mercoledì 19 agosto 2015

Essere nell'amore per sconfiggere la paura

Essere nell'amore


per sconfiggere la paura


Dinaweh

Il quadro a tinte fosche che abbiamo avuto modo di enunciare nel post precedente non ci induca ad un senso di impotenza o di rassegnazione. Ricordiamo invece che tutto quello che l'umanità ha scelto di sperimentare durante le varie epoche della sua storia fino ad oggi fa parte di un contratto, di un disegno di evoluzione dato ad ogni creatura senziente "per ricordare chi siamo". Nemmeno personaggi oscuri come Hitler o come il più cupo ed efferato assassino devono essere giudicati. Essi attraverso il loro cumulo di nefandezze e di storture dell'anima hanno contribuito a svegliare l'umanità in modo sempre più cosciente di fronte al male, alla banalità del male e alla distruzione della dignità delle persone che di loro sono state vittime. La Terra non è un pianeta 'facile' da vivere, e di questo ce ne siamo accorti tutti! Eppure essa è il gioiello più prezioso di questo Universo, a detta degli stessi Fratelli cosmici che ci guardano con stupore e ammirazione; su questo pianeta e solo su questo pianeta meraviglioso, esseri senzienti possono sperimentare se stessi nella dualità e nella separazione per ricordare l'unità originaria da cui provengono, al più alto prezzo: quello del libero arbitrio. 

Uniche nel loro genere, le anime che hanno scelto di incarnarsi sul 'pianeta blu' hanno la possibilità di girare le spalle all'Amore, alla benevolenza, alle leggi cosmiche e universali. La loro evoluzione tuttavia è guardata dagli abitanti del Cosmo come un banco di prova importantissimo; siamo per così dire un esperimento cosmico unico nel suo genere; unici nel nostro universo siamo stati programmati per vivere e trascendere le emozioni; abbiamo infatti un corpo emozionale, insieme ad altri corpi sottili, che induce l'anima 'ospitata' al sentire del cuore all'ottava bassa, come all'ottava alta. Nel suo cammino evolutivo l'umanità ha dovuto necessariamente percorrere tutte le tappe della sua evoluzione, sperimentando se stessa attraverso tutte le condizioni, da quelle più bieche e terribili a quelle più elevate. 
Quale differenza c'è tra  il più bieco assassino e il più grande Santo? In realtà nessuna, se non quella di aver saputo o non saputo condurre e governare gli stati interiori del corpo emozionale all'ottava bassa o a quella alta! La differenza consiste infatti nello sperimentare l'amore come passione distruttiva, che si tramuta in gelosia, possesso e poi in odio, oppure come propellente universale esteso a tutto il genere umano, nel genere dell' "Amore incondizionato" che è proprio dei santi e di tutti coloro che hanno percorso gli stati più bui e reconditi del loro Sé, senza lasciarsi avviluppare né travolgere da quelle forze tendenti verso gli istinti primordiali e più bassi della personalità e dell'Ego.
Ma chi di noi può scagliare la prima pietra contro il fratello che, travolto dalla passione o dall'odio, uccide o addirittura pianifica sistematicamente l'eccidio di un numero abnorme di persone, in base a credenze e pregiudizi di tipo razziale, politico o religioso?
So che qualcuno si sentirà infastidito e in disappunto con questa affermazione, ma se il Maestro Gesù aveva impedito con le sue parole che quella donna venisse lapidata davanti ai suoi occhi, nonostante fosse accusata di aver tradito la sua promessa nuziale, chi di noi potrà mai dirsi fuori dal rischio di non essere reo di altrettante 'colpe' o storture dell'anima, tanto da poter arrogarsi il diritto di giudicare colpevole un altro essere che, esattamente come noi sta sperimentando la separazione dall'Uno e dall'Amore?

Parole che hanno un peso sulla coscienza di chiunque aspiri ad andare oltre le apparenze, oltre i preconcetti e i condizionamenti che le forme pensiero collettive inducono ad avvalorare come principi generali di comportamento: giudicare e condannare l'altro è la via più breve e più insidiosa per condannare noi stessi ed essere a nostra volta vittime di quello stesso giudizio, quando qualcosa nella nostra vita sembra non andare per il verso giusto. 

Come uscire dalla gabbia del giudizio e del senso di colpa che attanaglia l'umanità dall'alba dei tempi? Attraverso il perdono di sé, poiché non c'è separazione tra me e l'altro. Come potremo mai perdonare l'altro, fino a che non saremo in grado di perdonare noi stessi?
Essere consapevoli del fatto che ci si salva insieme e che non esiste in realtà alcuna separazione tra me e l'altro innesca un processo di conversione totale, prima di tutto nel cuore e poi per contagio anche nella mente. Ecco perché è così importante riuscire a governare persino i nostri pensieri; poiché è da quelli che scaturiranno conseguentemente le azioni di condanna o di perdono...
Perdonare l'altro non è diverso dal perdonare noi stessi; essere clementi con se stessi non è sinonimo di debolezza, ma di fiducia in se stessi e nell'Amore incondizionato da cui tutti proveniamo. Esso, infatti, non pone alcun giudizio tra Sé e noi, ma semmai accudisce col suo sguardo ogni nostra mossa, ogni nostro tentativo nel ritornare a lui, con una tenerezza infinita, che solo una madre e un padre amorevole possono nutrire verso il loro amato figlio. Vogliate chiamarlo Dio, essere Supremo, Potenza intelligente e universale, Forza creatrice... Non è così importante...

Dio è tutti nomi e nessun nome allo stesso tempo, ma comunque è l'onnipresenza immanente in tutto il creato, che sospinge, nutre e crea continuamente particelle infinite di energia amorevole ed espansa, coscienza di se stesso in evoluzione, noi non ne siamo che l'espressione più amata, parte stessa di lui/lei, Dio in evoluzione; ogni nostro pensiero, poiché dotati di quella stessa forza creativa, muta Egli stesso in un dialogo che si fa creazione di nuove realtà, di nuovi e inaspettati scenari, ove le forze che sottendono a tali innumerevoli cambiamenti sono tutte inscritte nella stessa Matrice onnipervasiva, madre e nutrice di ogni spiralica danza verso il Centro immoto dell'Essere in quanto essente di per sé. 

A quel punto tutto si ferma nella contemplazione di un Centro che è anche Unità, Alfa e Omega di tutti i cammini, di tutti i percorsi, ove spazio e tempo diventano semplicemente la trama attraverso la quale si compone l'eterna sinfonia dell'Amore immoto e sempre nuovo. Ecco, allora e solo allora è possibile percepire la stupidità di un giudizio che non trova più spazio né senso di esistere, poiché ogni dissonanza conduce sempre e di nuovo alla perfetta consonanza del ritorno a casa: armonia universale si compone attraverso tutte le apparenti disarmonie relative, che conducono quel disegno alla perfetta realizzazione dell'Io Sono.

Vivete come Dèi in evoluzione! Percorrete la vostra vita come la perfetta realizzazione dell'onnipresente Coscienza creatrice: a quel punto non vi occuperete più di vedere la briciola nell'occhio del fratello o della sorella, poiché avrete l'umiltà di riconoscere la trave che nel vostro occhio vi ottunde la visione!


Se questo nostro discorrere aveva lo scopo di trovare risposte al senso di impotenza di fronte a tutti i mali che sembrano sovrastare questa epoca di grandi sconvolgimenti, possiamo cominciare dunque con l'impreziosire la nostra vita attraverso un lavoro interiore per ritrovare tutte le risposte, che sono dentro di noi; ecco, allora saremo il lievito che fa lievitare la pasta, senza combattere alcuna guerra, senza cercare a tutti i costi il nemico, senza continuare a creare separazione su separazione... Questo è il gioco di chi ci vuole tenere legati alla catena dell'inconsapevolezza, dell'odio e della paura. 
Ciò non significa subire passivamente gli eventi, o rimanere spettatori passivi di fronte ai crimini e all'ingiustizia! Rimane pur necessario essere vigili e consapevoli, ma centrati e padroni delle nostre emozioni in modo da essere, in un secondo momento, un riferimento per i nostri fratelli, aiutandoli a guardare dentro di loro, per non perpetuare ancora il processo di separazione, di colpa e di giudizio. 
Solo allora le azioni successive a questo rigore con se stessi produrranno un reale cambiamento nel mondo in cui viviamo, senza bisogno di fare proclami o adunate di popolo; sarà sufficiente talvolta la nostra stessa presenza, la nostra aura energetica, talaltra la nostra parola e le nostre azioni concrete nella direzione del cambiamento. Tutto concorre all'evoluzione, tutto concorre al risveglio delle coscienze, anche e soprattutto ciò che di più disdicevole può apparire ai nostri occhi. Ognuno, a seconda del proprio livello evolutivo svolgerà la sua missione, il suo compito, il suo copione nella vita, prendendo ora le parti del buono, ora quelle del cattivo, ma, prima o poi, tutti torneremo a casa! 

"Non giudicate per non essere giudicati".  
"Amatevi l'un l'altro come io ho amato voi."  
"Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date!".






P.S.

"Seppur mi ritenga distante da ogni credo confessionale, non riconoscendomi parte di alcuna Chiesa, men che meno di quella cattolica-romana, permettetemi di citare queste parole del Maestro Gesù, che come Figlio dell'Uomo non deve essere inteso come patrimonio esclusivo di nessuna confessione religiosa, semmai dell'intera umanità e del Cosmo intero.
Basterebbero queste parole a indurre la nostra anima per il silenzioso anche se a volte impervio sentiero che porta al cuore di noi stessi e del mondo intero. Come dicevo nel post precedente infatti abbiamo innumerevoli esempi di vite vissute a servizio dell'umanità, nel nome di quell'amore incondizionato e universale cui soltanto ora l'umanità sembra pronta ad assaporare ed esperimentare nella sua globalità. Certamente si tratta di un cammino appena iniziato, il cui seme era stato posto proprio da Gesù, più di duemila anni fa. Ora quel seme sta bucando finalmente la Terra ed è ovvio che porti con sé una serie di sconvolgimenti e di distruzioni. Anche questo infatti fa parte del Gioco cosmico del Creatore e delle sue creature!"

Dinaweh


  










  






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