martedì 17 novembre 2015

Si vis pacem, para bellum


SI VIS PACEM


PARA BELLUM

Senza nulla togliere al sacrificio e al dolore dei cittadini francesi, caduti nell'agguato dei fanatici dell'ISIS (gruppo armato finanziato dagli Stati Uniti d'America) e a quelli che piangono i loro cari, mi preme qui sotto ricordare quali e quante siano le guerre in corso in questo preciso momento nel mondo.

Il mondo è in guerra e noi non ce ne eravamo accorti!

Leggete queste cifre e fatevi un'idea più precisa di quello che finora, come Occidente opulento e addormentato, siamo riusciti a tenere lontano dalle nostre frontiere, dai nostri Paesi, dalle nostre città, dalle nostre case.

Ora non è più possibile; la morsa del terrore, delle bombe e delle armi da fuoco assedia l'opulenta Europa, colpisce e sparge di sangue le strade delle antiche capitali, in mezzo alla gente, all'impazzata!

Sono le cambiali della storia che questa generazione, dopo più di cinquant'anni di assenza di conflitto armato in casa propria (non di pace, che è un'altra cosa), si accorge improvvisamente di doverne pagare lo scotto. 
Ma perché stupirci, se in più della metà del mondo si continuano a combattere guerre, quasi tutte finanziate dall'Occidente?! 

Si vis pacem, para bellum

dicevano i Romani, e noi lo abbiamo imparato molto bene. A furia di "esportare la democrazia" il risultato è sotto gli occhi di tutti e ci vorrà ben più di una generazione, prima di stemperare tutti i fuochi e, Dio non voglia, di scongiurare una sciagura nucleare...

Perché non piangiamo e non ci commuoviamo allo stesso modo di fronte ad un bimbo palestinese che muore, ad una donna irachena che ha perso il marito in guerra o ad una giovane madre africana che piange il suo figlioletto mortole in grembo per la fame? 

Siamo telecomandati dai canali della televisione, che ci ricorda quello che vuole farci ricordare, che ci induce alle lacrime e alla compassione prima, e, subito dopo, all'odio e alla vendetta, dopo averci propinato all'infinito le immagini opportune che servano ad impedirci di fare luce sul contesto molto più ampio e intricato, evitando di puntare l'obiettivo su guerre scomode, guerre dimenticate, sulla fame nel mondo che uccide migliaia e migliaia di bambini al giorno...
E' ora di svegliarci dal sonno, davvero, scegliendo la verità, la compassione, la non violenza, anche quando ci verranno a imporre di prendere posizione contro o a favore di quello schieramento armato, anche quando ci venissero a imporre i vaccini (lo stanno già facendo) o il microchip sottocutaneo, per la nostra sicurezza... 




A questo proposito ascoltate attentamente questo video. Buona visione e buona lettura.


   
Dinaweh  





Conflitti nel mondo 
attualmente in corso


AFRICA:

(27 Stati e 188 tra milizie-guerrigliere, gruppi separatisti e gruppi anarchici coinvolti)

Punti Caldi: Egitto (guerra contro militanti islamici ramo Stato Islamico), Libia (guerra civile in corso), Mali (scontri tra esercito e gruppi ribelli), Nigeria (guerra contro i militanti islamici), Repubblica Centrafricana (spesso avvengono scontri armati tra musulmani e cristiani), Repubblica Democratica del Congo (guerra contro i gruppi ribelli), Somalia (guerra contro i militanti islamici di al-Shabaab), Sudan (guerra contro i gruppi ribelli nel Darfur), Sud Sudan (guerra civile);


ASIA:

(16 Stati e 150 tra milizie-guerriglieri, gruppi separatisti e gruppi anarchici coinvolti)

Punti Caldi: Afghanistan (guerra contro i militanti islamici), Birmania-Myanmar (guerra contro i gruppi ribelli), Filippine (guerra contro i militanti islamici), Pakistan (guerra contro i militanti islamici), Thailandia (colpo di Stato dell’esercito Maggio 2014);


MEDIO ORIENTE:

(8 Stati e 225 tra milizie-guerriglieri, gruppi separatisti e gruppi anarchici coinvolti)

Punti Caldi: Iraq (guerra contro i militanti islamici dello Stato Islamico), Israele (guerra contro i militanti islamici nella Striscia di Gaza), Siria (guerra civile), Yemen (guerra contro e tra i militanti islamici)


EUROPA:

(9 Stati e 75 tra milizie-guerriglieri, gruppi separatisti e gruppi anarchici coinvolti)

Punti Caldi: Cecenia (guerra contro i militanti islamici), Daghestan (guerra contro i militanti islamici), Ucraina (Secessione dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk e dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Lugansk);


AMERICHE:
(5 Stati e 25 tra cartelli della droga, milizie-guerrigliere, gruppi separatisti e gruppi anarchici coinvolti)

Punti Caldi: Colombia (guerra contro i gruppi ribelli), Messico (guerra contro i gruppi del narcotraffico)

Regioni e province autonome che lottano per l'Indipendenza:


  
Africa 7:
Regione o Provincia autonoma che lotta per l'IndipendenzaNazione
Cabinda(Angola)
Ogaden
Oromo
(Etiopia)
Cirenaica(Libia)
Sahara Occidentale(Marocco)
Somaliland(Somalia)
Darfur(Sudan)

Asia 20:
Regione o Provincia autonoma che lotta per l'IndipendenzaNazione
Kachin
Karen
Stato Shan Nord
Stato Shan Sud
Stato Chin
New Mon State
Palaung State
United Wa State
(Birmania-Myanmar)
Kashmir
Karen
Orissa
Nagaland
Assam
Bodoland
Tripura
(India)
Papua
Aceh
(Indonesia)
Balochistan(Pakistan)
Tamil(Sri Lanka)
Patani Malay Nation(Thailandia)

Europa 12:
Regione o Provincia autonoma che lotta per l'IndipendenzaNazione
Nagorno-Karabakh(Azerbaijan)
Corsica(Francia)
Abkhazia
Sud Ossezia
(Georgia)
Repubblica di Illiria(Macedonia-Fyrom)
Trasnistria(Moldavia)
Irlanda del Nord
Scozia
(Regno Unito)
Cecenia(Russia)
Paesi Baschi
Catalogna
(Spagna)
Stati Federali Europei di Novorossia (formata dall'unione dell'Autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk e dell'Autoproclamata Repubblica Popolare di Lugansk(Ucraina)


Medio Oriente 2:
Regione o Provincia autonoma che lotta per l'IndipendenzaNazione
Kurdistan(Iran, Iraq, Turchia)
Palestina(Israele)


I 10 eserciti
più grandi nel mondo

classifica
Nazione
Numero soldati
Cina2.285.000
Stati Uniti d'America1.429.995
India1.325.000
Corea del Nord1.106.000
Russia1.040.000
Corea del Sud687.000
Turchia664.000
Pakistan617.000
Iran523.000
10°Egitto468.000




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