giovedì 24 luglio 2014

Civiltà extraterrestre: a confronto con una super-civiltà (parte undicesima)




A confronto 

con una super-civiltà




Extraterrestri nell'Antico Testamento

(parte undicesima)

Capitolo quinto

Chi era il "Signore" della Bibbia?

La storia del popolo di Israele, descritta nella Bibbia, non ha nulla da invidiare a quella degli Egiziani, Maya, Incas. Anche qui infatti si parla di "dèi" discesi dal cielo e se ne parla forse con ancor più insistenza.
Ovviamente la Bibbia, che riguarda Ebrei e cristiani, non è l'unico "testo sacro" cui possiamo fare riferimento. Anche le altre religioni, come il buddhismo, l'induismo e l'islamismo, si basano su antiche scritture che presentano molte analogie con quanto ritroviamo nella Bibbia. Ad esempio che cosa erano i "vimana" * di cui parlano i testi epici indù e tibetani, vecchi di 5000 anni?
Tuttavia ci limitiamo ad analizzare alcuni passi biblici, essendo questo testo sacro maggiormente vicino alla nostra cultura e quindi più facilmente accessibile alla mentalità e alla comprensione dei nostri lettori.
Dunque, apriamo la Bibbia e cerchiamo con occhio più attento di verificare e vagliare quella presenza divina così lungamente citata.
Genesi 19, 1 - 3: Quando i due Angeli giunsero a Sodoma sul far della sera, Lott era seduto alla porta della città. appena li vide, si alzò, andò loro incontro e si prostrò fino a terra dicendo: "Vi prego signori miei, degnatevi di venire in casa dal vostro servo (il comportamento di Lott lascia intendere di aver avuto già rapporti con questi Angeli) vi passerete la notte, vi laverete i piedi e domattina appena alzati, continuerete il vostro cammino". Essi risposero: "No... passeremo la notte in piazza. Tuttavia egli fece loro tanta insistenza che essi andarono con lui, entrarono nella sua casa ed egli preparò loro un convivio, cosse dei pani azzimi ed essi mangiarono.
*Vimana
Con il termine sanscrito "vimana" ("vimanam" in pali) vengono indicati misteriosi oggetti volanti descritti negli antichi poemi epici indù, dalle prestazioni del tutto superiori a quelle delle moderne astronavi. Negli antichissimi testi religiosi della filosofia indiana le astronavi venivano descritte coome i mezzi di trasporto usate dagli "esseri celesti" durante i loro viaggi. In uno di questi testi, il Ramayana di Valmiki, si legge testualmente: "La splendente astronave irradiava un bagliore fiammeggiante. Fiammeggiando come un fuoco rosso vivo, volava il carro alato di Ravana. Era come una cometa nel cielo". 
L'astronave era dunque una macchina fragorosa che, decollando, si ammantava di una forte luminosità. "Quando partì, il suo rombo riempì tutti i quattro punti cardinali". 
Tratto da: Vidya Bharata Vedanta pages, Vimana, le astronavi degli dei.

 
Appare molto strano, anche se perfettamente comprensibile, che fino ad ora soltanto pochi illuminati abbiano notato la semplicità e la chiarezza del brano sopracitato. Per spiegare questo meraviglioso incontro, gli studiosi esegeti, i vari chiosatori religiosi, hanno tessuto una intricatissima trama condotta su una logica filosofico-teologica che invece di illuminare il lettore, spesso munito di fede e coraggio, nell'affrontare personalmente tali pagine, lo disorientava e lo scoraggiava.
Ma oggi come si può credere che gli "angeli" siano degli esseri con una splendida figura umana e forniti di poderose ali piumate, come viene descritto ai bambini ai corsi di catechismo?

Ci sembra molto più logico che le ali per gli storici e gli artisti di cinquemila anni fa, siano state un simbolo. Infatti, quale altro simbolo poteva meglio rendere l'idea di uomini che vanno e vengono dal cielo? Non dimentichiamo che in quei tempi solo gli uccelli per mezzo delle ali potevano volare.
E poi, com'è che questi Angeli, creature "celesti" puramente spirituali, come ci vengono definiti dalle varie religioni, hanno bisogno di dormire, mangiare, di lavarsi addirittura i piedi come è effettivamente avvenuto nella casa di Lott?

Ma citiamo un altro episodio interessante:
Genesi 18, 1 - 8: "Il Signore gli apparve poi presso il querceto di Mamrè mentre egli, sul caldo del giorno, era seduto davanti alla sua tenda. Alzati gli occhi guardò ed ecco tre uomini in piedi gli stavano davanti (Anche il "Signore" qui viene presentato in sembianze di uomo). Appena li vide corse loro incontro dall'ingresso della tenda, si inchinò fino a terra e disse: "Deh, signore mio, se ho trovato grazia agli occhi tuoi, non passare, ti prego, senza fermarti presso il tuo servitore. Permettete che vi faccia portare un po' d'acqua; vi laverete i piedi e vi riposerete all'ombra di questo albero. Io vi porterò un boccone da mangiare; vi rifocillerete e poi proseguirete oltre: non per niente siete passati davanti alla tenda del vostro servo. Essi risposero: "Fa' pure come hai detto". Abramo allora se ne andò in fretta da Sara e le disse: "Svelta, prendi tre misure di farina, impastale e fanne delle schiacciate". Egli corse intanto nella stalla, prese un vitello tenero e buono, lo dette al servo, che alla svelta lo preparò. Poi venne con la bevanda di latte rappreso e latte fresco e quel vitello già pronto e li mise davanti a loro; ed egli se ne stava ritto presso di loro sotto l'albero, mentre essi mangiavano.
Ancora una volta questi Esseri mangiano, bevono, parlano, si riposano e, guarda caso, si lavano i piedi.
Se esaminiamo una copia dell'edizione comunemente diffusa del testo biblico, munita anche del giusto "imprimatur" ci  accorgiamo che il paragrafo sopracitato è preceduto da un titoletto scritto a caratteri più grossi: "DIO, ACCOMPAGNATO DA DUE ANGELI, APPARE AD ABRAMO". Ora, si può ammettere che "Dio" così com'è concepito dalla teologia, possa identificarsi in un essere che cammina, mangia, beve, riposa (veramente inaudito pensare a un Dio "stanco"), che parla e si lava i piedi?

Così i personaggi che appaiono ad Abramo non ci lasciano poi tanto stupiti. Ci pare assai logico che sia soltanto la semplicità di quelle popolazioni a identificare "Dio" in quegli esseri sia pur estremamente evoluti. Dobbiamo ricordare che ci si riferisce sempre a popolazioni di tre-quattromila anni prima di Cristo.

Inoltre, bisogna fare molta attenzione all'espressione linguistica. "Signore" è un termine parecchio abusato, liberamente tradotto dal latino Dominus e dal greco antico Kùrios. Secondo l'etimologia, il termine italiano "Signore" deriva dal latino "seniorem", comparativo di "senex" che significa "anziano". quindi "seniorem" indica qualcuno pi+ anziano degli altri. Forse una divinità gerarchicamente superiore alle altre. Comunque in ebraico ciò che per noi è il "Signore" in realtà è "Adonai" e indica la massima espressione della divinità sulla Terra. Quindi "Adonai", o meglio "AD-NI" viene usato per non pronunciare "Yahveh" o meglio "IEUE' ". Infatti, come recita il secondo dei dieci comandamenti, era severamente proibito nominare il primo nome di "Dio" che di nomi ne aveva circa cento, compreso "Adonai". Oppure potrebbe trattarsi di cento "divinità", di cui "Yahveh" era il capo. Ovviamente costui non desiderava essere "chiamato", ovvero disturbato personalmente e direttamente e quindi dava incarico ai suoi sottoposti per sbrigare le varie faccende dii ordinaria amministrazione, comprese quelle di avere a che fare con gli uomini.

Il non poter pronunciare un nome ci fa pensare ad una sorta di password vocale, il cui suono avrebbe potuto attivare dei meccanismi a noi ignoti. Una volta si parlava di "parola magica", tipo "apriti sesamo" e si pensava ad un fenomeno paranormale. Al giorno d'oggi le chiavi d'accesso sono di varia natura: scritta, vocale. con impronta digitale, con l'iride e così via. Del resto le porte dei supermercati si aprono da sole nel momento in cui qualcuno si avvicina per entrare. se un nostro bisnonno resuscitasse e si trovasse davanti a una porta del genere, fuggirebbe terrorizzato gridando: "Il diavolo, il diavolo!". Egli non potrebbe neppure immaginare l'esistenza delle fotocellule.

Dunque chi era quel "Signore" che stava giorni interi con Mosè e parlava faccia a faccia con gli uomini del tempo?

Vediamo un po':
Esodo 24, 15-18: "Mosè addunque salì al monte che fu coperto dalla nuvola. Allora la gloria del Signore si posò sul monte Sinai e la nuvola lo coprì per sei giorni e al settimo giorno egli chiamò Mosè di  mezzo alla nuvola e salì al monte; e qui stette quaranta giorni e quaranta notti".
Coloro che, indipendentemente da ogni profilo filosofico, hanno studiato il fenomeno UFO nel suo manifestarsi puramente oggettivo, confermano che nella varietà della casistica emergono circostanze in cui tali oggetti appaiono accompagnati da aloni luminosi o addirittura avvolti da una specie di nuvola. Questo particolare è provato da un congruo numero dii avvistamenti e di osservazioni capitati e seguiti da ugologi o uomini comuni che ne hanno dato testimonianza. Denaerde stesso descrive questo fenomeno alla partenza degli otto Iargani.

Nel 1886 ad esempio, il 3 novembre ad hamar, Norvegia, viene segnalato e descritto un oggetto dall'apparenza di una nuvola, che vola velocissimo ed emette bagliori e lampi di luce. Desmond Leslie ed altri definiscono questa nebbia come vero e proprio vapore acqueo calamitato dal mezzo volante in fase dii inversione di polarità.
Come prova ulteriore di questa caratteristica propria delle macchine extraterrestri, esistono, comunque, numerosissime documentazioni fotografiche e scritte reperibili attraverso giornali specializzati, riviste e testi trattanti il fenomeno UFO.
E allora come dobbiamo interpretare il breve passo biblico sopra riportato?

Dobbiamo proprio pensare che Mosè sia entrato in una nuvola e per quaranta giorni e quaranta notti abbia mangiato grappoli di manna e bevuto gocce condensate di vapore acqueo?

E com'è che dopo questa dieta è diventato così sapiente, tanto da istruire il suo popolo invece di buscarsi un bel raffreddore con tutta quella umidità^

D'accordo. dentro alla nuvola ci sarà stato quel famoso "Signore" che già abbiamo incontrato parlando di Abramo e Lott, ma com'è che questo "Signore", già chiaramente descritto con sembianze e caratteristiche umane, poteva sentirsi così comodo in una nuvola?
Vi stava forse sospeso in mezzo agitando delle poderose ali?
Ma le ali, non le dovrebbero avere solo gli angeli?

A questo punto è nostro dovere reagire. Evidentemente c'è qualcosa che non quadra in questa interpretazione.
Esodo 40, 34-38: "Allora la nuvola coperse il tabernacolo di convegno e la gloria del Signore riempì ili padiglione. Tanto che Mosè non poteva entrare nel tabernacolo di convegno perché la nuvola si era posata sopra e la gloria del Signore riempiva il padiglione. Quando la nube si alzava dal padiglione, i figli di Israele partivano, come avvenne in tutti i loro viaggi. ma se la nube non si levava,, allora non partivano, fino a quando non si fosse alzata. Poiché la nube del Signore durante il giorno stava sopra il padiglione e nel corso della notte splendeva come fuoco, a vista dell'intera casa d'Israele, in tutti i loro viaggi.
Questi passi, dal punto di vista esoterico, sono interpretabili simbolicamente. L'angelo è un simbolo, la nuvola è un altro simbolo, il fuoco e la luce della nuvola sono altri simboli ancora e così via; in funzione di uno specifico codice, tutta la Bibbia passa dal piano storico ad un piano d'interpretazione esoterica completamente inusitata alle masse e scientificamente inconcepibile.

Ora noi, che diamo la massima stima alle autentiche strade iniziatiche esoteriche, inesauribili fonti di accrescimento individuale, non siamo qui a portare subbuglio a queste verità. Siamo semplicemente a dire che l'aspetto biblico non è solamente simbolico, ma anche storico, e che pertanto i fatti, chiaramente riportati dalla Bibbia, sono avvenuti realmente. aggiungiamo che questi fatti sono avvenuti in base ad una logica be precisa; seguendo cioè la linea di un messaggio esoterico redatto in termini cosmici.
Per cogliere il senso profetico del fenomeno UFO bisogna anzitutto fare lo sforzo di eliminare ogni pregiudizio dalla nostra mente. Poi è solo questione di affinarsi, di essere molto rigorosi e accettare la realtà di una sintonia nuova con le sfere superiori del sapere. Sta di fatto che il fenomeno dei dischi volanti, nella sua totalità, non è assolutamente affidato al caso. Avviene tutto secondo una logica ed un linguaggio simbolico ben preciso. Non si tratta comunque di una tattica premeditata, escogitata per l'uomo terrestre; è piuttosto un modo di esprimersi comune a tutte le società organizzate su un piano di esistenza e di vita diverso e superiore al nostro. La parola, il movimento e l'espressione in genere, non sono frutto di una intelligenza e di una volontà caotiche come le nostre, ma di una intelligenza e di una volontà a "verso unico" in completa sintonia con ciò che possiamo chiamare "flusso creatore divino".

La presenza extraterrestre nella Bibbia è un fatto chiaro e logico sotto tutti i punti di vista; e ci pare perfettamente assurdo che, all'infuori degli esoteristi, si continui ancora a credere che la famosa "nuvola" incontrata nei brani citati sia effettivamente una nuvola.

Prendiamo ad esempio gli aborigeni del continente nuovissimo, l'Oceania: Qual è il nome che adoperano tutt'ora per indicare l'aereo? Lo chiamano "uccello di ferro". Se questi primitivi tramandassero ai posteri le loro esperienze del passato riguardo ad un "uccello di ferro", che cosa ne dovrebbero arguire costoro?
Se questi posteri fossimo noi penseremmo: "E' un vero peccato che una razza così interessante di volatili si sia estinta". E così noi dimostreremmo di essere veramente poco critici, se non addirittura pigri e sciocchi.

Diamo ancora qualche stralcio della Bibbia:

Numeri 2, 15-23: "Nel giorno in cui fu rizzato il tabernacolo, la nube lo coprì, cioè coperse il padiglione della testimonianza, e dalla sera alla mattina riposava sopra il tabernacolo sotto l'aspetto di un fuoco. Sicché la nube copriva il tabernacolo in permanenza e di notte prendeva l'aspetto di un fuoco. E quando la nube s'alzava sopra ili tabernacolo, i figli d'Israele si mettevano in cammino; e dove la nube si fermava, là i figli d'Israele s'accampavano. Al comando del Signore si mettevano in cammino e al comando del Signore s'accampavano, rimanendo accampati tutto il tempo che la nube si fermava sul tabernacolo. Se la nube rimaneva per molti giorni sul tabernacolo, i figli d'Israele rendevano il loro culto al Signore e non si muovevano. E se la nube si fermava dalla sera alla mattina, e poi la mattina si alzava, si mettevano in cammino; oppure se la nube rimaneva un giorno e una notte e poi sii alzava, essi partivano. Sia che la nube rimanesse ferma sul tabernacolo per due giorni, per un mese o per un anno, per quanto tempo la nube restava ferma sul tabernacolo, i figli d'Israele rimanevano accampati e non sii muovevano, ma quando s'alzava, allora si mettevano in cammino. Al comando del Signore si accampavano, al comando del Signore si  mettevano in marcia, osservando le prescrizioni del Signore e i suoi ordini trasmessi per mezzo di Mosè".

Ci sembra naturale che questa "nuvola" continui a suscitare dei sospetti. Come molti avranno già intuito che la famosa stella di Betlemme non poteva essere una "stella", né una cometa e neppure un meteorite, dato il suo comportamento. Un corpo celeste naturale non può fare da guida ai Re Magi, fermandosi sopra la capanna di Gesù, per poi ripartire fra un coro di "angeli".
Ma vediamo un po' che cosa succede a MOSE', questo "figlio di luce", come sembra significare il suo nome; un vero mediatore fra la terra e il cielo.
Esodo 33, 9 : "...Or la nube che si fermava all'ingresso del tabernacolo, la colonna di nube, si abbassava tanto da fermarsi all'ingresso del tabernacolo e il Signore parlava con Mosè. Allora tutto il popolo, vedendo la colonna della nube che si fermava all'ingresso del tabernacolo, si alzava e ognuno si prostrava all'ingresso della propria tenda. Il Signore parlava a Mosè faccia a faccia, come uno parla al suo amico...".
Insomma, questo Signore parlava con Mosè come se fossero tra amici, faccia a faccia. Questo urta un po' con un altro passo biblico dove si afferma che chi avesse visto la faccia del Signore anche per sbaglio, sarebbe morto. Probabilmente Mosè era un individuo particolare, già predisposto psico-fisicamente ad incontri di quel tipo. Che non tutti potevano avvicinarsi al Signore e alla sua "nuvola" emerge chiaramente da altri passi biblici. Analizziamone uno:
Esodo 34, 1-5 : "Il Signore disse a Mosè: 'Taglia due tavole di pietra simili alle prime: su queste tavole io scriverò le parole che erano scritte sulle prime che tu hai spezzato. E sii pronto per domani mattina: all'alba sali sul monte Sinai e presentati a me in cima al monte. Nessuno salga con te e non si veda per tutto il monte nessuno; neppure pecore e bovi devono pascolare nei pressi del monte. Egli dunque tagliò due tavole di pietra simili alle prime e levatosi di buon'ora salì sul monte Sinai, come il Signore gli aveva comandato, portando con sé le due tavole di pietra. E il Signore discese nella nube ed ivi si fermò con lui".
In altri passi vengono minuziosamente descritte tutte le informazioni peer recintare i luoghi presso i quali la "nube" doveva posarsi e tutte le raccomandazioni affinché nessuno osasse avvicinarsi, pena terribili conseguenze. Anche oggi sembra assodato che gli UFO possono creare aloni e campi di energia tali da provocare conseguenze sugli esseri viventi che non rispettano le distanze. E vediamo ora un altro fatto curioso.
Libro dei Due Re 2, 11-12 (Elia ed Eliseo parlavano assieme camminando tranquillamente per strada) "...Or mentre continuavano a camminare e a discorrere assieme, ecco un carro di fuoco e dei cavalli pure di fuoco separarli l'un dall'altro. elia salì al cielo in un turbine; mentre Eliseo stava a guardare e gridava: Padre mio, padre mio, carro d'Israele e sua cavalleria!".
Non è necessario alcun commento perché a questo punto chiunque lo può fare da sé. La "nube" non era una nube e i motivi sono evidenti. Il Signore non era Dio come lo intendiamo comunemente sulla falsariga concettuale della nostra religione, ma era un dio e cioè uno di quegli esseri al servizio della cosmica divinità suprema; cioè uno degli operatori di una fratellanza a carattere cosmico. Il carro di fuoco ed i cavalli pure di fuoco sono solamente immagini per definire un mezzo (unico mezzo di trasporto conosciuto a quei tempi) che ha la possibilità di trasportare degli esseri dalla terra al cielo e viceversa. 
Vogliamo vedere come si esprime Ezechiele il profeta?
Ezechiele 1, 1 e segg. "<ecco venire da settentrione un vento di tempesta, una grossa nuvola con un globo di fuoco che tutto all'intorno d'essa spandeva uno splendore; e nel centro di quel fuoco si vedeva come del rame sfavillante... Ecco una ruota in terra presso a ciascuno di loro... L'aspetto delle ruote e la loro forma eran come l'aspetto del crisolito, ...E come quello di una ruota attraversata da un'altra ruota... C'era come una pietra di zaffiro che pareva un trono e su questa specie di trono appariva come la figura di un uomo... Qual è l'aspetto dell'arco che è nella nuvola in un giorno di pioggia tale era l'aspetto di quello splendore che lo circondava.
Non ci stupiremmo se venissimo a sapere che il regista di "Incontri ravvicinati del terzo tipo" si sia ispirato a questi passi biblici per la realizzazione di certe scene del suo famoso film. Ma Ezechiele passa progressivamente dall'incontro di primo tipo a quello di secondo e di terzo tipo. Seguiamolo un po' nelle sue straordinarie esperienze.
Ezechiele 10, 1 e segg. "Guardai ed ecco il firmamento che stava sopra il capo dei Cherubini (Ezechiele stava osservando di nascosto il movimento degli Angeli del Signore che egli chiama "Cherubini") vi era come una pietra di zaffiro e qualcosa di simile ad un trono appariva sopra di loro. E disse all'uomo vestito di lino: entra fra le ruote sotto i Cherubini, prendi a piene mani i carboni ardenti di fra i Cherubini, poi gettali sulla città. Ed egli vi andò davanti ai miei occhi. Ora i Cherubini si erano fermati al lato destro del Tempio, quando l'uomo vi andò e la nube riempiva il cortile interno. Quindi la gloria del Signore (la nube) si alzò al di sopra del Cherubino, verso il limite del Tempio, il quale fu riempito dalla nube e il cortile fu inondato dallo splendore della gloria del Signore. (Quando la nube diventa luminosa Ezechiele la chiama gloria. In queste ultime righe è importante osservare come questa nube divina sia descritta al pari di una cosa ben consistente, materiale). Il rumore delle ali dei Cherubini (probabilmente queste ali erano soltanto dei congegni a noi sconosciuti che essi tenevano alle spalle e che usavano appunto per spostarsi nell'aria) giungeva fino al cortile esterno, simile alla voce di Dio quando parla; dato dunque l'ordine all'uomo vestito di lino  (privo di tuta spaziale e congegni per volare): prendi del fuoco dal carro di mezzo ai Cherubini; egli vi andò e si fermò accanto alla ruota. Allora un Cherubino stese la sua mano al fuoco, che era tra essi, ne prese e lo mise nelle mani dell'uomo vestito di lino (probabilmente era qualcosa che emanava luce) il quale appena l'ebbe ricevuto, uscì. apparve ben visibile nei Cherubini la forma dii mani d'uomo sotto le loro ali...
Ezechiele continua in una spassionata, contorta e contrastante descrizione di quella meravigliosa scena che, da esperto in materie divine (proveniva da famiglie sacerdotali), aveva appunto attribuito al sommo creatore del Cielo e della Terra; quest'ultimo fortunatamente è molto più che un semplice essere che scende in terra su nubi di fuoco a dare ordini e mostrare la sua potenza. (Anche se, come si è detto, tutto ciò fa parte di un piano divino di portata cosmica).
E' interessante notare come questa descrizione di Ezechiele in fondo sia ricca di particolari di chiara identificazione ufologica. Fa accenno ad un oggetto volante con all'estremità superiore una cupola dii materiale trasparente e con all'interno un posto di guida perfettamente visibile. Il posto di guida è occupato da un essere che Ezechiele deve aver scambiato per Dio seduto al suo trono.
Fa poi più volte accenno al fatto che tale mezzo sembra composto da più ruote. A tal riguardo vari avvistamenti ufologici riportano nella cronaca la descrizione di oggetti simili che destano negli osservatori le medesime impressioni.
Il 15 maggio del 1879 l'Ammiraglio del porto del Golfo Persico riceve un rapporto dell HMS Vulture che si può così sintetizzare: due ruote colossali, luminose, affondano lentamente, girando su se stesse, da un livello di poco superiore alla superficie del mare, e poi scompaiono a grande profondità (è l''evidenza che, come scritto da Denaerde, i dischi volanti sono anfibi e che, come sostenuto dagli altri, ci sono basi ufo in posti sicuri sotto i mari e gli oceani). Sempre nel Golfo Persico il 4 aprile del 1901 vengono avvistate presso la nave Kilwa altre "ruote luminose che girano". La forma a più ruote concentriche, inoltre, è un fenomeno che, sia pur non molto comune, è stato varie volte segnalato nell'ambito della casistica ufologica. 

Aggiunge poi Ezechiele un insieme di altri particolari come ad esempio i carboni ardenti in mano ai cherubini, il fuoco sotto il carro e le ruote, il rumore d'ali simile alla "voce di Dio".

In quest'ultima descrizione si evidenzia ancora il magro concetto che le popolazioni del tempo avevano Dio, o la sua manifestazione era qualunque cosa esulasse dagli schemi della loro immediata comprensione. Chiunque fosse in grado di operare "miracoli" e compiere gesta meravigliose era chiamato "Dio". Qui poi si accenna addirittura ad un Dio che quando parla fa rumore. Una cassa d'amplificazione molto potente da 2000 w rms? Magari per farsi sentire a distanza da un'intera popolazione sparsa in una vallata? Al giorno d'oggi ciò non fa più impressione. Lo sa bene chi ha frequentato concerti rock all'aperto... E le percussioni di una discoteca si possono udire anche ad un paio di chilometri di distanza...

Tutto ciò però è molto rappresentativo in quanto testimonia una limitatissima capacità interpretativa. Dopo tutto, fra queste popolazioni ed i fratelli dello spazio, c'era un incredibile abisso tecnico-evolutivo. Lo stesso forse vi può essere fra una scimmia selvaggia e l'uomo attuale visto da quest'ultima mentre atterra con un elicottero. Come racconterebbe questa scimmia il suo strano incontro alle compagne ignare?

Parlerebbe di Dio senza peli caduto giù dal cielo dentro una grandissima noce di cocco. Questo "Dio", poi, direbbe la scimmia, faceva un rumore assordante e uscendo dalla noce appariva come un serpente che fa la muta (il pilota che si sfila la tuta di volo e il casco); un curiosissimo serpente che a differenza di quelli normali, prima di rientrare nella noce di cocco volante si è rimesso la vecchia muta, ecc.

Un confronto del genere sfiora quasi la comicità, ma rispecchia un parallelo di situazioni che coincide abbastanza con quanto è avvenuto ad Ezechiele. Paradossale, però, è che ai giorni nostri nulla o poco è cambiato e si continua ancora a pigliare granchi al posto dei pesci.

Decine e decine di avvistamenti ogni settimana vengono registrati in ogni parte del mondo.

Centinaia di avvistamenti, poi, ripetono caratteristiche non identificabili in oggetti e fenomeni di marca terrestre e nonostante ciò si continua a parlare di palloni sonda, di fulmini globulari, di satelliti artificiali, di luminescenze. Si parla di tutto, insomma, fuorché di dischi volanti. Le masse portate allo scetticismo sembrano liete di fare il gioco dei governi spesso complici di certi ambienti scientifici riconosciuti ufficialmente.

Decine e centinaia di avvistamenti, anche importantissimi e ampiamente documentati confermano al mondo che, da questi disbhi volanti, sono usciti o si sono intravisti salire e scendere esseri di chiara fattezza umana; eppure si continua ad ignorare e a ripetere che gli extraterrestri non esistono, che non possono venire fra noi, che possono vivere solo nella fantasia degli scrittori di fantascienza o nella mente malata di visionari o nell'umorismo dii emeriti buontemponi.

Ma chi è più cocciuto allora?

L'uomo attuale o Ezechiele?

Ezechiele per lo meno ha confermato ciò che ha visto ed ha concluso che non apparteneva né alla Terra né tantomeno agli uomini.


Rispecchiamo la stella di Betlemme. era forse un satellite artificiale? Un pallone sonda?

Se così fosse, il mistero assumerebbe risvolti ancora più incredibili visto che allora i palloni sonda ed i satelliti artificiali non esistevano neanche nella fantasia degli uomini del tempo.
A questo passo evangelico moltissimi hanno dato un'interpretazione astronomica, Del resto era l'unica che, con le nostre conoscenze, si poteva dare. Ma è proprio la precisazione: "si fermò sopra" che mette in crisi tutto; si intende infatti che la "stella" prima si muoveva e poi si è fermata stazionando in un punto ben preciso vicino alla grotta o capanna che fosse.

Tutto questo esce da qualsiasi schema fisico spiegabile mentre tutto è perfettamente spiegabile se noi diciamo che la "stella" altro non era che uno dei soliti mezzi luminosi dei nostri fratelli cosmici. E c'è anche un altro piccolo particolare da notare: i Re Magi "furono ripieni di una grande gioia" . Alcuni protagonisti di "Incontri ravvicinati" del giorno d'oggi dichiarano di aver provato strane sensazioni e un particolare stato psicologico durante le loro esperienze; sensazioni di gioia, di felicità e di serenità interiore. Altri invece dichiarano di essere stati invasi da un indicibile terrore. Lo stesso terrore che nel racconto evangelico ritroviamo nelle due guardie del sepolcro quando i due "angeli" fanno rotolare la pietra posta all'ingresso.

Sembra che le sensazioni provate dai protagonisti degli incontri ravvicinati si armonizzino alla predisposizione interiore di ciascuno di essi.

Dato per scontato che quasi nella totalità dei casi i dischi volanti vengono avvistati a pieno regime di energia e quindi quando si trovano in stato di intensa luminosità, appare chiaro che, se lontani, assomigliano moltissimo alle stelle. Siccome nel caso specifico la stella citata è a forma di cometa, sarebbe illuminante poter ricordare alcuni fatti della cronistoria ufologica, in cui si fa riferimento a degli oggetti volanti a forma di cometa e comunque non identificabili in un fenomeno astronomico di questo tipo.

Sempre dal libro citato del Leslie "A bordo dei dischi volanti", si può descrivere quanto segue:

1883, 29 agosto. Il capitano Noble scorge un oggetto sfolgorante "come una nuova splendida cometa", con un raggio simile al riflettore che si proietta dal nucleo di tale oggetto.
Lo stesso oggetto o uno analogo, viene visto a Liverpool il 29 agosto. Un'altra "cometa" simile viene avvistata dal prof. Swift a Rochester, New York il 12  e il 13 settembre. Il 21 settembre a Yeovil, Inghilterra.

Infine sempre un oggetto della stessa apparenza viene visto a Porto Rico il 2 novembre.

Si è fatto riferimento ad avvistamenti di anni passati in quanto tali oggetti non vengono definiti né nuvole luminose, né comete, ma semplicemente UFO.

Naturalmente, definire la stella di Betlemme come un disco volante può sembrare una scelta assai nuova e notevolmente ardita. Soprattutto smitizza la bella storia che ci hanno insegnato da bambini. Ma ciò prima o poi doveva accadere. Tutti prima o poi scoprono chi è realmente Babbo Natale e chi è la Befana. In fondo l'infanzia è un periodo che deve passare.












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