questo per distruggere la cultura più significativa di tutta l'Europa medioevale?
I Catari furono massacrati proprio il 22 luglio, festa della Maddalena e, secondo Pierre des Vaux-de-Cernat, la motivazione ufficiale fu la seguente: "Gli eretici dichiaravano che Santa Maria Maddalena era la concubina di Gesù, perciò con giusta causa questi cani disgustosi furono massacrati durante la festa di colei che avevano infamato".
Abbiamo detto che i Catari seguivano una filosofia che si avvicina molto a quella orientale. Schematizziamoli: erano semplici, vivevano in povertà soccorrendo il bisognoso e seguendo l'insegnamento autentico di Gesù, riconoscevano che la divinità alloggia nel proprio Sé interiore, che il nostro cuore è il tempio del Signore e quindi non abbiamo bisogno di sacerdoti che fungano da intermediari o di chiese, che se non ci si purifica a sufficienza e si manca l'obiettivo si è costretti a tornare nella carne (concetto della reincarnazione), che è possibile purificarsi e quindi raggiungere il traguardo supremo (consolamentum) mediante l'iniziazione del Battesimo e praticando opere di misericordia, oppure in punto di morte mediante la giusta focalizzazione della divinità che è dentro di noi (l'ultimo pensiero è quello che determina la vita futura).
Le loro colpe erano fondamentalmente due: la prima era quella di accusare la Chiesa di essersi allontanata dallo spirito originario del Cristianesimo e la seconda di non riconoscere l'autorità del papa. Ma al di là di certe accuse infamanti, alla base del massacro vi era un segreto che la storia non ha ancora svelato. E doveva trattarsi di un segreto importante per indurre dei cristiani a trucidare altri cristiani privi di colpa. I Catari erano così santi che molti dei soldati assoldati per compiere la strage passarono dalla loro parte, pur sapendo che sarebbero finiti sul rogo! Fu quello, dicono Picknett e Prince, il primo genocidio europeo compiuto dalla Chiesa per salvaguardare il proprio potere.
Quali furono dunque i veri motivi che portarono alla strage dei Catari? La loro origine e le loro ricchezze? Oppure i manoscritti che conservavano e i documenti preziosi che custodivano dal tempo della distruzione di Gerusalemme? I manoscritti potevano mettere a repentaglio l'autorità della Chiesa, la dottrina da essa insegnata e gli obiettivi perseguiti. 
I documenti che conservavano, infatti, dovevano essere eccezionalmente importanti se i Catari si lasciarono trucidare e si arresero per essere bruciati vivi soltanto quando furono sicuri che quei documenti erano stati messi in salvo.
Dunque Roma cercava di sterminare i discendenti della famiglia di Gesù, perché la loro esistenza metteva in pericolo la sua autorità. Questo è un dato di fatto. Con il genocidio operato nel territorio della Linguadoca, Innocenzo III sperava di avere distrutto per sempre i discendenti di Gesù e le loro pretese al trono. Ma non fu così. Il tesoro e i manoscritti vennero portati in salvo prima che l'ultima roccaforte cadesse nelle mani degli sterminatori crociati.
Ancora una volta l'Ordine segreto, custode delle verità sul Nazareno, interveniva per mettere in salvo ciò che di più prezioso avevano i discendenti di Gesù e di Maria di Magdala, i documenti comprovanti l'origine, la vita e il destino di Gesù, il significato della crocifissione e della resurrezione e la dottrina insegnata dal Nazareno.
Forse fu questa la ragione per la quale l'Ordine di Sion controllò le ascese al trono e la caduta di questo o quel governo, le rivoluzioni (come quella francese), le crociate per liberare il Sepolcro, le iniziative belliche.
Le case reali d'Europa fecero di tutto per imparentarsi con la famiglia di Gesù, così troviamo eredi al trono d'Israele un po' dappertutto. Secondo alcuni ricercatori dal cui lavoro abbiamo tratto alcune delle notizie riportate in questo capitolo (Leigh, Lincoln, Baigent e Gardner) il Priorato di Sion aveva il compito di conservare il sangue reale di Gesù attraverso i suoi discendenti e questo compito venne tramandato attraverso la leggenda del Santo Graal, manipolazione o errata dizione e interpretazione, come è già stato detto, di Sang raal (sangue reale).
La lotta, i ricatti, le minacce, le guerre, gli intrighi tra la Chiesa e l'Ordine di Sion continuano ancora oggi.
Duemila anni fa l'alleanza della Chiesa con Costantino salvò il Cristianesimo. E oggi? Forse i Cristiani resteranno disorientati o esterrefatti nel sapere che Gesù aveva mire politiche, che non andava d'accordo con Giovanni Battista, che era sposato a Maria di Magdala, che proveniva dalla suola egizia dove aveva appreso l'ermetismo e la magia, ma non è meglio conoscere la Verità e avere la possibilità di potersi alzare in piedi per accendere una nuova fiaccola e fare luce su venti secoli di oscurità al fine di consentire al suo spirito di venire allo scoperto a beneficio di tutti gli uomini? La Verità, in quanto tale, non potrà essere modificata qualunque sia il culto (egizio, ariano, cataro o gnostico) che la mantiene in vita e ogni tentativo destinato a sopprimerla, prima o poi, fallirà. Soltanto con la Verità sarà possibile unificare le religioni e i popoli e guardare al futuro tutti uniti per raggiungere un obiettivo comune, quello della salvezza e dell'eternità.
Diceva Angelo Silesio:
"Se Cristo fosse nato mille volte a Betlemme e non in te, tu saresti perduto. Non Gesù bambino o Gesù di Nazareth ci redime, solo la visione del Cristo nella nostra anima può farlo".
Se vogliamo effettivamente salvarci il Cristo deve nascere dentro di noi, il Sé divino che è in noi deve essere identificato e realizzato. Questo è ciò che ha insegnato Gesù, questa è l'indicazione del Buddha, di Sai Baba e di ogni altro mistico antico o moderno.
La via verso la salvezza e la verità sono le stesse, chiunque sia il maestro che le indica.





Giancarlo Rosati, La storia non raccontata di Gesù, IDM editore, Torino, 2000, pp.405-412.



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